Canio di Atella
, o
Canione
(
Cartagine
,
III secolo
?
III secolo
), fu un vescovo e
martire
della
Chiesa cattolica
ed e
patrono
delle citta di
Calitri
,
Acerenza
e della sua
arcidiocesi
.
Nacque a Iulia (
Cartagine
) nella prima meta del
III secolo
. La sua biografia ci e stata tramandata nella
Passio Sancti Canionis
, documento conservato nella
cattedrale di Acerenza
, e da altri documenti
agiografici
.
Durante la persecuzione dell'imperatore
Diocleziano
il vescovo Canio, avendo rifiutato di fronte al Prefetto Pigrasio di venerare gli idoli e di riconoscere la divinita dell'imperatore, fu sottoposto a torture di ogni tipo e imprigionato nella speranza che la fame, gli stenti e le torture piegassero la sua resistenza. Si narra che il futuro santo tra gli stenti continuava nel carcere ad annunciare il
Vangelo
e a convertire con la parola e la sofferenza quanti lo avvicinavano.
Informato dell'ostinata resistenza del prigioniero il Prefetto lo condanno alla decapitazione. Un violento nubifragio accompagnato da terremoti spavento i soldati ed il boia i quali si dettero alla fuga. Il vescovo Canio con alcuni fedeli pote cosi imbarcarsi su un vecchio natante e con quello fortunosamente approdo nei pressi del
Volturno
.
Ad Atella (l'attuale
Sant'Arpino
), dove predico il
Vangelo
, gli sono attribuiti molti
miracoli
. Nell'anfiteatro di Atella un uomo in fin di vita per una
angina pectoris
si disse guarito al tocco delle mani del santo. Una donna cieca di nome Eunemia ottenne la vista, un ragazzo posseduto dai demoni ne fu liberato.
Ormai vecchio e malato il vescovo Canio si ritiro in un eremo, dormendo in un folto roveto dove lo colse la morte. Il vescovo
Elpidio
, informato prodigiosamente della morte del santo, eresse sul luogo un piccolo tempio per custodirne le venerate spoglie, e in fronte alla basilica pose questo distico:
Elpidius praesul hoc templum condidit almum, o Canio martyr, ductus amore tuo
[2]
.
Intorno all'
800
il vescovo di
Acerenza
Leone costrui la
cattedrale
sui resti di un antico
ciborio
e traslo da
Atella
il corpo di san Canio. Nel
1080
secondo il cronista
Lupo Protospata
,
inventum est corpus Canionis
, fu ritrovato il corpo di san Canio e sotto la protezione del santo pose la nuova cattedrale e la
diocesi
. Nel
1543
in occasione della
visita pastorale
del cardinale Saraceno risulta a verbale che il prelato con altri notabili ecclesiastici e laici
≪venne di mattino dove si trova l'altare maggiore nel quale e deposto il Sacro Corpo di San Canio martire come gli fu detto da tutti, come questo non poteva essere visto perche e sotto l'altare maggiore fabbricato≫
Nel
deambulatorio
della Cattedrale attualmente sotto l'altare di san Canio si conserva il
pastorale
del santo vescovo, ritenuto miracoloso. L'esposizione e la venerazione di questa reliquia testimonia la consapevole vocazione all'evangelizzazione della diocesi di
Acerenza
: infatti diventera punto di riferimento importante per la storia civile e religiosa del mezzogiorno d'Italia
[3]
.
Altri luoghi dove si venera San Canio sono
Calitri
, in
provincia di Avellino
, all'interno della cui chiesa parrocchiale e custodita la reliquia di un dito; oltre alla venerazione di San Canione, la cui parrocchia si trova a
Sant'Arpino
, nella
provincia di Caserta
, ove si svolge, il
martedi in Albis
, una festa religiosa di origini pagane alla quale intervengono gli abitanti dei paesi vicini.
Oltre alla parrocchia nuova dedicata al santo, a Sant'Arpino, si trova anche il Romitorio di San Canione considerato un oratorio paleocristiano
di epoca atellana
[
non chiaro
]
. Dedicato al Santo sembra essere stato anche la sua tomba fino alla traslazione del corpo ad Acerenza. Probabilmente all'inizio era una semplice edicola con affreschi ed alcune statue in seguito venne costruito il romitorio. dalle testimonianze locali e stato abitato da un monaco eremita che viveva solo con alcuni animali. Oggi internamente e stato quasi completamente ristrutturato mancano pero la ristrutturazione esterna e la ristrutturazione di alcuni affreschi. Sulla facciata centrale c'e un affresco della Madonna delle Grazie affiancata da due santi (sant'Elpidio e san Nicola)
[4]
.
- ^
Canio di Atella
, in
Santi, beati e testimoni - Enciclopedia dei santi
, santiebeati.it.
- ^
Francesco Lanzoni,
Le origini delle diocesi antiche d'Italia: studio critico
, Volumi 35-36, Tip. Poliglotta Vaticana, 1923
- ^
Pina Belli D'Elia, Clara Gelao,
La Cattedrale di Acerenza: mille anni di storia
, Edizioni Osanna, 1999
- ^
AA. VV.,
Raccolta Rassegna Storica dei Comuni
, vol. 30, 2016