La
battaglia della Mosa
fu la fase decisiva dei combattimenti sul
fronte occidentale
durante il
Fall Gelb
, la prima manovra offensiva sferrata dalla
Wehrmacht
nel
1940
, durante la
seconda guerra mondiale
. Seguendo le direttive del famoso piano proposto inizialmente dal generale
Erich von Manstein
, le
forze corazzate tedesche
, concentrate a sorpresa nell'impervio e apparentemente intransitabile settore delle
Ardenne
, sferrarono dal 10 maggio un potente attacco in profondita e, dopo aver sbaragliato con facilita la debole resistenza
belga
e delle divisioni di cavalleria leggera
francesi
, penetrarono nel territorio boscoso ardennese, raggiungendo gia il 13 maggio le rive della
Mosa
, dove erano schierate a difesa le divisioni fanteria della 9ª e della 2ª Armata francese
[4]
.
Colte impreparate dalla rapidita e dalla potenza dell'attacco tedesco, sostenuto da uno schiacciante appoggio della
Luftwaffe
che ottenne la completa superiorita aerea sul campo di battaglia, le truppe francesi non riuscirono a difendere la linea del fiume e cedettero importanti teste di ponte. Le
Panzer-Division
concentrate, sette divisioni corazzate, di cui cinque raggruppate nel
Panzergruppe Kleist
, il 15 maggio superarono in forze la Mosa e travolsero completamente le difese nemiche: la 9ª Armata fu distrutta e la 2ª Armata dovette ripiegare verso sud
[5]
. A
Sedan
il generale
Heinz Guderian
, a
Montherme
il generale
Georg-Hans Reinhardt
e a
Dinant
il generale
Hermann Hoth
ottennero i successi decisivi e poterono quindi proseguire in direzione ovest per raggiungere le coste della
Manica
ed isolare la grande concentrazione di forze anglo-francesi spintasi incautamente in
Belgio
.
Dopo aver respinto con gravi perdite alcuni inefficaci tentativi di contrattacco delle divisioni corazzate di riserva francesi e sfruttando anche il crollo del morale di alcuni reparti francesi e la confusione degli alti comandi alleati, le forze corazzate tedesche vinsero entro il 17 maggio la battaglia e ottennero completa via libera verso il mare che raggiunsero senza molte difficolta il 20 maggio, segnando una svolta decisiva delle operazioni
[6]
.
Il 24 febbraio
1940
l'
OKH
diramo finalmente la versione definitiva del
Fall Gelb
, il piano operativo della
Wehrmacht
per la grande offensiva ad occidente; quest'ultima variante, frutto delle intuizioni di
Adolf Hitler
, dei dettagliati
memorandum
del generale Erich von Manstein e della capacita di pianificazione degli esperti ufficiali dei stato maggiore del comando supremo, guidati dal generale
Franz Halder
, rivoluzionava completamente l'originale progetto di offensiva elaborato a novembre 1939 e avrebbe completamente sorpreso i comandi alleati, ottenendo uno straordinario successo a partire dal 10 maggio
1940
, giorno di inizio dell'attacco tedesco a occidente
[7]
.
Il generale
von Kleist
, comandante del famoso
Panzerkeil
("cuneo corazzato") incaricato di sferrare l'attacco decisivo sulla
Mosa
.
Il Fall Gelb prevedeva ora che l'attacco principale tedesco sarebbe stato sferrato dal
Gruppo d'armate A
del generale
Gerd von Rundstedt
che avrebbe schierato tre armate, la 4ª (generale
Gunther von Kluge
), la
12ª
(generale
Wilhelm List
) e la 16ª (generale
Ernst Busch
), e soprattutto il
Panzergruppe Kleist
(generale
von Kleist
), nel settore compreso tra il sud di
Liegi
e
Sedan
e avrebbe attaccato di sorpresa attraverso il territorio accidentato e boscoso delle
Ardenne
. Sette
Panzer-Division
sarebbero state assegnate a questo raggruppamento per costituire l'ariete offensivo destinato ad attraversare con grande rapidita le Ardenne e raggiungere fulmineamente la Mosa, sferrando subito l'attacco alla linea del fiume e conquistando teste di ponte da sfruttare per un'avanzata verso ovest
[8]
. Nonostante lo scetticismo di alcuni generali, tra cui Busch e
von Bock
, altri ufficiali come il generale Halder e soprattutto il generale
Heinz Guderian
, grande esperto di forze corazzate e comandante delle divisioni corazzate destinate a sferrare l'attacco nel settore piu importante di Sedan, si attendevano il successo di questo audace piano e contavano di cogliere di sorpresa il nemico e sfondare completamente le linee francesi sulla Mosa
[9]
.
Il superamento delle difese francesi sulla Mosa tra
Namur
e
Sedan
avrebbe aperto alle forze corazzate tedesche sia la via per aggirare sul fianco sinistro la
Linea Maginot
, sia per puntare a sud verso
Parigi
, sia per avanzare verso ovest a nord dell'
Aisne
e della
Somme
in direzione della
Manica
. Quest'ultima variante, foriera di risultati decisivi in caso di accerchiamento delle armate alleate penetrate in Belgio, venne prescelta dai comandi tedeschi e venne portata a termine con successo dopo il crollo delle linee francesi sul fiume.
La difesa della linea della Mosa era stata affidata, nel quadro del cosiddetto
Piano Dyle
, dal generale
Maurice Gamelin
, comandante in capo dell'esercito francese, e dal generale
Alphonse Georges
, comandante del "Fronte Nord-Est", alla 9ª Armata del generale
Andre Corap
(nove divisioni tra Namur e
Montherme
) ed alla 2ª Armata del generale
Charles Huntziger
(sette divisioni nel settore di Sedan e Montmedy). Considerando il settore facilmente difendibile grazie alla regione boscosa delle Ardenne, ritenuta inaccessibile alle forze corazzate tedesche, ed allo sbarramento costituito dal corso d'acqua, ampio, incassato in ripide sponde, di difficile attraversamento sotto il fuoco dei difensori, i generali francesi prestarono poca attenzione alla possibile minaccia di un attacco tedesco
[10]
.
Concentrati sui pericoli di un attacco tedesco in forze nel settore a nord di
Liegi
, ritenuto il piu esposto ad un'offensiva nemica, non rafforzarono adeguatamente le fortificazioni di Sedan, ed inoltre assegnarono alle due armate incaricate della difesa del fiume truppe prevalentemente di riservisti, meno addestrate e scarsamente equipaggiate di automezzi, cannoni anticarro e anti-aerei. Sicuri che sulla Mosa i tedeschi non avrebbero attaccato o comunque che non avrebbero potuto ottenere risultanti importanti a causa anche delle difficolta naturali, i generali alleati vennero quindi colti di sorpresa dall'improvviso arrivo dei panzer sulle rive della Mosa e non furono in grado di reagire tempestivamente ed efficacemente, perdendo in pochi giorni la linea del fiume con conseguenze disastrose per l'intero schieramento alleato
[11]
.
Alle ore 05.30 del 10 maggio le sette divisioni corazzate del Gruppo d'armate A del generale Gerd von Rundstedt (oltre 1800 carri armati e 350 autoblindo) si misero in movimento per penetrare nelle Ardenne con la massima rapidita, raggiungere le rive della Mosa e sferrare l'attacco decisivo previsto dal Fall Gelb. Le difese del settore, fittamente boscoso e teoricamente quasi impraticabile per forti unita meccanizzate, erano particolarmente deboli; ritenendo che le difficolta del terreno avrebbero dissuaso i tedeschi dall'effettuare un movimento di rilievo strategico nelle Ardenne, i generali Gamelin e Georges non consideravano possibile una minaccia seria del nemico in questo settore e ritenevano in ogni caso che sarebbe occorso molto tempo (circa 20 giorni) per portare avanti forze sufficienti di fanteria ed artiglieria pesante per attaccare lo schieramento difensivo francese stabilito sulla Mosa tra Namur e Sedan. Quanto ai belgi il loro piano prevedeva che la difesa delle Ardenne, affidata a due ottime divisioni di
chasseurs ardennais
equipaggiate anche di carri leggeri, servisse solo a rallentare per un certo tempo l'avanzata tedesca con ostruzioni e azioni di retroguardia prima di ripiegare verso nord-ovest oltre la Mosa tra
Huy
e Namur. Pertanto il generale Kayaerts, comandante dei cacciatori delle Ardenne, alla notizia dell'offensiva tedesca, attivo le demolizioni e le ostruzioni previste e fece ripiegare gia nella serata del 10 maggio i suoi reparti. Solo a
Martelange
e
Bodange
alcuni reparti di cacciatori belgi, che per un errore nella trasmissione degli ordini non avevano ancora ripiegato, si scontrarono duramente prima di ritirarsi con le avanguardie della 1. Panzer-Division, appartenente al 19º
Panzerkorps
del generale Guderian.
