Il
castello di San Giorgio
era un
castello
nella
omonima frazione
del comune di
Cesena
risalente al XV secolo.
[1]
[2]
[3]
[4]
[5]
Nell'aprile del
1401
Carlo I Malatesta
intraprese le trattative per acquisire i poderi di San Giorgio e, grazie al vescovo di
Bertinoro
, riusci a scambiarli con i poderi di Sant'Egidio. A quei tempi il territorio si presentava scarsamente popolato con zone boschive e pascoli. Nel
1403
inizia la costruzione del
castello
di San Giorgio. Il castello doveva essere una residenza di caccia con funzioni di magazzino per le granaglie coltivate. Lo si utilizzo soprattutto come avamposto di protezione dalla potente
Repubblica di Venezia
.
I
Malatesti
ebbero ingenti interessi in
Lombardia
, al punto che una figlia di
Andrea Malatesta
,
Antonia
, nel
1408
divenne moglie di
Giovanni Maria Visconti
. Il
trittico
scultoreo che era esposto sulla torre del castello di San Giorgio evidenzia il legame delle due famiglie. Le figure esterne, una pantera ed un elefante, di eguale dimensioni rappresenta l'unione
Visconti
-Malatesti, entrambe molto legate
al santo guerriero che uccide il drago
.
Dopo la scomparsa del marito, Antonia ritorno a
Cesena
nel
1412
. I rapporti fra le due famiglie, gia precari, divennero pessimi. Ne e un esempio l'assalto e la conquista da parte dei Malatesti della porta Vercellina di Milano nel
1409
, dalla quale furono asportate le catene e la campana che andarono ad adornare, come trofeo di guerra, la torre del castello.
Dopo la morte di Andrea nel 1409, il fratello
Pandolfo III Malatesta
prosegui la costruzione del castello terminata attorno al
1424
. Il corpo centrale era costituito da un magnifico palazzo tutto in volta, inserito in una cinta quadrata di mura spesse quattro metri, ogni lato misurava 200 piedi, 107 metri e su ciascuno dei quattro angoli c'erano torrioni rettangolari sporgenti dalle mura. Osservandola dal lato sud si sarebbe notata, fra i baluardi, una piccola torre e un'altra enorme, in linea con le mura ed eretta esattamente sull'incrocio delle due vie San Giorgio e
Montaletto
, per avere le strade sorvegliate a vista.
Nel
1435
,
Sigismondo Pandolfo Malatesta
e
Domenico Malatesta
si divisero i domini e a quest'ultimo rimasero
Cesena
,
Bertinoro
,
Meldola
,
Sarsina
,
Roncofreddo
e i castelli del Piviero di
Sestino
. Il castello di San Giorgio ne faceva parte ed era l'avamposto del sistema difensivo di Cesena, con i paesani eretti a esercito, diventando una extraterritorialita rispetto Cesena.
Nel
1462
la
pestilenza
porto le casse di Malatesta in rosso. Non avendo figli, si decise che alla sua morte i beni sarebbero tornati alla Chiesa. Deceduto nel
1465
il debito ammontava a 6000
ducati
, oltre ai lavori iniziati da completare. I papi emanarono varie disposizioni, fra i quali la vendita dei vasti terreni di San Giorgio. In quel periodo, nel castello, si succedettero dei custodi, che dietro compenso lo presidiavano e assieme ai contadini sorvegliavano la zona.
In un documento del
1489
, si legge: “
El magnifico palazzo, tutto in volta nello castello de Sangiuorgio fora de Cesena, fatto dal signor Malatesta, questo anno fu tutto getato a terra da Francesco deli Ubaldini, per vendere le prede e guasto quello bello edificio biasimato de ognomo
”. Le pietre servirono per edificare la chiesa di San Domenico nella contrada Ceserina.
L'alleanza Fra il papato e Venezia, la guerra portata in Italia da
Francesco I di Francia
e il
Sacco di Roma (1527)
, fecero passare in secondo piano le vicende di un piccolo avamposto dello
Stato della Chiesa
.
Dal
1531
i documenti tornano a raccontarci di un tentativo di impadronirsi del castello. Alessandro Pasolini di Cesena, scrisse una “supplica” a
Clemente VII
alla quale il Papa rispose. Si concedeva al Pasolini una torre chiamata San Giorgio. Venivano concessi in perpetuo, al richiedente e ai suoi eredi in cambio di una libbra di cera come canone. I saggi di Cesena non tennero conto di questa supplica e continuarono ad affidarlo a nuovi castellani. Nel
1585
dove si inizio ad affittare il castello al cavaliere
Lancillotto Lancetti
al prezzo di sedici
scudi d’oro
annui.
Nel
1627
veniva concesso in
locazione
a Don Nucci che era anche il parroco di San Giorgio, il quale pero, promosso a
vicario generale
nel
1632
se ne ando, lasciando le mura con evidenti tratti mancanti per l'asportazione dei mattoni usati nel restauro della chiesa.
I trofei esistenti nella torre, vennero rimossi nel
1820
e collocati nelle scale del palazzo comunale. Negli anni il degrado continuo e nel
1834
, poiche in possidenza Comandina si necessitava di una nuova
chiavica
, il Magistrato ordino di utilizzare le pietre delle mura, considerata ormai una cava.
Dopo l'
unita d'Italia
si comincio ad istituire scuole pubbliche e la torre ospito la prima elementare dall'anno scolastico 1869-1870.
Gia nel 1883, l'ex prefetto Bonafede Montanari riporta che "del castello non resta che la torre", abbattuta nel 1944 durante la
seconda guerra mondiale
.
[5]
Durante la
seconda guerra mondiale
la torre venne usata come
rifugio antiaereo
. Il 18 ottobre del
1944
i tedeschi la minarono e il mattino seguente la fecero esplodere assieme al campanile che rovino sulla chiesa. Le pietre della torre, furono utilizzate per chiudere le buche nelle strade e riparare le case. Del castello di San Giorgio rimangono le sculture che adornavano la torre, esposte presso la
Biblioteca Malatestiana
e documenti storici che citano la sua esistenza.
- ^
1403 Il castello di San Giorgio
, su
Il Blog di San Giorgio di Cesena
, 5 maggio 2013.
URL consultato il 5 marzo 2024
.
- ^
Il castello scomparso di San Giorgio e i trofei dei Malatesta
, su
CesenaToday
.
URL consultato il 5 marzo 2024
.
- ^
Il Trofeo della torre di San Giorgio"
, su
mostre.malatestiana.it
.
- ^
Giulia Brunetti,
Il San Giorgio di Cesena: Un capolavoro di Jacopo della Quercia?
, in
Prospettiva
, n. 13, 1978, pp. 58?63.
URL consultato il 5 marzo 2024
.
- ^
a
b
Centuriazione: S. Giorgio
, su
homolaicus.com
.
URL consultato il 5 marzo 2024
.