La
basilica di San Pietro de Dom
era una chiesa di
Brescia
, edificata in epoca paleocristiana sul lato est dell'odierna
piazza del Duomo
. Dopo numerose, probabili sventure, fu demolita agli inizi del
Seicento
per realizzare il
duomo nuovo
.
La basilica di San Pietro de Dom era la cattedrale
estiva
della citta, che si contrapponeva all'adiacente
basilica di Santa Maria Maggiore de Dom
, la cattedrale
invernale
, costruita circa un secolo prima. L'appellativo
de Dom
, comune a entrambe le chiese, proviene dalla loro vicinanza con la
domus
episcopale, dove risiedeva il
vescovo
con tutto il clero urbano, ancora oggi identificabile con il palazzo vescovile in via Mazzini, proprio dietro alle cattedrali. La storia della basilica e praticamente sconosciuta e quasi del tutto assente dalle cronache del passato. Emergono comunque alcuni scritti, giunti fino a noi, che ne danno una descrizione sommaria, sufficiente a fornire almeno un inquadramento generale su questo antichissimo edificio. La cronaca di Baldassarre Zamboni
[1]
, pubblicata nel
1778
ma scritta sul finire del
Cinquecento
, afferma che la basilica era stata costruita nel
VII secolo
e che, nel corso dei secoli, aveva subito numerose disavventure fra restauri poco attenti e incendi, ad esempio nell'anno
800
, quando la chiesa era andata a fuoco minando notevolmente, dice lo Zamboni, la consistenza delle murature. Da ricordare anche il devastante incendio del
1096
che interesso l'area della piazza e del suburbio al di fuori della vicina
Porta Bruciata
, che da quello stesso evento assunse il nome poi rimasto nei secoli. Nello stesso periodo si registrano anche ben due terremoti, uno nel
1117
e un altro nel
1144
[2]
.
Era di dimensioni abbastanza ridotte, circondata da edifici a nord (sull'odierna via Querini) e a est (su via Mazzini). L'interno aveva una pavimentazione piu bassa di quella della piazza, sintomo della sua antichita, ed era suddiviso in tre navate mediante due colonnati da quattordici colonne ciascuno. Le colonne, fra l'altro, erano tutte di spoglio, di differenti diametro, altezza, materiale e colore: alcune erano di "marmo bianco alquanto venato", altre di "oscuro ondeggiante", ma la maggior parte era di "color ferro". Anche i capitelli e gli architravi erano di spoglio e il tutto forse proveniva dalla zona del
foro romano della citta
. Fra il
1572
e il
1581
subisce un esteso restauro di carattere soprattutto conservativo: il pavimento viene portato alla quota della piazza antistante, vengono aperti finestroni e si realizza una nuova copertura con
controsoffitti
. I lavori sono condotti dall'architetto
Giovanni Maria Piantavigna
. La basilica non sopravvivera ancora a lungo: molto deteriorata e ormai strutturalmente instabile, entro poco piu di vent'anni sara demolita per permettere la realizzazione di una nuova cattedrale piu grande, piu adeguata e piu in linea con i gusti dell'epoca, il
duomo nuovo
.
Esistono solo due raffigurazioni storicamente attendibili e sufficientemente chiare dell'aspetto che doveva avere la costruzione. La prima e la miniatura in copertina all'
Estimo della citta di Brescia
del
1588
, che raffigura il lato est di
piazza del Duomo
, con presenti quindi il
Broletto
con la Torre del Popolo, il
duomo vecchio
con il campanile poi crollato nel
Settecento
e la basilica in questione, che appare con facciata "a scala", con corpo centrale emergente e due navate laterali piu basse coperte da tetti a spiovente. Al centro, nella meta superiore, e posto un rosone, mentre al di sotto si apre il portale d'ingresso. L'edificio non arriva fino alla strada, cioe fino all'odierna via Querini, ma fra i due e posta una stecca di abitazioni.