I
panzer
marciano nei boschi delle
Ardenne
.
Il piano francese prevedeva che la 9ª Armata e la 2ª Armata, formazioni del fianco destro del Gruppo d'armate n. 1 del generale
Gaston Billotte
(che comprendeva anche la 1ª, la 7ª Armata e il
BEF
, destinati ad entrare in Belgio fino alla
linea Dyle-Breda
), a cui era assegnata la difesa del settore lungo la linea della Mosa tra Namur e Sedan, per guadagnare tempo, inviassero nelle Ardenne l'equivalente di cinque divisioni di cavalleria leggera (
Divisions Legeres de Cavalerie
, DLC), equipaggiate anche di autoblindo e carri leggeri. La 1ª e la 4ª DLC sarebbero state assegnate alla 9ª Armata e la 2ª e la 5ª DLC alla 2ª Armata per un'azione di esplorazione e di individuazione di eventuali manovre offensive tedesche, ritenute peraltro poco probabili. Si trattava di reparti deboli con solo 48 carri leggeri
Hotchkiss H35
e circa 130 autoblindo in tutto, non in grado di sostenere scontri prolungati contro le Panzer-Division tedesche. Pur se contrariati dalla prematura ritirata dei cacciatori ardennesi, i generali Georges e Billotte portarono avanti la loro manovra e le divisioni leggere di cavalleria francesi, dopo essere state messe in allarme in piena notte, entrarono nelle Ardenne nel pomeriggio del 10 maggio. All'alba dell'11 maggio i reparti assegnati alla 9ª Armata del generale Corap, raggiunsero la linea
Marche
,
Rochefort
,
Saint-Hubert
senza entrare in contatto per il momento con il nemico, mentre la cavalleria del generale Huntziger alla 2ª Armata avanzo fino a
Libramont
,
Neufchateau
e
Arlon
, dove invece si ebbero i primi scontri con le avanguardie tedesche della 10. Panzer-Division, elemento di sinistra del 19º
Panzerkorps
.
L'avanzata tedesca nel
Lussemburgo
non venne contrastata militarmente e quindi si sviluppo con regolarita e sicurezza, grazie anche alla capacita ed all'efficienza mostrata nel lavoro di pianificazione logisitca dal capo di stato maggiore del
Panzergruppe Kleist
, generale
Kurt Zeitzler
; si tratto di una manovra di avvicinamento impegnativa soprattutto per i problemi di viabilita e di controllo della regolarita dei movimenti stradali del gran numero di colonne motorizzate contemporaneamente in azione. Le forze corazzate tedesche che il 10 maggio entrarono nelle Ardenne erano imponenti, esse costituivano il famoso "cuneo corazzato" (
Panzerkeil
) che nelle aspettative del Fuhrer ed anche di molti generali tedeschi aperti alle nuove teorie strategico-operative avrebbe dovuto decidere in un solo colpo la campagna a occidente. A nord marciava il 15º
Panzerkorps
del generale
Hermann Hoth
con la 5. e la 7. Panzer-Division (circa 570 carri armati e 100 autoblindo), mentre piu a sud, tra
Vianden
ed
Echternach
, entro in azione il
Panzergruppe Kleist
al comando del generale Ewald von Kleist con cinque divisioni corazzate e tre divisioni motorizzate (quasi 1300 carri armati e 300 autoblindo).
Questo raggruppamento, che costituiva la massa principale che doveva puntare sulla Mosa tra Sedan e
Mezieres
, si componeva del 19º
Panzerkorps
del generale
Heinz Guderian
, con la 1., la 2. e la 10. Panzer-Division (circa 850 carri e 150 autoblindo); del 41º
Panzerkorps
del generale
Georg-Hans Reinhardt
, con la 6. e la 8. Panzer-Division (circa 450 carri armati, tra cui molti mezzi di origine ceca, e 100 autoblindo) e del 14º Corpo d'armata motorizzato del generale
Gustav von Wietersheim
, con la 2., la 13. e la 29. Divisione motorizzata. A causa della carenza di strade nel territorio delle Ardenne il
Panzerkeil
dovette procedere inizialmente in tre scaglioni successivi, con in testa il corpo del generale Guderian, seguito da quello del generale Reinhardt e piu indietro dalle forze del generale von Wietersheim. La marcia dei panzer venne anche preceduta da due riuscite operazioni speciali: la cosiddetta "operazioni Niwi", che permise a 400 uomini del tenente colonnello Garski di impadronirsi dei due centri tatticamente importanti di
Nives
e
Witry
, e l'azione dei 125 uomini del tenente Hedderich che occuparono di sorpresa il villaggio di Esch, aprendo il passo ai carri della 10. Panzer-Division.
Il generale
Heinz Guderian
controlla il passaggio dei suoi mezzi corazzati oltre il
Semois
a
Bouillon
, il 12 maggio 1940.
A mezzogiorno del 10 maggio il generale Guderian aveva gia raggiunto la frontiera belga, dopo aver attraversato senza combattere il Lussemburgo. L'11 e il 12 maggio si verificarono i contatti e gli scontri tra le divisioni di cavalleria leggera francesi e le Panzer-Divisionen tedesche del Gruppo d'armate A. A sud la 10. Panzer-Division del generale Schaal, elemento di sinistra del
Panzerkorps
di Guderian, respinse ad Arlon la 2ª DLC e raggiunse il
Semoy
a
Herbeumont
, mentre piu a nord la 1. e la 2. Panzer-Division, dopo essere state infastidite a Martelange dai cacciatori delle Ardenne e ritardate da alcuni errori di marcia ed ingorghi nel traffico, che rallentarono soprattutto la 2. Panzer-Division sul fianco destro, sconfissero la 5ª DLC a Libramont e Neufchateau, e gia nella serata del 12 maggio la 1. Panzer-Division del generale Kirchner arrivo in forze al Semoy a
Bouillon
, costringendo il generale Huntziger ad ordinare precipitosamente alla sua cavalleria di ripiegare oltre il fiume. Infine il 15º
Panzerkorps
del generale Hoth attacco duramente le Divisioni Leggere di Cavalleria della 9ª Armata: la 4ª DLC venne battuta a Marche dalla 7. Panzer-Division del generale Rommel che marciava molto piu avanti della 5. Panzer-Division, e dovette ripiegare frettolosamente, mentre a Saint-Hubert i panzer della 6. Panzer-Division, appartenente al 41º
Panzerkorps
del generale Reinhardt, superarono la resistenza della 3ª Brigata
spahis
e di reparti della 1ª DLC.
Il pomeriggio del 12 maggio la resistenza della cavalleria meccanizzata francese era stato ovunque superata, le Divisioni Leggere di Cavalleria si batterono strenuamente ma, in inferiorita di forze di fronte alla potenza concentrata di sette divisioni corazzate tedesche, non poterono fare di piu. Alla fine della giornata la cavalleria del generale Huntziger (2ª e 5ª DLC) abbandono anche il Semoy a Bouillon e si ritiro oltre la Mosa a Sedan, e anche i reparti del generale Corap (1ª e 4ª DLC) ripiegarono oltre il fiume tra Dinant e
Givet
. Nel tardo pomeriggio quindi tutti i ponti sulla Mosa furono metodicamente fatti saltare dal genio francese, mentre la cavalleria passava nelle retrovie lasciando la difesa della linea del fiume alle divisioni di fanteria in difficoltoso arrivo della 9ª e della 2ª Armata.
