Cesare Ligari
(
Milano
,
28 aprile
1716
?
Como
,
12 aprile
1770
) e stato un
pittore
italiano
, di ambito lombardo-veneto.
Figlio del noto pittore
valtellinese
Pietro Ligari
, artista di impronta marcatamente
classicista
con slanci coloristici legati alla pittura d'oltralpe, Cesare ricevette i primi rudimenti di pittura direttamente dal padre.
Nel
1736
si reco a
Venezia
come allievo di
Giambattista Pittoni
e poi nella bottega del
Piazzetta
. Lasciata la citta lagunare diede subito prova delle sue doti di bravo pittore con alcune opere per chiese valtellinesi. Il
Serpente di bronzo
conservato alla
Pinacoteca Ambrosiana
di
Milano
, databile agli anni 40 del
Settecento
, manifesta chiaramente gli influssi dei pittori veneti e in particolare del colorismo tiepolesco. Proprio a
Tiepolo
era stata erroneamente attribuita una tela da lui eseguita durante il suo periodo milanese
Cena in Emmaus
oggi conservata nella chiesa di San Filippo a
Torino
.
Nel
1744
torno in
Valtellina
dove convolo a nozze con Lucrezia Brisa di Morbegno che gli diede 11 figli.
Del 1758 sono gli affreschi, tra le sue prove migliori, del presbiterio della Parrocchiale di Domaso. Raffigurano storie del santo titolare, Bartolomeo, inquadrate in una complessa cornice prospettica con finte statue e capricci architettonici a monocromo, opera del milanese Felice Biella, al quale si deve anche la finta cupola sopra l'altar maggiore. Il colorismo, qui ancora veneto e tiepolesco, e, pero, influenzato dallo stile "internazionale" di Carlo Carloni.
I suoi capolavori sono del
1761
: due affreschi presenti nel piccolo e sontuoso
Palazzo Malacrida
nel cuore antico del borgo di
Morbegno
.
Qui Cesare decoro due
soffitti
in collaborazione con il noto quadraturista
Giuseppe Coduri
(vedi chiesa di San Filippo a
Lodi
) il venezianeggiante
Trionfo della Verita sopra l'Ignaranza tramite le Arti e le Scienze
e il graziosissimo affresco
Le tre Grazie
.
Non apprezzato come meritava dagli antiquati committenti valtellinesi, che ricercavano in lui il solido classicismo del padre e non capivano pienamente il gusto veneto della decorazione e del colore, si trasferi nel comasco dove per altro non ebbe miglior sorte. Mori in poverta nel
1770
.
Cesare, dal carattere brillante, amava vestirsi con eleganza ed era un abile suonatore di violino. E da annoverare tra i migliori artisti del Settecento
lombardo
.
- L. Meli Bassi,
I Ligari
, Sondrio 1974
- G. Angelini,
Documenti e notizie per Cesare Ligari e il suo tempo
, in
I Ligari. Pittori del Settecento lombardo
, a cura di S. Coppa e E. Bianchi, Milano 2008, pp. 61-69.
- M. Vergottini,
Palazzo Malacrida
, Morbegno ed. Cons. Turist. Porte di Valtellina, 2002
- Daniela Dalla,
LIGARI, Cesare
, in
Dizionario biografico degli italiani
, vol. 65,
Istituto dell'Enciclopedia Italiana
, 2005.
- (
IT
,
DE
,
EN
,
FR
)
Cesare Ligari
, in
SIKART Dizionario sull'arte in Svizzera
.