L'
autobiografia
e un
genere letterario
che il
critico letterario
francese
Philippe Lejeune
ha definito ≪il racconto retrospettivo in prosa che un individuo reale fa della propria esistenza, quando mette l'accento sulla sua vita individuale, in particolare sulla storia della propria
personalita
≫.
[1]
E scritto da chi, a un certo punto della propria
vita
, decide di rievocare le fasi gia vissute e che sono state per lui particolarmente importanti. L'
autore
prende coscienza di se attraverso i
ricordi
ed e
protagonista
delle vicende narrate. I
tempi verbali
per lo piu sono al passato. Non sono presenti tutti i fatti della vita dell'autore, ma soltanto quelli che lui vuol far conoscere per presentarsi in un certo modo. Lo stile e generalmente "sostenuto" e vi sono poche inserzioni dialogiche, molte invece sono le riflessioni personali.
Un'autobiografia non deve necessariamente assumere la forma di
racconto
in
prosa
, e puo essere scritta in versi (come il poema
The Prelude
di
William Wordsworth
), in forma di
saggio
(come
Les Confessions
di
Jean-Jacques Rousseau
), di
opera teatrale
(usata soprattutto in
terapia
e nello
psicodramma
alla
Jacob Levi Moreno
) cinematografica (notori sono i
documentari
alla
Jonas Mekas
o
Stan Brakhage
e altro
New American Cinema
, ma anche diversi
film
cosiddetti di finzione) o in forma di
fumetto
(come in
Non mi sei mai piaciuto
di
Chester Brown
). Dopotutto si puo dichiarare autobiografico ogni prodotto che istituisce un rapporto tra
narratore
e
testo
percepito dal narratario (o destinatario del racconto) come veritiero
[2]
. In questo senso si parla di "patto autobiografico"
[3]
e, all'interno della produzione del testo, di "vertigine dello sdoppiamento".
[4]
Da un lato l'autobiografia confina con la
memorialistica
che a sua volta tende alla
storiografia
e dall'altro lato confina con le opere di
finzione
, soprattutto con il
romanzo
che in particolare con il suo sviluppo nel
XX secolo
diventa una sorta di
introspezione
. In questo senso anche la pubblicazione di
diari
e
lettere
avvicinano al racconto dell'interiorita che in senso generale viene detto autobiografico. Parentele concettuali si trovano ovviamente anche con la
biografia
e con l'
agiografia
.
Lo sviluppo del genere si dipana fin dalla remota
antichita
. Si sono cimentati nel genere sia
scrittori
sia personalita pubbliche (come
Ulysses Simpson Grant
,
Gandhi
,
Charles de Gaulle
,
Nelson Mandela
) o persone che hanno eccelso in arti diverse dalla scrittura (
Isadora Duncan
,
Arthur Rubinstein
, molti
attori
,
cantanti
e
registi
).
Il piu antico esempio di autobiografia noto, risale al
X secolo a.C.
ed e attribuito all'autore
egizio
delle
Avventure di Sinuhe
, che si diversifica dalle tradizionali
biografie
apologetiche di
politici
e di
oratori
presentate nell'antichita.
Il genere acquista rilievo e conosce una diffusione eccezionale soprattutto nel corso del
XVIII secolo
, ma e nella tradizione letteraria
latina
e
cristiana
che l'autobiografia affonda le proprie radici: sono infatti le
Confessioni
(
Confessiones
) di
sant'Agostino
, il primo grande modello di
racconto
autobiografico, reso tale dalla ricerca interiore e dai nuovi elementi psicologici apportati dal
cristianesimo
.
[5]
Nell'opera del
vescovo
di
Ippona
, la
narrazione
autobiografica e legata ad una funzione eminentemente religiosa, in quanto il racconto personale si risolve in una ricostruzione della crescita morale dell'individuo, esemplare per ogni uomo, formula che verra riproposta nel
XVII
e nel
XVIII secolo
dai capi di nuove correnti religiose come
George Fox
(
quaccheri
) e
John Wesley
(
metodismo
).
Un altro esempio di autobiografia antica e la
Storia delle mie disgrazie
(
Historia calamitatum mearum
) di
Pietro Abelardo
, in origine una
lettera
a un amico, e in senso lato anche gli
Essais
di
Montaigne
, che gia appartengono al mondo moderno.
