La
battaglia del passo di Kasserine
(in
tedesco
Schlacht am Kasserinpass
, in
inglese
Battle of the Kasserine Pass
) si svolse durante la
campagna di Tunisia
della
seconda guerra mondiale
[5]
. Si tratto dello scontro piu importante della breve ma efficace controffensiva effettuata fra il 19 e il 25 febbraio 1943 dalle forze italo-tedesche nella regione della grande dorsale delle
montagne dell'Atlante
, nella Tunisia centro-occidentale. Le forze dell'
Asse
impegnate furono elementi del
Deutsches Afrikakorps
del
feldmaresciallo
Erwin Rommel
(reduci dalla lunga ritirata seguita alla sconfitta di
El Alamein
), la divisione corazzata italiana "Centauro" e una parte della
5. Panzerarmee
(5ª armata corazzata) del generale
Hans-Jurgen von Arnim
, sbarcata in
Nordafrica
nel dicembre 1942 per contrastare le forze angloamericane avanzate verso est dopo l'
operazione
Torch
. Da parte
Alleata
le forze impegnate furono essenzialmente quelle del
2º corpo d'armata
dell'
esercito statunitense
, comandata dal
maggior generale
Lloyd Fredendall
, rafforzate nella seconda fase (dopo la disfatta iniziale) da importanti reparti britannici e francesi.
La battaglia rappresento uno dei primi scontri su grande scala tra truppe statunitensi e tedesche nella seconda guerra mondiale. Le giovani ed inesperte truppe americane, maldestramente guidate in battaglia dai loro comandanti
[6]
, furono sconfitte e subirono pesanti perdite; in particolare le forze corazzate americane (dotate di un equipaggiamento abbondante e moderno) mostrarono una netta inferiorita tattica e operativa nei confronti delle piu esperte
Panzer-Division
tedesche
[6]
. In termini chilometrici la battaglia rappresento la piu grande sconfitta delle forze statunitensi nella seconda guerra mondiale, respinte di 140 km in una sola settimana
[7]
.
Dopo l'imprevista disfatta, l'esercito statunitense apporto diversi cambiamenti alla sua organizzazione e alle sue tattiche, riorganizzando le singole unita e sostituendo i comandanti. Poche settimane dopo, quando tedeschi e americani si scontrarono di nuovo, questi ultimi dimostrarono un chiaro miglioramento delle loro capacita operative
[8]
.
L'8 novembre 1942, nel corso dell'
operazione
Torch
, le forze statunitensi e britanniche erano sbarcate in diversi punti lungo la costa del
Marocco francese
e dell'
Algeria
. Questo sbarco avvenne pochi giorni dopo lo sfondamento ad est del generale
Bernard Law Montgomery
, in seguito alla
vittoriosa offensiva britannica
di
El Alamein
il 4 novembre 1942. Comprendendo i pericoli di un crollo generale delle forze dell'
Asse
in Africa,
Adolf Hitler
e gli alti comandi tedesco e italiano decisero l'immediato invio di nuove truppe, giunte dall'
Europa
per occupare la
Tunisia
e costituire una solida
testa di ponte
(in teoria facilmente rifornibile attraverso lo
stretto di Sicilia
) da cui bloccare l'avanzata
Alleata
ed eventualmente contrattaccare, in coordinamento con le forze del
feldmaresciallo
Rommel
in ritirata dalla
Libia
.
[9]
Da parte Alleata, dopo i riusciti sbarchi dell'operazione
Torch
, non si procedette con la necessaria velocita ad avanzare verso la Tunisia per anticipare le forze nemiche; il
generale
Dwight Eisenhower
, comandante in capo delle forze Alleate, impiego molto tempo in complesse negoziazioni con i comandanti locali della
Francia di Vichy
mentre solo una limitata parte delle forze angloamericane sbarcate prosegui dall'Algeria verso
Tunisi
e
Biserta
nella seconda meta di novembre
[10]
.
I diversi tentativi di raggiungere Tunisi prima che le truppe tedesche potessero consolidarsi in forze furono inoltre vanificati dalla scarsa coordinazione Alleata, dalle difficolta dell'aspro terreno montuoso, dal clima piovoso e dall'inesperienza delle truppe americane che furono efficacemente impegnate da piccoli reparti di paracadutisti e genieri tedeschi veterani e molto combattivi che riuscirono nel compito di rallentare la loro avanzata. Infine, dal 1º dicembre, i primi reparti corazzati dell'esperta
10. Panzer-Division
(10ª divisione corazzata), in arrivo dalla Francia,
contrattaccarono a Tebourba
(a circa 30 km da Tunisi) neutralizzando le avanguardie Alleate e stabilizzando il fronte tunisino
[11]
. Il 24 dicembre i generali Eisenhower e
Anderson
(comandante della
1ª armata britannica
schierata in Tunisia) furono costretti a sospendere le operazioni e passare sulla difensiva in attesa di un rafforzamento e di una riorganizzazione delle loro forze
[12]
.
Nel mese di gennaio le forze dell'Asse in Tunisia (organizzate in una
5ª armata corazzata
guidata dal generale
Hans-Jurgen von Arnim
, con la
10. Panzer-Division
, la
334. Infanterie-Division
, un battaglione di carri pesanti, alcuni reggimenti di
paracadutisti tedeschi
e la divisione di fanteria italiana
"Superga"
[13]
) si rafforzarono, consolidarono le loro posizioni e sferrarono contrattacchi locali che ottennero alcuni successi tattici contro le forze anglo-franco-americane permettendo di occupare
Gabes
,
al-Miknassi
(o al-Maknassi) e
Susa
[14]
. In questo periodo anche gli Alleati si rafforzarono notevolmente e procedettero a riorganizzare la catena di comando costituendo la 1ª armata britannica al comando del generale Anderson, formata dal 5º corpo britannico a nord (
78ª
e
46ª divisione fanteria
,
6ª divisione corazzata
), dal 19º corpo motorizzato francese al centro e dal 2º corpo statunitense a sud tra il passo di
F??i?
e
Gafsa
(
1ª divisione corazzata
,
1ª
e
34ª divisione fanteria
)
[15]
.
In realta le operazioni Alleate vennero intralciate dagli eccessivi timori dei comandi per una possibile offensiva tedesca in Marocco iniziata dalla
Spagna
, e quindi, per contrastare questa ipotetica minaccia, venne costituita e schierata in Marocco la
5ª armata statunitense
(al comando del generale
Mark Clark
) che sarebbe rimasta inoperosa in questa regione con la
2ª divisione corazzata
e ben tre divisioni di fanteria americane al completo (
3ª
,
9ª
e
45ª divisione fanteria
)
[16]
.
Il 23 gennaio 1943 l'
8ª armata britannica
del generale Montgomery occupo senza combattere
Tripoli
, abbandonata dalle residue truppe del feldmaresciallo Rommel in ritirata. Il comandante tedesco intendeva bloccare (almeno momentaneamente) l'ulteriore avanzata delle forze britanniche verso il confine meridionale della Tunisia occupando le solide opere difensive, note come
linea del Mareth
, che i francesi avevano costruito da molti anni in questa regione allo scopo di respingere un possibile attacco italiano proveniente dalla Libia. Con le loro linee protette dalle Montagne dell'
Atlante
ad ovest e dal
Golfo di Sidra
ad est, anche le deboli truppe italo-tedesche, solidamente ancorate alla linea del Mareth, avrebbero potuto in teoria sbarrare la strada alle forze britanniche del generale Montgomery, impedendone il ricongiungimento con l'esercito Alleato schierato in Tunisia
[17]
.
