Mappa dei paesi cazari
I
Cazari
(o anche
K(h)azari
o piu raramente
Khazary
) (
ebraico
sing.
Kuzar
?????
plur.
Kuzarim
??????;
turco
sing.
Hazar
plur.
Hazarlar
;
russo
sing.
Khazarin
Хазарин
plur.
Khazary
Хазары;
tataro
sing
Xazar
plur.
Xazarlar
;
persiano
???
Khazar
) furono una confederazione di
popolazioni turche
seminomadi originarie delle
steppe
dell'
Asia centrale
in cui confluirono elementi
slavi
,
iranici
e i resti dei
Goti di Crimea
.
Nel
VII secolo
fondarono il
Khanato di Khazaria
nelle regioni piu sud-orientali dell'Europa, vicino al
Mar Caspio
ed al
Caucaso
. Oltre alla regione oggi chiamata
Kazakistan
il
khanato
comprendeva anche parti dell'
Ucraina
, l'
Azerbaigian
, il sud della
Russia
e la penisola di
Crimea
.
Intorno al periodo di fondazione del
khanato
molti Cazari si convertirono all'
ebraismo
. Il nome 'Cazari' che essi stessi si sono dati proviene da un verbo in
lingua turca
che significa "vagabondare". Dary?-ye khazar (
mar Cazaro
) e il termine in lingua persiana (e nelle lingue di culture persianizzate, come la maggior parte delle lingue turciche) usato per chiamare il
mar Caspio
.
La storia dei Cazari e strettamente legata a quella dell'Impero
Gokturk
, fondato quando il clan
Ashina
rovescio i
Juan Juan
nel
552
. Con il collasso dell'Impero Gokturk (in realta una federazione di tribu) dovuto ad un conflitto interno, nel
VII secolo
la parte occidentale dell'impero si divise in due confederazioni: i
Bulgari
, guidati dal clan Dulo, ed i Cazari, guidati dal clan Ashina. Nel
670
i Cazari disperdono la confederazione dei Bulgari lasciandone tre residui nell'area del
Volga
(vedi
Bulgaria del Volga
), sul
Mar Nero
e sul
Danubio
.
La prima apparizione dei Cazari nella storia dell'Occidente si ha con l'aiuto portato all'
imperatore bizantino
Eraclio
nella guerra contro i
Persiani
. Nel
VII secolo
e nell'
VIII secolo
combattono una serie di guerre contro gli
Arabi
all'epoca del
califfato
dell'
omayyade
Hish?m b. ?Abd al-Malik
, specialmente contro l'
Emiro
di
Mosul
. Benche riescano a fermare l'espansione araba nell'Europa dell'Est, i Cazari si devono ritirare per un certo tempo dalla regione del
Caucaso
. In seguito pero estendono i territori sotto il loro controllo dal Mar Caspio ad Est, alle coste Nord del
Mar Nero
ad Ovest.
Nel
X secolo
il Khanato inizia il suo declino dovuto agli attacchi dei
Vichinghi
-
Variaghi
della
Rus' di Kiev
e di altre tribu turche.
La sua influenza politica diminuisce fino a scomparire del tutto nel
XII secolo
, con l'invasione dei
Mongoli
. Le
Gesta Hungarorum
parlano della presenza cazara in
Transilvania
, a
Bihar
, sotto il dominio di
Menumorut
all'arrivo dei Magiari.
La loro capitale era
Itil
(o Atil) alla foce del fiume Volga, 10 miglia dall'attuale citta di Astrakhan. Un'altra importante citta era
Sarkel
, costruita insieme ai Bizantini nei pressi del fiume Don per meglio controllare le incursioni dei
Rus'
a sud di Kiev. In questa citta i Cazari obbligarono i Bizantini a non costruire alcuna chiesa, ma costruirono una loro sinagoga. A nord-est, nel periodo di massimo splendore, anche i Bulgari del Volga furono vincolati da una specie di semi-vassallaggio. Nel 913 gli Arabi erano arrivati nei pressi di Itil. Nel 965 i Vichinghi presero Sarkel e Itil, decretando la fine dell'Impero Cazaro. Vestigia importanti della storia dei Cazari si trovano nel
Museo dell'Ermitage
a
San Pietroburgo
.
In origine i Cazari praticavano il
Tengrismo
, tipico delle popolazioni turche, basato sul culto di
Tengri
, dio del cielo, tuttavia con pesanti influenze delle teorie di
Confucio
, provenienti dalla
Cina
, soprattutto sull'idea del
Mandato Celeste
. In base a queste influenze il clan Ashina era considerato il prescelto da Tengri per guidare il popolo, ed il
khan
la personificazione del favore che il dio concedeva al popolo turco. Un khan che falliva nel suo mandato aveva chiaramente perso il favore del cielo e quindi veniva ritualmente ucciso.
