Lo
Stato del Katanga
esistette tra il luglio
1960
e il gennaio 1963 durante la
crisi del Congo
. Si estendeva sull'intero territorio dell'attuale
provincia del Katanga
.
La capitale era
Lubumbashi
(al tempo Elisabethville) anche il centro delle attivita secessioniste della
provincia del Katanga
alla fine del dominio coloniale del
Belgio
, e la
sanguinosa guerra civile congolese
, estesasi dal 1960 al 1963.
La regione era la piu ricca del paese grazie alle sue abbondanti risorse minerarie, dove operava la
Union Miniere du Haut Katanga
. Le elezioni per l'Assemblea nazionale del Congo del maggio 1960 avevano visto affermarsi in Katanga la "Confederation des associations tribales du Katanga" (CONAKAT) di
Moise Ciombe
, contrastata solo dal partito rappresentativo delle genti baluba ("Association Generale des Baluba de Katanga" o BALUBAKAT) residenti nella parte settentrionale della regione, con cui gia si erano avute scaramucce e disordini.
Nel paese invece i due partiti principali, il Mouvement National Congolais (MNC) di Patrice Lumumba e il Parti Solidaire Africain (PSA) di Antoine Gizenga, costituirono una coalizione e il 23 giugno 1960,
Patrice Emery Lumumba
divenne il Primo ministro.
Quando il 30 giugno 1960 il Congo divenne formalmente indipendente dal Belgio, le nuove autorita centrali di Leopoldville erano gia divise e disgregate e l'11 luglio Ciombe proclamo la secessione del Katanga dal Congo e la sua costituzione in una entita statale autonoma. Questo provoco l'intervento dell'Onu che invio truppe con la missione
ONUC
per evitare la guerra civile.
Il Belgio, che durante il suo dominio era stato contrario alla separazione del Katanga, spalleggio segretamente il regime di Ciombe, in particolare tramite la fornitura di ufficiali dell'esercito regolare per addestrare e guidare la costituenda forza armata della nazione, la "Gendarmerie du Katanga", ormai una forza militare vera e propria, che ammontava a circa 10.000 uomini. Il governo katanghese prese ad assumere, di fatto come
mercenari
, militari stranieri (principalmente belgi, francesi e di lingua inglese, ma anche italiani
[1]
) per rafforzare le sue forze armate (da 300 a 500), spesso tramite l'appoggio dei governi bianchi di Sudafrica e poi della Rhodesia. Combattevano anche contro le milizie filosovietiche del
governo popolare
di
Stanleyville
che occupavano la parte orientale del Congo.
Il 21 febbraio del 1961 le
Nazioni Unite
approvarono la
risoluzione 161
con la quale si chiedeva alle truppe ONU di agire con tutte le misure necessarie, compreso l'uso della forza, per arrestare il dilagare della guerra civile congolese e per espellere dal paese tutto il personale militare, paramilitare e mercenario straniero.
[2]
La risoluzione non modifico la situazione e l'azione di Ciombe prosegui. Fra marzo ed aprile del 1961 le truppe dell'esercito katanghese, supportate da mercenari europei, si scontrarono in varie occasioni nell'area del Nord-Katanga (Manono, Kabalo) con i soldati dell'
ONUC
.
[3]
Questi eventi convinsero i responsabili ONUC che il loro contingente era insufficiente per gestire efficacemente la situazione, ed esso venne quindi rinforzato, raggiungendo a luglio 1961 oltre 19.800 uomini.
[4]
Nel giugno del 1961 giunse in Congo il nuovo rappresentante delle Nazioni Unite, il diplomatico irlandese
Conor Cruise O'Brien
.
Il 29 agosto, in risposta ad una esplicita richiesta del presidente
Kasavubu
, l'ONUC lancio l'operazione Rum Punch. Le truppe delle Nazioni Unite, al tempo al comando del generale irlandese
Sean MacEoin
, occuparono senza spargimento di sangue le aree chiave del Katanga, arrestando circa 500 ufficiali fra belgi e altri mercenari operanti nelle forze armate katanghesi.
[5]
Qualche giorno dopo gli ufficiali vennero rilasciati a patto che lasciassero il territorio del Congo. Questi accettarono, ma un certo numero di essi rientrarono in Katanga passando per la Rhodesia.
[6]
Il 13 settembre 1961 ci fu la
battaglia di Jadotville
(attuale
Likasi
) fra un reparto dell'
esercito irlandese
operante sotto il controllo
ONUC
e reparti katanghesi, supportati da
mercenari
europei. Lo scontro si concluse quando le truppe irlandesi, rimaste senza munizioni ed a corto di viveri ed acqua, si arresero agli assalitori la sera del 17 settembre. Gli irlandesi rimasero circa un mese prigionieri dell'esercito katanghese e vennero rilasciati il 25 ottobre.