≪Diamo a Rommel quest'ultima possibilita di gloria prima che lasci l'Africa (Kesselring).. Si.. un'ultima possibilita di gloria..(von Arnim)≫
In questa fase sorse un chiaro contrasto tra i piani del generale von Arnim, piuttosto scettico sulle reali possibilita delle sue forze e desideroso di limitare eventuali offensive a piccoli risultati tattici nel settore settentrionale del fronte tunisino (da Faid verso Pichon), e il feldmaresciallo Rommel che in un primo momento ipotizzo una grande manovra offensiva con tutte le forze concentrate contro il 2º corpo americano molto disperso e malamente schierato tra Faid e Gafsa, sfruttando il rallentamento dell'avanzata di Montgomery verso la solida linea del Mareth
[19]
. Inizialmente era tuttavia necessario occupare il passo F??i? (nella dorsale orientale), tenuto da alcuni reparti franco-americani, che minacciava le linee dell'Asse e faceva temere un'avanzata alleata diretta verso
Sfax
(come inizialmente ipotizzato dal generale Eisenhower nel cosiddetto piano "
Satin
")
[20]
.
Per contrastare questa minaccia il generale von Arnim disponeva anche della
21ª divisione corazzata
(
21. Panzer-Division
), proveniente dall'
Deutsches Afrikakorps
di Rommel che, riequipaggiata con numerosi carri armati ultimo modello, sferro il 30 gennaio un attacco a sorpresa con i
Kampfgruppe
Grun e Pfeiffer, contro i difensori francesi a F??i? sbaragliandoli facilmente. Il passo cadde in mano dei tedeschi e l'intervento e i contrattacchi del
Combat Command B
[21]
della
1ª divisione corazzata statunitense
non riuscirono a sloggiare le forze tedesche anche se permisero di bloccarne momentaneamente l'ulteriore avanzata verso ovest
[22]
. Dopo tre giorni gli statunitensi sospesero i contrattacchi e le linee vennero arretrate sulle colline. Il
Combat Command A
assunse la difesa del settore e schiero i suoi reparti, rafforzati da elementi della 34ª divisione fanteria, in una serie di capisaldi mal collegati tra loro, con ricognizioni inadeguate e campi di mine insufficienti
[23]
.
A questo punto gran parte della Tunisia era in mano tedesca, e le vie di accesso alle piane costiere erano tutte solidamente bloccate. Gli Alleati controllavano ancora l'interno della catena della dorsale occidentale dell'Atlante, ma la cosa era strategicamente poco significativa, dato che gli sbocchi verso est erano tutti sbarrati dalle forze dell'Asse. Nelle due settimane successive, Rommel, von Arnim e
Kesselring
(comandante supremo tedesco del teatro Mediterraneo), discussero sulle possibili opzioni operative. Il 12 febbraio le forze italo-tedesche provenienti dalla Libia terminarono felicemente la loro estenuante ritirata occupando saldamente la linea del Mareth, mentre il 9 febbraio, Kesselring, Rommel e von Arnim s'incontrarono e decisero infine di raggruppare la maggior parte degli elementi mobili per sferrare un attacco di sorpresa al 2º corpo d'armata americano
[18]
. In realta von Arnim, sempre desideroso di attaccare a Pichon e ad
al-Fa??
(in
francese
Pont du Fachs
)
[24]
, trattenne una parte della
10. Panzer-Division
e del battaglione corazzato pesante dotato di carri
Tiger
a nord e invio a sud, per l'offensiva concordata con Rommel, solo un battaglione corazzato della stessa
10. Panzer-Division
al comando del capitano
Helmut Hudel
, rinforzato da soli quattro Panzer VI
[25]
.
La manovra ideata dal comando tedesco (in accordo, almeno inizialmente, tra Kesselring, von Arnim e Rommel) prevedeva un attacco su due direttrici: una massa principale, al comando del vice di von Arnim (generale
Heinz Ziegler
) e costituita con una parte della
10. Panzer-Division
e della
21. Panzer-Division
, rinforzati da alcuni Tiger (circa 200 panzer in totale), sarebbe sbucata fulmineamente dal passo di F??i? e avrebbe attaccato la 1ª divisione corazzata americana malamente schierata a ovest del passo; mentre Rommel avrebbe preso di persona la guida di un secondo raggruppamento, costituito da parte della
15. Panzer-Division
(26 carri armati) e della divisione corazzata italiana
"Centauro"
(23 carri), puntando su
Gafsa
[26]
. In una seconda fase le due colonne si sarebbero ricongiunte per dirigersi, a seconda delle circostanze, sugli importanti passi della grande dorsale dell'Atlante di
Kasserine
e
Sbeitla
; nella riunione del 9 febbraio Kesselring ipotizzo anche ambiziosi obiettivi a grande distanza come
Tebessa
e il porto di
Bona
. Era la cosiddetta operazione
Fruhlingswind
("vento di primavera"), che avrebbe inferto una clamorosa sconfitta al 2º corpo d'armata americano e provocato una grossa crisi nel comando Alleato in Nordafrica
[27]
.
Il 14 febbraio la
10. Panzer-Division
(
Kampfgruppe
Reimann e Gerhardt, con 110 carri armati) e la
21. Panzer-Division
(
Kampfgruppe
Schutte e Stenkhoff, 90 carri) attaccarono di sorpresa a tenaglia da nord e da sud gli elementi corazzati americani posizionati a
Sidi Bou Zid
(
Combat Command A
del colonnello McQuillin), circa 16 km da Faid nella piana interna dell'Atlante. Colti totalmente di sorpresa (a causa di insufficienti ricognizioni e di un sentimento di tranquilla noncuranza) le forze corazzate americane (che disponevano di oltre 300 carri armati in totale e di mezzi moderni) vennero impiegate in modo frammentario e, nonostante una valorosa resistenza, subirono una completa sconfitta con gravi perdite (almeno due battaglioni vennero distrutti dall'attacco convergente dei carri armati tedeschi della
10. Panzer-Division
guidati dal capitano
Helmut Hudel
), mentre numerosi reparti di fanteria vennero accerchiati dalle due divisioni corazzate tedesche e costretti alla resa
[28]
.
Il giorno successivo, il comando della 1ª divisione corazzata americana (generale
Orlando Ward
) e del 2º corpo d'armata (generale Fredendall), completamente all'oscuro dell'entita della sconfitta e del pericoloso schieramento tedesco, ordinarono un immediato contrattacco del
Combat Command C
(colonnello Stack) della 1ª divisione corazzata. Fu un disastro ancora peggiore
[29]
: i carri armati americani caricarono allo scoperto contro le presunte posizioni del nemico (senza preventiva ricognizione). Avendo sollevato nugoli di polvere (a causa dell'avvicinamento a tutta velocita) i carri armati
M4 Sherman
vennero facilmente individuati dalle
Panzer-Division
tedesche che si posizionarono accuratamente sui fianchi delle colonne americane, organizzando una
Panzerwarte
- imboscata di carri
[30]
. Gli esperti equipaggi dei
panzer
tedeschi iniziarono un vero tiro al bersaglio da tre direzioni; le perdite americane furono pesantissime, un battaglione corazzato venne praticamente accerchiato e distrutto dal fuoco convergente dei carri armati tedeschi. Scamparono solo pochissimi mezzi
[31]
.
