L'
assedio scientifico
e l'insieme di
tecniche
impiegate per
assediare
una piazzaforte
fortificata alla moderna
. Tali tecniche cominciarono a essere elaborate nel
XV secolo
, ma raggiunsero la maturita solo nel
XVII
grazie a
Sebastien le Prestre de Vauban
.
Dopo l'introduzione dell'
artiglieria
, la difesa e l'assalto delle
citta
e delle
fortificazioni
cambio radicalmente, poiche il tradizionale approccio alle
mura
era reso impossibile o estremamente costoso in termini di materiali e vite umane dall'efficienza sempre maggiore dei
cannoni
e delle armi leggere. L'unico modo di superare le nuove fortificazioni (a meno che non si potesse o volesse impiegare l'antichissima e sempre valida tecnica dell'assedio per
fame
) era quello di portare l'artiglieria in posizione tale da poter praticare una breccia nelle
mura
, che doveva essere poi presa con un attacco in forze. Per evitare che i cannoni degli assedianti fossero distrutti prima di poter sparare era necessario scavare
trincee
(accuratamente angolate cosi da non esporsi al tiro d'infilata dei difensori) e ripari in cui alloggiare artiglierie e serventi al sicuro, per iniziare finalmente il fuoco, che in certi assedi poteva durare giorni.
Le stesse ragioni tecniche che guidavano gli
ingegneri militari
a elaborare nuove piante e nuove strutture difensive portarono nel tempo gli assedianti a mettere a punto tecniche sempre piu raffinate di scavo, di tracciamento delle trincee di approccio, di costruzione dei ripari e di perfezionamenti tecnici da apportare ai cannoni. Gli ingegneri militari divennero maestri nell'effettuare calcoli sempre piu complessi in campi apparentemente poco affini all'
arte della guerra
, come la stima di tempi e volumi di terra da smuovere per effettuare i lavori e la durata dei
bombardamenti
, non piu a casaccio, ma accuratamente mirati allo scopo di distruggere, perforare, spianare le difese nemiche. La
zappa
(di cui sono equipaggiati i nuovi
reparti
degli
zappatori
) divenne un'arma temibile e importante quanto il
fucile
. Un tipico esempio di quest'evoluzione e il
Traite des Mines
, pubblicato per la prima volta a
Parigi
nel
1740
da
Vauban
, che per elaborare le tabelle effettuo una lunga serie di esperimenti impiegando un reparto specializzato costituito e comandato da lui. La teoria di Vauban sull'avvicinamento con trincee cosiddette
parallele
arrivera sostanzialmente immutata fino alla
prima guerra mondiale
.
Le tecniche dello scavo erano tradizionali negli assedi antichi e molto usate anche nel
Medioevo
. Al semplice scavo in
galleria
per penetrare in citta o far crollare parti delle mura si affianco ora quello dello scavo delle trincee di avvicinamento. Questi scavi vengono cominciati fuori dal tiro dei cannoni dei difensori (e quindi con i progressi dell'artiglieria, sempre piu lontano, raggiungendo sviluppi impressionanti). Gli scavatori sono spesso soldati specializzati, ma spesso si avvalgono di leve forzate di contadini.
Le trincee vengono delimitate con
palizzate
e supporti di vario genere, sempre pero in
legno
, il che causa spesso la distruzione totale delle campagne circostanti. Si impiegano in modo estensivo i
gabbioni
, cioe enormi
panieri
in
vimini
o legno flessibile intrecciato in forma di gigantesco
cilindro
, leggero e facile da trasportare, che una volta collocato nel luogo desiderato viene riempito di terra, cosi da creare una protezione estremamente efficace per uomini e cannoni.