Con l'
eta dell'Umanesimo
iniziano invece a diffondersi forme di
scrittura
autobiografica legate ad esperienze intellettuali eccezionali (come quella di
Francesco Petrarca
, raccontata nella raccolta di epistole
Familiares
e nel
Secretum
, o quella di
Enea Silvio Piccolomini
, autore dei
Commentarii rerum memorabilium
) o alla tradizione delle famiglie mercantili (legate alla stesura dei libri di ricordi) o all'attivita degli artisti figurativi, che nei loro scritti autobiografici raccolgono riflessioni di carattere tecnico, appunti di lavoro, note sui rapporti con i committenti ecc. Ne e uno straordinario esempio la
Vita
di
Benvenuto Cellini
, scritta intorno al
1570
ma scoperta e pubblicata nel corso del
XVIII secolo
.
Che i "Libri di ricordi" e i "
libri di famiglia
" (fino ai conti domestici) confinino con l'autobiografia (come in
Matteo Palmieri
o
Francesco Guicciardini
o nel diario di
Pontormo
,
Il libro mio
) e piu evidente che in altri casi, legati alla promozione di se presso le corti o per la vita militare. D'altra parte questo e il periodo in cui si scoprono, traducono e ripresentano anche testi classici, dai
Ricordi
di
Marco Aurelio
alle
Vite parallele
di
Plutarco
(di per se opere non autobiografiche, ma che aiutano a rendere fertile il terreno).
Lo sviluppo moderno dell'autobiografia e la sua affermazione come
genere letterario
e strettamente correlato all'affermarsi di un nuovo tipo di
curiosita
per la vita individuale, in cui sembrano riflettersi gli eventi, i fatti, le situazioni di un mondo in rapida trasformazione. Su questa strada cominciano a porsi vari scritti autobiografici del
XVI secolo
e del
XVII secolo
. Tra questi spiccano il
De vita propria
dello
scienziato
e
filosofo
italiano
Girolamo Cardano
, che rappresenta una delle piu famose e intriganti autobiografie per la schiettezza che Cardano usa nel delineare i tratti peggiori del proprio carattere e la
Vita scritta da lui medesimo
di
Gabriello Chiabrera
.
In senso biografico vanno invece intese
Le vite de' piu eccellenti pittori, scultori e architettori
scritte da
Giorgio Vasari
per descrivere la personalita di eccelse figure dell'
arte
e della
pittura
e che comprendono anche l'autobiografia dello stesso Vasari.
Per quanto riguarda la
letteratura italiana
, le prime autobiografie settecentesche si presentano come ambiziose giustificazioni dell'impegno culturale individuale, cosi come e esemplificato nella
Vita
di
Pietro Giannone
e nella
Vita di G. B. Vico scritta da se medesimo
di
Giambattista Vico
.
Nel corso del
secolo
dei lumi
il racconto della vicende intellettuali si intreccia con una piu accurata attenzione ai particolari della vita sociale contemporanea. Si impone una nuova curiosita per le avventure, che plasmano e costruiscono la stessa personalita dell'individuo. In questa direzione vanno le opere autobiografiche di
Carlo Goldoni
(
Memoires
,
1784
-
87
),
Giacomo Casanova
(
Histoire de ma vie
,
1822
) e
Lorenzo Da Ponte
(
Memorie scritte da esso
,
1823
-
29
).
Un'altra autobiografia fondamentale nella
storia della letteratura italiana
e la
Vita scritta da esso
di
Vittorio Alfieri
, pubblicata postuma nel
1806
.
Nel corso del
XIX secolo
, il
genere
si sviluppa ulteriormente, trasformandosi in indagine approfondita delle contraddizioni della personalita e in analisi interiore, sulla scorta di una nuova aspirazione alla sincerita e all'autenticita di chiara matrice romantica. Il grande modello che si impone a tutta l'
Europa
e dato da
Le confessioni
di
Jean-Jacques Rousseau
, iniziate nel
1764
e pubblicate postume in due parti, nel
1782
e nel
1789
.
L'opera di
Rousseau
, fondata sulla centralita dell'io e sul recupero memoriale, da impulso a tutta una produzione autobiografica incentrata sulla ricostruzione del passato individuale, sul recupero dell'
infanzia
e sul tema della
memoria
. La parola tedesca Selbstbiographie fu coniata dai fratelli Schlegel in riferimento a quest'opera.
[6]
In
Francia
vengono cosi pubblicate le
Memorie d'oltretomba
(
Memoires d'outre-tombe
) di
Chateaubriand
(
1849
-
50
), l'
Histoire de ma vie
di
George Sand
(
1854
-
1855
), ma anche la
Vie de Henry Brulard
di
Stendhal
(pubblicata nel
1890
ma scritta intorno al
1835
-
36
); in
Inghilterra
le
Confessions of an English Opium-Eater
(
1821
) di
Thomas de Quincey
, mentre in
Russia
Tolstoj
da alle stampe la
trilogia
Infanzia
,
Adolescenza
,
Giovinezza
(
1852
-
56
). In
Italia
va notato lo straordinario caso dello
Zibaldone
di
Giacomo Leopardi
, che collega la romantica poetica della memoria e del rimpianto a piu vaste speculazioni di ordine filosofico, componendo una sorta di sintesi fra illuminismo ateo e romanticismo esistenziale.