Nei due giorni di Sidi Bou Zid gli americani persero oltre 100 carri armati e i tedeschi (al prezzo di pochissimi panzer perduti) inflissero una sconfitta clamorosa all'unita piu potente e moderna dell'esercito americano, mostrando una netta superiorita di tattiche e metodi operativi e la consueta esperienza e abilita delle forze corazzate. Le notizie della disfatta avrebbero provocato amari commenti anche da parte di
Eisenhower
e
Roosevelt
[32]
.
La pesante sconfitta costrinse il generale Fredendall a ripiegare precipitosamente verso
Sbeitla
e ad abbandonare
Gafsa
senza combattere, permettendo al secondo raggruppamento tedesco (
Kampfgruppe
Liebenstein), guidato personalmente dal feldmaresciallo Rommel, di avanzare praticamente senza incontrare resistenza (cosiddetta operazione
Morgenluft
, "brezza del mattino")
[26]
. Le forze dell'
Afrika Korps
al comando di Rommel, dopo essere entrate a Gafsa, proseguirono velocemente occupando
Feriana
e il 17 febbraio l'importante aeroporto di
Thelepte
(abbandonato precipitosamente dagli americani) avvicinandosi ai passi della dorsale occidentale dell'Atlante
[33]
.
Il 17 febbraio le truppe corazzate tedesche (
21. Panzer-Division
) del generale von Arnim conquistarono anche Sbeitla, dopo aver respinto le forze americane del
Combat Command B
(ultimi reparti della 1ª divisione corazzata americana ancora efficienti) che cercavano tenacemente di rallentare l'avanzata nemica
[18]
. I generali von Arnim e Ziegler sfruttarono con cautela la clamorosa vittoria a Sidi Bou Zid (nonostante gli incitamenti e le lamentele del feldmaresciallo Rommel
[34]
) e, dubbiosi sulla possibilita di grandi manovre offensive strategiche, avrebbero preferito proseguire con una prudente avanzata verso nord in direzione di
Fondouk
e
Pichon
, su cui diressero la
10. Panzer-Division
, mentre la
21. Panzer-Division
rimase a Sbeitla
[18]
.
Nel frattempo, in grave difficolta, le forze statunitensi si ritirarono ulteriormente fino a stabilire, con l'aiuto di importanti forze britanniche e francesi affluite in fretta per sostenere gli americani su ordine del generale Anderson, nuove linee sui passi di
Sbiba
e
Kasserine
, all'estremita occidentale dell'Atlante
[35]
. Fino a quel momento le forze statunitensi avevano perso 2.546 uomini, 103 carri armati, 280 veicoli, 18 cannoni da campo, 3 cannoni anticarro e un'intera
batteria contraerea
.
≪Abbiamo molto da imparare da loro (Rommel)..Si, ma anche loro hanno qualcosa da imparare da noi! (Kesselring)≫
Di fronte alla facile vittoria e alla gravita del cedimento delle forze americane, il feldmaresciallo Rommel diede segno di un certo ottimismo e propose quindi a Kesselring di proseguire audacemente l'offensiva ampliandone gli obiettivi e puntando ad ottenere un successo di portata strategica forzando immediatamente i passi della dorsale occidentale e dirigendo quindi, con tutte le forze corazzate concentrate sotto il suo comando, su
Tebessa
e quindi sul porto di Bona, sulla costa algerina, accerchiando tutto il raggruppamento Alleato schierato nella Tunisia settentrionale
[37]
. Kesselring sembro condividere l'ottimismo e i piani di Rommel, al contrario dello scettico von Arnim che aveva gia dirottato il grosso della
10. Panzer-Division
a nord verso Fondouk
[38]
Infine, dopo ulteriori discussioni e dopo aver ottenuto l'assenso del comando supremo italiano a
Roma
e dello stesso
Mussolini
, la notte del 18-19 febbraio il progetto di Rommel venne in parte approvato (anziche puntare su Tebessa infatti gli fu ordinato di piegare di un centinaio di chilometri a nord di Kasserine, a
Le Kef
, dove le strade erano migliori e le probabilita di accerchiare la 1ª armata britannica di Anderson maggiori
[39]
) e von Arnim ricevette l'ordine di inviare al feldmaresciallo sia la
21.
sia la
10. Panzer-Division
(quest'ultima precipitosamente richiamata da Fondouk); le divisioni corazzate raggruppate avrebbero quindi attaccato i passi di Sbiba e Kasserine per proseguire l'avanzata verso
Thala
e Le Kef. La manovra su Tebessa, ritenuta troppo ambiziosa, venne per il momento accantonata, nonostante le proteste di Rommel (ed in parte anche di Kesselring), dubbioso sul risultato di un attacco troppo limitato verso nord
[40]
.
La cosiddetta operazione
Sturmflut
(mareggiata, inondazione) disperdeva in parte le forze mobili disponibili con un attacco contemporaneo sia a Sbiba (da parte della
21. Panzer-Division
del generale
Hans-Georg Hildebrandt
), sia a Kasserine (da parte dei reparti dell'
Afrika Korps
, il
Kampfgruppe
Liebenstein, passato al comando del generale
Karl Bulowius
dopo il ferimento di Liebenstein), sia a
Dernaia
(da parte degli elementi corazzati della divisione italiana
"Centauro"
). La
10. Panzer-Division
(generale
Friedrich von Broich
), dopo aver raggiunto il teatro della battaglia, sarebbe stata impegnata nel punto decisivo per sfruttare l'eventuale successo
[40]
.
In questa fase tra i comandi tedeschi si evidenzio una certa confusione: Kesselring visito la Tunisia il 19 febbraio per ottenere la collaborazione di von Arnim all'attacco di Rommel; egli incontro i due comandanti tedeschi sul campo, e sembro convincere il primo a cooperare, rilasciando la
10. Panzer-Division
. Tuttavia Kesselring non chiari con il feldmaresciallo gli obiettivi precisi dell'operazione, mentre Rommel ipotizzo un attacco principale su Sbiba, considerando in un primo momento la manovra su Kasserine come secondaria e diretta principalmente a coprire il fianco delle forze principali contro possibili minacce Alleate provenienti da Tebessa
[40]
.
Nei comandi Alleati la serie di dure sconfitte e il cedimento delle forze americane provoco grande sconcerto e notevole preoccupazione; Eisenhower manifesto il suo disappunto, mentre il generale Anderson colse l'occasione per sottolineare l'apparente incapacita operativa delle ben equipaggiate ma inesperte forze statunitensi
[41]
. Dopo alcuni contrasti sulle decisioni da prendere, gli Alleati cercarono frettolosamente di organizzare la difesa dei passi della dorsale occidentale con l'afflusso di importanti rinforzi britannici, francesi e americani
[35]
. Escludendo i resti della 1ª divisione corazzata sconfitta a Sidi Bou Zid posizionati a sud di Tebessa a protezione dei depositi di rifornimenti
[42]
, la concentrazione principale venne effettuata al passo di Sbiba, dove furono raggruppati il 19º corpo d'armata francese e la 34ª divisione fanteria americana, rinforzate dalla presenza nelle vicinanze del grosso della 6ª divisione corazzata britannica (la cui 26ª brigata corazzata era posizionata a Thala). Anche gli accessi meridionali a Tebessa erano solidamente presidiati dalla divisione francese di Costantina e dal
Combat Command B
della 1ª divisione corazzata americana schierati a
Bou Chebka
[43]
, mentre rimaneva piu debolmente difeso proprio il passo di Kasserine, inizialmente occupato solo dai 1.200 soldati, peraltro privi di un completo addestramento al
tiro
[44]
, del 19º reggimento del genio americano
[40]
.