La grande efficacia e praticita di queste strutture fece si che fossero ancora in uso alla fine del
XIX secolo
, per essere poi progressivamente sostituite dal
sacchetto di sabbia
, che non richiede piu la manualita artigianale nell'intrecciare vimini, usato in miliardi di esemplari nel corso del
XX secolo
, il cui principio di funzionamento e esattamente lo stesso. Un altro elemento fondamentale delle trincee di avvicinamento e la
traversa
: per quanto una trincea potesse essere ben angolata, tuttavia c'era sempre la possibilita che un colpo la imboccasse fortuitamente, rimbalzando al suo interno e seminando la morte tra chi si trovava nella trincea in quel momento.
Le trincee venivano quindi attrezzate con traverse di solide tavole di legno o con
parapetti
perpendicolari alla trincea per creare una serie di
compartimenti stagni
e limitare in questo modo gli effetti di un colpo fortuito. L'uso delle traverse divenne sempre piu importante con l'aumentare dell'efficacia delle artiglierie e con la teorizzazione fatta dal Vauban dell'uso del
tiro di rimbalzo
(
ricochet
), usato per far giungere
proiettili
di artiglieria dove non sarebbe teoricamente stato possibile con un tiro diretto. Le fortificazioni e le opere d'assedio diventano sempre piu
labirintiche
, attraversate da decine di muri con le piu bizzarre angolazioni, eretti per opporsi al tiro di rimbalzo.
Il Maresciallo
Vauban
, al comando delle truppe francesi all'
assedio di Maastricht
nel
1673
, sperimenta una nuova tecnica, che si dice suggeritagli dai lavori dei
turchi
all'
assedio di Candia
nel
1669
. Al nuovo sistema viene dato il nome di
metodo delle parallele
; otterra un enorme successo, poiche ancora nel
1832
l'
assedio di Anversa
verra vinto dal generale Haxo grazie all'applicazione del metodo. I lavori iniziano con lo scavo di una
prima parallela
, un tratto di
circonferenza
(o una circonferenza intera quando possibile) con
raggio
superiore alla portata delle artiglierie che difendono la piazza.
Chi circola all'interno della prima parallela si muove quindi in relativa sicurezza, tanto che lo scavo e molto largo, per consentire accumulo di materiali e schieramento di truppe. Da questo momento, per assicurare la massima protezione ai genieri, i lavori continuano con l'oscurita. Dalla prima parallela si dipartono diverse trincee, nella direzione generale dei raggi della circonferenza (cioe della prima parallela) che passano per i vertici dei
bastioni
che si e deciso di investire. Le trincee pero non proseguono in linea retta, per evitare di essere
prese d'infilata
dalle artiglierie dei difensori ma assumono un andamento a zig zag con angolazioni accuratamente studiate per evitare il
tiro
nemico.
Ad una distanza ottimale per il tiro delle proprie batterie pesanti i camminamenti sono riuniti da una
seconda parallela
; in questa vengono ricavati dei
ridotti
per le batterie di rottura che, appena installate, iniziano a battere in breccia la faccia del
bastione
precedentemente prescelto come meno robusto, o comunque piu adatto agli scopi dell'assediante. Altri cannoni iniziano un duello ravvicinato con le artiglierie del difensore. Ancora le trincee si avvicinano zigzagando ai vertici dei bastioni finche sboccano nella
strada coperta
. A questo punto la cinta muraria e in piena vista e una volta completata una
terza parallela
sara possibile ammassare truppe non lontano dalla breccia, nel frattempo creata dalle batterie pesanti.
Se il
fossato
e pieno d'acqua sara necessario un ulteriore sforzo per riempirlo di fascine o materiale da costruzione per creare una passerella praticabile. Un attacco in forze lanciato dopo una preparazione di artiglieria portera infine l'assediante a entrare nella cinta muraria o quantomeno a impadronirsi del bastione. Ma molto spesso cio non era necessario; una volta che le truppe assedianti si fossero impadronite della strada coperta e la breccia nelle mura fosse stata completata, era pratica comune l'arrendersi con l'
onore delle armi
, in modo da evitare una carneficina, il
saccheggio
della
citta
e poter evacuare la guarnigione in sicurezza
[1]
.
