Caos
o
Chaos
(in
greco antico
:
Χ?ο?
?
,
Chaos
) e un'entita primigenia, propria della
mitologia greca
. E plausibile pensare che Chaos sia la personificazione del disordine primordiale, luogo dove nacquero spontaneamente le prime
divinita.
Chaos viene menzionato e indicato nella
Teogonia (Esiodo)
:
(
GRC
)
≪? τοι μ?ν πρ?τιστα Χ?ο? γ?νετ?, α?τ?ρ ?πειτα
Γα?? ε?ρ?στερνο?, π?ντων ?δο? ?σφαλ?? α?ε?
[?θαν?των, ο? ?χουσι κ?ρη νιφ?εντο? ?λ?μπου,
Τ?ρταρα τ? ?ερ?εντα μυχ? χθον?? ε?ρυοδε?η?,]
?δ? ?ρο?, ?? κ?λλιστο? ?ν ?θαν?τοισι θεο?σι,
λυσιμελ??, π?ντων δ? θε?ν π?ντων τ? ?νθρ?πων
δ?μναται ?ν στ?θεσσι ν?ον κα? ?π?φρονα βουλ?ν.
?κ Χ?εο? δ? ?ρεβ?? τε μ?λαιν? τε Ν?ξ ?γ?νοντο?
Νυκτ?? δ? α?τ? Α?θ?ρ τε κα? ?μ?ρη ?ξεγ?νοντο,
ο?? τ?κε κυσαμ?νη ?ρ?βει φιλ?τητι μιγε?σα.≫
(
IT
)
≪Dunque, per primo fu il Chaos, e poi
Gaia
dall'ampio petto, sede sicura per sempre di tutti
gli immortali che tengono le vette dell'
Olimpo
nevoso,
e
Tartaro
nebbioso nei recessi della terra dalle ampie strade,
e poi
Eros
, il piu bello fra gli dei immortali,
che rompe le membra, e di tutti gli dei e di tutti gli uomini
doma nel petto il cuore e il saggio consiglio.
Da Chaos nacquero
Erebo
e nera
Nyx
.
Da Nyx provennero
Etere
e
Hemere
che lei partori concepiti con Erebo unita in amore.≫
Nella Teogonia, Caos e una delle quattro potenze principali, insieme a
Gea
,
Tartaro
ed
Eros
, e genero
Erebo
e
Nyx
. Anche nell'
orfismo
e una delle quattro potenze, pero insieme a l'Erebo, il Tartaro, e Nyx.
Considerando che originariamente questa parola non aveva l'attuale connotazione di "disordine" che si ritrova nella parola d'uso comune "caos",
[1]
il termine greco antico "Chaos" viene reso come "Spazio beante", "Spazio aperto"
[2]
, "Voragine"
[3]
dove indica, nella sua etimologia, "fesso, fenditura, burrone", quindi simbolicamente "abisso" dove sono "tenebrosita, oscurita".
Esiodo
lo descrive come
egheneto
, non il principio quindi, ma cio che da questo per primo appare:
≪"Primo di tutti fu il Caos", dice Esiodo (
Theog.
116) e da notare che il verbo (γ?νετο, non ?ν) implica che non esisteva dall'eternita.≫
≪Va notato che il Caos esiodeo non esiste da sempre: si manifesta d'improvviso e perdura, anche dopo che si sono sviluppati gli esseri divini, come uno spazio di fondo, un buco nero dell'universo.≫
Il Caos, secondo alcuni autori, risulta essere nella
mitologia
e nella
cosmogonia
degli antichi greci, la personificazione dello stato primordiale di "
vuoto
", il buio anteriore alla generazione del
cosmo
da cui emersero gli dei e gli uomini.
[4]
≪Caos il vuoto primordiale, una specie di gorgo buio che risucchia ogni cosa in un abisso senza fine paragonabile a una nera gola spalancata (χ?σκω, "inghiotto")≫
Altri interpreti della
Teogonia
avvertono che Caos non coinciderebbe solo con il "Vuoto".
Graziano Arrighetti
ricorda che su questa nozione/divinita non si ha concordanza tra gli studiosi ma ≪si e in generale d'accordo che Χ?ο? non e semplicemente il "vuoto", il "luogo" dove le entita vengono in essere e trovano collocazione≫;
[5]
ma, da un'attenta disamina del termine, risulterebbe essere un'entita non solo spaziale ma anche materiale: ≪una sorta di nebulosita senza forma associata all'oscurita≫.
