Camillo Vitelli
(
Citta di Castello
,
1459
?
Circello
,
maggio
1496
) e stato un
condottiero
e
cavaliere medievale
italiano
.
Appartenente al casato dei
Vitelli
, era figlio di
Niccolo
, fratello di
Paolo
,
Giulio
, Giovanni e
Vitellozzo
, e cognato di
Giampaolo Baglioni
[1]
. Fu marchese di
Sant'Angelo dei Lombardi
e duca di
Gravina in Puglia
. Condottiero di grande valore, fu il primo nella storia ad usare gli
archibugieri a cavallo
, durante una battaglia presso
Lucera
.
Nato nel 1459 da
Niccolo Vitelli
e Pantasilea Abocatelli, Camillo si distinse fin dal 1474 alla difesa di
Citta di Castello
, del quale il padre Niccolo era signore, assediata dalle truppe pontificie di
Sisto IV
, comandate dal rivale alla pretesa della citta Lorenzo Giustini
[2]
. La notte dell'11 settembre 1483, Camillo, insieme ai suoi fratelli
Paolo
e Giovanni, tesero un agguato al Giustini, che si era accampato nei pressi di una frazione della citta di
Deruta
, Sant'Angelo di Celle, e riuscirono a far scappare l'esercito nemico, che lascio dietro di se un grande bottino, portato dai tre condottieri al padre,
Niccolo
[3]
.
Nel giorno di Natale 1483, il Vitelli, mentre tentava di introdursi in una frazione della citta di
San Giustino
, Celalba, venne arrestato dalle milizie papali di Virile Virili; il padre di Camillo,
Niccolo
, appena appresa la notizia dell'arresto del figlio, si reco subito a conquistare Celalba, ma l'impresa non riusci, e per questo il 6 febbraio 1484 il Vitelli fu condotto, insieme ad altri 17 suoi compagni, a
Castel Sant'Angelo
[4]
,da dove tenta di fuggire nella notte tra il 27 e il 28 febbraio
[5]
. Pero, durante il tentativo d'evasione, Camillo rimase zoppo, per cui non riusci ad allontanarsi e venne quindi ricatturato, per essere condotto al Palazzo
Savelli
presso il rione
Ripa
[1]
.
Con la pace, resa ufficiale il 3 maggio 1484, tra
papa Sisto IV
e
Niccolo Vitelli
, Camillo fu liberato, e passo agli stipendi pontifici con i suoi fratelli,
Vitellozzo
e
Paolo
, e fu cosi costretto a combattere nelle truppe di Virginio Gentile Orsini prima e di
Roberto Sanseverino d'Aragona
poi. Ospitato in casa
Baglioni
nel 1487, e sempre a Perugia nel 1489, quando intervenne per mettere pace tra
Spello
e
Foligno
, che erano da sempre in conflitto per una questione riguardante il confine tra i due territori, la quale era stata risolta in favore della prima citta dai Baglioni, i quali erano sostenuti dagli spellani, e per questo non erano estranei alla vicenda, che vide i folignati adirarsi molto; per questo il Vitelli intervenne, riuscendo ad ottenere tra le due fazioni una tregua di tre mesi
[6]
. Nel 1489, Camillo intervenne a danno del fuoriuscito perugino Giulio Cesare della Staffa, che aveva preso il castello di Beccatiquello
[7]
, e che fu costretto a restituire la sua conquista tramite accordi, senza combattere
[8]
; il Vitelli partecipo inoltre all'assedio di
Paciano
con Ranuccio da Marciano, che stava combattendo i fuoriusciti capitanati da
Agamennone Arcipreti
, e si assicuro che Filippo e Giuliano degli Oddi, della famiglia rivale dei
Baglioni
, rimanessero vivi quando uscirono da
Paciano
per parlamentare, il 25 marzo 1489
[9]
. Partito il 6 aprile dello stesso anno da
Solfagnano
con suo fratello
Paolo
per raggiungere la sua patria
[10]
, Camillo ritorno ancora una volta a
Perugia
(dove alloggio nelle case dei Baglioni su cui oggi si trova la
Rocca Paolina
) il 12 aprile, per partire il giorno dopo per andare ancora una volta a
Spello
, dove i problemi con i folignati non erano ancora stati risolti, riuscendo ad ottenere dalle due citta prima una tregua per un mese
[11]
, e poi la pace definitiva, grazie all'intervento suo e dell'allora cardinale di Siena, il futuro
Papa Pio III
, il giorno 18 maggio 1489
[12]
. Partito da Perugia, il Vitelli vi rientra nuovamente nella notte del 23 febbraio, verso le 5 del mattino, con suo fratello
Paolo
e con molti soldati, destando preoccupazione nei perugini, timorosi di un attacco; ma i due tifernati ordinano ai loro uomini di accamparsi a
Ponte San Giovanni
, e si recano in casa dei Baglioni
[13]
. Il 27 dello stesso mese, i due fratelli si recarono presso
Magione
, dove con Paolo Orsini tennero una riunione per far riappacificare i Baglioni con i fuoriusciti, alla quale parteciparono tra gli altri Rodolfo Baglioni († 1501), Girolamo della Penna e
Pier Filippo della Cornia
[13]
. Il 6 marzo, con Paolo suo fratello e Paolo Orsini, Camillo scorto in Perugia il commissario fiorentino
Pier Filippo Pandolfini
, che incontro Rodolfo Baglioni il 7 marzo
[14]
, e quindi, partito dal capoluogo umbro, vi rientro il 21 maggio 1491 partendo da
Castiglione del Lago
, richiesto nuovamente dai
Baglioni
[15]
per contrastare i fuoriusciti. Cosi, parti da Perugia e assedio, con
Giampaolo Baglioni
e Paolo Orsini, Bernardino Ranieri in
Schifanoia
, l'8 giugno 1491, dando alle fiamme la citta, e trattando alla stessa maniera la citta di
Civitella Benazzone
[16]
.
