L'
acciarino
e un congegno adattato alla
cassa
delle vecchie
armi da fuoco portatili
, col quale si sostitui la
miccia
a
serpentino
o
draghetto
per comunicare il fuoco alla carica.
Per un certo tempo venne chiamato
acciaiuolo
,
acciaio
e
focile
. L'arma in seguito, prendendo il nome di quella sua parte essenziale, venne chiamata
fucile
.
L'
acciarino a ruota
e il primo fra quelli comunemente usati. Era costituito da un tamburello d'acciaio (la
ruota
), munito di una molla a spirale interna che si tendeva per mezzo di una chiave. Il tamburello era sostenuto da due colonnine e trattenuto da un dente che il
grilletto
faceva scattare. Liberato dal dente il tamburello girava rapidamente su se stesso, sfregando la
pirite
o la
pietra focaia
, tenuta ferma da un
cane
, abbassato in mezzo allo
scodellino
o bacinetto. Lo strofinio dava luogo a scintille che accendevano la polvere.
L'invenzione dell'acciarino a ruota e generalmente attribuita a un
orologiaio
di
Norimberga
e fatta risalire al
1517
. Questa ipotesi e pero messa in dubbio dal fatto che un
editto
di
Alfonso I d'Este
,
duca di Ferrara
, in data
1513
proibiva l'uso di
archibugi
non a miccia e questo divieto era ancora ribadito in un altro bando dello stesso duca che porta la data del
1522
. E lecito quindi dedurre che l'invenzione dell'acciarino a ruota sia anteriore al 1517. E del resto ve ne e un disegno nel
Codice Atlantico
di
Leonardo da Vinci
. Non vi sono prove pero che a questo disegno sia seguita una realizzazione effettiva.
Tuttavia, qualunque sia stato l'anno e il luogo dell'invenzione dell'acciarino a ruota, e certo che il costo della sua fabbricazione ne deve aver limitato l'impiego alle armi di lusso ed a quelle espressamente progettate per la
cavalleria pesante
(
Reiter
,
Corazzieri
), come la
pistola a ruota
ed il
petrinale
, dato che per il servizio di quest'arma si modificava l'archibugio a serpentino.
In questa classe di acciarini, il cane che reggeva la pietra divenne mobile, scattando per mezzo di un grilletto. La pietra strusciava contro la piastrina di ferro detta
martellina
, spostandola e mettendo allo scoperto il bacinetto (scodellino) con la
polvere pirica
; nel contempo l'urto sulla piastrina dava luogo alle scintille, che poi comunicavano il
fuoco
alla polvere interna.
Nei tipi piu comuni di tale classe di acciarini, le parti principali erano le seguenti:
- Il
Cane
, di ferro, aveva forma ad S e teneva infissa, a mezzo di apposite
mascelle
o
ganasce
foderate dal
coietto
(di
cuoio
, di
pannolana
, di
piombo
), una scheggia sagomata di pietra focaia. Il cane aveva nella curva superiore una
cresta
o
codetta
, che serviva d'appoggio al pollice destro per armarlo, facendolo ruotare sulla vite-perno, detta
bottone
. Nella parte superiore, detta
gancetto
, il cane recava alcune tacche che servivano per fermarlo, durante la rotazione sul perno, a
mezzopunto
o a
tuttopunto.
- La
Cartella
e una piastra di ferro incastrata e fissata con viti nella cassa, che serviva a collegare le diverse parti dell'acciarino. Nella parte anteriore della cartella di fronte al posto dove va a battere la pietra focaia, era un
scodellino
destinato a contenere l'innescatura, coperta a sua volta dalla
tavola
della martellina.
- La
Martellina
, piastrella di
acciaio temperato
ripiegata a squadra, che percossa dalla pietra focaia produce scintille e rovesciandosi scopre l'innescatura e consente l'accensione della carica. In essa si distingue il
dosso
, parte opposta alla
faccia
contro cui batte la pietra. La
gambetta
o
pedina
e la tavola che copre l'innescatura collocata nella padellina.
- Il
Mollone
o
molla maestra
ripiegata a V che serve ad imprimere il movimento al cane.
- La
Noce
, pezzo interno dell'acciarino, fatto a mezzaluna, nella cui parte concava preme il mollone; in essa si notano il
quadrante
, parte a gambo quadrangolare, e le tacche o punti che servono a fissare il cane nelle posizioni di riposo, o mezzopunto e di scatto.