Alcuni storici hanno ipotizzato che sia stata questa tradizione di uccidere i governanti che perdevano il "favore del Cielo", una delle ragioni che portarono la classe dirigente dei Cazari a cercare un'altra religione.
Infatti, tra la fine dell'
VIII secolo
e l'inizio del
IX secolo
, il khan e i nobili Cazari si convertirono all'
ebraismo
seguiti da una parte della popolazione.
[1]
Alcune ricerche suggeriscono che, almeno in parte, questa conversione di massa fu in realta un espediente politico atto a prevenire tentativi, provenienti dall'esterno, di condizionare le credenze religiose dei Cazari e quindi influenzarli anche politicamente. Il Khanato si trovava infatti stretto tra l'Islam ad est ed il Cristianesimo ad ovest. I sostenitori della teoria "ashkenazita" (vedi sotto) hanno ipotizzato che intorno al
950
la religione con il maggior numero di fedeli nel khanato potesse essere l'
ebraismo
a seguito della conversione di alcuni khan.
Il primo khan di religione ebraica fu Bulan, mentre un altro, Obadiah, rinvigori l'ebraismo invitando rabbini dall'esterno e promuovendo la costruzione di sinagoghe. La tolleranza religiosa era peraltro una caratteristica del khanato che venne mantenuta per piu di trecento anni: ad esempio, la corte suprema, consisteva di due ebrei, due
cristiani
, due
musulmani
ed un credente della
vecchia religione
.
Va pero ricordato che, come fa notare Koestler, questa liberta di culto non va confusa con una caratteristica di modernita e democrazia all'interno della societa cazara: infatti, come riporta Koestler, chi non era di religione ebraica, era discriminato in quanto non considerato un vero cazaro: per quanto vi fosse liberta di culto, vi era di fatto una segregazione sociale di carattere religioso.
L'ipotesi che l'
ebraismo
fosse la religione prevalente dei Cazari e dovuta allo studioso
Arthur Koestler
, il quale propose che i cosiddetti
Aschenaziti
fossero in realta i discendenti dei Cazari che abbandonarono le loro terre a causa delle devastazioni
mongole
, rifugiandosi nell'Europa orientale, per lo piu nei territori dell'attuale Polonia, Ungheria e Ucraina. Questi, non appartenendo ad alcuna delle 12 tribu di Israele, sono definiti nel libro di Koestler
La tredicesima tribu
.
Shlomo Sand
, nella sua opera del 2008 che si propone una revisione critica dei miti fondanti la storia del popolo ebraico, riprende l'ipotesi di Koestler e procedendo a ritroso tenta una ricostruzione della vicenda cazara nel suo complesso. Sottolinea cosi come gia nella seconda meta del
XIX secolo
sia emersa una visione storica per la quale in
Russia
vi furono in realta due comunita ebraiche, sedimentatesi l'una sull'altra nel corso dei secoli: quella originaria, formata da Ebrei che giungevano dalle coste del
Mar Nero
e dall'Asia attraverso il
Caucaso
e quella condotta in Russia da ondate migratorie successive, che provenivano dalla Germania. La questione cazara ha continuato infatti ad alimentare dubbi e a far propendere diversi autori per un'ipotesi che vedeva il regno dei Cazari all'origine della diaspora degli
Ebrei
in Russia,
Lituania
e
Polonia
. Gli studiosi citati in proposito da Sand sono:
Avraam Garkavi
,
Simon Dubnow
,
Yitzchaq Schipper
,
Salo Baron
e
Ben Zion Dinur
.
Di contro, ricorda l'autore, il filone storiografico sionista tradizionale ha sostenuto da sempre che gli Ebrei dell'
Europa Orientale
, provenienti da
Eretz Israel
, sono venuti dalla Germania dopo essersi temporaneamente fermati a Roma. A conferma di cio, l'uso della lingua
yiddish
in
Polonia
,
Lituania
e
Russia
e stato usato come prova dell'esistenza di ebrei orientali di origine ebraico-tedesca, o
ashkenazita
, dal momento che tale lingua risultava composta per l'80% da parole tedesche. Nondimeno, fra
XIX
e
XX secolo
, altre ipotesi sono emerse a giustificare la diffusione dello yiddish.