La rapidita e la potenza dell'avanzata tedesca nelle Ardenne ed i rapporti della cavalleria leggera che sottolinearono la consistenza e la pericolosita delle divisioni corazzate nemiche incontrate inaspettatamente, misero in allarme il comando francese; il generale Georges, preoccupato per il settore di Sedan, inizio a radunare forze di riserva per rinforzare questo zona e quindi la 3ª Divisione Corazzata di Riserva, la 3ª Divisione motorizzata e quattro divisioni di fanteria (14ª, 36ª, 44ª e 87ª) furono messe in stato di allarme (Direttiva n. 12 del pomeriggio dell'11 maggio), mentre il generale D'Astier, comandante dell'aviazione francese sul "Fronte Nord-Est", informo che le ricognizioni aeree avevano individuato enormi colonne motorizzate nemiche in movimento nelle Ardenne di notte con tutti i fari accesi. Nel complesso tuttavia nei comandi francesi si mantenne un certo ottimismo: i generali Billotte, Georges e Gamelin ritenevano ancora poco probabile un attacco sulla Mosa e soprattutto credevano di avere molto tempo a disposizione per rafforzare le difese e raggruppare le forze di riserva, mentre temevano maggiormente un attacco piu a nord nel settore tra
Lovanio
e
Gembloux
. Nel campo tedesco la facilita dell'avanzata, il mancato intervento dell'aviazione nemica contro le fitte colonne motorizzate tedesche nelle Ardenne e l'assenza di reazioni degli alleati sorpresero l'alto comando e lo stesso Hitler, che quindi decisero di proseguire secondo i piani, sfruttando la sorpresa e la potenza delle forze corazzate per sferrare subito l'attacco decisivo alla linea della Mosa.
Alle ore 16.00 del 12 maggio elementi del battaglione motociclisti e del 7º Reggimento fucilieri della
7. Panzer-Division
del generale
Rommel
, formazione di punta del 15º
Panzerkorps
del generale Hoth, che era avanzata di oltre 100 km in due giorni nei boschi delle Ardenne e, rafforzata anche dai panzer del
kampfgruppe
Werner (31º
Panzer-regiment
con oltre 150 carri), distaccato per ordine del generale Hoth dalla 5. Panzer-Division che era in ritardo, aveva facilmente respinto la 4ª
Divisions Legeres de Cavalerie
(DLC) francese, raggiunsero per primi la Mosa a
Dinant
. La cittadina, posta a est della via d'acqua, venne conquistata, ma il ponte sul fiume, che in questa zona scorreva incassato nelle ripide scarpate della riva destra di difficile accesso per i mezzi motorizzati ma adatte a mascherare e riparare dal fuoco reparti di fanteria, era gia stato fatto saltare regolarmente dai genieri francesi.
Il generale
Hermann Hoth
, comandante del 15º
Panzerkorps
a
Dinant
.
La difesa di questo tratto della Mosa era stata assegnata dal generale Corap, comandante della 9ª Armata francese, al 2º Corpo d'armata del generale Bouffet con la 5ª Divisione motorizzata (generale Boucher), che, dotata di autocarri, avrebbe dovuto raggiungere il settore piu lontano a sud di Namur, ed all'11º Corpo d'armata del generale Martin con la 18ª Divisione fanteria che invece era costituita da reparti poco mobili che avrebbero dovuto percorrere dalla frontiera, prevalentemente a piedi, quasi cento km di strade per raggiungere le loro posizioni sul fiume. I generali francesi avevano pianificato di arrivare sulla Mosa e predisporre le difese entro cinque giorni dal 10 maggio e, considerando la minaccia tedesca in questo settore di minore rilievo e avendo fiducia nella capacita della cavalleria francese di rallentare sufficientemente il nemico, speravano di riuscire a stabilizzare in tempo le difese in attesa di un attacco che si riteneva comunque poco probabile. Il settore di Dinant avrebbe dovuto essere difeso dalla 18ª Divisione del generale Duffet che pero la sera del 12 maggio era ancora molto in ritardo e aveva presenti sul posto solo tre battaglioni (due del 66º Reggimento ed uno del 39º Reggimento trasferito dalla 5ª Divisione motorizzata) ed alcuni elementi delle divisioni di cavalleria che avevano ripiegato dalle Ardenne.
Di fronte ad un dispositivo cosi debole il generale Rommel non attese il grosso della sua divisione corazzata ma gia nella serata del 12, sfruttando una chiusa sull'isola di Houx al centro del fiume lasciata intatta ed incustodita dai francesi, riusci a costituire una prima piccola testa di ponte sulla riva sinistra della Mosa, subito rafforzata da alcuni gruppi di fucilieri del 6º e del 7º Reggimento (colonnello von Bismarck). I confusi contrattacchi sferrati dal generale Duffet con alcuni reparti di riserva di fanteria e carri armati nella giornata del 13 maggio, piu volte rinviati, fallirono a causa della disorganizzazione e della confusione nelle file francesi ed anche per l'energia e la combattivita del generale Rommel che prese la guida diretta delle operazioni; quindi alla fine del giorno 13, la 7. Panzer-Division pote rafforzare la sua testa di ponte spingendosi verso
Onhaye
a oltre cinque km a ovest della Mosa e cominciare a costruire ponti mobili a
Bouvignes
per trasportare i primi carri armati del 25º
Panzer-regiment
del colonnello Rothenburg (tre
abteilung
con oltre 220 panzer in totale) oltre il fiume e sfruttare la situazione. Alle prime luci del mattino del 14 maggio quindici carri armati erano sulla riva sinistra del fiume, mentre la testa di ponte aveva raggiunto una ampiezza di cinque km ed una profondita di tre km, e i francesi mostravano i primi segni di disgregazione.
Artiglieri e truppe corazzate tedesche si preparano a sferrare l'attacco.
Il 13 maggio giunse alla Mosa, nell'impervio e boscoso settore di
Montherme
anche la
6. Panzer-Division
del generale
Werner Kempf
, appartenente al 41º
Panzerkorps
del generale
Reinhardt
, formazione del fianco destro del "cuneo corazzato" del
Panzergruppe Kleist
, incaricato di sferrare l'attacco decisivo del
Fall Gelb
. Il corpo corazzato del generale Reinhardt era avanzato, a causa della carenza di strade nelle Ardenne, in secondo scaglione alle spalle del 19º
Panzerkorps
del generale Guderian che, essendo destinato ad attraversare il fiume nel settore piu importante di Sedan, aveva avuto la precedenza, ed entro in azione solo alle ore 16.00 del 13 maggio quando i reparti della 6. Panzer-Division attaccarono a Montherme in un'area particolarmente inaccessibile dove il corso del fiume formava varie anse e scorreva incassato in aspri dirupi.
Le difese del settore erano costituite dai reparti della 42ª
Demi-brigade
della 102ª Divisione fanteria da fortezza appartenente al 41º Corpo d'armata del generale Libaud, sempre appartenente alla 9ª Armata del generale Corap; si trattava di formazioni statiche e prive di mezzi motorizzati ma combattive e, essendo gia in posizione, pronte alla battaglia. L'attacco dei fucilieri tedeschi del 4º Reggimento (colonnello von Ravenstein) si sviluppo, dopo la discesa dell'impervio pendio che dominava la valle di Montherme, sotto il fuoco dei mitraglieri francesi (costituiti in parte da agguerriti soldati indocinesi e malgasci) ed incontro grosse difficolta nonostante la copertura di una densa nebbia; solo nella tarda serata, grazie al fuoco di appoggio dei panzer dell'11º
Panzer-regiment
(colonnello Koll), allineati per ordine del generale Kempff sulla riva destra, ed all'intervento degli aerei della Luftwaffe, i tedeschi attraversarono il fiume su canotti ed anche sfruttando i resti del ponte parzialmente crollato, e penetrarono in un'ansa sbaragliando i difensori. La conformazione del terreno pero impedi di sfruttare il successo e nella giornata del 14 maggio la 6. Panzer-Division non pote proseguire a ovest del fiume ne pote far attraversare i suoi carri, e rimase bloccata dal fuoco dei reparti della ancora solida 102ª Divisione fanteria da fortezza.
Il generale
Georg-Hans Reinhardt
, comandante del 41º
Panzerkorps
a
Montherme
.