Dag Hammarskjold
, segretario generale delle Nazioni Unite, mori in un misterioso incidente aereo in
Zambia
il 18 settembre
1961
, mentre si recava in Katanga per discutere dell'autonomia.
Questo porto a una tregua, ma dopo una risoluzione Onu che condannava la secessione del Katanga, il 5 dicembre 1961 la ONUC lancio l'operazione Unokat: l'aviazione katanghese fu distrutta al suolo mentre una brigata di caschi blu indiani inizio ad aprirsi la strada verso Elisabethville grazie a un massiccio supporto di artiglieria; pesanti combattimenti ebbero luogo nella capitale katanghese prima che i 5.000 caschi blu potessero prenderne il controllo il 15 dicembre.
I negoziati tra Ciombe, il governo centrale congolese e i rappresentanti delle Nazioni Unite si trascinarono per quasi un anno, senza troppi risultati: a meta agosto un piano proposto dal nuovo segretario Onu
U Thant
, che prevedeva il reintegro del Katanga all'interno del Congo ma con la concessione di ampie autonomie, fu osteggiato da Ciombe che avanzo numerose richieste, portando a un nuovo nulla di fatto; le Nazioni Unite replicarono infliggendo al Katanga una serie di sanzioni economiche, fatto che porto al ritiro di Ciombe dai negoziati il 19 dicembre 1962.
L'11 gennaio 1963 i reparti ONU occuparono
Sakania
, vicino alla frontiera con la Rhodesia, seguita il 13 gennaio da Shinkolobwe, importantissima per i suoi estesi giacimenti di uranio, e infine il 21 gennaio da
Kolwezi
, l'ultima posizione di rilievo tenuta dai katanghesi. Diverse migliaia di gendarmi katanghesi, guidati dai mercenari Denard e Schramme, trovarono rifugio oltre il confine con l'Angola, dove le locali autorita coloniali portoghesi fornirono loro ospitalita, mentre Ciombe si reco in esilio prima in Rhodesia e poi in Spagna. Il 6 febbraio 1963, con la resa del colonnello Norber Muke, la secessione del Katanga pote dirsi terminata e la provincia torno sotto l'amministrazione del governo di
Leopoldville
.
Moise rientro l'anno dopo e fu
Primo ministro
della
Repubblica Democratica del Congo
dal luglio
1964
all'ottobre
1965
, quando fu estromesso da un golpe del generale
Mobutu
.
Ribattezzato "Shaba" dal 1971 durante l’era Mobutu, nel
1977
- 1978 fu teatro di una nuova ribellione, nota come
prima guerra dello Shaba
, sedata dal regime congolese con l’aiuto di forze marocchine.
[7]
La bandiera dello Stato fu disegnata da Louis Dressen,
architetto
ed ex dirigente della
banca
del
Congo belga
a
Elisabethville
. I
colori
rappresentano il motto dello stato,
Forza, Speranza e Pace in Prosperita
: il
rosso
simboleggia infatti la Forza, il
verde
la Speranza, il
bianco
la Pace e le tre piccole
croci
rosse, ispirate alla
storica moneta locale
, la Prosperita.
Vi erano solo 3 monete circolanti in Katanga: quella da 1 e 5 franchi in
bronzo
e 5 franchi commemorativi fatta in
oro
, datate 1961, i 5 franchi d'oro furono prodotti in 20.000 pezzi.
[8]
.
La denominazione dei membri del
servizio d'ordine del Movimento Studentesco
, ossia katanga o katanghesi, derivava dal nome dell'omonima provincia secessionista.
[
senza fonte
]
- ^
www.mirorenzaglia.org
- ^
UN Resolution 161
, su
un.org
, United Nations.
URL consultato il 16 ottobre 2016
.
- ^
E. O'Ballance,
The Congo-Zaire Experience, 1960-98
, Springer, 1999, p. 47-49,
ISBN
0-230-28648-8
.
- ^
ONUC - Facts and Figures
, su
un.org
.
URL consultato il 31 marzo 2013
.
- ^
O'Ballance,
Op. citata
, pag. 52-53
- ^
Christopher Othen,
Capitolo 14 - Rumpunch
, in
Katanga 1960-63: Mercenaries, Spies and the African Nation that Waged War on the World
, The History Press, 2015,
ISBN
0-7509-6580-0
.
- ^
Dizionario di storia
- ^
Source: Krause , Picture in Wikipedia:
Copia archiviata
(
JPG
), su
upload.wikimedia.org
.
URL consultato il 17 gennaio 2017
(archiviato dall'
url originale
il 17 settembre 2014)
.
- Ippolito Edmondo Ferrario,
Mercenari. Gli Italiani in Congo 1960
, Mursia, 2009