Casi di memorie interessanti sono anche quelle degli ex-
schiavi
Frederick Douglass
, la cui
Narrative of the Life of Frederick Douglass, an American Slave
e pubblicata nel
1845
, e
Harriet Ann Jacobs
, la cui
Incidents in the Life of a Slave Girl
usci per intero nel
1861
. Anche
Benjamin Franklin
scrisse una
Autobiography
(
1770
-
90
, la cui vicenda editoriale complessa comincia a stabilizzarsi con le prime edizioni del nuovo
secolo
).
Contemporaneamente, la
memorialistica
italiana produce opere di carattere essenzialmente politico-ideologico, influenzate dal processo risorgimentale:
Le mie prigioni
di
Silvio Pellico
(
1832
),
I miei ricordi
di
Massimo d'Azeglio
(pubblicati postumi nel
1867
),
Le ricordanze della mia vita
di
Luigi Settembrini
, pubblicate postume nel
1879
-
80
e, ormai nel nuovo secolo,
Le faville del maglio
di
Gabriele D'Annunzio
(pubblicate nel
1911
-
14
ma di impianto ottocentesco).
Nel corso del
Novecento
la
tradizione
autobiografica tende a ibridarsi con la
forma romanzesca
, e l'esperienza individuale pare dissolversi nella
fiction
, dando cosi origine a quello che si suole definire
romanzo autobiografico
. Grandi testi novecenteschi all'incrocio tra autobiografia e romanzo sono
Alla ricerca del tempo perduto
(
A la recherche du temps perdu
) di
Marcel Proust
, pubblicato tra il
1913
e il
1927
,
Dedalus
di
James Joyce
(
1916
),
La coscienza di Zeno
di
Italo Svevo
(
1923
) e
L'uomo senza qualita
di
Robert Musil
, (
1930
-
1943
), senza dimenticare alcune autobiografie dall'impianto piu classico segnate pero da un forte impegno politico e civile: ad esempio
Le parole
(
Les Mots
,
1964
) di
Jean-Paul Sartre
e
Memorie d'una ragazza perbene
(
Memoires d'une jeune fille rangee
,
1958
) di
Simone de Beauvoir
, primo capitolo di un ciclo autobiografico che comprende anche
L'eta forte
(
1960
),
La forza delle cose
(
1963
) e
A conti fatti
(
1972
).
Ancora prima si dovrebbe notare il
Contributo alla critica di me stesso
di
Benedetto Croce
(
1915
), che
Gianfranco Contini
considerava, pur con maggiore
ironia
, fatto sull'esempio
vichiano
e
Il pellegrino di Roma
di
Ernesto Buonaiuti
(
1945
). Una interessante sintesi di scrittura autobiografica e di psicoanalisi autoanalitica e il libro postumo di
Carl Gustav Jung
Ricordi, sogni, riflessioni
scritto a quattro mani con l'allieva
Aniela Jaffe
. Alla stessa corrente dell'autobiografia psicoanalitica va associato il romanzo di Marie Cardinal
Le parole per dirlo
. Per stile si fanno notare
W ou le souvenir d'enfance
(
1975
) di
Georges Perec
(che alterna un capitolo di finzione con uno autobiografico) e
Roland Barthes par Roland Barthes
(
1975
) che il
critico francese
dedica a se stesso e al proprio metodo.
[7]
Sociologi autobiografi sono stati sia
Edgar Morin
in
I miei demoni
(
1994
), sia
Francesco Alberoni
in
La mia vita, la mia opera
.
Con lo sviluppo della
psicologia
di relazione e
comunicazione
, l'autobiografia e diventata uno strumento per l'affermazione, ricerca e cura dell'identita, sia a livello del paziente (che viene incoraggiato attraverso la narrazione a ricostruire e rivelare la propria storia intima), sia a livello del
medico
(in particolare l'
analista
che
junghianamente
considera "poetica" la base della mente umana). Da alcune correnti della
psicoterapia
moderna la scrittura autobiografica viene incoraggiata, col fine di aiutare il soggetto a cogliere la struttura narrativa del Se, e quindi da una parte a spiegarsi il proprio modo di essere attuale, dall'altra a modificarlo con la rivisitazione dei ricordi e dei progetti.
