Vengono indicati come
citta regie della Sardegna
i centri della
Sardegna
che hanno ottenuto il titolo di citta in periodo di governo iberico.
Durante il governo aragonese e spagnolo si fregiavano del titolo di
citta regia
i sette centri di
[1]
:
- Iglesias
, dal 7 giugno
1327
, gia
Villa di Chiesa
- Cagliari
, dal 25 agosto
1327
, come
Castel de Caller
(in seguito solo Caller)
- Sassari
, dal 20 agosto
1331
, chiamata
Sasser
- Castelsardo
, dal
1448
, come
Castillo Aragones
(
Castello Aragonese
) mutando nome da
Castel Genovese
o
Castel Doria
- Oristano
, dal 15 agosto
1479
, chiamata
Oristan
- Bosa
, dal
1499
- Alghero
, dal 28 agosto
1501
, come
L'Alguer
[2]
Esse non erano infeudate ma sottoposte alla diretta giurisdizione reale e godevano di privilegi e concessioni, derivanti dal loro status. Sostanzialmente le citta avevano poteri amministrativi di autogoverno, che esercitavano attraverso propri rappresentanti eletti (attraverso vari sistemi che solitamente combinavano voto e sorteggio) chiamati
consiglieri
, e sui quali l'amministrazione regia interveniva per sancire o rigettare le decisioni assunte, tramite un rappresentante chiamato
vicario
(
veguer
) o
podesta
; inoltre le citta regie avevano anche poteri politici, in quanto i loro rappresentanti, chiamati
sindaci
, costituivano uno dei tre bracci del Parlamento del Regno (lo
stamento
reale
). Per questo motivo generalmente la rappresentanza era inibita ai
nobili
, che facevano invece parte dello
stamento militare
.
Il 6 febbraio 1324 la citta passo ai catalano-aragonesi dopo un
assedio di 7 mesi
e fu riconosciuta Citta Regia del Regno di Sardegna.
Iglesias ottenne lo
status
di citta regia subito all'indomani dell'istituzione del Regno. Il processo non fu lineare: le esigenze politiche portarono due volte i sovrani a tentare di farne un
feudo
da attribuire a sudditi fedeli e particolarmente meritevoli, ma i cittadini seppero difendere efficacemente le loro prerogative, frustrando entrambe le volte il progetto d'infeudazione fino al definitivo affrancamento avvenuto l'8 febbraio
1450
[3]
.
La citta era governata da un Capitano di Giustizia di nomina regia e da un Consiglio elettivo, al vertice del quale stava il Giurato Capo
[4]
. I cittadini di Iglesias godevano di diverse prerogative nelle campagne intorno alla citta.
Lo stesso argomento in dettaglio:
Cagliari
.
Furono i catalano-aragonesi, nella guerra di conquista del Regno di Sardegna e Corsica, a edificare una nuova roccaforte su un altro colle cagliaritano: quello di
Bonaria
. Gli iberici, vittoriosi (1324), lasciarono
Castel di Castro
infeudato a Pisa per due anni, ma in seguito si impadronirono dell'intero complesso urbano. Cosi Castel di Castro, ripopolata da
catalani
, assunse la nuova denominazione di
Castel de Caller
(poi solo Caller), e divenne citta regia non sottomessa ad alcun feudatario, per cui pagava le tasse direttamente al sovrano;
I vantaggi che l'appartenenza a Cagliari portavano erano notevoli, avendo riguardo che in citta avevano sede le istituzioni governative a partire dal
vicere
, nonche quelle ecclesiastiche, militari, eccetera, vi si riuniva il
parlamento
ed erano presenti numerosi esponenti dei nobili e dei feudatari. Inoltre gli abitanti del capoluogo avevano il diritto di far legna gratuitamente nelle montagne di
Capoterra
che pure erano infeudate. Per questa ragione la
cittadinanza
(che, oltre al resto, comportava l'affrancamento dal regime feudale per chi proveniva da terre infeudate) era concessa con parsimonia e gelosamente
[5]
.
La documentazione d'archivio consente di ricostruire la successione ininterrotta dei
consiglieri
[6]
.
Nello
stamento
reale, il sindaco di Cagliari era la
prima voce
, ossia il presidente.
Lo stesso argomento in dettaglio:
Sassari
.
