Guido, i' vorrei che tu e Lapo ed io
e un
sonetto
di
Dante
, Poesia LII delle
Rime
[1]
. Fu composto prima della
Vita nuova
, per via del clima cortese scevro degli innesti filosofico-morali propri della prima
[1]
e indirizzato all'amico
Guido Cavalcanti
che rispose con il sonetto
S'io fosse quelli che d'amor fu degno
.
[2]
Testo
|
Parafrasi
|
Guido, i’ vorrei che tu e Lapo ed io
fossimo presi per incantamento
e messi in un vasel, ch’ad ogni vento
per mare andasse al voler vostro e mio;
si che fortuna od altro tempo rio
non ci potesse dare impedimento,
anzi, vivendo sempre in un talento,
di stare insieme crescesse ’l disio.
E monna Vanna e monna Lagia poi
con quella ch’e sul numer de le trenta
con noi ponesse il buono incantatore:
e quivi ragionar sempre d’amore,
e ciascuna di lor fosse contenta,
si come i’ credo che saremmo noi.
|
Guido, io vorrei che tu, Lapo ed io
fossimo soggetti ad un incantesimo
e posti su un vascello, che ad ogni soffio di vento
andasse lungo il mare secondo il nostro voler;
cosicche la burrasca od ogni altra sventura
non ci potesse essere d'ostacolo,
ma anzi, avendo gli stessi desideri,
crescesse il desiderio di stare assieme.
E che donna Vanna e donna Lagia,
oltre a colei che e la trentesima
il nostro buon mago ci ponesse vicino:
e qui parlare sempre d'amore,
e ciascuna di loro fosse felice,
cosi come, credo, lo saremmo noi stessi.
|
Il
sonetto
e uno dei primi composti da Dante all'inizio della sua carriera poetica al fianco di
Guido Cavalcanti
[1]
. Tale breve componimento parla di un viaggio che Dante sogna di intraprendere con lo stesso
Guido Cavalcanti
e, secondo la maggior parte dei critici, con
Lapo Gianni
[3]
. I tre amici poeti si troverebbero, in una sorta di fuga dalla realta attraverso un
incantamento
(v.2), a navigare, in un
vasel
(v. 3), su un mare sempre calmo, verso il luogo del piacere (si riscontra il
tema provenzale
del
plazer
). Grazie a tale nave incantata, allusione certa al vascello magico del
mago Merlino
[3]
[4]
, arriverebbero poi tre donne: monna Vanna (l'amata di Cavalcanti), monna Lagia (quella di Lapo Gianni) e l'amata di Dante, cioe la trentesima donna piu bella di
Firenze
[5]
(una donna "schermo")
[6]
, con le quali
ragionar sempre d'amore
(v. 12), in una completa sintonia spirituale. Il sonetto rivela la vicinanza dell'Alighieri ai modelli occitanici (il tema gia ricordato del
plazer
) e a quelli del
ciclo arturiano
(la presenza di Merlino), ma emerge quella tematica spirituale, basata sull'amicizia tra i tre poeti e la disquisizione sull'amore, che e il perno centrale della riflessione
stilnovista
.
Il sonetto presenta una costruzione ipotattica molto complessa, eppure chiara ed armonica. Tutto il testo e retto dal punto di vista semantico da un unico verbo (
vorrei
), che esprime attraverso l'uso del condizionale un desiderio delicato e fragile, che si delinea poi in immagini vaghe ed incantate. Nessun verbo - tranne il finale "credo", in forma indicativa ma dalla valenza dubitativa - in tutto il sonetto e espresso all'indicativo, il modo della certezza e della realta: ne deriva un'atmosfera sfumata e magica. Oltre alla presenza dei gia citati
loci
provenzaleggianti (
incantamento
,
vasel
), termini che rimandano alla dimensione onirica, v'e la presenza anaforica della congiunzione
e
, che sembra dare un andamento paratattico alla narrazione, ma fornisce anche un senso di comunione tra l'io lirico e gli altri personaggi nominati nel testo.
- ^
a
b
c
Ferroni
, p. 61
.
- ^
Chiarini, Eugenio,
Guido, i' vorrei che tu e Lapo ed io
, in
Enciclopedia dantesca
, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1970.
- ^
a
b
Ferroni
, p. 62
.
- ^
Il buono incantatore
(v.11) e la spia testuale che l'identifica con il mago di
Camelot
.
- ^
Come ricorda
Ferroni
, p. 62
, Dante infatti fece, in un componimento oggi perduto, la classifica delle 60 donne piu belle della citta, di cui il poeta stesso accenna in
Vita nuova
, VI. In ogni caso, questa donna non e
Beatrice
, in quanto non e accompagnata dal numero magico del 9.
- ^
Martin McLaughlin,
Dante e le figure del vero: la fabbrica della 'Commedia' by Emilio Pasquini (review)
, in
Modern Language Review
, vol. 99, n. 2, 2004-04, pp. 508?509,
DOI
:
10.1353/mlr.2004.a827623
.
URL consultato il 28 gennaio 2024
.
- Giulio Ferroni,
Dante e il nuovo mondo letterario (1300-1380)
, in
Storia della letteratura italiana
, vol. 2, Milano, Mondadori, 2006,
SBN
IT\ICCU\IEI\0250845
.