- Lo
Scatto
, piastretta di ferro, alquanto curva, imperniata con vite verso il mezzo. La sua estremita anteriore, detta
gambetto
riceve la pressione del
sottoscatto
. Quest'ultimo e anch'esso una piastretta di ferro imperniata a modo di leva curva, la cui parte anteriore preme contro il gambetto dello scatto, quando la parte posteriore, cioe il
grilletto
, e compressa dal dito. La coda del grilletto sporge sotto la cassa dell'arme, mentre il rimanente del congegno e interno.
- Il
Tiramolle
e una piccola parte in
ferro
, con la quale a mezzo di vite a pressione si comprimono le branche del mollone quando si vuole smontarlo.
- L'
Esca
era di materia vegetale (del fungo
Boletus Tynarius
) che s'accende, battendo la pietra focaia sul ferro.
- La
Pietra focaia
, selce (roccia silicea contenente
quarzo
e
feldspato
) che battuta dal ferro da la scintilla. Il tipo piu usato era la
selce piromaca
.
La maggior parte degli autori (v. bibliografia) manifesta l'opinione che l'
acciarino a pietra
non sia stato conosciuto anteriormente ai primi anni del
XVII secolo
, ed alcuni sostengono che soltanto nel
1640
esso sia diventato di uso comune. Altri autori confutano tale opinione sulla scorta di documenti. Infatti viene ricordata un'ordinanza del
duca di Firenze
in data 2 giugno
1547
, ove si parla di
archibusi da ruota o da focile ovvero da pietra o da acciaiuolo
: e il pagamento fatto a
Simone Roberto
da
Torino
, nel
1575
, dal Tesoriere Generale
Fauzone
, per
pistole od archibugi e fucili per questi e per quelle
provvisti a S. A. il
duca di Savoia
per armare le sue guardie.
Tuttavia l'uso della piastra a pietra focaia nelle armi da guerra, specialmente delle truppe a piedi, non sostitui subito quello del serpentino. Verso la fine del XVII secolo questo era ancora impiegato, tanto all'estero quanto in Italia. Risulta infatti che, quantunque
Vittorio Amedeo II
avesse fatto distribuire nel
1690
(anno in cui fu creato il reggimento
fucilieri
) a tutti i comuni in ragione degli uomini che essi avevano inscritti nei ruoli, i
fucili tutti di un calibro
, gli archibugi a serpentino erano ancora in servizio nel
1706
durante l'assedio di Torino, e anche piu tardi per buona parte delle milizie.
In quanto alla
Repubblica di Venezia
fu soltanto nel
1703
che essa adotto il fucile a pietra per tutti i suoi soldati.
L'acciarino a pietra che rappresenta un buon perfezionamento rispetto ai piu vecchi sistemi di accensione della carica, rimane in uso fin verso la meta del
XIX secolo
. Con esso venne aumentata la sicurezza della mira, ma non furono eliminati gli inconvenienti provocati dall'umidita penetrata nel bacinetto (mancata accensione della polvere) o dallo spostamento o rottura della pietra focaia. Anche ai cannoni di marina venne applicato questo tipo di acciarino verso la meta del
XVIII secolo
.
L'idea di utilizzare per l'accensione della carica del fucile il
fulminato di mercurio
, scoperto dal savoiardo
Berthollett
nel 1788, fu presentata la prima volta dallo Scozzese Forsyth nel
1807
. Venne perfezionata in
Francia
dal Pauli fra il 1808 e il 1812, ma non fu avviata a pratica soluzione che in seguito all'invenzione della
cassula metallica
e del
luminello
, dovuta a Josef Eggs nel
1818
.
Prima di essere introdotta nelle armi da guerra, la piastra a percussione fu applicata alle armi da caccia e da bersaglio. La cassula (o capsula) si inseriva sull'imbocco del luminello e il cane, fatto scattare dal grilletto, la percuoteva, determinando la deflagrazione del fulminato contenuto nella medesima e conseguentemente l'accensione della carica attraverso il luminello, forato per tutta la sua lunghezza.
Gli inconvenienti lamentati con l'acciarino a pietra erano cosi eliminati ma rimaneva il frequente otturarsi del luminello, in seguito eliminato dai moderni sistemi di accensione.
Malgrado la sua indiscutibile superiorita sull'acciarino a pietra, l'introduzione di quello a percussione presso gli eserciti non fu immediata: fu iniziata dalla Francia nel
1840
, dall'
Austria
nel
1854
e successivamente dagli altri stati.
- Manganoni Carlo.
Armi da fuoco portatili. Nozioni generali
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Armi da fuoco in genere
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La guerra e la sua storia
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- French flintlock & early firearms explained
by Gerard Henrotin (HLebooks - 2012)