Mentre la 9ª Armata subiva due attacchi alle sue precarie difese e cedeva alcune pericolose teste di ponte sulla Mosa, un terzo e decisivo attacco era in pieno svolgimento il 13 maggio piu a sud dove l'intero 19º
Panzerkorps
del generale Heinz Guderian (con tre divisioni corazzate e oltre 850 carri armati) aveva raggiunto in forze il fiume nel settore di Sedan, difeso dal 10º Corpo d'armata del generale Grandsand appartenente alla 2ª Armata del generale
Charles Huntziger
, dopo aver respinto dalle Ardenne la 2ª e la 5ª Divisione Leggera Cavalleria. Benche si trattasse di un'area critica del fronte occidentale, alla cerniera tra la 9ª e la 2ª Armata, le difese di Sedan erano state trascurate dal comando francese; minimizzando i rischi di un'avanzata nemica dalle Ardenne e piu interessato a coprire sul fianco la
linea Maginot
, il generale Huntziger, dopo aver rassicurato i generali Gamelin e Georges sulla solidita delle difese fisse a Sedan, aveva schierato le sue truppe migliori (18º Corpo d'armata del generale Rochard con la 1ª e 3ª Divisione fanteria coloniale, la 3ª Divisione nord-africana, la 41ª Divisione fanteria) sulla destra, nel settore di
Montmedy
e lasciato le due deboli e poco addestrate divisioni del 10º Corpo del generale Grandsand (55ª e 71ª Divisione fanteria) sulla sinistra. Si trattava di reparti di riservisti reclutati in
Bretagna
e nella
regione parigina
non molto combattivi e carenti di difese antiaeree e anticarro, anche se sostenute da una potente artiglieria campale (314º e 369º Reggimento artiglieria con oltre 200 cannoni medi e pesanti) teoricamente in grado di battere il fiume con un fuoco micidiale.
Nonostante il sorprendente e inatteso arrivo in forze delle Panzer-Division sul fiume e la rapida caduta della citta di Sedan, posta sulla riva destra e abbandonata senza combattere dai francesi, i generali Grandsand e Lafontaine (comandante della 55ª Divisione fanteria) sembrarono non molto preoccupati la mattina del 13 maggio e contavano di avere tempo a disposizione per rafforzare le loro linee e comunque di poter respingere un attacco oltre il fiume dalle loro posizioni dominanti sulle colline a sud della Mosa. A livello dell'Alto comando i generali Georges e Roton erano molto meno tranquilli ed, allarmati dalle notizie provenienti dalle Ardenne, dopo aver attivato l'11 maggio le prime riserve (Direttiva n. 12), il pomeriggio del 12 maggio disposero il trasferimento d'urgenza nel settore di Sedan della 3ª Divisione Corazzata di Riserva, della 3ª Divisione motorizzata e della 14ª Divisione fanteria (raggruppate nel 21º Corpo d'armata) per rafforzare le difese ed eventualmente contrattaccare.
In realta il generale Guderian, con le sue divisioni corazzate ancora non del tutto concentrate (in particolare la 2. Panzer-Division era molto in ritardo) e sottoposte al fuoco francese dalla riva sinistra, non mancava di preoccupazioni e avrebbe preferito, in assenza di una adeguata artiglieria pesante per battere le postazioni francesi oltre il fiume, rinviare l'attacco principale al 14 maggio, ma il generale von Kleist, sperando di cogliere di sorpresa i francesi, impose di sferrare l'offensiva subito e promise il concorso della Luftwaffe che nel pomeriggio del 13 maggio sarebbe stata concentrata nel settore per sferrare attacchi continui e sopprimere le difese nemiche.
A partire dalle ore 11.00 del 13 maggio la Luftwaffe (
Luftflotte 3
del generale
Hugo Sperrle
) concentro i suoi mezzi, quasi 1500 aerei, nel settore di Sedan e inizio a sferrare una serie incessante di attacchi alle postazioni francesi; non ostacolati dalle aviazioni alleate che non intervennero o furono respinte, gli aerei tedeschi, appartenenti al 2º
Fliegerkorps
del generale
Bruno Loerzer
e all'8º
Fliegerkorps
del generale
Wolfram von Richthofen
, equipaggiato con i temibili
Stukas
, poterono colpire impunemente per ore le linee nemiche, infliggendo danni alle fortificazioni fisse ed alle casematte del settore e soprattutto scuotendo fortemente il morale dei soldati francesi.
Le truppe tedesche attraversano la
Mosa
.
In particolare, gli artiglieri sospesero il fuoco di interdizione sulla linea del fiume, mentre anche i fanti furono molto scossi dai continui attacchi aerei. Mezz'ora prima dell'inizio dell'attacco il generale Guderian fece inoltre entrare in azione anche tutta la sua artiglieria, compresi i pezzi contraerei da 20, 37 e 88mm e i cannoni da 75mm dei suoi carri Panzer IV; infine alle ore 16.00, dopo una estenuante marcia forzata dei reparti tedeschi designati per l'assalto, fucilieri e pionieri delle divisioni corazzate iniziarono l'attraversamento della Mosa su canotti. La resistenza dei difensori della 55ª Divisione fanteria (331º Reggimento, parte del 295º Reggimento e 147º Reggimento fanteria da fortezza), demoralizzati dal fuoco nemico e dai bombardamenti aerei ed in parte in fase di trasferimento dopo l'arrivo di alcuni reparti della 71ª Divisione fanteria, fu debole ed in pochi minuti i tedeschi completarono l'attraversamento e raggiunsero la riva sinistra del fiume.
I successi maggiori furono raggiunti al centro del fronte d'attacco dal 1º Reggimento fucilieri (colonnello
Hermann Balck
) della
1. Panzer-Division
del generale Kirchner e dal
reggimento Grossdeutschland
del colonnello Schwerin, che scardinarono le difese tra
Glaire
e
Torcy
e avanzarono in profondita; a sinistra, a
Wadelincourt
, anche il 69º e l'86º Reggimento fucilieri della
10. Panzer-Division
del generale Schaal, dopo qualche difficolta iniziale, riusci a costituire prima del cadere della notte una solida testa di ponte contro la fanteria della 71ª Divisione del generale Baudet, mentre a destra la
2. Panzer-Division
del generale Veiel giunse in ritardo e alle ore 20.00 aveva potuto attraversare a
Donchery
solo con pochi uomini. Nella notte tuttavia i difensori, minacciati sulla loro destra dalla 1. Panzer-Division, si ritirarono e i tedeschi poterono espandere la testa di ponte. Nelle ore successive i fucilieri della 1. Panzer-Division, al comando del colonnello Balck sfruttarono audacemente il successo e, poco ostacolati dai difensori in evidente disfacimento, conquistarono le importanti alture del
Bois de la Marfee
ed alle ore 23.00 raggiunsero
Chehery
a otto km a sud della Mosa.
Le
Panzer-Division
del generale
Heinz Guderian
attraversano la
Mosa
a
Sedan
.
Dalle ore 18.00 del 13 maggio la situazione francese si era fortemente aggravata: le truppe, scosse dai bombardamenti e dalla violenza dell'attacco, ebbero un crollo morale, gli artiglieri abbandonarono i loro cannoni, i colonnelli dell'artiglieria Durzal e Poncelet si ritirarono a loro volta abbandonando i reparti, i soldati ripiegarono in disordine, si diffusero voci, si verificarono fenomeni di panico. Nella notte la 55ª Divisione fanteria era ormai quasi distrutta, l'artiglieria era perduta e niente piu ostacolava la 1. Panzer-Division che alle ore 06.00 del 14 maggio pote iniziare, dopo la costruzione di un ponte mobile a
Gaulier
, il passaggio dei panzer della 1ª Panzer-Brigade (270 carri armati) del colonnello Keltsch oltre il fiume.
Le notizie disastrose da Sedan provocarono costernazione e confusione nei quartier generali francesi, il generale Georges, rassicurato a piu riprese da Huntziger che minimizzo la crisi, inizialmente tranquillizzo a sua volta il generale Gamelin, ma nella notte del 14 maggio fu quasi colto dal panico di fronte alle notizie della rotta, mentre il generale Billotte, piu cosciente della situazione, durante la giornata richiese disperatamente l'intervento delle aviazioni alleate per sostenere le truppe attaccate. Il generale Grandsand, comandante del 10º Corpo d'armata a Sedan, fin dalle ore 19 del 13 maggio aveva cercato di bloccare l'avanzata tedesca con l'impiego delle sue riserve; ma i reparti si mossero con lentezza, nella disorganizzazione e nella confusione, provocata anche dagli sbandati che abbandonavano il fronte.
Un carro francese
FCM36
; questi mezzi cercarono di fermare l'avanzata dei
panzer
a
Bulson
il 14 maggio.
