Argegno
comune
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Argegno ? Veduta
Vista da Castello sul centro
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Localizzazione
|
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Stato
|
Italia
|
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Regione
|
Lombardia
|
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Provincia
|
Como
|
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Amministrazione
|
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Sindaco
| Roberto De Angeli
(
lista civica
) dal 26-5-2014
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Territorio
|
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Coordinate
| 45°56′36″N 9°07′42″E
45°56′36″N
,
9°07′42″E
? (
Argegno
)
|
---|
Altitudine
| 210
m
s.l.m.
|
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Superficie
| 4,11
km²
|
---|
Abitanti
| 676
[1]
(30-9-2022)
|
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Densita
| 164,48 ab./
km²
|
---|
Frazioni
| Sant'Anna
|
---|
Comuni confinanti
| Brienno
,
Colonno
,
Dizzasco
,
Lezzeno
,
Nesso
,
Pigra
,
Schignano
|
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Altre informazioni
|
---|
Cod. postale
| 22010
|
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Prefisso
| 031
|
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Fuso orario
| UTC+1
|
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Codice
ISTAT
| 013011
|
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Cod. catastale
| A391
|
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Targa
| CO
|
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Cl. sismica
| zona 4
(sismicita molto bassa)
[2]
|
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Cl. climatica
| zona E, 2 368
GG
[3]
|
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Nome abitanti
| argegnini
|
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Patrono
| Santissima Trinita
|
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Giorno festivo
| prima
domenica
dopo la
Pentecoste
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Cartografia
|
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|
Argegno ? Mappa
Localizzazione del comune di Argegno nella provincia di Como
|
Sito istituzionale
|
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Modifica dati su Wikidata
·
Manuale
|
Argegno
(
Argegn
in
dialetto comasco
[N 1]
,
AFI
:
/ar?d???/
) e un
comune italiano
di 676 abitanti
[1]
della
provincia di Como
in
Lombardia
.
E situato sulla sponda occidentale del "ramo" di Como e dista dal capoluogo circa
18 km
, il cui centro sorge su un
conoide alluvionale
formato dall'ultimo tratto del fiume
Telo
, dove esso sfocia nel
lago di Como
. Al largo del litorale comunale e presente il punto piu profondo del bacino lacustre, situato a 410 metri sotto il livello del lago. Il comune nasce inizialmente come borgo di pescatori, poi via via ingranditosi lungo le strade provinciali 15 e 13 (tramite le quali si raggiungono rispettivamente
Schignano
ed il resto della
Valle Intelvi
), essendo queste ottime location per villette con ampio panorama sul Lago; e sviluppatosi grazie al turismo. Da Argegno, attraverso una
funivia
, si raggiunge agevolmente in circa 5 minuti l'abitato di
Pigra
a 850 metri d'altitudine.
L'origine del toponimo e celtica. In celtico
ar-genuos
significa "bocca di fiume arabile"
[4]
, evidentemente con riferimento al
torrente Telo
e al particolare
ambiente sedimentario
da esso generato.
Argegno nel 1943.
Da Argegno, in
epoca romana
, passava la
via Regina
,
strada romana
che collegava il porto fluviale di
Cremona
(la moderna
Cremona
) con
Clavenna
(
Chiavenna
) passando da
Mediolanum
(
Milano
). Di epoca romana sono anche due lapidi rinvenute nella vicina
Brienno
e che parlano di un tale Publio Cesio Archigene, incaricato di erigere altari agli dei e il cui nome si suppone possa essere in qualche modo legato al nome di Argegno.
[5]
[6]
Durante l'epoca delle lotte tra
guelfi e ghibellini
, Argegno fu una roccaforte guelfa
[5]
. Come riportato nelle cronache delle sanguinose dispute tra le due fazioni che interessarono anche il territorio lariano, dal 1270 Argegno ospitava infatti il castello di un tal Antonio Castello, seguace della famiglia guelfa dei Vittani nella guerra contro i ghibellini
Rusconi
. La costruzione era parte integrante di una linea difensiva in collegamento con i castelli di
Sala Comacina
,
Lezzeno
e
Nesso
[5]
. Al periodo medievale risale anche la costruzione di un secondo castello, situato in centro paese. Si tratta della torre dei nobili Viscardi, parzialmente crollata nel 1876 e la cui parte inferiore fu col tempo adibita ad abitazione
[5]
.