Prima dell'attacco tedesco, il generale Fredendall, preoccupato per la scarsa esperienza di combattimenti difensivi di queste truppe, invio al passo di Kasserine un battaglione del
26º reggimento fanteria
della
1ª divisione fanteria americana
con una compagnia di carri medi del
13º reggimento corazzato
(
Combat Command B
), un battaglione di
tank-destroyer
(cacciacarri) e vari reparti di artiglieria campale americana e francese
[40]
, portando cosi la forza di Kasserine a 2.000 unita
[45]
. Il generale Fredendall diede il comando di queste forze eterogenee, giunte al passo di Kasserine in contemporanea ai tedeschi dopo una marcia notturna di dodici ore, al colonnello Alexander Stark, comandante del 26º reggimento fanteria, dopo averlo sollecitato enfaticamente a organizzare una difesa invalicabile della importante posizione. Il passo di Kasserine, intersecato dal letto del fiume Hatab, misurava nel suo punto piu stretto solo 800 metri ed era attraversato da una strada che all'uscita del valico si divideva in due parti dirette a Tebessa e a Thala; questa strada e sovrastata ad ovest dal monte
[46]
Chambi, il piu alto della Tunisia con i suoi 1.520 metri, e ad est dal monte Semmama che si eleva 1.335 m sopra il terreno
[47]
. I genieri avevano provveduto dalla sera del 17 febbraio a organizzare l'angusta posizione, ma i monti erano scarsamente difesi e le truppe ammassate sul fondo del passo, con mitragliatrici, mine e filo spinato non adeguatamente posizionate
[44]
.
La nuova offensiva del feldmaresciallo Rommel ebbe inizio alle 4:50 del 19 febbraio e inizialmente non ottenne grandi successi: la
21. Panzer-Division
(ridotta a due deboli battaglioni di fanteria e solo 40 carri armati) avanzo troppo lentamente verso Sbiba e ben presto incappo nella dura resistenza delle forze Alleate, molto superiori di numero (11 battaglioni di fanteria), non riuscendo a conquistare il passo ma venendo al contrario respinta
[48]
. Il primo mattino i reparti dell'
Afrika Korps
(due battaglioni di fanteria e un battaglione corazzato al comando del generale Bulowius) invece raggiunsero il passo di Kasserine; il 33º battaglione da ricognizione tento un attacco di sorpresa ma le difese Alleate erano gia schierate e il fuoco nemico fece fallire questo primo tentativo
[49]
.
Alle ore 9:30, dopo un tentativo d'impossessarsi del passo scattato all'alba ma vanificato dai cannoni da 75 mm francesi
[50]
, passo all'attacco il famoso
Panzergrenadier-Regiment Afrika
del colonnello Menton che a sua volta ebbe grande difficolta ad avanzare sull'aspro terreno roccioso battuto dall'artiglieria franco-americana
[49]
. A mezzogiorno neppure un primo intervento dei carri armati del
Panzer-Regiment 8
appartenente alla
15. Panzer-Division
ottenne risultati decisivi e la battaglia si prolungo durante la notte, mentre i granatieri tedeschi cercavano d'infiltrarsi sulle colline per aggirare le posizioni Alleate
[40]
che nel frattempo erano state rinforzate dalla banda reggimentale del genio, da tre compagnie del
39º reggimento fanteria
e da un plotone corazzato
[51]
. Il 19 febbraio si concluse con un sostanziale fallimento per le forze dell'Asse, ma i difensori americani alla fine della giornata cominciarono a dare segni di cedimento di fronte alle infiltrazioni tedesche
[48]
. Rommel decise quindi d'insistere e richiamo tutte le sue forze sul passo di Kasserine per effettuare un nuovo attacco decisivo con l'aiuto della
10. Panzer-Division
e delle truppe italiane della
131ª Divisione corazzata "Centauro"
, di cui era previsto l'imminente arrivo.
La situazione delle forze americane schierate sul passo stava divenendo precaria, e il
generale
Charles A.L. Dunphie (comandante della 26ª brigata corazzata britannica), che fece visita nella serata del 19 febbraio al colonnello Stark, rilevo un certo scadimento del morale e riconobbe la pericolosita delle infiltrazioni tedesche sulle colline
[52]
. Allarmato dal rapporto di Dumphie, il generale Anderson invio quindi altri rinforzi per rafforzare le difese: la
Gore force
(uno squadrone britannico costituito da undici carri armati con una compagnia di fanteria e una batteria di cannoni campali al comando del
tenente colonnello
A. Gore) si posiziono lungo la strada che conduceva dal passo di Kasserine a Thala, pronto ad intervenire nel caso di un cedimento delle difese, mentre durante la serata e la notte affluirono ancora un battaglione meccanizzato americano (il III/6º della 1ª divisione corazzata), un battaglione di fanteria della 9ª divisione fanteria statunitense (che si stava trasferendo dal Marocco sul fronte tunisino) ed un altro reparto di
tank-destroyer
[52]
.
Durante la notte i granatieri tedeschi continuarono ad infiltrarsi sulle colline, conquistarono alcune posizioni, circondando su quota 700 una compagnia americana e superando le difese dei genieri statunitensi sulla riva settentrionale del fiume Hatab. Durante la giornata gli americani, nonostante la solida resistenza, avevano subito pesanti perdite, due batterie di artiglieria si erano ritirate senza ordini, lasciando solo il reparto di cannoni francese da 75 mm, e il generale Fredendall mise in allarme anche il
Combat Command B
che copriva la strada per Tebessa
[52]
.
Il feldmaresciallo Rommel arrivo a Kasserine nella mattinata del 20 febbraio e manifesto disappunto per il fallimento del generale Bulowius del giorno prima; avvertito che anche la
21. Panzer-Division
era stata duramente respinta a Sbiba, decise di insistere sul passo con tutte le forze concentrate (era in arrivo la
10. Panzer-Division
, priva pero dei suoi carri
Tiger
) iniziando subito un nuovo attacco che venne preceduto da un efficace fuoco di artiglieria pesante e di
lanciarazzi
Nebelwerfer
del 71º reggimento
[49]
. L'attacco italo-tedesco si sviluppo dal mattino in una fredda giornata di pioggia dell'inverno africano; il
Panzergrenadier-Regiment Afrika
riprese l'offensiva rinforzato dal
5º Reggimento bersaglieri
italiano che si distinse per lo slancio dimostrato durante l'assalto al monte Semmama
[34]
[52]
. Nell'aspra battaglia si distinsero anche i bersaglieri del 7º Reggimento, impegnati in violenti scontri ravvicinati contro le truppe alleate: il colonnello
Luigi Bonfatti
, comandante del reggimento, cadde in combattimento
[53]
[54]
.