Abraham Polak
ricorda che gli abitanti del regno dei Cazari che abitavano in
Crimea
, convertitisi all'ebraismo, parlavano il
gotico di crimea
, lingua in uso nella penisola fino al
XVI secolo
che riteneva affine allo yiddish; ma da un punto di vista linguistico l'ipotesi e insostenibile poiche i tratti dello yiddish riconducono indubitabilmente ai dialetti alto-germanici (Germania centrale e meridionale). Altri vedrebbero invece nella colonizzazione tedesca dei territori orientali nel
XIV
e
XV secolo
e nella fondazione di importanti centri commerciali e artigianali, la vera causa della diffusione di questo idioma che veniva impiegato come
lingua franca
negli scambi con la popolazione locale. Comunita di origine tedesca avrebbero infatti costituito all'epoca l'ossatura della prima
borghesia
dell'
Europa orientale
portando con se anche un
clero
cristiano, mentre gli ebrei sarebbero giunti dalle regioni cazare e slave per assumere il ruolo di esattori, cambiavalute ma anche conciatori e carrettieri. A fronte di cio la successiva, contenuta, migrazione di
elite
ebraiche tedesche avrebbe integrato una presenza gia stabile, finendo per rafforzarne la lingua e il
culto
.
Fra gli attacchi formulati da Sand alla tradizionale lettura della storia degli Ebrei in Europa orientale, vanno infine annoverati i contributi della
linguistica
e della
demografia
storica.
Il linguista
Paul Wexler
sostiene una discendenza linguistica parzialmente diversa per lo yiddish, che alla luce dei suoi studi sarebbe in realta una lingua di base slava con lessico in larga parte tedesco sudorientale, formatasi nelle zone di
confine
fra le comunita, ora scomparse, che parlavano dialetti slavi e dialetti tedeschi, mentre sul versante demografico un “dato scomodo” per i fautori dell'origine tedesca andrebbe rintracciato nella circostanza che i seguaci dell'ebraismo in terra germanica fra
XI secolo
e
XII secolo
erano in numero del tutto insufficiente a dare vita, di li a poco, alle consistenti comunita ebraiche polacche, lituane e russe. Non si spiegherebbe peraltro, conclude lo storico, per quale ragione, se il luogo di provenienza degli Ebrei dell'Europa orientale fosse stato la Germania occidentale, essi si sarebbero moltiplicati cosi tanto nelle regioni a Est bloccando invece la crescita demografica ad Ovest, in un'epoca nella quale mancava ancora qualsivoglia politica di controllo delle nascite.
Al di la dei contrasti, fortemente connotati politicamente, fra storici organici e
nuova storiografia israeliana
e delle piu generali diatribe sul metodo fra modernisti e perennialisti che vedono intellettuali come Sand opporsi alle nuove impostazioni promosse, fra gli altri, da
Anthony D. Smith
della
London School of Economics
che sulla nazione israeliana ha maturato una posizione del tutto diversa, va rilevato come permanga un interesse diffuso per gli aspetti sociologici, linguistici ed etnografici relativi alla vicenda dei Cazari ed al loro legame con altre civilta del passato, prima fra tutte quella ebraica, dinanzi al quale e lecito attendersi nuovi vivaci contributi da parte di studiosi di diversa
estrazione
accademica.
Studi genetici di team scientifici guidati da Michael Hammer (2000), Doron Behar (2013), Shai Carmi (2017), e Tatiana Tatarinova (2019) non hanno trovato riscontri a questa teoria. Gli scienziati hanno trovato alcune linee genetiche (da parte paterna) del
Medio Oriente
e dall'
Europa
(da parte materna), ma nessuna linea turca dall'Asia centrale.
Altri studi invece, come quello di Eran Elhaik (2012), sembrano confermare l'ipotesi di Koestler, avendo, nei suoi studi, riscontrato elementi iranici, germanici, turchi e slavi, riconducibili proprio al carattere multietnico dei Cazari. Nel 2022, Kevin Brook ha pubblicato uno studio con la prova che gli ebrei ashkenaziti hanno lignaggi genetici di origini diverse, principalmente israelite ed europee, ma anche con piccoli contributi da altre fonti tra cui
Nord Africa
,
Cina
e forse dai popoli Cazari e
Alani
(alleati e vicini dei cazari).
