L'
autorita
(dal
latino
auctoritas
, da
augeo
, accrescere)
[1]
e l'insieme di qualita proprie di una
istituzione
o di una singola
persona
alle quali gli individui si assoggettano in modo volontario per realizzare determinati scopi comuni. Il concetto di
auctoritas
e una creazione originale del
diritto romano
, assente nel
pensiero greco
.
[2]
[3]
Spesso e usato come sinonimo di
potere
, ma in realta i due termini afferiscono ad accezioni diverse. Il "potere" si riferisce all'abilita nel raggiungere determinati scopi mentre il concetto di "autorita" comprende la legittimazione, la giustificazione ed il diritto di esercitare quel potere.
Le prime riflessioni sul concetto di autorita possono essere fatte risalire agli antichi Romani che distinsero tra
auctoritas
,
potestas
ed
imperium
, ma e stato con la nascita degli
stati nazionali
che l'indagine si separa da implicazioni di tipo
divino
, grazie a
Il Principe
(
1513
) di
Niccolo Machiavelli
e al
Leviatano
(
1651
) di
Hobbes
, opere in cui per la prima volta viene affermata una nozione moderna e laica di autorita.
Successivamente fu l'
empirista
Locke
, nei
Due trattati sul governo
(
1690
) a continuare la riflessione in proposito, giungendo a concludere che il fondamento dell'autorita debba essere cercato nella
liberta
e nell'
uguaglianza
di tutti gli
individui
. Contrario ad ogni forma di
assolutismo
fu anche
Jean-Jacques Rousseau
che, nella sua opera
Contratto sociale
, (
1762
), teorizzava un concetto di autorita come emanazione della volonta popolare.
Nel
XIX secolo
l'autorita, nelle riflessioni di
Hegel
e di
Comte
, divenne la guida irrinunciabile del
progresso
umano. Secondo
Marx
, invece, nella prospettiva del
materialismo
storico, l'autorita si configurava come il dominio oppressivo della societa
capitalistica
sulla
classe operaia
.
Il
sociologo
Emile Durkheim
nel
1893
, con l'opera
Divisione del lavoro sociale
, propose un'idea di autorita come regolamentazione dall'alto del funzionamento complessivo della
societa
, basata appunto sulla
divisione del lavoro
.
Su questo piano conduce la sua riflessione anche
Max Weber
che, nel suo saggio
Economia e societa
, distingue tre tipi di autorita:
- quella
legale
, ovvero quella regolata da un sistema ufficiale di leggi;
- quella
tradizionale
, ossia legittimata dalla
tradizione
;
- quella
carismatica
, legittimata dalle capacita personali (il
carisma
appunto) del capo.
Gli studi piu recenti sul concetto di autorita, condotti nel
1936
da
Max Horkheimer
,
Herbert Marcuse
e
Erich Fromm
(in
Studi sull'autorita e la famiglia
) e da
Theodor Adorno
con l'opera
La personalita autoritaria
(
1950
), vertono sulla denuncia della degenerazione dell'autorita in
autoritarismo
.
Il concetto di
auctoritas
, nell'
antica Roma
, rimane indissolubilmente legato alla figura di
Augusto
. Lui stesso, nelle
Res gestae divi Augusti
, spiega come l'enorme mole di poteri che gli vennero attribuiti dal
senato
, li ottenne poiche fu riconosciuto, unanimemente, come il cittadino con la maggiore
auctoritas
rispetto agli altri
[4]
Augusto, per
auctoritas
, intendeva lo spessore che ebbe assunto la sua persona, in virtu delle gesta e delle imprese militari nelle quali si rese protagonista e che gli permisero di accumulare un potere personale effettivo, nonostante non ricoprisse cariche politiche ufficiali.