La resistenza delle rinforzate forze Alleate fu tenace, e solo nel pomeriggio arrivarono gli attesi reparti della
10. Panzer-Division
(un battaglione di carri armati, due battaglioni di
panzergrenadier
e un reparto di motociclisti)
[55]
. Alle 16:30 Rommel sferro l'attacco finale, preceduto da un nuovo sbarramento di artiglieria; i mezzi corazzati avanzarono nel passo, mentre i granatieri e i bersaglieri fecero continui progressi lungo le colline; i reparti americani cedettero e iniziarono a ripiegare nella confusione, permettendo ai reparti mobili della
10. Panzer-Division
di proseguire lungo la strada di Thala
[56]
Solo l'intervento della
Gore force
permise di trattenere momentaneamente le forze tedesche; i reparti corazzati britannici si batterono bene e vennero infine superati dall'efficace intervento del battaglione corazzato della
15. Panzer-Division
(il I battaglione del
Panzer-Regiment 8
guidato dal maggiore
Hans-Gunther Stotten
) che distrusse tutti i carri britannici e i cinque residui cacciacarri americani schierati accanto alla
Gore force
[55]
.
Nella serata le difese Alleate a Kasserine erano ormai crollate, lasciando oltre 2.400 prigionieri nelle mani degli italo-tedeschi
[36]
, tutti i carri americani e i cacciacarri erano stati distrutti, il
Panzerbattalion
tedesco della
15. Panzer-Division
distrusse 22 mezzi corazzati nemici e catturo 30 semicingolati
[57]
. Mentre i carri della
10. Panzer-Division
avanzarono verso Thala, Rommel ispeziono personalmente il campo di battaglia di Kasserine e invio lungo la strada per Tebessa, difesa al momento solo dalla batteria di artiglieria francese, il battaglione carri della divisione corazzata italiana "Centauro"
[58]
. Sul Semmama rimasero accerchiati i resti di due battaglioni meccanizzati americani che vennero catturati, perdendo tutti i loro autoveicoli che caddero intatti nelle mani dei
panzergrenadier
della
10. Panzer-Division
[58]
.
Dopo aver sfondato le difese del passo, il feldmaresciallo Rommel invio parte delle sue forze lungo la strada di Thala e parte verso quella per Tebessa; apparentemente indeciso sulla migliore direzione in cui sfruttare il successo, l'ufficiale tedesco, dopo consultazioni con Kesselring, che il 20 e il 21 febbraio si trattenne in Tunisia per cercare di coordinare l'offensiva e di spingere von Arnim ad attaccare a sua volta verso Pichon, mantenne divisi i due gruppi (separati anche dal corso del fiume Hatab il cui ponte principale era stato distrutto dai genieri americani) e rimase con il gruppo principale della
10. Panzer-Division
del generale von Broich in marcia con circa 30 carri armati, 20 semoventi e due battaglioni motorizzati sulla piu settentrionale delle due strade, verso Thala e Le Kef, mentre una piu debole forza mista italo-tedesca al comando del generale Bulowius prese la strada piu a sud verso
Haidra
e Tebessa
[58]
[59]
.
Il crollo delle difese a Kasserine provoco nuovi contrasti e preoccupazioni nei comandi Alleati; il generale Anderson scavalco le disposizioni di Fredendall (apparentemente desideroso di ripiegare ulteriormente
[60]
) e costitui il comando improvvisato della cosiddetta
Nick force
(al comando del generale britannico Cameron G.G. Nicholson) affidandogli la difesa di Thala con la 26ª brigata corazzata del generale Dumphie rafforzata da elementi francesi e dai reparti in arrivo della 9ª divisione di fanteria americana, precipitosamente richiamata dal Marocco
[58]
, la cui artiglieria, forte di 48 cannoni e 2.200 soldati al comando del
brigadier generale
Stafford LeRoy Irwin
[61]
, venne schierata per difendere Thala.
A Sbiba la 1ª brigata delle guardie britannica e i reparti della 1ª e della 34ª divisione fanteria americane continuavano a resistere saldamente sulla posizione bloccando la
21. Panzer-Division
, mentre il generale Fredendall mantenne il comando delle difese sulla strada di Tebessa, affidate al
Combat Command B
della 1ª divisione corazzata americana e ad altri reparti francesi e alla 1ª divisione fanteria, affidando il comando tattico sul campo al generale Paul Robinett
[58]
. Gia il pomeriggio del 21 febbraio si accesero gli scontri lungo la strada di Thala su cui avanzavano i mezzi corazzati della
10. Panzer-Division
.
In realta il feldmaresciallo Rommel, prevedendo un possibile contrattacco Alleato, si trattenne sulle posizioni raggiunte il mattino del 21 febbraio, perdendo quindi tempo prezioso e consentendo al nemico di consolidare e rafforzare il proprio schieramento; non materializzandosi alcun contrattacco Alleato, Rommel riprese la marcia in avanti con in testa la
10. Panzer-Division
che avanzo nel pomeriggio lungo la strada di Thala, respingendo metodicamente le forze britanniche del generale Dumphie (26ª brigata corazzata). Al crepuscolo un'audace incursione dei pochi panzer della
10. Panzer-Division
sembro provocare il crollo delle difese a Thala: con un trucco i carri armati tedeschi penetrarono di sorpresa nelle posizioni principali britanniche tenute dal 2º battaglione del
Royal Leicestershire Regiment
[62]
colpendo numerosi carri e automezzi Alleati e creando scompiglio tra le linee
[63]
.
In netta superiorita numerica, i reparti britannici riuscirono infine a respingere l'attacco e a salvaguardare la posizione di Thala, ma subirono pesanti perdite: oltre 40 mezzi corazzati furono distrutti dai panzer della
10. Panzer-Division
, tra cui un intero squadrone finito per errore in mezzo alle colonne corazzate tedesche
[59]
. Da parte loro le truppe dell'Asse persero solo una decina di mezzi ma non poterono proseguire in avanti, sottoposti anche all'efficace fuoco della potente artiglieria della 9ª divisione di fanteria americana
[64]
.
Gli sviluppi della situazione lungo la strada di Tebessa, dove avanzavano i reparti dell'
Afrika Korps
del generale Bulowius a protezione del fianco sinistro di Rommel, furono piu sfavorevoli alle forze italo-tedesche: in questo settore la superiorita numerica e materiale Alleata era molto forte e l'artiglieria della 1ª divisione di fanteria americana (agli ordini di Clift Andrus
[65]
) colpi duramente le colonne in marcia. Un nuovo tentativo di attacco del raggruppamento italo-tedesco iniziato la notte stessa termino nella mattina del 22 febbraio con un fallimento, mentre, dopo qualche incertezza e alcuni contrasti tra i generali americani Fredendall,
Terry Allen
(comandante della 1ª divisione fanteria) e Robinett (
Combat Command B
della 1ª divisione corazzata), gli statunitensi riuscirono, nel pomeriggio del 22, a organizzare un efficace contrattacco che mise in difficolta il raggruppamento dell'
Afrika Korps
, gia in ripiegamento di nuovo verso il passo di Kasserine
[66]
. Le forze italiane della "Centauro" subirono perdite e gli americani poterono riguadagnare una parte del terreno perduto bloccando definitivamente l'avanzata dell'Asse lungo quella direttrice
[67]
. Anche le forze aeree Alleate riguadagnarono la superiorita sul campo di battaglia e colpirono duramente i concentramenti nemici
[68]
.