La seconda testimonianza e il rilievo della basilica stessa che
Giovanni Antonio Avanzo
compie nel
1601
per fornire aree e misure precise dell'area dove si sarebbe presto aperto il cantiere del Duomo nuovo. Il disegno mostra la pianta della cattedrale, confermando l'impianto a tre navate, e riporta le misure in
bracci
bresciani, lunghi circa mezzo metro.
≪[…] la pianta ci offre, per quanto concerne le tre navate, il tipo ancora legato alle forme basilicali paleocristiane con le navate larghe m 25,27 (le laterali di m 6,175 e la centrale di m 10,925) e lunga m 47, con i colonnati formati da dodici colonne e con intercolumni di m 3,15, mentre le pareti esterne erano dello spessore di m 0,95. Non e documentato invece il presbiterio con la parte absidale, perche il rilievo ci presenta questa parte sicuramente rifatta in epoca rinascimentale con forme quadrangolari.≫
In realta, altre fonti riportano immagini della chiesa, soprattutto cartine della citta "a volo d'uccello" o in vista assonometrica, ma non danno ulteriori informazioni oltre a quelle gia deducibili dal disegno del manoscritto, chiarissimo, e dal rilievo dell'Avanzo. Fra di queste si ricordano, ad esempio, la grande tela di Francesco Maffei raffigurante la
Traslazione delle reliquie dei santi vescovi bresciani Anastasio, Dominatore, Paolo e Domenico
, conservata nel
duomo vecchio
, dove si intravede parte della facciata della basilica, con il rosone, e il fianco sud, evidentemente decorato da una serie di architetture tipiche dell'epoca. Altra testimonianza e il
Beato Bernardino da Feltre istituisce a Brescia le scuole del SS. Sacramento
, tela di Pompeo Ghitti conservata nella
chiesa di Santa Maria in Calchera
, dove si intravede, nello sfondo, l'antica piazza del Duomo con la basilica, anche se non vengono forniti altri dati utili alla ricostruzione del suo aspetto.
Della basilica non resta oggi piu nulla, tranne una piccola parte delle colonne, gia a loro volta di epoca romana, che costituivano il colonnato fra la navata principale e le due laterali: si tratta di colonne monolitiche in marmo egiziano scuro (appunto, come dice lo Zamboni nella sua cronaca,
color ferro
), alte circa cinque metri, lisce e prive di finiture. Recuperate dalla demolizione dell'edificio, finirono sparse e riutilizzate su altri monumenti: due furono usate per il portale d'ingresso al
Broletto
sulla piazza, due per l'ingresso della
chiesa di Santa Maria della Carita
e sei nel
pronao
di
villa Mazzucchelli
a
Ciliverghe
, nel bresciano.
- ^
Baldassarre Zamboni,
Memorie intorno alle pubbliche fabbriche piu insigni della citta di Brescia
, Brescia 1778
- ^
Paolo Guerrini,
Il Duomo vecchio
in
Santuari, chiese, conventi
, Edizioni del Moretto, Brescia 1986
- ^
Begni Redona, p. 196 (nota 4 alla pagina 131)
- ^
Begni Redona, p. 150
- Pier Virgilio Begni Redona,
Quattrocento anni di storia dell'arte a Brescia - Pittura e scultura nel Duomo nuovo
in Marco Taccolini (a cura di),
Il Duomo nuovo di Brescia - Quattro secoli di arte, storia, fede
, Grafo, Brescia 2004
- Antonio Fappani (a cura di),
Pietro de Dom, Chiesa
, in
Enciclopedia bresciana
, vol. 13, Brescia,
La Voce del Popolo
, 1996,
OCLC
163181641
,
SBN
IT\ICCU\BVE\0117115
.
- Paolo Guerrini,
Santuari, chiese, conventi
, Edizioni del Moretto, Brescia 1986
- G. Panazza,
Le Basiliche paleocristiane e le Cattedrali di Brescia ? Problemi e scoperte
, Brescia, Grafo, 1990.