Amerigo Clocchiatti
(
Tavagnacco
,
8 dicembre
1911
?
Como
,
13 marzo
1992
) e stato un
partigiano
,
politico
e
sindacalista
italiano
.
A fine anni '20 espatrio clandestinamente in Francia. Nel 1930 si trasferisce in
Unione Sovietica
, dove frequenta dal
1933
al
1935
la
scuola leninista
a
Mosca
. Dopodiche, rientrato illegalmente in Italia, assunse la direzione della Federazione comunista clandestina di Udine e si impegno poi nella riorganizzazione dei comunisti milanesi. Dopo lo scoppio del secondo conflitto mondiale, riparo nuovamente in Francia, e combatte nella Resistenza d'Oltralpe
[1]
.
Nel 1942 era di nuovo in Italia e nella Resistenza ricopri il ruolo di commissario politico delle
Brigate Garibaldi
del
Veneto
orientale, col nome di "Ugo".
Fu implicato nella vicenda dell'
eccidio di Malga Silvagno
(
Conco
prov. di Vicenza) del 28/12/1943, in quanto dirigente e diretto superiore dei quattro partigiani comunisti uccisi. I quattro, forzatamente inseriti nel gruppo partigiano di Fontanelle di
Conco
dalla direzione provinciale del PC (presieduta dal Clocchiatti), dovevano nelle intenzioni prenderne l'egemonia, nonostante il gruppo fosse composto in gran parte da partigiani di ideologia non comunista. Al sopravvenire delle inevitabili insofferenze, secondo le tesi piu diffuse
[2]
il Clocchiatti avrebbe ordinato la soppressione del maggiore esponente della fazione avversaria ovvero Luigi Nodari. Venuti a conoscenza dell'ordine, i partigiani badogliani, seguendo opportuni ordini provinciali, anticiparono l'evento uccidendo i quattro comunisti.
Secondo alcuni studiosi storici, in particolare lo Zorzanello, gli esponenti del Partito Comunista non indagarono approfonditamente il fatto, per evitare che venisse scoperto l' "
errore
" nel comportamento dei dirigenti (l'ordine di uccidere il Nodari) e che tale fatto pregiudicasse le carriere politiche che si aprivano loro nel dopoguerra. A supporto di tale ipotesi la relazione del partigiano Trentin "Milo", comunista testimone dell'eccidio, che rilascio una testimonianza lacunosa ed in parte contraddetta dal rapporto del medico legale. Il Milo si era consultato con i dirigenti comunisti prima di deporre. Parti subito dopo per un viaggio i cui costi difficilmente avrebbe potuto sostenere da solo.
Dal 1948 al 1963 e stato deputato per il PCI.
Ritiratosi dalla vita politica nazionale, si trasferisce ad
Alzate Brianza
dove viene nominato consigliere comunale.
[3]