Solo alle ore 07.00 del 14 maggio il 4º e il 7º battaglione di carri leggeri (dipendenti, insieme al 3º battaglione carri, dal
503e Groupement de Bataillons de Chars
, la riserva corazzata della 2ª Armata) e reparti del 213º e 205º Reggimento fanteria tentarono di contrattaccare verso
Bulson
e Chehery, ma ormai una parte dei panzer della 1. Panzer-Division erano gia a sud del fiume
[12]
; solo il 7º battaglione carri (maggiore Giordani) entro in azione in tempo ed incappo nelle prime compagnie di carri tedeschi del Panzer-Regiment 2, uno dei due reggimenti corazzati della 1ª Panzer-Brigade del colonnello Keltsch. Inizialmente i reparti corazzati francesi ottennero qualche successo, ma alle ore 8.30 i panzer del colonnello Keltsch si rinforzarono con l'arrivo di altre compagnie corazzate del Panzer-Regiment 2 provenienti da Sedan, attaccarono in modo coordinato e presero facilmente il sopravvento sui mezzi nemici, piu lenti e meno abili tatticamente
[13]
. Dopo aspri scontri a distanza ravvicinata, i panzer tedeschi respinsero il debole contrattacco a Bulson e
Connage
, e il battaglione di carri leggeri
FCM 36
venne decimato, perdendo 29 carri sui 39 impegnati
[14]
. Dopo questa sconfitta anche le altre forze francesi predisposte per attaccare si ritirarono rapidamente insieme ai pochi resti della 55ª Divisione del generale Lafontaine, ormai praticamente distrutta. Alle ore 09.00 i carri armati tedeschi della 1. Panzer-Division erano a Bulson, mentre sulla loro sinistra anche la 10. Panzer-Division faceva rapidi progressi da
Pont-Maugis
e
Thelonne
in direzione di
Rancourt
, di fronte alla 71ª Divisione fanteria, in disfacimento nel panico e nel disordine
[15]
.
Il generale
Heinz Guderian
dirige le operazioni a bordo del suo mezzo semicingolato da comando.
Il generale Guderian, che aveva attraversato il fiume con i primi reparti d'assalto per dirigere personalmente le operazioni, trascorse la prima parte del 14 maggio a rafforzare la sua testa di ponte ed a organizzare il passaggio dei carri armati delle sue tre divisioni corazzate, sfruttando lo sfacelo delle difese del 10º Corpo d'armata francese. Quindi anche la 2. e al 10. Panzer-Division trasferirono oltre la Mosa il grosso delle loro forze mobili (la 2ª Panzer-Brigade del colonnello von Prittwitz e la 4ª Panzer-Brigade del colonnello Landgraf) e nel primo pomeriggio Guderian prese l'audace decisione, nonostante un vivace contrasto con il prudente generale von Kleist che avrebbe preferito attendere le forze di fanteria e consolidare la testa di ponte, di far girare subito verso ovest la 1. e la 2. Panzer-Division allo scopo di attraversare il corso d'acqua del
Bar
e dirigere direttamente verso le coste della Manica, a nord dell'
Aisne
e della
Somme
, facendo proteggere questa manovra dal reggimento Grossdeutschland e dalla 10. Panzer-Division che sarebbero avanzate a sud verso la cittadina di
Stonne
.
Nella mattinata del 14 maggio fallirono anche i ripetuti attacchi sferrati in successione dalla
RAF
e dall'
Armee de l'air
contro i ponti mobili costruiti dai tedeschi sulla Mosa; le difese contraeree tedesche del colonnello von Hippel furono molto efficaci e i caccia della Luftwaffe intervennero in massa (i piloti tedeschi definirono il 14 maggio "il giorno dei caccia") infliggendo gravi perdite agli assalitori (i britannici persero 45 bombardieri sui 109 impegnati e 20 caccia, mentre i francesi 5 bombardieri e 30 caccia) che non ottennero alcun risultato contro i ponti ne poterono frenare l'avanzata dei panzer.
I carri armati tedeschi avanzano in profondita durante il
Westfeldzug
.
Nel corso del 14 maggio quindi le due Panzer-Division del 19º
Panzerkorps
attaccarono verso ovest e attraversarono il Bar dopo aver superato la coraggiosa ma disorganizzata resistenza delle modeste forze organizzate dal generale Chanoine con una serie di formazioni di fanteria ed reparti di carri leggeri e cavalleria appartenenti alla 5ª Divisione Leggera di Cavalleria ed alla 1ª Brigata cavalleria. Il generale Corap, molto preoccupato dal varco aperto dai tedeschi tra il fianco destro della sua armata e il fianco sinistro del generale Huntziger, aveva inviato la 3ª Brigata
Spahis
del colonnello Marc e la 53ª Divisione fanteria di riserva (generale Etchberrigaray) per mantenere il collegamento e rafforzare la linea del Bar, ma a causa di ritardi e disorganizzazione questi reparti non giunsero in tempo. I fucilieri del colonnello Balck e i panzer della 1ª Panzer-Brigade (al comando del colonnello Nedtwig dopo il ferimento per errore del colonnello Keltsch durante un attacco aereo tedesco a
Chemery
alle ore 12.00) della 1. Panzer-Division del generale Kirchner dovettero combattere accanitamente ma nella notte del 14 maggio, dopo aver catturato 3.000 prigionieri e distrutto 50 carri armati nemici, raggiunsero l'importante centro di
Singly
.
Nel frattempo, fin dal primo mattino del 14, erano arrivate sul campo a sud di Stonne le potenti riserve che il generale Georges aveva inviato di rinforzo per il generale Huntziger fin dalla sera del 12 maggio. La 3ª Divisione Corazzata di Riserva del generale Brocard, con oltre 150 carri armati, tra cui circa 60 carri pesanti
B1 bis
, e la 3ª Divisione motorizzata (generale Bertin-Boussu), raggruppati sotto il comando del 21º Corpo d'armata del generale Flavigny, si trovavano in posizione utile per contrattaccare verso nord e avrebbero potuto minacciare il fianco sinistro del 19º
Panzerkorps
del generale Guderian, coperto inizialmente solo dal reggimento Grossdeutschland in attesa dell'arrivo della 10. Panzer-Division.
Ma i generali francesi dimostrarono scarsa iniziativa e capacita: il generale Huntziger, piu preoccupato di difendersi che di attaccare, emano ordini contraddittori, il generale Flavigny, poco esperto di manovre con mezzi corazzati, rinvio ripetutamente l'attacco, sparpagliando le sue formazioni corazzate nelle campagne, e alla fine sia il 14 che il 15 maggio la 3ª DCR del generale Brocard, frammentata in piccoli gruppi, si limito ad azioni locali prevalentemente difensive intorno a Stonne e non lancio mai il contrattacco in massa verso Sedan che aveva ordinato il generale Georges. Il pomeriggio del 15 maggio i carri pesanti B1 bis del 39º Battaglione carri misero in difficolta il reggimento Grossdeutschland, ma i cannoni anticarro tedeschi del tenente Beck-Broichsitter e del sergente Hindelang salvarono la situazione e i francesi, dopo aver perso 33 carri armati, si ritirarono. Nei giorni seguenti i carri armati francesi della 3ª DCR combatterono una serie di aspri scontri a Stonne contro il Grossdeutschland e la 10. Panzer-Division del generale Schaal, rinforzate dai primi reparti della 29ª Divisione motorizzata: entrambe le parti subirono gravi perdite di carri, ma i tedeschi respinsero gli attacchi e mantennero le posizioni coprendo il fianco delle altre due divisioni corazzate che erano ormai in rapida avanzata verso ovest.
I resti di un carro B1 bis francese.
Il 15 maggio quindi, mentre i generali Flavigny e Huntziger sprecavano una favorevole occasione e disperdevano la potenza offensiva delle loro forze corazzate, il generale Guderian pote continuare la sua avanzata verso ovest con la 1. e la 2. Panzer-Division. Sulla
Vence
i francesi organizzarono un'ultima resistenza con reparti della 3ª Brigata
Spahis
, che si batterono con valore a
La Horgne
fino alle ore 18.00 contro la 1. Panzer-Division del generale Kirchner, con la cavalleria del generale Chanoine e con un reggimento di fanteria della 14ª Divisione del generale
de Lattre
appena arrivata. Dopo duri combattimenti questa coraggiosa ma frammentaria resistenza venne superata, gli
Spahis
vennero dispersi ed anche la debole 53ª Divisione fanteria del generale Etchberrigaray, inviata disperatamente dal generale Corap per proteggere il fianco destro della sua 9ª Armata, si disgrego rapidamente e venne travolta dalla 2. Panzer-Division del generale Veiel.