[6]
Lo scoliaste lo descrive come
kenon
, lo spazio vuoto tra cielo e terra dopo che una possibile unita originaria fu spezzata:
≪Il Caos e dunque emissione e secrezione verso gli elementi. Alcuni lo dicono acqua, altri aria (...)
"Venne all’esistenza lo Spazio beante": Chaos e in rapporto a riversarsi; e un luogo vuoto che sta tra terra e cielo; infatti e venuto all’esistenza dall’invisibile
.≫
Quello che Esiodo chiama Caos non coincide in realta con quello che i posteri filosofi a partire da Talete identificarono come il principio di tutte le cose o come soprattutto Anassimandro identifico con il termine di
arche
,
[7]
ma e l'origine di cose che prima non erano, l'entita eterna ma che non esiste dall'eternita. Da Erebo e Notte si generano le negativita del pensiero greco arcaico: Morte, Sonno e Sogni, le Moire e le Kere, Biasimo, Sventura, Discordia.
Esiodo concepisce infatti una seconda generazione dovuta a
Gaia
(la madre Terra) che e all'origine del mondo naturale: il cielo, le montagne, il mare e dalla sua unione con
Urano
(il Cielo stellato) nasceranno gli dei. Gaia ≪non e generata da Caos, di essa si dice solo l'ingenerato esserci
[8]
...ne mai si incontrano, Gaia e Caos; neppure le loro discendenze si incrociano≫.
[9]
Da notare che nella teogonia
orfica
riportata da
Eudemo da Rodi
[10]
e dal Papiro di Derveni
[11]
in principio e la Notte (
Nyx
) e non Caos. Mentre nella teogonia di ispirazione orfica riportata da Aristofane in
Gli uccelli
[12]
Caos e all'origine unitamente a Erebo, Notte e Tartaro.
Cosi
Filodemo di Gadara
in
Sulla pieta
riassume, ad esempio, alcune differenti antiche dottrine teogoniche:
≪Alcuni autori sostengono che tutte le cose derivano dalla Notte e dal Tartaro, altri dall'Ade e dall'Etere; colui che scrisse la
Titanomachia
dice dall'Etere, Acusilao dal Caos primigenio; nei versi attribuiti a Museo e scritto che in principio era il Tartaro e la Notte.≫
Per
Anassagora
[13]
come per
Platone
[14]
il "caos" e il luogo della
materia
informe e rozza a cui attinge un principio superiore, la "Mente" per Anassagora e il
Demiurgo
per Platone, per la formazione del mondo ordinato: il cosmo.
[15]
La
Bibbia
riferisce che Dio creo il Cielo e la Terra e che ≪la terra era informe e deserta, e le
tenebre
ricoprivano l'abisso, e lo spirito di Dio aleggiava sulle acque. Dio disse: "
Sia la luce
", e la
luce
fu≫ (
Genesi
1, 1-5).
Della separazione fra Cielo e Terra e del caos (
Apsu
) parlavano le
religioni della Mesopotamia
. La medesima idea si ritrova anche nell'
Induismo
(
Brahm?
e la sua nascita dal caos in
Manusm?ti
I, 5 sgg.) e nella
religione egizia
(
caos
).
L'origine dell'universo - secondo la scienza moderna - e in un punto che ha iniziato ad espandersi, mentre la sua energia diventava materia (
big bang
). La
teoria della relativita
ci ha permesso di risalire fino a questo "
buco nero
al contrario". "Buco" poiche risucchia anche masse enormi, come le galassie; "nero" perche neanche la luce puo uscirne; ed e "al contrario" poiche espelle la materia invece di inghiottirla.
Di questo espansione dell'universo da una sorgente puntiforme possiamo ricostruire la storia (13,8 miliardi di anni), ma ci manca ancora un piccolissimo pezzo di questa storia: i primi 10 alla -43 secondi (il cosiddetto
tempo di Planck
), quando le
interazioni fondamentali
, cioe le quattro forze dello spazio-tempo (gravitazionale, elettromagnetica, debole, forte) sono tutt'uno. Nell'era di Planck il cosmo emerge da un chaos, confuso ed indefinito, un vuoto nel quale, secondo la
fisica quantistica
, ci possono essere fluttuazioni di energia, che si trasforma in materia.