[2]
Questi ebrei sono geneticamente simili agli Ebrei Sefarditi dalla Turchia, agli Ebrei italiani di Roma e agli Ebrei Romanioti di Grecia. Tuttavia uno studio di Nebel (2001) ha rilevato circa l'1% di linee genetiche turche. Va ricordato che tuttavia gli stessi Cazari, pur essendo un popolo culturalmente e linguisticamente turco, non presentavano tratti asiatici, tipici dei popoli turchici, come ci giunge dalle cronache del tempo di
I??akhr?
e
Ibn Fa?l?n
: il primo li descrive come di carnagione chiara e capello rosso, il secondo invece li suddivide in Cazari bianchi, la cui descrizione coincide con quella data da I??akhr?, e Cazari neri, di carnagione scura e capello nero. E interessante notare come gli scrittori stessi pongano l'attenzione, nella descrizione dei Cazari, sul fatto che questi non somiglino ai Turchi.
[3]
Come tipico dei popoli turchici, infatti, anche i Cazari avevano l'abitudine di convertire alla propria cultura e lingua le popolazioni conquistate: e noto infatti che in essi confluirono elementi iranici, uralici (i
Magiari
, per esempio, erano, al soldo dei Cazari, incaricati di proteggere i confini occidentali del Khanato
[3]
), slavi e germanici (cio che rimase dei Goti di Crimea, conflui nell'Impero cazaro). Addirittura Ebrei, presumibilmente discendenti piu o meno diretti degli Israeliti, giunsero in Cazaria, dall'
Impero Bizantino
, a seguito delle persecuzioni di
Costantinopoli
. Pertanto, sarebbe stato difficile trovare componenti linee altaiche persino presso gli stessi Cazari, difficolta che del resto si riscontra negli odierni Turchi d'Anatolia, tra i quali, in accordo agli studi di
Luigi Cavalli Sforza
, la componente genetica turco-altaica si limita al 1% della popolazione.
E bene infine sottolineare come le due ipotesi (quella tradizionale renana e quella cazara) non si escludano a vicenda, ma possano invece essere ambedue valide: si sa, per esempio, che a seguito della conversione, molti
Ebrei
provenienti da Occidente, si trasferirono nell'
Impero Cazaro
, andando ad arricchire e confondere ulteriormente la genetica del popolo.
- ^
(
EN
) Brook, Kevin Alan,
The Khazars' Conversion to Judaism
, in
The Jews of Khazaria
, 3ª ed., Lanham, Rowman & Littlefield Publishers, 2018, pp. 77-108.
- ^
(
EN
) Brook, Kevin Alan,
The Maternal Genetic Lineages of Ashkenazic Jews
, Boston, Academic Studies Press, 2022.
- ^
a
b
Koestler, Arthur, 1905-1983.,
The thirteenth tribe: the Khazar empire and its heritage
, Emissary Publications, [1996?], ⓒ1976,
OCLC
36657338
.
URL consultato il 13 agosto 2019
.
- Arthur Koestler,
La tredicesima tribu
, Torino, UTET, 2003 (
ISBN 8877508086
)
- (
EN
) Kevin Alan Brook,
The Jews of Khazaria, Third Edition
, Lanham, Rowman and Littlefield, 2018 (
ISBN 978-1-5381-0342-5
)
- (
EN
) D.M. Dunlop,
The History of the Jewish Khazars
, Princeton, Princeton University Press, 1954
- (
EN
) Norman Golb, Omeljan Pritsak,
Khazarian Hebrew Documents of the Tenth Century
, Ithaca, Cornell University Press, 1982 (
ISBN 0801412218
)
- (
FR
) Jacques Sapir, Jacques Piatigorsky (dir.),
L'Empire khazar. VIIe-XIe siecle, l'enigme d'un peuple cavalier.
, Paris, Autrement, coll. Memoires, 2005 (
ISBN 2-7467-0633-4
)
- Isaac Acqris,
Kol Mevasser
, Constantinople 1577, (manoscritto a Oxford).
- A.N. Poliak,
Kazaria: Storia di un regno ebraico in Europa
(in ebraico), Tel Aviv, 1951.
- Encyclopedia Universalis,
Dictionnaire du Judaisme
, p. 447, Paris, Albin Michel, 1998.
- Shlomo Sand,
L'invenzione del popolo ebraico
, Milano, Rizzoli, 2010.
- Anthony Smith,
Le origini culturali delle nazioni
, Bologna, il Mulino, 2010.
- Martin Gilbert,
Atlante di storia ebraica
, p. 24, Giuntina, Firenze, 2006.
- Essad Bey,
Twelve Secrets of the Caucasus
, The Viking Press, New York, 1931.
- Milorad Pavi?
,
Dizionario dei Chazari
, Milano, Garzanti, 1988 (romanzo)