Il mattino del 16 maggio i panzer erano liberi di marciare, quasi senza opposizione, in profondita nelle pianure della
Piccardia
in direzione di
Laon
,
Rethel
e
Montcornet
, mentre nugoli di sbandati francesi rifluivano verso sud e numerosi prigionieri venivano raccolti dalle colonne tedesche. Il generale Guderian, dopo aver avuto un nuovo contrasto con il generale von Kleist, desideroso di rallentare l'avanzata e di attendere l'arrivo della fanteria per consolidare i risultati raggiunti nel timore di possibile minacce sui fianchi, spinse avanti le sue colonne corazzate con la massima energia. Dopo un vivace scontro tra i due generali, Guderian (che per un momento rassegno anche le dimissioni dal comando) pote riprendere la sua avanzata e la 2. Panzer-Division raggiunse, dopo aver superato facilmente la sporadica resistenza di reparti di cavalleria leggera appartenenti alla 3ª DLC del generale Petiet, alle ore 11.00 del 16 maggio Montcornet, oltre 60 km a ovest di Sedan, dove ebbe la sorpresa di incontrare i panzer della 6. Panzer-Division del generale Kempff, appartenente al 41º
Panzerkorps
del generale Reinhardt, che erano arrivati in citta gia alle ore 17.00 del 15 maggio, dopo aver infine superato la resistenza nemica a Montherme.
Il generale
Erwin Rommel
dirige le operazioni della sua
7. Panzer-Division
.
Il 14 e il 15 maggio era crollata infatti anche la resistenza della 9ª Armata del generale Corap che, gia minacciata dai due sfondamenti del 13 maggio a Dinant e Montherme, si trovava con il fianco destro completamente scoperto a causa del cedimento della 2ª Armata a Sedan. Nel settore di Dinant il generale Rommel il 14 maggio continuo a rafforzare e ad espandere la sua testa di ponte e, nonostante alcune difficolta iniziali a causa di un contrattacco della 5ª Divisione motorizzata a
Haut-le-Wastia
, supero la declinante resistenza della 18ª Divisione fanteria. Nel pomeriggio, con l'arrivo dei carri armati del 25º
Panzer-regiment
del colonnello Rothenburg a rinforzo dei fucilieri del colonnello von Bismarck, occupo Onhaye e
Morville
(difese accanitamente dai primi reparti della 4ª Divisione nord-africana) e quindi marcio durante la notte su
Anthee
e
Philippeville
.
Intanto piu a nord, anche l'altra divisione corazzata del 15º
Panzerkorps
del generale Hoth, la 5. Panzer-Division del generale Max von Hartlieb, inizio a superare la Mosa, il 31º
Panzer-regiment
del colonnello Werner, aggregato tatticamente alla divisione corazzata di Rommel, attraverso sul ponte della 7. Panzer-Division a Dinant, mentre altri reparti passarono a
Anhee
. Infine anche piu a sud le difese francesi della 9ª Armata stavano cedendo: vicino a
Givet
, anche la 32ª Divisione fanteria attraverso il fiume senza difficolta superando le difese della 22ª Divisione fanteria del generale Hassler, che abbandono prematuramente le sue posizioni per errori negli ordini e non riusci ad opporre una valida resistenza.
Resti di una colonna motorizzata francese distrutta.
Alle ore 19.00 del 14 maggio il generale Martin, comandante dell'11º Corpo d'armata, prese la disastrosa decisione di fare arretrare le sue divisioni (18ª e 22ª Divisione fanteria) in fase di sfacelo su una linea piu arretrata abbandonando la difesa del fiume. La manovra si trasformo in rotta, le due divisioni gia indebolite, erano duramente impegnate dagli attacchi tedeschi ed ebbero grande difficolta a rompere il contatto e sganciarsi; ben presto si disgregarono durante la ritirata e, sottoposte ai continui attacchi aerei della Luftwaffe che il 14 maggio, dopo essersi impegnata in massa il 13 maggio a Sedan, si concentro nel settore della 9ª Armata, non furono assolutamente in grado ne di contrastare la sempre piu rapida avanzata delle due divisioni corazzate del generale Hoth ne di stabilirsi sulla linea
Oret
-
Florennes
-
Chaumont
-
Vireux
prevista dal generale Martin.
Nella notte del 15 maggio si verificarono drammatiche discussioni tra i generali Corap e Billotte, molto preoccupati dagli intempestivi ordini di ritirata diramati autonomamente dal generale Martin e dai segni evidenti del crollo delle difese sulla Mosa; alla fine (alle ore 02.30) venne deciso, apparentemente per iniziativa del generale Billotte, un arretramento ancora piu profondo, fino ad una linea
Marienbourg
-
Rocroi
-
Signy-l'Abbaye
, mentre sembra che il generale Corap propose addirittura di ripiegare fino alla linea di frontiera. Il generale Billotte, pur molto allarmato, rinvio invece l'ordine di ritirata per le sue armate anglo-francesi (1ª e 7ª Armata francese e il BEF) che si stavano appena schierando sulla Linea Dyle-Breda. Si riteneva di poter ancora salvare la situazione con l'arrivo della 1ª Divisione Corazzata di Riserva del generale Bruneau e della eccellente 4ª Divisione fanteria nordafricana del generale Sancelme, assegnate dal generale Georges fin dalle ore 12 del 14 maggio alla 9ª Armata del generale Corap, che erano in avvicinamento da nord (alcuni reparti nord-africani avevano gia preso contatto con la 7. Panzer-Division del generale Rommel a Onhaye).
Il generale Billotte alle ore 4.00 del 15 maggio comunico con drammatica chiarezza al generale Georges che la situazione della 9ª Armata era molto critica e che i reparti stavano ripiegando in massa abbandonando la linea della Mosa; egli sollecito un cambio di comando per sollevare il morale delle truppe e galvanizzare la resistenza sulla nuova linea piu arretrata. Quindi l'energico generale
Henri Giraud
, gia comandante della 7ª Armata che era inutilmente avanzata fino ai Paesi Bassi, venne nominato alla guida dell'armata in disfacimento al posto del generale Corap e nel pomeriggio assunse il comando al Quartier generale di
Vervins
, ma fin dall'inizio si trovo di fronte a una situazione confusa e drammatica. All'oscuro della esatta posizione delle sue divisioni e delle forze nemiche, senza collegamenti, con le riserve ormai esaurite o distrutte il generale Giraud, malgrado il suo entusiasmo e le sue capacita, non pote fare nulla per arginare lo sfacelo completo della 9ª Armata.
Colonna di carri armati della
6. Panzer-Division
.
Il 15 maggio la 9ª Armata armata venne definitivamente distrutta dalle divisioni tedesche del
Panzergruppe Kleist
e del 15º
Panzerkorps
: a nord la 5ª Divisione motorizzata del generale Boucher ripiego con gravi perdite ma, nonostante fosse dotata di mezzi motorizzati, si disgrego e solo pochi resti raggiunsero la linea di frontiera, mentre il generale Bouffet, comandante del 2º Corpo d'armata rimase ucciso durante gli scontri. Le due divisioni dell'11º Corpo d'armata del generale Martin (18ª Divisione del generale Duffet e 22ª Divisione fanteria del generale Hassler), dopo aver abbandonato le difese sul fiume, praticamente scomparvero nella lotta, colpite dall'aria dai bombardieri della Luftwaffe e superate dai panzer del generale Hoth (7. e 5. Panzer-Division) in marcia su Philippeville e Florennes. Alcuni reparti dispersi delle due divisioni raggiunsero la linea di confine dove non riuscirono neppure ad occupare le fortificazioni di frontiera, le cui chiave di accesso risultarono introvabili.
Carta delle operazioni dal 10 al 16 maggio 1940.
Infine a sud i reparti della 102ª Divisione fanteria da fortezza avevano sostenuto la battaglia a
Montherme
per tutto il 14 maggio contro i fucilieri del colonnello Ravenstein della 6. Panzer-Division, ma al mattino del 15 maggio ricevettero l'ordine di ritirata del generale Corap sulla linea Rocroi-Signy-l'Abbaye. Durante la manovra di sganciamento, particolarmente difficoltosa essendo la divisione priva di mezzi motorizzati, le truppe francesi vennero attaccate dalla 6. Panzer-Division, che era finalmente riuscita a sbucare fuori da Montherme ed a far attraversare il fiume ai suoi carri armati dell'11º
Panzer-regiment
(circa 230 panzer). Inoltre, a monte di Montherme, anche la 8. Panzer-Division del generale Kuntzen, l'altra divisione del 41º
Panzerkorps
del generale Reinhardt, aveva a sua volta iniziato a superare la Mosa a
Nouzonville
con i suoi 220 carri armati, con la collaborazione della 3ª e della 23ª Divisione fanteria. La 102ª Divisione da fortezza del generale Portzer venne dispersa durante la ritirata e solo 1.200 soldati scamparono alla cattura, mentre anche l'altra divisione del 41º Corpo d'armata del generale Libaud, la 61ª Divisione fanteria del generale Vauthier si sgretolo completamente sotto gli attacchi improvvisi dei carri armati della 6. Panzer-Division, raggruppati nel
kampfgruppe Esebeck
al comando del colonnello von Esebeck, che avanzarono fino a
Brunehamel
dove i quattro panzer di testa sgominarono un'intera unita motorizzata nemica in ripiegamento e catturarono cinquecento prigionieri; solo 700-800 uomini della divisione vennero radunati nelle retrovie dagli ufficiali francesi.