Anche l'antica tecnica della
mina
viene modernizzata e portata alle sue estreme conseguenze. Fin dai primi esempi storici di assedi documentati archeologicamente sono state trovate tracce di gallerie scavate fin sotto le mura avversarie, piazzando numerosi pali di sostegno e tavolati per impedire crolli, cui si dava fuoco una volta che si fosse ragionevolmente certi di essere arrivati sotto le mura nemiche: il crollo della galleria provocava anche il crollo delle mura sovrastanti, con conseguente creazione di una breccia. Questo non sempre era sufficiente, ad esempio a volte una sezione di mura cosi minata si limitava a sprofondare per un paio di metri, restando beffardamente in piedi.
Con i nuovi strumenti tecnologici e l'accresciuta capacita distruttiva della polvere da sparo si poteva essere ragionevolmente sicuri della direzione e distanza raggiunta sottoterra, in modo da posizionarsi accuratamente nel punto prescelto, e da essere certi di infliggere gravissimi danni alle strutture difensive che invece di sprofondare sarebbero state spazzate via dall'esplosione di centinaia di chili di esplosivo. La nuova tecnica, il cui perfezionamento gli storici vollero attribuire al condottiero del
XVI secolo
Pedro Navarro
[2]
era ben piu temibile e per contrastarla si misero in opera delle cosiddette
contromine
, cioe gallerie permanenti scavate secondo un piano preciso in modo da essere ragionevolmente certi di intercettare eventuali gallerie scavate dal nemico.
Queste gallerie, il cui sviluppo raggiungeva a volte la lunghezza complessiva di diversi chilometri, costituivano pero in caso di un colpo di mano una pericolosa entrata alle fortificazioni e dovevano essere adeguatamente presidiate e difese; e in cunicoli come questi che e ambientato il sacrificio di
Pietro Micca
durante l'
assedio di Torino del 1706
. Il metodo della mina raggiunse sviluppi impressionanti durante la
prima guerra mondiale
sul fronte austro-italiano in cui intere cime di montagne, trasformate in postazioni altrimenti imprendibili, vennero fatte letteralmente saltare in aria insieme con le guarnigioni, dai genieri di entrambi gli schieramenti; la piu famosa di queste e la cosiddetta
mina Caetani
che ridusse in briciole la cima del
Col di Lana
[3]
il 17 aprile
1916
. Ma ci sono anche esempi nella
provincia di Vicenza
come quello del
monte Cimone di Tonezza
fatto saltare con 142 quintali di esplosivio il 23 settembre
1916
, cosi come le vicende che interessarono dal 29 settembre
1917
al 13 marzo
1918
il massiccio del
Pasubio
dove tra il
Dente italiano
e quello austriaco ci furono ripetute esplosioni di mine, senza tuttavia che nessuno dei due eserciti potesse avere la meglio sull'altro.
- ^
(
FR
)
I differenti sistemi difensivi - L'apporto di Vauban all'arte dell'attacco e della difesa delle postazioni
, in
vauban.asso.fr
.
URL consultato il 25 mar 2010
(archiviato dall'
url originale
il 25 marzo 2010)
.
- ^
D. Perrero,
Pietro Navarro, o l'invenzione delle mine
, in ≪Museo scientifico, letterario ed artistico≫, V, Stab. Tip. Fontana, Torino 1843, p. 243. L'articolo, pero, non e altro che la traduzione letterale di un altro, precedente, in
lingua spagnola
, dal titolo
Invencion de las minas
, in ≪El instructor. 6 Repertorio de Historia, Bellas Letras y Artes≫, t. II, Londra 1835, pp. 181-182
- ^
http://www.ana.it/index.php?name=News&file=article&sid=3748
[
collegamento interrotto
]
- Jean Pierre Rorive.
La guerre de siege sous
Louis XIV
en flandre et a Huy
. Bruxelles, Editions Racine, 1998.