Fin dal pomeriggio del 22 febbraio, peraltro, Rommel e Kesselring, recatisi sul posto, avevano deciso, di fronte alla crescente ed efficace resistenza, alle difficolta di rifornimento delle loro forze e alla superiorita materiale del nemico, di sospendere ulteriori tentativi offensivi verso Thala, Le Kef o Tebessa e di iniziare per tempo un ordinato ripiegamento generale verso Kasserine
[67]
. In quello stesso giorno era anche fallito il tentativo del generale von Arnim di collaborare all'offensiva principale con un attacco di sostegno nella regione di Pichon
[69]
.
Il tempestivo ripiegamento delle forze italo-tedesche del feldmaresciallo Rommel era in parte dovuto anche ai crescenti timori di uno schiacciante attacco della 8ª armata britannica del generale Montgomery, ormai arrivata in forze sulla linea del Mareth, e quindi alla necessita di rafforzare le difese del settore con una parte dei reparti impegnati a Kasserine. Iniziata il 23 febbraio, la ritirata delle forze dell'Asse si svolse con regolarita e in buon ordine, scarsamente incalzata dalle prudenti forze Alleate, i cui comandanti (specialmente i generali Anderson e Fredendall) dimostrarono ancora una volta eccessivi timori, slancio insufficiente e carente capacita di valutazione tattico-operativa
[70]
. Il generale britannico
Harold Alexander
, nominato al comando solo dal 18 febbraio del cosiddetto
18º Gruppo d'armate
(raggruppante tutte le forze Alleate combattenti in Nordafrica) sollecito soprattutto il generale Montgomery a intraprendere azioni piu attive per alleggerire la pressione nemica sulla 1ª armata di Anderson
[64]
.
Per contro, l'aviazione Alleata sferro alcuni duri attacchi sul passo di Kasserine, che accelerarono il ripiegamento delle forze di Rommel, le quali il 25 febbraio abbandonarono il passo senza essere contrastate dalle forze Alleate, impegnate in un inefficace inseguimento a distanza e intralciate da ben posizionati campi di mine e da azioni di retroguardia delle truppe italo-tedesche
[71]
, oltre che dalla distruzione di tutti i ponti tra
Sbiba
e
Sbeitla
e attorno a Kasserine
[7]
. Si concluse in questo modo l'ultima grande offensiva dell'Asse in Nordafrica, dopo aver conseguito alcune brillanti vittorie tattiche, aver inflitto pesanti perdite alle inesperte forze nemiche ma senza aver potuto raggiungere, per carenze di equipaggiamenti e di rifornimenti ma anche per contrasti tra i comandanti tedeschi e per confusione nella catena di comando, risultati strategici decisivi
[72]
.
≪In Africa abbiamo imparato a strisciare, a camminare..poi a correre.≫
Dopo la battaglia, entrambe le parti studiarono i risultati. Rommel apprezzo molto l'equipaggiamento americano (abbondante e moderno) ma rilevo anche la mancanza di esperienza dei comandanti e delle truppe statunitensi, per il momento molto inferiori ai reparti britannici gia esperti di guerra nel deserto
[71]
. Egli diede giudizi comunque lusinghieri su alcune unita statunitensi, come il II battaglione del 13º reggimento corazzato della 1ª divisione corazzata statunitense che si batte bene a Sbeitla e a Thala e i reparti di artiglieria della 9ª divisione fanteria. Altri reparti americani invece cedettero completamente a Sidi Bou Zid e a Kasserine (come il 1º reggimento corazzato, il 168º e il 26º reggimento fanteria, il 6º reggimento meccanizzato) e furono sbaragliati dalle truppe tedesche, abbandonando grandi quantita di veicoli e materiali. Per un po' di tempo dopo la battaglia infatti le unita tedesche impiegarono grandi numeri di veicoli catturati agli statunitensi, migliorando la loro insufficiente motorizzazione
[55]
.
Le
Panzer-Division
, pur dotate di un numero molto minore di carri armati, dimostrarono ripetutamente la loro netta superiorita operativa nei confronti delle forze corazzate Alleate ed in particolare, guidate da ufficiali esperti e preparati come
Helmut Hudel
e
Rudolf Gerhardt
(
Panzer-regiment 7
,
10. Panzer-Division
),
Werner Grun
(
Panzer-regiment 5
,
21. Panzer-Division
) e
Hans-Gunther Stotten
(
Panzer-regiment 8
,
15. Panzer-Division
), inflissero una serie di dure sconfitte agli inesperti reparti di carri americani
[74]
.
Gli statunitensi, peraltro, appresero la dura lezione e attuarono immediatamente importanti modifiche della loro organizzazione, delle tattiche e delle modalita operative. In primo luogo, il comandante del 2º corpo d'armata, generale
Lloyd Fredendall
, venne sollevato dall'incarico e assegnato ad un incarico non operativo per il resto della guerra. Eisenhower ebbe conferma attraverso il generale
Omar Bradley
e il generale Ernest Harmon (comandante della 2ª divisione corazzata statunitense, schierata in Marocco), che i subordinati di Fredendall non avevano alcuna fiducia nelle sue qualita di comando; anche il comandante della 1ª armata britannica,
tenente generale
Kenneth Anderson, riteneva Fredendall un incompetente
[75]
.
Il 6 marzo il generale
George Patton
(ufficiale particolarmente energico ed esperto di guerra corazzata, al momento in Marocco con il 1º corpo corazzato, in seguito trasformato nella 7ª armata statunitense per l'
operazione
Husky
) venne posto al comando del 2º corpo con il compito di migliorarne il rendimento e risollevare il prestigio dell'esercito americano
[75]
. Bradley venne nominato assistente del comandante di corpo e avrebbe ben presto assunto il comando egli stesso. Diversi altri ufficiali vennero rimossi o promossi. Il generale Stafford Leroy Irwin, che aveva comandato con perizia l'artiglieria della 9ª divisione americana a Thala, divenne in seguito un comandante di divisione di valore sul
fronte occidentale
.
I comandanti subordinati vennero sollecitati a prendere decisioni autonomamente secondo le circostanze, senza attendere autorizzazioni formali dell'alto comando, e vennero invitati a mantenere i posti di comando tattici vicini alle truppe combattenti. Per contro, il generale Fredendall aveva costruito un elaborato quartier generale fortificato, a grande distanza dal fronte, isolandosi dai reparti sul campo
[75]
. Vennero compiuti sforzi per migliorare le azioni di artiglieria su richiesta e di supporto aereo, che erano state in precedenza difficili da coordinare. Mentre le pratiche di artiglieria su richiesta statunitensi migliorarono notevolmente e diventarono le piu efficienti tra tutti gli eserciti della seconda guerra mondiale (secondo le moderne tecniche del TOT,
Time on Target
)
[76]
; il problema di coordinare il supporto aereo ravvicinato non venne risolto soddisfacentemente fino allo
sbarco in Normandia
, piu di un anno dopo
[77]
.
Il 2º corpo d'armata inizio a combattere cercando di mantenere maggiormente la coesione e il collegamento dei reparti, invece di suddividerli in piccole unita con missioni distinte, e anche se dimostro, nonostante l'energia del generale Patton, ancora notevoli difficolta nelle azioni offensive (per esempio a
El Guettar
)
[78]
, nella fase finale della
campagna di Tunisia
evidenzio finalmente capacita tattica e slancio nell'azione
[79]
.