Negli "Statuti di Como" del
1335
, "Arzegnio", che apparteneva alla
pieve d'Intelvi
, e citato tra i comuni ai quali spetta la manutenzione di un tratto della via Regina
[7]
. Il 18 dicembre 1648, il comune venne dato in feudo alla famiglia
Gallio
[7]
.
Nel
1757
, una nuova compartimentazione territoriale del
Ducato di Milano
decreto all'appartenenza di Argegno alla
pieve d'Isola
[8]
.
Un decreto di riorganizzazione amministrativa del
Regno d'Italia napoleonico
datato
1807
sanci l'allargamento del territorio di Argegno ai comuni di
Dizzasco ed uniti
,
Pigra
e
Schignano
[9]
. L'aggregazione fu tuttavia abrogata in seguito alla caduta di Napoleone e la conseguente ricostituzione dei comuni della
Provincia di Como
da parte degli
austro-ungarici
[10]
[11]
[12]
.
Durante i
moti del 1848
, la Chiesa di San Sisinnio di Argegno ospito la sede del comitato provvisorio di insurrezione della Valle Intelvi
[13]
.
Lo stemma e il gonfalone sono stati concessi con decreto del presidente della Repubblica del 9 gennaio 1971.
[14]
≪D'argento, al ponte di un solo arco di rosso, murato di nero, sostenente una
torre
di azzurro, merlata alla ghibellina. In punta un
mare
d'azzurro, ondato d'argento e, nel cantone sinistro del capo, una
spiga di grano
e un ramoscello di lino posti in decusse. Ornamenti esteriori da Comune.≫
Il gonfalone e un drappo troncato di azzurro e di bianco.
La chiesa parrocchiale della Santissima Trinita
[15]
fu costruita nel primo trentennio del XX secolo in stile eclettico
neoromanico
-
neogotico
su progetto di
Cesare Nava
[16]
. L'edificio, ad una sola navata
[17]
, fu realizzato in sostituzione della vecchia chiesa parrocchiale
cinquecentesca
, allora situata in centro al paese ma a rischio di crollo
[16]
[18]
.
La
facciata a capanna
, elemento tipico dell'arte romanica, presenta un
rosone
a vetri con figure di santi, chiaro riferimento all'arte gotica. Di chiara ispirazione romanica sono inoltre le decorazioni esterne ad
archetti pensili
e il
protiro
. La facciata presenta inoltre alcuni
mosaici
, raffiguranti: i
Quattro evangelisti
,
Sant'Abbondio
e
Sant'Anna
, nonche, in una lunetta,
Gesu adolescente e tre pecore
[17]
.
Chiesa della SS. Trinita
Internamente, un altro mosaico si trova nel
catino absidale
; si tratta di una raffigurazione della
Santissima Trinita
, realizzata nel settembre del 1972
[17]
. In origine, la parrocchiale fu adornata con gli arredi della vecchia chiesa
[18]
, comprensivi di una grande tela
Seicentesca
della
Nativita
(affissa alla parete destra), dell’organo
Mascioni
e di una statua della
Madonna
(situata ai lati dell'altare maggiore)
[17]
. Nel 1973 gli originari altari in marmo e legno furono sostituiti con strutture in granito levigato
[17]
. L'altare maggiore, il tabernacolo e I'ambone, opere dello scultore Gian Luigi Giudici di
Valmorea
, riportano, rispettivamente, i
Dodici apostoli
e i
Quattro evangelisti
, una scena della
Cena di Emmaus
, una rappresentazione di
Gesu che predica da una barca
[17]
. Allo stesso autore si devono le opere situate ai piedi delle due statue della
Madonna
e di
San Giuseppe con Gesu fanciullo
collocate ai lati dell'altare. Si tratta da un lato di scene evocative dell'essere sposa, madre, educatrice e assistente dei bisognosi (situate sotto la statua di Maria) e, dall'altro lato, di scene di vita da contadino, muratore, falegname e pescatore, (collocate ai piedi della statua di Giuseppe)
[17]
. D'interesse sono anche due acquasantiere in granito ai piedi del palco ligneo dell'organo
[17]
.
Chiesa di Sant'Anna
La chiesa di Sant'Anna, risalente al
1614
[19]
, si trova sulla strada per Schignano.
Edificio ad unica navata con cappelle laterali e facciata a capanna preceduta da portico con colonne in granito
[19]
, la chiesa fu eretta sulle fondamenta di una cappella dedicata alla beata Vergine di Gelpio, tutt'oggi venerata in un'edicola custodita nell'altare maggiore
[20]
realizzato in
scagIiola
policroma
[21]
. Un altare laterale conserva invece una statua di
Sant'Anna
[21]
.