L'autobiografia e utilizzata anche per lo
storytelling
, una tecnica attraverso la quale vengono narrate le organizzazioni (base per processi di motivazione e partecipazione collettiva all'azienda).
[8]
Da un punto di vista antropologico, l'autobiografia e stata definita da Philippe Lejeune come quella forma che narra dello sviluppo del se dell’individuo, concentrandosi solo accidentalmente su questioni come la carriera ed eventi storici. L'autobiografia sarebbe quindi un genere intimamente legato allo sviluppo di una cultura di stampo individualista. Per Georges Gusdorf invece il genere autobiografico risponde piu generalmente alla consapevolezza di se, e pertanto autobiografie sarebbero rintracciabili sin dall’inizio delle pratiche scritturali.
[9]
Per chiudere la rassegna si deve evidenziare lo sviluppo della
letteratura
piu recente nella direzione del mescolamento tra vicende personali e riflessione sulla narrazione delle stesse (in scrittori come
Paul Auster
,
Don DeLillo
,
Philip Roth
,
Milan Kundera
o
J. M. Coetzee
, tanto per fare qualche nome) e al contempo l'accesso aperto alla narrazione di se offerto dalla crescita incontrollata del fenomeno dei
blog
.
- ^
P. Lejeune,
Il patto autobiografico
, Bologna, Il Mulino, 1986, p. 12.
- ^
G. Folena
(a cura di),
L'autobiografia. Il vissuto e il narrato
, Padova, Liviana, 1986.
- ^
P. Lejeune,
Le pacte autobiographique
, Paris, Seuil, 1975.
- ^
Jean Starobinski
,
L'occhio vivente
, Torino, Einaudi, 1975, pp. 135 e segg.
- ^
"Le muse"
, I volume, Novara, De Agostini, 1964, pp. 464-465,
SBN
IT\ICCU\RAV\0082179
.
- ^
Pangea,
Finalmente Rousseau! Un genio osteggiato e ritrovato
, su
Pangea
, 2 marzo 2024.
URL consultato il 22 marzo 2024
.
- ^
Louis Martin,
L'autobiografia al neutro [1982]
, in
Riga
, n. 30, Milano, Marcos y Marcos, 2010, 208-15.
- ^
Due esempi recenti si trovano: in
L'educazione sentimentale del manager. Il valore delle radici
di Lauro Venturi; e
Ti sembra facile. Il Bpm e il workflow della biancheria domestica
di autori diversi, dipendenti di un'
azienda
di servizi informatici (entrambi editi da Guerini e associati nel
2005
).
- ^
Si veda
A. Iuso,
La svolta autobiografica. Infanzia e memoria nell’Ottocento italiano
, Roma, Cisu, 2018.
- Philippe Lejeune,
Il patto autobiografico
[1975], Il Mulino, Bologna 1986.
- Cesare Segre
,
Avviamento allo studio del testo letterario
, Einaudi, Torino 1985.
- Marziano Guglielminetti
,
Biografia e autobiografia
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(a cura di),
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, vol. 5:
Le questioni
, Einaudi, Torino 1986, pp. 829?86.
- Malcolm S. Knowles,
La formazione degli adulti come autobiografia. Il percorso di un educatore tra esperienza e idee
, Raffaello Cortina, Milano 1989.
- James Hillman
,
Le storie che curano
, Raffaello Cortina, Milano 1993.
- Paul Ricœur
,
Se come un altro
, Jaca Book, Milano 1993.
- Duccio Demetrio
,
Raccontarsi. L'autobiografia come cura di se
, Raffaello Cortina, Milano 1995.
- Scrivere la propria vita: l'autobiografia come problema critico e teorico
, a cura di Rino Caputo e Matteo Monaco, introduzione di
Raul Mordenti
, Roma, Bulzoni, 1997
ISBN 88-8319-058-0
.
- Laura Formenti,
La formazione autobiografica
, Guerini e associati, Milano 1998.
- Adriana Cavarero
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Tu che mi guardi, tu che mi racconti. Filosofia della narrazione
, Feltrinelli, Milano 2001.
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- Ivano Gamelli
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Il prisma autobiografico. Riflessioni interdisciplinari del racconto di se
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Autoanalisi per non pazienti. Inquietudine e scrittura di se
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- Antonio Carrannante,
Escribir la propia vida
, "Intramuros", A.X, n. 20, oto.2004-invierno 2005, pp. 14?15.
- Duccio Demetrio,
La scrittura clinica. Consulenza autobiografica e fragilita esistenziali
, Raffaello Cortina, Milano 2008.
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Perche amiamo scrivere. Filosofia e miti di una passione
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Il romanzo autobiografico. Un genere tra opera e autore
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n°29,
Autoinganni, autofinzioni
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