Dopo il demoralizzante impatto iniziale con la realta della guerra e con le capacita di combattimento del nemico tedesco, l'esercito americano, riccamente equipaggiato e guidato da alcuni comandanti ormai esperti e preparati, avrebbe svolto negli anni seguenti il ruolo principale nelle
campagne in Italia
e sul fronte occidentale, fino alla vittoria finale
[80]
.
La battaglia di Kasserine fu l'ultimo vero successo tattico-operativo delle forze-italo tedesche in Africa e una delle piu pesanti sconfitte subite dall'esercito americano nella seconda guerra mondiale, e confermo ancora una volta la grande capacita tedesca nelle operazioni mobili con mezzi meccanizzati dando occasione al feldmaresciallo Rommel di conseguire un ultimo successo prima del suo ritorno in Europa il 7 marzo 1943
[81]
. In realta Rommel rimase sempre pessimista sulla possibilita da parte delle forze dell'Asse di prolungare la resistenza in terra d'Africa e inizialmente aveva considerato la battaglia in Tunisia completamente senza speranza, consigliando a Hitler di organizzare una metodica ritirata combattuta cercando di infliggere il massimo dei danni al nemico prima di reimbarcarsi per il continente, salvando uomini e materiali
[82]
.
Tuttavia, dopo i primi e clamorosi successi contro le forze corazzate americane da parte delle esperte
Panzer-Division
del generale Ziegler a Faid e a Sidi Bou Zid, il feldmaresciallo spero per un momento di poter ottenere una grande vittoria strategica con una vasta manovra aggirante su Tebessa, rigettando il nemico in Algeria, piano accolto con scetticismo dal prudente generale von Arnim, che trattenne una parte delle sue forze intralciando i piani di Rommel, mentre Kesselring sembro mantenere una visione piu ottimistica dei possibili risultati
[83]
.
In realta la sproporzione delle forze sul campo era troppo netta e quindi vaste manovre strategiche erano probabilmente irrealistiche e destinate al fallimento, anche se Rommel lamento lo scarso sostegno da parte di von Arnim e gli intralci degli alti comandi italo-tedeschi, che rifiutarono i suoi piani di attacco su Tebessa preferendo sviluppare una manovra piu prudente su Thala e Le Kef. Nei giorni dell'offensiva di Kasserine, il generale von Arnim continuo soprattutto a pianificare un suo ambizioso attacco piu a nord impiegando anche il grosso del reparto di Tiger (operazione
Ochsenkopf
, che sarebbe fallita alla fine di febbraio)
[84]
. Solo il 23 febbraio giunse, dai comandi superiori italo-tedeschi, la nomina di Rommel a comandante generale in Nordafrica (
gruppo d'armate
Afrika
), ma era ormai troppo tardi per assicurare un miglior coordinamento delle operazioni dell'Asse
[85]
.
Opportunamente Kesselring e Rommel, di fronte al continuo rafforzamento dello schieramento difensivo nemico, interruppero gli attacchi su Thala e Sbiba prima che gli Alleati passassero alla controffensiva con la loro schiacciante superiorita materiale e quindi conclusero la loro breve offensiva con rilevanti risultati tattici, dopo aver intimidito gli avversari e aver inflitto perdite molto superiori a quelle subite
[72]
. Alla lunga, tuttavia, la netta superiorita di mezzi e uomini Alleata avrebbe preso il sopravvento e, nonostante alcuni errori operativi del comando anglo-americano e l'inesperienza delle truppe Alleate, le sempre piu esigue forze dell'Asse sarebbero state costrette a combattere un'aspra lotta difensiva (affidata al generale von Arnim, succeduto a Rommel nel comando supremo in Africa) fino alla resa finale del 13 maggio 1943
[86]
.
- Nel film
premio Oscar
Patton, generale d'acciaio
, la scena di apertura (dopo il famoso discorso di Patton prima dei titoli di testa) mostra il generale
Omar Bradley
(interpretato da
Karl Malden
) che esamina le perdite statunitensi dopo la battaglia del passo di Kasserine.
- Nel film
Salvate il soldato Ryan
, il sergente Horvath (
Tom Sizemore
) menziona di essere stato con il capitano (John Miller) fin dal passo di Kasserine.
- Nel film
Il grande uno rosso
, la prima grande battaglia cui partecipa l'unita e quella del passo di Kesserine, dove gli uomini si ritirano e un sergente viene catturato.
- In
Marvel Comics' Fury: Peacemaker
, gli episodi 1 e 2 della sesta serie parlano di questa battaglia.
- Nel videogioco
Medal of Honor: Allied Assault
nell'espansione
Breakthrough
, la prima missione e ambientata a Kasserine.
- Nel videogioco
Call of Duty 2: Big Red One
, la terza missione e ambientata in una difesa statunitense al passo di Kasserine.
- Nel videogioco
Codename: Panzers Phase II
, la terza missione nella campagna Alleata consiste nella difesa del passo Kasserine.
- Nel videogioco
The Operational Art of War
, uno degli scenari riproduce la battaglia di Kasserine.
- Nel videogioco
Sniper Elite 3
, la sesta missione e ambientata al passo di Kasserine.
- Nel videogioco
World of Tanks
, Kasserine e una delle mappe di battaglia contemplate nel gioco.
- ^
Rottman 2008
, p. 77
.
- ^
a
b
c
Rottman 2008
, p. 74
.
- ^
a
b
AA.VV. 1993
, p. 32
.
- ^
Bauer 1971
, p. 97
.
- ^
La battaglia si sviluppo nelle vicinanze del centro di Qa?rayn (in
arabo
?????
?
,
I due castelli
), che nella lingua parlata puo essere letto Qasrin.
- ^
a
b
D'Este 1990
, pp. 39-40
.
- ^
a
b
Atkinson 2003
, p. 448
.
- ^
D'Este 1990
, pp. 41-46
.
- ^
Carell 1999
, pp. 528-535
.
- ^
Liddell Hart 1996
, pp. 458-469
.
- ^
Carell 1999
, pp. 536-545
.
- ^
Liddell Hart 1996
, pp. 479-480
.
- ^
Bauer 1971
, p. 92, vol. V
.
- ^
Carell 1999
, pp. 546-551, 560-563
.
- ^
Bauer 1971
, pp. 88-92, vol. V
.
- ^
Bauer 1971
, p. 88, vol. V
.
- ^
Bauer 1971
, pp. 83-95, vol. V
.
- ^
a
b
c
d
Correlli 1991
, pp. 410-413
.
- ^
Carell 1999
, pp. 564-566
.
- ^
Bauer 1971
, pp. 91-93, vol. V
.
- ^
L'organizzazione delle divisioni corazzate prevedeva che i vari battaglioni non fossero inquadrati in reggimenti ma posti alle dirette dipendenze della divisione, la quale aveva tre comandi subalterni chiamati "Combat Command" (A e B, piu R (
reserve
) senza forze assegnate che assumevano il controllo operativo dei vari battaglioni e dei supporti a seconda della missione assegnata. Vedi
(
EN
)
Path of Armor
, su
5ad.org
.
URL consultato il 24 marzo 2011
.
- ^
Carell 1999
, pp. 562-563
.
- ^
Zaloga 2005
, p. 39
.