Fuori dal contesto geo-politico, la parola
auctoritas
aveva anche un valore nel campo religioso-scientifico. L'
auctoritas
era quella forma di reverenza e di fiducia che si riponeva nelle
sacre scritture
, quali strumenti della rivelazione divina: esse non potevano essere messe in discussione, ma essendo oggetto di
fede
, rappresentavano oltre che testi religiosi, le fonti piu importanti per qualsiasi campo del sapere. In questo senso l'
auctoritas
era il principio su cui si basava la conoscenza scientifica prima della
rivoluzione scientifica
di
Galileo
e
Francesco Bacone
(il tutto e riassumibile nella locuzione latino
Ipse dixit
).
Nel corso del Medioevo l'
auctoritas
non rimase circoscritta ai testi sacri, ma gradualmente venne estesa ad altri grandi autori del mondo classico (sebbene la
filosofia scolastica
indicasse anche quale valore dare ai passaggi in apparente contraddizione) e poi alla grande maggioranza degli scritti in genere, pur nella costante convinzione che la
ratio
fosse superiore all'
auctoritas
(l'autorita si fonda sulla ragione, ma non la ragione sull'autorita, dice
Scoto Eriugena
) e che, negli argomenti umani, l'argomento d'autorita fosse, per definizione, il piu debole, di fronte ad argomenti di ragione o di tipo empirico (
Tommaso d'Aquino
).
Alcune posizioni polemiche posteriori, umaniste o illuministe, hanno invece voluto presentare un Medioevo preda della ferma convinzione della totale assimilabilita tra una prova empirica e una testimonianza ritenuta credibile; questo principio, si dice, sarebbe alla base di tutto il sapere medievale e spiegherebbe anche la proliferazione di credenze di sapore piu superstizioso e magico. Secondo questa posizione, i primi accenni alla delegittimazione di questa sorta di (usando un termine dispregiativo) "creduloneria" sarebbero avvenuti a partire dall'
umanesimo
e dalla riscoperta del mondo classico senza il filtro degli autori medievali.
- ^
Emile Benveniste,
Il vocabolario delle istituzioni indoeuropee
Torino, Einaudi, 1976, vol. II, Capitolo Seiː "Il censor e l'auctoritas", pp. 392-398.
- ^
Theodor Mommsen
, osserva che gia
Cassio Dione
aveva notato che il greco antico non aveva un termine equivalente al latino
auctoritas
(
Romisches Staatsrecht
, terza edizione, 1888, vol. III, p. 952, nota 4).
- ^
"(poiche infatti durante tutti gli incontri, tranne quando l'imperatore stesso era presente, qualsiasi fosse il problema dibattuto, il numero di coloro [i senatori] che si erano riuniti era accuratamente contato sia al momento della riunione che piu tardi), procedevano comunque con le loro deliberazioni e la loro decisione veniva verbalizzata, sebbene questa non entrasse in vigore come una regolare deliberazione, ma diveniva l'espressione della loro
auctoritas
, con cui rendevano manifesto il loro volere. La sfumatura del termine
auctoritas
, infatti, indica proprio tale accezione, ed e pertanto impossibile tradurlo in greco con una sola parola che ne renda il significato." (
Cassio Dione
,
Storia romana
, Milano, BUR, 1998, vol. quinto, libro 55, 4-5 p. 379.)
- ^
"Durante il mio sesto e settimo consolato, dopo aver estinto le guerre civili, avendo conseguito tutto il potere attraverso il consenso universale, trasferii il governo dello Stato dalla mia potesta al libero volere del senato e del popolo romano. E per questo mio merito con decreto del senato fui denominato Augusto (...) Dopo di allora fui superiore a tutti per autorita [auctoritas], ma non ebbi per nulla piu potere di tutti gli altri che mi furono colleghi in ciascuna magistratura." Cesare Augusto Imperatore,
Res gestae
, in
Gli atti compiuti e i frammenti delle opere
, Torino Utet, 2003, pp. 217-219.
- Augusto Del Noce,
Autorita
, in
Enciclopedia del Novecento
, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1975-2004.
- Carlo Galli,
Autorita
, in
Enciclopedia delle scienze sociali
, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1991-2001.
- Giorgio Stabile,
Autorita
, in
Enciclopedia dantesca
, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1970.