[16]
- ^
In
Dizionario Greco-Italiano/Italiano-Greco
, F. Schenkl & F. Brunetti, Fratelli Melita Editori, Genova/La Spezia, 1990,
ISBN 88-403-6693-8
, p. 946; anche Cesare Cassanmagnago p.927 nota 23.
- ^
La resa in "Spazio beante", "Spazio aperto" e di
Herbert Jennings Rose
≪il nome significa chiaramente "spazio vuoto, beante"≫ (Cfr. p.375 dell'
Oxford Classical Dictionary
1970; trad. it.
Dizionario di antichita classiche
. Cinisello Balsamo (Milano), San Paolo, 1995). Cosi rende anche Cesare Cassanmagnago.
- ^
Questo termine preferito ad esempio da Vernant (cfr.
Jean-Pierre Vernant
,
L'universo, gli dei e gli uomini
. Torino, Einaudi, 2001), verte sull'analisi etimologica che lo fa derivare dalla radice *
cha
, radice che richiama il verbo
chaino/chasko
, "aprire la bocca", quindi qualcosa che si "spalanca" (cfr.
Maria Michela Sassi
,
Gli inizi della filosofia: in Grecia
, Torino, Boringhieri, 2009, p.71).
- ^
La Nuova Enciclopedia Universale Garzanti, Milano, 1982, p. 266
- ^
In Esiodo Opere: 1998 Einaudi-Gallimard; 2007 Mondadori, p.325)
- ^
Cosi Cesare Cassanmagnago, p.927 nota 23, richiamando Aude Wacziarg
Le Chaos d' Hesiode
Pallas, Revue d' Etudes Antiques 49 (2002): 131?152
- ^
Simplicio,
Commento alla Fisica di Aristotele
XXIV, 15 e CL, 23
- ^
Esiodo,
Teogonia
, 116, 117
- ^
Anna Jellamo,
Il cammino di Dike: l'idea di giustizia da Omero a Eschilo
, Donzelli Editore, 2005 , p.8.
- ^
Cfr. fr. 150 ; DK I 6,14-18; Kern OF 58-61; Colli 4 [B 9]a.
- ^
Cfr. 9 e sgg.
- ^
Cfr. 693 e sgg.
- ^
Frammenti dei Presocratici
(Diels 59, B, 1-4).
- ^
Platone,
Timeo
, 30a e sgg.
- ^
G. Bonafede.
Caos
in
Enciclopedia filosofica
vol.2. Milano, Bompiani, 2006, pp. 1617-8
- ^
Con parole alate
, volume primo, pag.282; Andrea Rodighiero, Sabina Mazzoldi, Dino Piovan; Zanichelli, Bologna, 2020.
- Esiodo
,
Opere
, traduzione di
Aristide Colonna
, Torino, UTET, 1977, ISBN non esistente.
- Esiodo
,
Opere
, traduzione di
Graziano Arrighetti
, 1ª ed., Torino, Einaudi-Gallimard, 1998,
ISBN
88-446-0053-6
.
- Esiodo
,
Opere
, traduzione di
Graziano Arrighetti
, 2ª ed., Segrate, Mondadori, 2007,
ISBN
978-88-04-57284-8
.
- Esiodo
,
Tutte le opere
, traduzione di Cesare Cassanmagnago, Milano, Bompiani, 2009,
ISBN
978-88-452-6319-4
.
- Theokritos Koueremenos, George M. Parassoglou e Kyriakos Tsantsanoglou (a cura di),
The Derveni Papyrus
, in
Studi e testi per il corpus dei papiri filosofici greci e latini
, Firenze, Leo S. Olschki Editore, 2006,
ISBN
88-222-5567-4
.
- Papiro di Derveni (Teogonia)
, in
Le religioni dei misteri
, traduzione di Paolo Scarpi, vol. 1, Milano, Fondazione Lorenzo Valla/Mondadori, 2007, p. 367,
ISBN
978-88-04-50317-0
.
- Gabriele Giannantoni (a cura di),
Presocratici, testimonianze e frammenti
, Segrate, Mondadori, 2009, ISBN non esistente.
(2 volumi)
- Platone
,
Tutti gli scritti
, a cura di Giovanni Reale, Milano, Bompiani, 2008,
ISBN
978-88-452-9003-9
.