La chiesa conserva affreschi
Seicenteschi
del pittore campionese
Isidoro Bianchi
, racchiusi entro decorazioni a stucco attribuite a
Giovanni Battista Barberini
[20]
. Il ciclo pittorico raffigura una serie scene di vita della Madonna, culminanti nell'
Assunzione in Cielo
riportato nella volta centrale
[20]
, e richiama altri affreschi eseguiti dallo stesso Bianchi in altre chiese. E il caso dell'
Incoronazione della Vergine
, simile a quella presente nel santuario della Caravina a
Cressogno
, cosi come degli
Angeli osannanti al suono dell'organo
riscontrabili anche a Campione, a
Brenzio
e alla stessa Caravina
[20]
.
Sul campanile della chiesa e riportata la data del 1824
[20]
.
Chiesa di San Sisinnio
Sulla strada per San Fedele Intelvi si trova la
chiesa di San Sisinnio
, completata tra secoli XVII e XVIII
[5]
[22]
. La chiesa, che fino al
1632
fu la matrice della vecchia chiesa della Santissima Trinita
[5]
, e un edificio a
navata
unica con una sacrestia accostata sul lato destro e con cappelle laterali
[22]
.
Dotata di campanile di origine
romanica
[13]
, la chiesa presenta un
nartece
barocco
e una facciata decorati a
trompe l'oeil
[22]
. La facciata, in particolare, riporta un affresco di
San Sisinnio
, opera dell'artista
ponnese
Bernardino Barelli (1762-1838)
[13]
.
Ad altri artigiani della Valle Intelvi si devono, all'interno della chiesa, i
paliotti
degli altari, adornati da una scagliola policroma risalente ai secoli XVII e XVIII
[13]
. Degni di nota sono inoltre alcuni mobili settecenteschi
intarsiati
, un
tabernacolo
rinascimentale, i busti
reliquiari
lignei delle Sante Faustina e Liberata, oltre ad alcuni affreschi, stucchi e tele ad olio
[13]
.
Il ponte medievale sul Telo.
Affacciato sulla
statale Regina
di fronte ai pali da ormeggio situati a monte rispetto all'imbarcadero della
navigazione laghi
si trova l'edificio costruito sulla parte inferiore della vecchia torre dei Viscardi. La torre, crollata nel 1876, era provvista di
feritoie
e piccole finestre su tutti i lati ed era sormontata da una
merlatura
[23]
.
Proseguendo sulla Regina in direzione nord, dal ponte sul torrente Telo e possibile osservare un ponte romanico
[24]
a
sesto acuto
, oltre a caratteristiche case a strapiombo sulle rive, tra cui un'antica bottega di un fabbro con un
maglio
del 1772
[25]
.
Il Vicolo Mulini ripercorre il tragitto della vecchia “Roggia Molinara”, un sistema di canalizzazione delle acque del Telo che, a partire dal XVII secolo, rappresentava la fonte di approvvigionamento energetico di una filanda e di un incannatoio (ora adibite ad abitazioni), nonche di quattro mulini che servivano a macinare il
grano
, il
granturco
e le
castagne
provenienti dalla Val d'Intelvi
[25]
. A testimonianza di cio, il lato posteriore di quello che un tempo era il "mulino Toppi" (oggi panificio) riporta ancor'oggi la data del 1605
[25]
. Un altro mulino (oggi abitazione privata) si trovava all'angolo con via Garibaldi; nei pressi dell'edificio si puo ancor'oggi vedere l'ampio androne ove un tempo gli animali da soma venivano parcheggiati in attesa di caricare il macinato
[25]
. Poco lontano e possibile osservare il mulino Spinelli
[25]
.
- Oasi Argegno-Coma della duaria, nata dall'esigenza di preservare un'area di nidificazione del
gallo forcello
.
[6]
Abitanti censiti
[27]
-
Chiesa parrocchiale di Argegno
-
Battello Orione in navigazione verso Argegno
-
Battello Milano in navigazione verso Argegno
-
Battello Concordia in navigazione verso Argegno
- ^
Per il
dialetto comasco
, si utilizza l'
ortografia ticinese
, introdotta a partire dal 1969 dall'associazione culturale
Famiglia Comasca
nei vocabolari, nei documenti e nella produzione letteraria
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