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e un romanzo del 2017 di
Paul Auster
, pubblicato in Italia da
Giulio Einaudi Editore
. Nel 2017 e stato finalista del
Booker Prize
[1]
.
Stanley Ferguson e Rose Adler sono due ebrei di
seconda generazione
,
newyorkese
Rose e del
New Jersey
Stanley; dopo un primo capitolo dedicato alle rispettive famiglie di origine e al loro matrimonio, nel 1947 nasce Archibald, detto Archie, il loro unico figlio.
La narrazione segue Archie lungo quattro possibili sviluppi della sua vita, nati ognuno dall'avverarsi o meno di diverse possibilita: che lo zio vinca o meno alle scommesse sportive, che il padre continui o meno a lavorare con i fratelli, che la zia si sposi e si trasferisca oppure no, che Archie si rompa una gamba oppure inizi a giocare con successo a baseball e cosi via.
La narrazione delle quattro trame procede simultaneamente, prima dando le quattro versioni del primo capitolo (1.1, 1.2, 1.3, 1.4), poi tutte le versioni del secondo, del terzo, eccetera
[2]
.
I tratti di base del carattere di Archie restanto inalterati, rendendo il personaggio riconoscibile in ogni versione
[2]
; ad esempio tutti gli alter-ego hanno un lavoro legato alla narrazione
[3]
[4]
, che sia giornalismo, critica cinematografica o scrittura creativa . Quello che cambia sono le persone con le quali viene in contatto e che alterano la sua vita. A volte questi personaggi esistono in una sola versione, altre volte compaiono in piu versioni ma interpretando diversi ruoli in diversi contesti.
La trama e parzialmente autobiografica, sia nella descrizione della famiglia di Archie sia in alcuni episodi
[3]
ma Auster dichiara che la sostanza del romanzo non e autobiografica
[5]
bensi, per la prima volta nei suoi romanzi, ruota attorno alle sue riflessioni sul tema della fanciullezza, "un'eta malleabile in cui ogni scultura di se e ancora possibile"
[5]
.
Paul Auster inizia la stesura del romanzo nel 2013, a 66 anni, stessa eta a cui mori suo padre
[5]
, lavorandoci in modo quasi esclusivo; impiega piu di tre anni per finirlo.
Il romanzo e stato generalmente ben accolto dalla critica
[6]
[7]
[5]
[4]
benche
The New Yorker
abbia sottolineato come lo stile di Auster, sempre riconoscibile e poco "mimetico", non sia molto adatto a rendere bene la "Babele orizzontale delle lingue umane" che caratterizza New York
[3]
, mentre
The New York Times
osserva che la lunghezza e i dettagli di alcune parti sono forse eccessivi
[2]
.