Il
castello di Monteleone
e un
castello
nell'
omonima
frazione
del
comune italiano
di
Roncofreddo
in
provincia di Forli-Cesena
.
[1]
[2]
[3]
[4]
[5]
[6]
Prospetto laterale del castello
La prima struttura difensiva, probabilmente una torre fortificata, risale al XIII secolo, durante il periodo delle lotte tra guelfi e ghibellini, scontri che si intrecciarono con il conflitto tra le diverse citta per il controllo del territorio; fu cosi che Monteleone, insieme ad ad altre localita come
Verucchio
,
Longiano
,
Roncofreddo
,
Savignano
,
Gatteo
e altre, nel 1233 si allearono a
Rimini
che, per consolidare il proprio controllo sul territorio, era in lotta con la sua stessa diocesi, quella ravennate e il comune di Cesena.
[2]
Nel 1278 il papato ottenne dall'imperatore il riconoscimento formale dei suoi diritti sulla Romagna e il castello entro nei domini della
Chiesa
riminese; seguirono poi diversi cambi di proprieta anche perche la sua posizione lo rendeva strategico nelle lotte interne dei Malatesta che, nel 1295, erano divenuti
signori
di fatto di Rimini.
[2]
Il castello fu conquistati da
Perrantino Malatesta
che lo tenne fino al 1335 circa quando fu preso da
Galeotto Malatesta
riportando pero danneggiamenti; nel 1336 cadde in mano di
Francesco II Ordelaffi
fino al 1339 quando venne preso da
Nolfo di Montefeltro
e, nel 1358, fu del Vicariato di S. Arcangelo;
[1]
questo vicariato era stato ricostituito lo stesso anno dal papa per cercare di frenare l'espansionismo dei Malatesta realizzando un cordone sanitario attorno a Rimini ricostituendo nel 1358 il vicariato di Santarcangelo comprendente diversi castelli di pianura e di collina: i Malatesta nella prima meta del Quattrocento presero il controllo di questo vicariato e di altri e modificarono l'architettura del castello erigendo attorno alla torre esistente trasformata nel mastio, una rocca con torri angolari.
[2]
Nel 1433, i due rami dinastici dei Malatesta, quello di Rimini e quello di Cesena, si suddivisero le proprieta, e il castello venne dato in feudo ai conti di Ghiaggiolo, eredi di uno dei rami famigliari; ma solo trent’anni dopo nuovi contrasti con il papa costrinsero i Malatesta a restituire alla Chiesa prima le terre riminesi poi quelle cesenati.
[2]
Nel 1465 fece parte del feudo degli
Isei
di
Cesena
e poi di
Giovanni della Rovere
e, nel 1499, venne preso da
Castracane di Castiglione
per conto della
Santa Sede
.
Giuliano della Rovere
, futuro
Papa Giulio II
, se ne impossesso e divenne feudo dei conti
Della Rovere
che lo tennero per piu di due secoli, fino al 1750 circa, quando divenne proprieta dei marchesi Guiccioli; questi nel 1797 vennero privati del feudo quando
Napoleone
decreto l'abolizione delle istituzioni feudali ma mantennero la proprieta del castello; alla fine del 1700 la famiglia Guiccioli restaurarono il castello trasformandolo in una residenza di campagna eliminando il
maschio
e la
merlatura
delle mura. Venne poi infine venduto nel 1960 al conte Giovanni Volpe.
[1]
Sorge su una alta collina della valle del Rubicone nella Romagna sud-orientale, su tra Adriatico e appennino. Intorno al castello sorge un piccolo borgo ancora integro a cui si accede da due porte. La porta del castello da sulla piazzetta del borgo, con una salita affiancata da una torre angolare.
[2]
- ^
a
b
c
(
EN
)
Il Castello Malatestiano di Monteleone Roncofreddo,XII - fine-XVIII
, su
catalogo.beniculturali.it
.
URL consultato il 23 febbraio 2024
.
- ^
a
b
c
d
e
f
Castello di Monteleone, XIII, XX, Roncofreddo, Monteleone,
, su
bbcc.regione.emilia-romagna.it
.
URL consultato il 23 febbraio 2024
.
- ^
Monteleone - Appennino Romagnolo
, su
www.appenninoromagnolo.it
.
URL consultato il 23 febbraio 2024
.
- ^
Arturo Castellini,
Monteleone, il ruggito del medioevo
, su
Travel Emilia Romagna
, 28 settembre 2017.
URL consultato il 23 febbraio 2024
.
- ^
MONTELEONE DI RONCOFREDDO (FC) | Luogo FAI
, su
fondoambiente.it
.
URL consultato il 23 febbraio 2024
.
- ^
Comune di Cesena- www.comune.cesena.fc.it,
Cesena Turismo - Castello di Monteleone - Roncofreddo - scopri il territorio
, su
sititematici.comune.cesena.fc.it
.
URL consultato il 23 febbraio 2024
.