Alle ore 17.00 del 15 maggio la 6. Panzer-Division del generale Kempff, dopo una fulminea avanzata in mezzo alle colonne in rotta della fanteria francese e aver spazzato via interi reparti nemici in movimento lungo le strade, raggiunse Montcornet, 60 km a ovest della Mosa, suggellando il crollo definitivo in soli tre giorni della 9ª Armata.
Nella notte del 14 maggio il generale
Aime Doumenc
, capo di Stato maggiore del generale Gamelin e quartiermastro generale dell'Esercito francese, aveva tentato di risollevare il generale Georges che alle notizie del crollo a Sedan aveva avuto un drammatico cedimento morale, delineando e cercando di organizzare una manovra per chiudere le pericolose brecce aperte in tre punti del fronte della Mosa dalla divisioni corazzate tedesche. Impiegando tre Divisioni Corazzate di Riserva contemporaneamente nella controffensiva, da sud la 3ª DCR verso Sedan, da nord la 1ª DCR in direzione di Dinant e da ovest la 2ª DCR verso Givet, si poteva sperare di respingere le ancora deboli formazioni nemiche che avevano superato il fiume e ristabilire la situazione sul fronte. La manovra, teoricamente ancora eseguibile il 14 o il 15 maggio, sarebbe pero completamente fallita in pochi giorni a causa di errori tattici dei comandanti sul campo, della disorganizzazione e della confusione nelle file francesi, disorientate dalla rapidita e dalla potenza delle Panzer-Division.
Un
Panzer IV
, il carro piu pesante della
Wehrmacht
nel 1940. equipaggiato con un cannone 75mm/24 calibri.
Mentre la 3ª DCR del generale Brocard il 14 e il 15 maggio veniva frantumata in piccoli gruppi dal generale Flavigny e impiegata inutilmente in compiti difensivi dal comando della 2ª Armata invece di contrattaccare su Sedan come avevano sperato i generali Georges e Doumenc, il generale Bruneau, comandante della 1ª DCR, nel pomeriggio del 14 maggio aveva finalmente portato faticosamente la sua potente formazione a sud della Sambre per intervenire a favore della 9ª Armata nel settore di Dinant; ma ancora una volta il sistema francese di impiego delle riserve corazzate dimostro gravi carenze e notevole disorganizzazione. I movimenti dell'unita corazzata, equipaggiata con 156 carri armati tra cui 66 B1 bis, furono lenti e confusi, in mezzo alle masse di sbandati in rotta; inoltre la divisione si trovo presto a corto di carburante a causa dell'assenza delle cisterne di rifornimento, introvabili nelle retrovie. Al mattino del 15 maggio, senza nuovi ordini, il generale Bruneau invece di contrattaccare si trovava con la sua divisione meccanizzata ferma e dispersa in mezzo alla campagna tra
Florennes
e
Flavion
in parte senza carburante e senza informazioni.
Durante la giornata la divisione corazzata venne attaccata di sorpresa dai panzer della 7. Panzer-Division del generale Rommel che, liberi di avanzare dopo il crollo dell'11º Corpo d'armata, colpirono da sud a Flavion i carri francesi quasi immobili per la carenza di carburante. I primi ad entrare in azione furono i carri del 66º
Abteilung
del tenente colonnello Sieckenius, presto seguiti dai mezzi del 25º
Panzer-regiment
del colonnello Rothenburg, e i carri pesanti B1 bis francesi del 28º battaglione carri, sorpresi e costretti a combattere da fermo, subirono gravi perdite quasi senza poter reagire. Dopo il breve scontro, Rommel interruppe il contatto e prosegui verso ovest, aggirando le forze della 1ª DCR. Verso le 11.00 entrarono in azione da nord-est a
Ermeton
i panzer del 31º
Panzer-regiment
del colonnello Paul Werner (i "Diavoli rossi") appartenenti alla 5. Panzer-Division del generale von Hartlieb.
Un cannone anticarro tedesco da 37mm. Leggero e manovrabile questo pezzo non disponeva pero della potenza necessaria per affrontare i carri pesanti francesi.
Questa divisione corazzata, agli ordini, insieme alla 7. Panzer-Division, del 15º
Panzerkorps
del generale Hoth, era molto in ritardo e il suo secondo reggimento corazzato (il 15º
Panzer-regiment
del colonnello Streich) era ancora in fase di attraversamento della Mosa ad Anhee; quindi solo i circa 150 carri del colonnello Werner attaccarono i due battaglioni della Brigata pesante (generale Rabanit) della 1ª DCR. I B1 bis, sempre intralciati dalle carenze di carburante, combatterono in piccoli gruppi fidando soprattutto nei loro cannoni pesanti da 75 e da 47mm e nelle loro solide corazzature, ma, anche se inflissero sensibili perdite ai carri leggeri tedeschi, vennero progressivamente disgregati e distrutti dai panzer tedeschi, piu abili nella manovra, efficacemente coordinati via radio e supportati dall'artiglieria e dalla Luftwaffe
[16]
.
La 5. Panzer-Division subi la perdita di una trentina di mezzi ma a sua volta distrusse metodicamente i vari raggruppamenti francesi, colti isolati e bersagliati da tutte le direzioni. Alla fine del 15 maggio il generale Bruneau fu costretto ad ordinare la ritirata verso la frontiera, manovra che la divisione effettuo con difficolta dopo aver perso oltre 100 carri armati. Il 28º Battaglione carri pesanti venne decimato e rimase con solo due B1 bis funzionanti, mentre il 26º Battaglione carri leggeri, attaccato sul fianco dai panzer del generale Rommel, aveva ancora una ventina di carri. L'altro battaglione pesante di carri B1 bis, il 37º, dopo essere stato colpito dai panzer del colonnello Werner, incappo a
Denee
in uno sbarramento anticarro dell'artiglieria della 8ª Divisione fanteria tedesca, appartenente alla 4ª Armata del generale von Kluge che seguiva il 15º
Panzerkorps
di Hoth, e venne a sua volta distrutto salvando nella serata solo quattro carri. Solo il 25º battaglione carri leggeri, non impegnato nella battaglia del 15 maggio, rimase quasi intatto e ripiego precipitosamente verso
Avesnes
, mentre gli ultimi carri pesanti B1 bis cercavano scampo a
Beaumont
.
Il 16 maggio anche le ultime forze della 1ª DCR vennero sbaragliate: i carri leggeri del 25º battaglione vennero distrutti o catturati a
Solre-le-Chateau
e Avesnes dai panzer del colonnello Rothenburg della 7. Panzer-Division, che erano arrivati di sorpresa dopo una impetuosa avanzata guidata personalmente dal generale Rommel, mentre gli ultimi B1 bis del 28º e 37º Battaglione vennero abbandonati a Beaumont di fronte ai carri armati della 5. Panzer-Division. La sera del 16 maggio rimanevano solo 17 carri armati francesi in azione, il 19 maggio lo stesso generale Bruneau, rimasto isolato con il suo stato maggiore e senza piu mezzi corazzati, sarebbe stato fatto prigioniero a sud di
Cambrai
da reparti della 6. Panzer-Division.
