L'
Arte dei Maestri di Pietra e del Legname
e stata una delle
Arti Minori
delle
corporazioni di arti e mestieri di Firenze
.
I membri di questa corporazione lavoravano tutti nel settore edilizio: architetti, muratori, capimastri e tutti gli artigiani impiegati nelle numerose attivita connesse alle costruzioni. Nel Medioevo la maggior parte delle abitazioni era costruito in legno e mattoni intonacati; solo le chiese e i palazzi erano interamente realizzati in pietra, anche se spesso i tetti erano sostenuti da poderose
capriate
lignee, come ancora oggi si puo vedere nella
chiesa di Santa Croce
.
Anche le strutture sporgenti delle torri erano in legno, cosi come le tipiche costruzioni a
sporti
, dove grandi
travi
infilate in alcune buche sorreggevano i
ballatoi
e le
bertesche
aggettanti.
Tagliapietre al lavoro in un cantiere
Del resto e noto come il
Duecento
sia l'epoca delle case
torri
e delle
consorterie
, un periodo di belligeranza continua tra i membri delle fazioni avverse, che si combattevano tra loro a colpi di pietre o altre munizioni, a volte con l'ausilio di vere e proprie macchine da lancio posizionate sulla vetta della
torre
.
Nel 1285 fu per un certo periodo tra le Arti mediane, consentendo anche ai loro rappresentanti di partecipare alla vita politica cittadina.
Nonostante nel Quattrocento, con l'avvento della signoria medicea, il ruolo politico delle
Arti
fosse stato sensibilmente ridimensionato, l'iscrizione per l'esercizio di una professione restava ancora obbligatorio; paradossalmente
Filippo Brunelleschi
rifiuto di rinnovarla nel
1434
e per questo venne arrestato e messo in prigione, da cui usci soltanto grazie all'intercessione dell'Opera del Duomo.
Il lavoro degli scalpellini, nel basamento della nicchia dei Maestri di Pietra e Legname in Orsanmichele
Il duca
Alessandro I dei Medici
nel 1534 decise di riformarne gli statuti delle Arti, riducendole a semplici associazioni di mestiere, senza piu alcuna rilevanza sul piano politico. Le quattordici Arti Minori vennero raggruppate in quattro "Universita". In particolare l'
Universita dei Fabbricanti
riuni gli appartenenti alle Arti dei Fabbri, Chiavaioli, Maestri di Pietra e Legname, Corazzai e Spadai e Legnaioli.
Era governata da sei consoli, uno per arte ed il sesto a turno, cominciando dai Fabbri ed ebbe per protettrice la SS. Annunziata; l'insegna adottata fu un giglio bianco su fondo oro e la sede inizialmente prescelta fu quella dei Maestri di Pietra e Legname nel
Chiasso dei Baroncelli
. A seguito dell'accorpamento con l'universita di Por San Piero nel 1583, la sede venne trasferita sotto gli
Uffizi
.
Nel 1770
Pietro Leopoldo
soppresse tutte le Arti istituendo la Camera di Commercio.
Lo stemma di Luca della Robbia in Orsanmichele
Il
capomastro
direttore dei lavori era detto
magister operis
e giungeva a questa carica dopo anni di esperienza grazie alla quale era in grado di progettare edifici e macchine, organizzare il cantiere dal punto di vista pratico e supervisionare l'esecuzione dei lavori.
Il maestro era dunque un architetto-ingegnere, ma non era l'unica figura professionale di riferimento nel cantiere; con lui collaboravano il maestro lapicida, il maestro carpentiere e il direttore per la posa dei tetti, che pur mantenendo un ruolo subalterno alla sua direzione generale, svolgevano un compito sostanzialmente diverso e piu specializzato. L'attribuzione dell'appellativo di maestro in opera, a parte dei casi eccezionali, non si traduceva in particolari privilegi a titolo retributivo o di qualsiasi altro genere; la giornata lavorativa aveva cosi la stessa durata per tutti, 12 ore in estate e 8-9 in inverno, durante le quali, maestri ed operai condividevano gli stessi spazi.
Mentre i monumenti in stile
gotico
e
rinascimentale
prendevano forma pero, molti altri venivano distrutti da quella che era la calamita piu ricorrente del tempo, gli incendi, che scoppiavano di frequente e si propagavano con facilita proprio per la presenza di numerose strutture in legno, nelle case illuminate esclusivamente con le candele ed i lumi ad olio. Gli iscritti a questa corporazione agivano cosi anche da
pompieri
, accorrendo sul luogo dell'incendio insieme ai consoli dell'Arte, ma difficilmente riuscivano ad arginare la potenza devastante del fuoco.
Dino Compagni
racconta infatti della portata distruttiva del rogo appiccato in citta nel 1304 dai capi di
Parte Nera
, che si servirono del micidiale intruglio conosciuto come
fuoco greco
, per distruggere le case dei
Cavalcanti
; l'incendio divampo attaccando anche le altre abitazioni e distrusse molti altri palazzi e botteghe nell'area compresa tra il
Mercato Vecchio
e il
Ponte Vecchio
, sotto lo sguardo impotente dei fiorentini:
≪arsono piu che 1900 magioni: e niuno rimedio vi si pote fare [...]
arse tutto il midollo e tuorlo e cari luoghi della citta di Firenze≫
Era iscritto alla corporazione
Andrea Orcagna
, immatricolatosi nel 1352.
L'arte dei maestri di pietra e legname scelse i
Quattro santi coronati
come loro protettori; secondo la leggenda, Claudio, Nicostrato, Sinfronio e Castorio erano degli scultori romani convertitisi al
Cristianesimo
e quando si rifiutarono di scolpire una statua di
Esculapio
per l'imperatore
Diocleziano
, vennero martirizzati scorticati vivi. Un'altra leggenda medievale li voleva artefici del
Tempio di Gerusalemme
.
Le
statue
all'interno della nicchia di
Orsanmichele
vennero eseguite da
Nanni di Banco
nel 1408 circa; un curioso aneddoto riporta l'imbarazzo di Nanni quando si accorse che le sue figure non riuscivano ad entrare nello stretto spazio del
tabernacolo
e dovette percio chiedere consiglio al piu esperto
Donatello
, che gli offri il suo aiuto in cambio di una cena offerta ai garzoni della sua bottega; in realta i quattro personaggi sono stati scolpiti in tre blocchi di marmo, per cui i due personaggi di destra sono stati ricavati da un unico blocco.
- Luciano Artusi,
Le arti e i mestieri di Firenze
, Roma, Newton & Compton, 2005,
ISBN
88-541-0517-1
.
- Marco Giuliani,
Le Arti Fiorentine
, Firenze, Scramasax, 2006.