Sul retro di questo
sesterzio
di
Nerone
Annona (in piedi) regge una cornucopia di fronte a
Cerere
(seduta).
Annona
e un'antica
dea
italica
.
Dea dell'abbondanza e degli approvvigionamenti, da non confondere con la
dea
Abbondanza
, in quanto Annona presiedeva ad una sola stagione.
Considerata la personificazione dei raccolti, veniva spesso rappresentata con
Cerere
[1]
e raffigurata con delle spighe in mano.
Veniva adorata insieme a
Libera
e
Liberalitas
, e a Copia e Abundantia, tutte Dee delle messi. Rappresentava e garantiva il raccolto annuo delle messi con riti propiziatori e di ringraziamento, equivalenti alla festa del raccolto. Il suo nome deriva da
Annualis
, derivativo di
annus
, che si verifica dunque ogni anno. I romani avevano dei servizi statali, l'
Annona
, che vagliavano il raccolto per l'esazione delle imposte ma anche per garantire le scorte in caso di
carestia
. La Dea infatti era anche preposta alla partizione del raccolto per la semina successiva e come granaio di riserva per le carestie. La sacralita della partizione obbligava i contadini, prima ancora che divenisse legge, a provvedere a tali bisogni.
Secondo alcuni storici moderni fu l'imperatore
Settimio Severo
ad istituire l'
annona militaris
per sopperire alle esigenze alimentari dell'esercito, una sorta di "tassa" corrisposta in natura. Dapprima fu una misura eccezionale e poi una ricorrente, fino a che divenne un'imposta fondiaria in natura, che durante l'impero di
Diocleziano
fu sostituita da un tributo in denaro.
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Annona
, in
Treccani.it ? Enciclopedie on line
, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.