Dopo la gloriosa parentesi al servizio dello
Stato della Chiesa
, nel 1494 Camillo passo, con i fratelli Vitellozzo e Paolo, alle dipendenze del re di Francia,
Carlo VIII
, che stava scendendo nella penisola italiana per iniziare la sua
Guerra d'Italia, che durera dal 1494-1498
[2]
. Cosi, per il Re francese i tre condottieri furono a
Genova
, dove ebbero l'incarico di sconfiggere la famiglia nobile degli
Adorno
a favore dei
Fregoso
[17]
. Allontanatosi da
Genova
, il Vitelli partecipo con l'esercito francese alla
Battaglia di Fornovo
, combattuta il 6 luglio 1495, dopo la quale, vista la sua grande abilita, il re gli fece dono di una collana d'oro da lui indossata in quel momento, nominandolo cavaliere
[18]
. Su questa nomina, si espresse cosi Giovanni Carlo Saraceni:
≪Il Re
Carlo
tutto allegro, veggendo d'haversi quasi che insperatamente fatta strada con ferro, fece, col toccare leggiermente la spalla dell'huom valoroso col
stocco
ignudo, alquanti cavalieri della giornata; e fra gli altri Camillo Vitelli, non sol di patria, ma di animo anco, e di ardire veramente Romano.≫
La vicenda e stata inoltre rappresentata in un affresco del 1690
[19]
.
Ritornato per un breve periodo in Liguria, dove con i
Fregoso
assalto e prese
La Spezia
[20]
, il 22 luglio 1495 il Vitelli scese in Toscana attraverso la
Media Valle del Serchio
con i suoi fratelli e passo al soldo dei pisani contro i fiorentini
[21]
, rimanendo pero sempre agli ordini del Re di Francia, con il quale difese
Novara
dagli attacchi dei veneziani
[22]
. Nel 1496 Camillo si reco nel
Regno di Napoli
, per combattere con le truppe francesi il nemico angioino, e persuase con monsignor Gimel Virginio Orsini a seguirlo in questa impresa
[23]
; cosi, portatosi a
Todi
per aiutare Altobello e Vittorio da Canele contro la famiglia guelfa degli Atti, piombo sul castello di Fiore, lo espugno e ne fece uccidere tutti gli abitanti, compresi i bambini
[1]
. Spostatosi quindi a
Lucera
, affronto le 700 milizie tedesche che venivano da
Troia
, facendo uso, per la prima volta nella storia, degli
Archibugieri a cavallo
[24]
, usando la tattica del
caracollo
[25]
. Ottenne cosi per il suo valore da Carlo VIII il titolo di marchese di
Sant'Angelo dei Lombardi
e di duca di
Gravina in Puglia
[26]
. Recandosi quindi con l'esercito francese all'assedio di
Circello
, il Vitelli ordino ai soldati di scavalcare le mura della citta; ma vedendo che l'impresa risultava difficile, egli stesso smonto dal suo cavallo e con molti suoi cavalieri inizio la scalata con animo e virtu. Ma, nel pieno della gioventu e della forza, una pietra lanciatagli da una donna lo colpi, uccidendolo. Michele de Silva, cardinale portoghese ambasciatore a Roma, dedico un sonetto al grande condottiero, paragonandolo a
Pirro
, anch'egli ucciso da una tegola lanciatagli da una donna:
≪Dopo le prove sue molte e famose,
che fecer
Pirrho
illustre e vincitore,
Da tanta altezza a terra lo depose
Donna, e gli tolse e la vita et lhonore.
Et te Camillo, fra le valorose
Tue lodi, donna spinse a lultime hore.
Et cosi in molti secoli uno istesso
Fine, ha due grandi eroi morto e oppresso.≫
- ^
a
b
c
Condottieri di ventura, Camillo Vitelli
- ^
a
b
Camillo Vitelli nell'Enciclopedia Treccani
- ^
Giovanni Muzi,
Memorie Ecclesiastiche e Civili di Citta di Castello
, Citta di Castello, 1844, Volume II, p. 65
- ^
Giovanni Muzi,
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, Volume II, p. 65
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, 1906, p. 33
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Storia di Foligno
, 1994, Volume III, p. 181
- ^
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- ^
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, 1850, p. 624
- ^
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,
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, p. 635
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- ^
Ariodante Fabretti
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- ^
a
b
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Ariodante Fabretti
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, p. 654
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- Giulio Roscio,
Ritratti et dogii di capitani illustri, che ne secoli moderni hanno gloriosamente guerreggiato
, Roma, 1646
- Ariodante Fabretti
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Cronaca della Citta di Perugia dal 1309 al 1491, Nota col nome di Diario del Graziani
, 1850.