L'
amministrazione controllata
e una
procedura concorsuale
prevista dalla legge italiana che permette a un'
impresa
con scarsa solvibilita di operare, per un massimo di due anni, sotto il controllo del
giudice
e di un
commissario
giudiziale nominato da quest'ultimo.
L'istituto fu abrogato nel 2006
[1]
ma successivamente reintrodotto nel 2012
[2]
.
La procedura viene applicata, previa verifica da parte del giudice delle possibilita di risanare l'attivita del debitore, a delle
aziende
in difficolta economiche, ma non ancora
insolventi
, per consentire la continuita dell'attivita, allo scopo di salvare l'azienda dalla chiusura. Era subordinata all'approvazione da parte della maggioranza dei
creditori
e prevedeva la sospensione del pagamento dei debiti pregressi, che dovevano poi essere onorati entro la fine del periodo di amministrazione. L'attivita dell'azienda veniva monitorata dal commissario, che era tenuto a presentare al giudice una relazione bimestrale sul suo andamento economico. Nel caso che si fosse evidenziata l'insolvenza del debitore, il giudice avrebbe dato immediato inizio alla procedura
fallimentare
.