- ^
Alla localita, nell'attuale distretto di Zeghwan, fu dato dai francesi il nome di "Ponte del Fahs" a causa delle rovine di un antico ponte romano che sorgeva anche allora negli immediati pressi del centro di al-Fahs (in
arabo
?????
?
,
al-Fa??
).
- ^
Liddell Hart 1996
, pp. 467-468
.
- ^
a
b
Carell 1999
, p. 568
.
- ^
Bauer 1971
, pp. 95-97, vol. V
.
- ^
Liddell Hart 1996
, p. 459
.
- ^
Zaloga 2005
, pp. 43-44
;
Carell 1999
, p. 567
.
- ^
Rottman 2008
, p. 65
.
- ^
Zaloga 2005
, p. 43
.
- ^
Cartier 1993
, p. 130
;
Carell 1999
, p. 567
.
- ^
Cartier 1993
, pp. 130-131
.
- ^
a
b
Cartier 1993
, p. 131
.
- ^
a
b
Bauer 1971
, p. 96, vol. V
.
- ^
a
b
Cartier 1993
, p. 132
.
- ^
Liddell Hart 1996
, pp. 571-572
.
- ^
Liddell Hart 1996
, p. 571
.
- ^
Atkinson 2003
, p. 414
.
- ^
a
b
c
d
e
f
Zaloga 2005
, pp. 53-55
.
- ^
D'Este 1990
, pp. 40-42
.
- ^
Atkinson 2003
, p. 422
.
- ^
in
arabo
???????
?
,
b?Shabaka
.
- ^
a
b
Atkinson 2003
, p. 423
.
- ^
Atkinson 2003
, p. 424
.
- ^
Nei libri spesso si trova scritto (alla francese) "
Djebel
", anziche Gebel, che in arabo significa "monte". Variazioni della parola sono
Jabal, Jabel, Jebal, Jebel, Jbel, Djebel, Jibal
.
- ^
Atkinson 2003
, p. 421
.
- ^
a
b
Liddell Hart 1996
, p. 573
.
- ^
a
b
c
Carell 1999
, p. 569
.
- ^
Atkinson 2003
, p. 425
.
- ^
Atkinson 2003
, p. 426
.
- ^
a
b
c
d
Zaloga 2005
, pp. 57-59
.
- ^
Peter Hoffman,
Stauffenberg, A Family History
, McGill-Queen's Press, 2008, p. 171.
- ^
Arrigo Petacco,
L'armata nel deserto
, Edizioni Mondadori, 2010, p. 185.
- ^
a
b
c
Liddell Hart 1996
, p. 574
.
- ^
Zaloga 2005
, pp. 59-60
.
- ^
Irving 1978
, p. 288
.
- ^
a
b
c
d
e
Zaloga 2005
, pp. 60-62
.
- ^
a
b
Liddell Hart 1996
, p. 575
.
- ^
Sembra che anche il generale francese
Juin
intervenne con Fredendall per impedire l'evacuazione di Tebessa. Vedi
Bauer 1971
, p. 96, vol. V
;
Atkinson 2003
, p. 430
.
- ^
Atkinson 2003
, p. 442
.
- ^
Atkinson 2003
, p. 440
.
- ^
Liddell Hart 1996
, pp. 574-575
.
- ^
a
b
Bauer 1971
, p. 97, vol. V
.
- ^
Atkinson 2003
, p. 438
.
- ^
Liddell Hart 1996
, pp. 575-576
.
- ^
a
b
Liddell Hart 1996
, p. 576
.
- ^
Il coordinamento tra le unita aeree e terrestri tuttavia rimase, come in precedenti occasioni, pessimo. Sia la contraerea a terra che gli aerei infatti provocarono casi di
fuoco amico
che causarono danni e morti. Vedi
Atkinson 2003
, p. 451
.
- ^
Carell 1999
, p. 571
.
- ^
Liddell Hart 1996
, pp. 576-577
.
- ^
a
b
Liddell Hart 1996
, p. 577
.
- ^
a
b
Liddell Hart 1996
, pp. 577-578
.
- ^
D'Este 1990
, p. 34
.
- ^
Liddell Hart 1996
, p. 569
.
- ^
a
b
c
D'Este 1990
, pp. 40-41
.
- ^
Arnold 1993
, p. 11
.
- ^
Hastings 1985
, pp. 350-351
.
- ^
Liddell Hart 1996
, pp. 585-586
.
- ^
Bauer 1971
, pp. 113-114, vol. V
.
- ^
Bauer 1971
, pp. 65-67, vol. V
.
- ^
Bauer 1971
, pp. 95-96, vol. V
.
- ^
Bauer 1971
, pp. 83-86, vol. V
.
- ^
Bauer 1971
, pp. 95-97, vol. V
;
Atkinson 2003
, p. 444
.
- ^
Carell 1999
, pp. 573-574
.
- ^
Liddell Hart 1996
, p. 578
.
- ^
Liddell Hart 1996
, pp. 598-608
.
- (
EN
) James R. Arnold,
Ardennes 1944
, Londra, Osprey Publishing, 1993,
ISBN
0-85045-959-1
.
- Rick Atkinson,
Un esercito all'alba
, Milano, Mondadori, 2003,
ISBN
88-04-51235-0
.
- AA.VV.,
Il Terzo Reich, il fronte meridionale
, Cinisello Balsamo, Hobby & Work, 1993,
ISBN
88-7133-184-2
.
- Eddy Bauer,
Storia controversa della seconda guerra mondiale
, Novara, DeAgostini, 1971, ISBN non esistente.
- (
EN
) Martin Blumenson,
Kasserine Pass
, 1998,
ISBN
0-8154-1099-9
.
- Paul Carell,
Le volpi del deserto
, Milano, Rizzoli, 1999,
ISBN
88-17-25834-2
.
- Raymond Cartier,
La seconda guerra mondiale
, Milano, Mondadori, 1993, ISBN non esistente.
- Barnett Correlli,
I generali di Hitler
, Milano, Rizzoli, 1991,
ISBN
88-17-33262-3
.
- Carlo D'Este,
Lo sbarco in Sicilia
, Milano, Mondadori, 1990,
ISBN
88-04-33046-5
.
- Max Hastings,
Overlord
, Milano, Mondadori, 1985, ISBN non esistente.
- (
EN
) George F. Howe,
Northwest Africa: Seizing the Initiative in the West
, 1957,
ISBN
1-4102-2095-8
.
- David Irving
,
La pista della volpe
, Milano, Mondadori, 1996, ISBN non esistente.
- Basil H. Liddell Hart
,
Storia militare della seconda guerra mondiale
, Milano, Mondadori, 1996,
ISBN
88-04-42151-7
.
- Kenneth Macksey,
Carri armati, gli scontri decisivi
, La Spezia, Fratelli Melita editori, 1991,
ISBN
88-403-7054-4
.
- (
EN
) Gordon L. Rottman,
M3 Medium Tank Vs Panzer III: Kasserine Pass 1943
, Osprey Publishing, 2008,
ISBN
1-84603-261-X
(archiviato dall'
url originale
il 20 maggio 2011)
.
- (
EN
) Steven J. Zaloga,
Kasserine Pass 1943
, Oxford, Osprey Publishing, 2005,
ISBN
1-84176-914-2
(archiviato dall'
url originale
il 20 maggio 2011)
.