La citta di Sassari, tradizionalmente
comune autonomo
dal XIII secolo, nel 1316 vennero promulgati gli
Statuti
e Sassari fu sotto influenza
genovese
almeno sino alla
conquista aragonese
del 1323. La citta si ribello inutilmente ai nuovi conquistatori aragonesi nel 1325. Sassari ottenne il titolo di citta regia il 20 agosto 1331. Da citta regia ebbe anche diritti feudali sulla
Nurra
, la campagna circostante: i consiglieri della citta erano considerati collettivamente
baroni
della Nurra, anche se non partecipavano allo
stamento
militare per incompatibilita. La funzione di capoluogo del
Capo di sopra
con la presenza di diverse istituzioni amministrative, giudiziarie, militari ed ecclesiastiche, la presenza di diversi nobili e feudatari e appunto i poteri della citta sulla campagna rendevano particolarmente appetibile vivere a Sassari.
La dipendenza della Nurra dalla citta ha avuto la conseguenza che ancora oggi il comune di Sassari e uno dei piu estesi d'Italia. Nel 1369 fu sottomessa per due anni al giudice
Mariano IV di Arborea
e successivamente a suo figlio
Ugone III di Arborea
, e nel 1410 al
visconte di Narbona
Guglielmo II
. Per oltre tre secoli fu sotto la dominazione spagnola. Nel
1528
la citta fu invasa e saccheggiata dalle truppe francesi capitanate da
Renzo Ursino
che vi soggiornarono per un mese e incendiarono il municipio.
La citta di Castelsardo era un punto strategico per la difesa del regno grazie alla sua natura di piazzaforte. Fu sede vescovile dal 1503 al 1839 (
vescovo d'Ampurias
, poi di Ampurias e Civita). Nonostante tutto questo era comunque un centro molto piccolo, tanto che per l'amministrazione si dovette
supplicare
al re una deroga al divieto per i nobili, in difetto era difficile trovare uomini idonei. Nel 1448 la rocca, che domina le
Bocche di Bonifacio
, fu definitivamente espugnata ed entro a far parte dei territori catalano-aragonesi del Regno di Sardegna diventando citta regia, direttamente dipendente dalla Corona d'Aragona. Muto il suo nome in Castellaragonese nel 1516. In seguito fu denominata Castelsardo a partire dal 1769. Con la promulgazione della l. n. 295/1848, era stata decretata la riforma della legge comunale e provinciale, Castelsardo fu riconosciuto come ente autonomo.
Lo stesso argomento in dettaglio:
Oristano
.
Oristano era l'antica capitale del
giudicato d'Arborea
. Dopo la sconfitta delle truppe giudicali: da parte dei catalano-aragonesi, nel
1410
il re riconobbe al legittimo erede del giudice,
Leonardo Cubello
, il titolo di
marchese di Oristano
, infeudandogli un territorio che corrispondeva quasi a quello dell'antico giudicato in cambio della fedelta
[3]
. Dopo la ribellione del marchese di Oristano
Leonardo Alagon
, debellato nel 1479, il re decise di comprare i diritti sul marchesato dal nuovo erede, il visconte di Narbona, e di annettere il territorio al proprio
demanio
. Da allora marchese di Oristano e sempre stato il re e la citta divenne citta regia, col controllo sui cosiddetti tre
Campidani
di Oristano (il Campidano Maggiore, il Campidano di Milis ed il Campidano di Simaxis). Nel
1767
, nonostante le resistenze dei cittadini, le rendite dei tre Campidani furono sottratte ad Oristano e al demanio regio ed infeudate a Damiano Nurra col titolo di marchese d'Arcais (solo le rendite, senza alcun potere giurisdizionale che restava riservato ai tribunali regi), ai cui discendenti furono poi riscattate nel 1838.
Lo stesso argomento in dettaglio:
Bosa
.