Mentre la 5. Panzer-Division del generale von Hartlieb sbaragliava il grosso della 1ª Divisione Corazzata di Riserva, il generale Rommel aveva proseguito audacemente con la sua 7. Panzer-Division, e con una brillante marcia notturna di oltre 100 km, conquisto d'assalto Avesnes,
Landrecies
e
Le Cateau
, arrestandosi il mattino del 17 maggio dopo aver catturato 10.000 prigionieri e 100 carri armati nemici. I francesi dopo la distruzione della 1ª DCR e dopo che anche la 4ª Divisione nordafricana del generale Sancelme e la 9ª Divisione motorizzata del generale Didelet, inviata dal generale Billotte da nord, vennero sconfitte o si disgregarono di fronte alla impetuosa avanzata del generale Rommel il 16 e 17 maggio, erano ora privi di riserve per impedire l'irruzione dei carri armati nemici verso Arras e Cambrai. Entro il 20 maggio entrambe le divisioni cessarono di esistere e i generali Sancelme e Didelet vennero catturati.
Un carro francese B1 bis, abbandonato a
Guise
.
Il 17 maggio anche la 2ª Divisione Corazzata di Riserva del generale Bruche venne sprecata dal comando francese. Trasportata erroneamente parte per ferrovia e parte su strada, si sparpaglio su una enorme estensione di territorio a nord e a sud dell'Aisne e perse ogni capacita offensiva. Privi di supporto e non collegati, una serie di piccoli reparti di carri armati si schierarono sull'
Oise
per cercare di bloccare l'avanzata dei panzer dei generali Guderian e Reinhardt
[17]
. Attaccati da forze preponderanti, si batterono bene ma non poterono ottenere alcun risultato e vennero superati o distrutti; a
Guise
la 6. Panzer-Division, a
Ribemont
la 2. Panzer-Division e a
Vendeuil
la 1. Panzer-Division conquistarono i passaggi sull'Oise e superarono la resistenza di piccoli gruppi di carri della 2ª DCR, mentre la 8. Panzer-Division dovette affrontare una resistenza piu efficace a
Wassigny
contro il gruppo corazzato del tenente colonnello Golhen, che verra sbaragliato solo il 18 maggio
[18]
.
Ma gia alla fine del 17 maggio la 9ª Armata non esisteva piu e le potenti riserve dei generali Georges e Billotte erano state sprecate o sconfitte in combattimenti disordinati, mentre il generale Hoth si avvicinava a Cambrai, il generale Guderian conquistava
San Quintino
e, il 18 maggio,
Peronne
, e il generale Reinhardt occupava
Le Catelet
dove travolse il quartier generale della 9ª Armata. Lo stesso generale Giraud sarebbe stato catturato in aperta campagna dai reparti della 6. Panzer-Division del generale Kempff alle ore 06.00 del 19 maggio.
≪Il fronte e sfondato presso Sedan. I carri armati dilagano attraverso la falla (Paul Reynaud)...Tutte le esperienze dimostrano che dopo un po' l'offensiva finira, dovranno fermarsi per i rifornimenti (Winston Churchill)... E tutto diverso ora, abbiamo di fronte un torrente di carri armati! (Paul Reynaud)≫
Nella dirigenza politico-militare alleata solo nella giornata del 15 maggio si prese finalmente coscienza del disastro: il Presidente del Consiglio
Paul Reynaud
e il Ministro della guerra
Edouard Daladier
vennero allertati del crollo dell'esercito francese sulla Mosa, la prima volta il pomeriggio del 14 maggio e, in termini piu chiari, la sera del 15 maggio, dal generale Gamelin che a sua volta, male informato dal generale Georges, apprese solo dai comandi territoriali delle vere dimensioni della disfatta e della gran massa di sbandati che rifluiva verso la regione parigina.
Il generale
Henri Giraud
venne catturato dai tedeschi il 19 maggio 1940.
Si temette addirittura che i panzer tedeschi segnalati tra Laon e Rethel puntassero su
Parigi
; la notte del 16 maggio il generale Gamelin avverti Daladier della possibile caduta della capitale, si organizzo, in un'atmosfera di disastro nazionale, il trasferimento del governo e si effettuarono distruzioni di documenti e di attrezzature.
Winston Churchill
, venne avvertito alla 7.30 del 15 maggio da Reynaud in termini drammatici dello sfondamento a Sedan e del pericolo di una disfatta totale, e il Primo Ministro britannico, sconcertato e incredulo, si reco subito a Parigi per chiarire la situazione.
Durante i burrascosi incontri al vertice del 16 maggio, Churchill in un primo momento mostro di comprendere solo parzialmente la gravita della situazione e la pericolosita dell'avanzata dei panzer, e diede prova di ottimismo e della sua ben nota combattivita, cercando di scuotere i demoralizzati generali e politici francesi. Sollecito un immediato contrattacco e comunico la decisione di iniziare i bombardamenti strategici notturni del
Bomber Command
della RAF contro le citta tedesche. I francesi a loro volta cercarono di evidenziare la schiacciante superiorita delle forze corazzate tedesche e richiesero con insistenza, ma senza successo per il fermo rifiuto di Churchill, il concorso della totalita dei caccia della
RAF
, ritenuto necessario per contrastare il dominio sui cieli francesi della Luftwaffe. Nei giorni seguenti la situazione a Parigi miglioro di fronte all'evidenza che il "cuneo corazzato" tedesco era diretto verso le coste della
Manica
e non verso la capitale, ma dal punto di vista strategico-operativo l'evoluzione delle operazioni divenne sempre piu sfavorevole agli alleati; a causa del fallimento dei contrattacchi, dell'esaurimento delle riserve, della rapida avanzata nemica e della confusione e dell'inerzia dei comandi, diveniva quasi sicuro che il Gruppo d'armate n. 1 del generale Billotte, in ritirata dal 16 maggio, sarebbe stato isolato nelle
Fiandre
dalla marcia delle divisioni corazzate tedesche.
Colonne di prigionieri francesi.
La mattina del 17 maggio la battaglia della Mosa era praticamente conclusa e la 9ª Armata che aveva difeso la linea del fiume tra Namur e Sedan era completamente distrutta, un varco di oltre 100 km di ampiezza era stato aperto dalle Panzer-Division tedesche nel fronte francese e oltre 2.000 mezzi meccanizzati avanzavano in profondita quasi senza incontrare resistenza. La catastrofica situazione operativa dell'Esercito francese, ormai privo di riserve disponibili e in posizione strategica compromessa, segnava una svolta decisiva ed irreversibile delle operazioni a favore della Wehrmacht. In pochi giorni le divisioni corazzate del generale Guderian, in marcia sul fianco meridionale del "cuneo corazzato", avrebbero raggiunto le coste della Manica e isolato completamente l'intero Gruppo d'armate n. 1 nelle
Fiandre
, costituito da oltre 1 milione di uomini e 46 divisioni.
Nello spazio di soli quattro giorni i violenti attacchi delle forze corazzate tedesche scardinarono quindi le difese e distrussero tredici divisioni francesi, tre divisioni della 2ª Armata che, mal guidata dal generale Huntziger, oppose scarsa resistenza a Sedan e ripiego verso sud-est, lasciando completamente scoperto il fianco destro del generale Corap, le nove divisioni della 9ª Armata e la 1ª Divisione Corazzata di Riserva. Il disastro francese discese in primo luogo dall'errata comprensione dei piani tedeschi e quindi dalla sottovalutazione della minaccia nelle Ardenne in direzione della Mosa, in secondo luogo dagli errori dei comandi superiori, che solo troppo tardi compresero il pericolo, ed anche dei comandanti sul campo che spesso agirono con lentezza e con scarsa energia; inoltre i soldati francesi impiegati sulla linea della Mosa, riservisti poco addestrati e dal morale non molto solido, cedettero con facilita all'improvviso attacco dei panzer sostenuti da una potente aviazione tattica. La vittoria tedesca fu infine anche dovuta alle qualita dimostrate dalla Wehrmacht: le divisioni corazzate scelte avanzarono con grande abilita e mostrarono slancio, spirito d'iniziativa e professionalita; guidate da capi preparati ed energici, addestrati all'impiego delle nuove tattiche della
Guerra lampo
, superarono le poche situazioni difficili e conseguirono risultati superiori alle attese, paralizzando ogni reazione del nemico.
La battaglia della Mosa fu, per la sua rapidita, le sue dimensioni e la sua importanza strategica nel quadro complessivo della campagna, una delle operazioni di sfondamento di uno schieramento difensivo fisso piu riuscite della seconda guerra mondiale e puo trovare un paragone solo negli sfondamenti dell'
operazione Urano
e dell'
operazione Piccolo Saturno
sul fronte orientale nell'inverno 1942, che provocarono il rapido crollo delle armate rumene e italiane, e dell'
operazione Cobra
sul fronte occidentale nel 1944, che innesco il cedimento finale dell'
invasionfront
tedesco in Normandia
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