La
minestra di farro
o
zuppa di farro
e un piatto tipico dell'Italia centrale, in particolare di Lazio, Abruzzo, Molise, Umbria e Toscana. E una pietanza povera della tradizione contadina a base di
farro
.
Essendo il farro un cereale coltivato in montagna, essa e tipica delle zone appenniniche.
La minestra ha origine antichissime, essendo il farro un cereale consumato da Romani ed Etruschi.
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Per preparare la minestra le famiglie possedevano una macina per sfarrare il cereale, cioe per macinarlo con la crusca.
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I romani antichi la consumavano insieme con legumi (lenticchie,
cicerchie
) e il risultato era una specie di polenta, chiamata
puls
.
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Nel Rinascimento la minestra si preparava con "brodo porcino",
zafferano
e "cacio fresco e vecchio".
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A
Monteleone di Spoleto
il 5 dicembre di ogni anno, vigilia della festa di San Nicola, il parroco prepara e distribuisce la minestra di farro, chiamata "farro di San Nicola".
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Lo stesso giorno gli insegnanti della scuola elementare distribuiscono alla popolazione castagne e vino.
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A Roma la minestra comprende
cotiche di maiale
e pomodoro.
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In Umbria si prepara con l'osso di prosciutto e pomodoro, ed e tipica dello
spoletino
.
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La minestra di farro alla
viareggina
prevede l'aggiunta di
mazzancolle
o
gamberi
e
calamari
.
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In
Garfagnana
viene preparata con l'aggiunta di fagioli e verdure. In
Molise
invece si prepara con pomodoro e fagioli, e in Abruzzo si cuoce in un brodo di manzo arricchito con osso di prosciutto, odori ed erbe aromatiche.
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[6]
- Anna Gosetti Della Salda,
Le ricette regionali italiane
, Milano, Solares, 1967.
- Luigi Carnacina e Vincenzo Buonassisi,
Roma in Cucina
, Milano, Giunti Martello, 1975.
- Carlo Grassetti e Annalisa Breschi,
La cucina umbra
, s.d. [1991].