In periodo di Regno di Sardegna, Bosa fu per alcuni periodi soggetta ad amministrazione regia diretta e per altra ad amministrazione feudale. In particolare, nel 1469 fu infeudata all'
ammiraglio
Juan Vilamari
[3]
da cui passo infine ad
Isabel Vilamari
, moglie del
principe di Salerno
. Il regime feudale non fu oppressivo ed i bosani continuarono a ricordare con affetto la principessa, "una delle donne piu celebrate e ammirate dell'epoca per la sua bellezza, grazia e cultura"
[7]
e che fra l'altro ottenne dal re per il porto di Bosa il diritto del commercio (prima riservato ad Oristano, con gran detrimento dei bosani) e della lucrosa pesca del corallo per i suoi abitanti. Cosi, Bosa, sotto il governo diretto del re con uno statuto giuridico autonomo, in realta, pero, affidata alla giurisdizione di un feudatario fino al 1565, fu una delle sette Citta Regie dell'isola. I privilegi concessi alla citta rimasero immutati sino alla riforma dei Consigli Civici, sancita da re
Carlo Emanuele III di Savoia
Lo stesso argomento in dettaglio:
Alghero
.
Nel 1353 la citta fu conquistata dai catalano-aragonesi e nel 1354
Pietro IV d'Aragona
, detto il Cerimonioso o del Punyalet, ripopolo Alghero di catalani espellendo dalla citta sardi e liguri. La casa d'Aragona concesse ad Alghero tutta una serie di vantaggi e di privilegi, facendola diventare una citta regia, considerata come municipio autonomo, non sottoposto a regime feudale ma direttamente alla giurisdizione regia, e dotata di uno statuto fin dal 1503, che ne regolava la vita politica ed economica. La citta rimase per ben quattro secoli sotto la dominazione prima catalano-aragonese e poi spagnola; Nel 1541, l'imperatore
Carlo V
venne in visita accompagnato dall'ammiraglio Andrea Doria, constatando le qualita che la resero cosi appetibile nel passato, e coniando forse la famosa espressione
Sed todos caballeros
. Con l'avvento dei Savoia nel 1720, nel Regno di Sardegna, Alghero comincio ad accettare sostanziali modifiche nelle sue consuetudini. Fu eretto a comune moderno nel 1848. A seguito dell'espulsione di tutti i sardi e liguri dalla citta, e del ripopolamento di catalani tutt'oggi ad Alghero molte persone hanno conservato l'uso della
lingua Catalana
nella variante
algherese
, creando un collegamento e un'affascinante scambio culturale con la
Catalogna
in
Spagna
Il governo sabaudo del
Regno di Sardegna
, pur riconoscendo i sette titoli urbani pregressi, utilizzo sempre per gli stessi centri la terminologia di
citta
, secondo la consuetudine diffusa in Piemonte. Col governo dei
Savoia
, infatti, il
parlamento
non fu piu riunito e di fatto i privilegi delle citta regie vennero vanificati. Dopo il riscatto dei
feudi
(
1836
-
1840
), alle sette
citta regie
rimase solo il rango di citta, onorifico rispetto agli altri comuni, come succede oggi.
Da questo momento in poi, alcuni altri centri (
ville
) ebbero progressivamente il rango (solo onorifico) di
citta
dopo l'abolizione del feudalesimo:
- ^
Francesco Cesare Casula - La Storia di Sardegna (1994) pg. 419-420-421
- ^
Tonino Budruni,
Breve storia di Alghero, dal 1478 al 1720
, vol II, Edizioni del Sole, Alghero, 1989, pagina 27. Il titolo compare in un documento emanato a
Granada
dai sovrani
Ferdinando il Cattolico
e
Isabella di Castiglia
in cui si stabilivano le nuove disposizioni sulla nomina dei consiglieri civici.
- ^
a
b
c
Francesco Floris,
Feudi e feudatari in Sardegna
, vol. 1, Cagliari, Della Torre, 1996, p. 323,
ISBN
88-7343-288-3
.
.
- ^
Italia ~ Sindaci ~ I
, su
portalestoria.net
.
URL consultato il 3 maggio 2015
(archiviato dall'
url originale
il 2 aprile 2015)
.
- ^
Giancarlo Sorgia,
Cagliari, sei secoli di amministrazione cittadina
, a cura di Giovanni Todde, Cagliari, Lions international, 1981.
- ^
In G. Sorgia e G. Todde,
Op. cit.
, compare l'elenco piu completo di tutti i consiglieri:
si veda qui
, cliccando a sinistra su "La nobilta in Sardegna", quindi su "Governatori e Sindaci della Citta di Cagliari (1400-1900)".
- ^
Qui
si parla anche del rapporto dei feudatari con Salerno, simile a quello che - in piccolo - esisteva a Bosa.