Il
Codice giustinianeo
(in
latino
Codex Iustinianus
o
Iustiniani
) e una raccolta ufficiale di
costituzioni imperiali
redatta per ordine dell'
imperatore romano d'Oriente
Giustiniano
, ad opera di una commissione da lui nominata. Fa parte della raccolta di leggi e massime di diritto nota come
Corpus iuris civilis
.
Di esso furono redatte due edizioni: la prima, il
Codex Iustinianus primus
o
vetus
del
529
, e andata perduta, mentre la seconda, il
Codex Iustinianus repetitae praelectionis
del
534
, ci e pervenuta integralmente.
Il Codex Iustinianus primus o vetus non ci e pervenuto, ma esso fu verosimilmente un ampliamento del
Codice Teodosiano
. Tale ipotesi e giustificata soprattutto dall'esiguita del tempo occorso per la redazione dell'opera.
Il 13 febbraio
528
, a meno di un anno dalla sua ascesa al trono imperiale, Giustiniano emanava la costituzione
Haec quae necessario
, che costituisce una chiara dichiarazione di intenti.
In essa l'imperatore manifestava la volonta di procedere ad un riordinamento che ponesse fine alle lungaggini processuali, e disponeva pertanto di avviare la redazione di un codice di
leges
, nel quale confluissero i materiali facenti parte dei precedenti codici, nonche le costituzioni emanate dopo la pubblicazione del
Codice Teodosiano
, fino alla produzione legislativa dello stesso Giustiniano.
Nel nuovo codice non dovevano essere accolte le disposizioni cadute in desuetudine o abrogate da costituzioni successive.
Della stesura del codice venne incaricata una commissione composta di dieci membri: funzionari o ex funzionari imperiali, avvocati e capi militari, con l'aggiunta di un professore di
diritto
.
A presiedere la commissione fu chiamato Giovanni,
ex quaestor sacri palatii
, erroneamente identificato con
Giovanni di Cappadocia
.
Ai commissari fu dato il potere di apportare aggiunte, tagli e modifiche (le cosiddette
interpolazioni
) al testo delle costituzioni, al fine di renderle piu chiare e di riunire o dividere le disposizioni in modo da porle sotto i titoli appropriati.
L'opera fu compiuta in appena un anno. Il termine dei lavori venne annunciato da Giustiniano il 7 aprile
529
, con la costituzione
Summa rei publicae
. In essa l'imperatore ordinava che nei processi venissero citate solo le costituzioni contenute nel codice e vietava l'utilizzo di testi diversi da quelli inseriti nel Codex appena pubblicato.
Il
Codex Iustinianus Vetus
entro in vigore il 16 aprile
529
Giustiniano credeva che il suo codice fosse completo, immutabile ed eterno. In realta, dopo l'entrata in vigore del
Digesto
e delle
Istituzioni
, l'opera risultava gia obsoleta, in quanto conteneva norme ormai superate e non conteneva importanti disposizioni emanate nel frattempo, come le
Quinquaginta decisiones
.
Nel
534
Giustiniano diede l'incarico di aggiornare il codice a una nuova commissione, presieduta da
Triboniano
e composta da cinque commissari. Ad essi fu attribuita la facolta di eliminare le costituzioni superflue e quelle abrogate, nonche di smembrarle e di modificare i passaggi poco chiari.
L'avanzamento dei lavori fu rapidissimo e il 16 novembre
534
Giustiniano pote annunciare il compimento dell'opera nella costituzione
Cordi
(
Cordi nobis est = Ci sta a cuore
).
Il
Codex Iustinianus repetitae praelectionis
e una raccolta di costituzioni imperiali comprese fra Adriano e Giustiniano, pubblicato con la Constitutio Cordi del 16/11/534; e l'unica edizione del Codex ad essere pervenuta fino a noi.
L'opera e divisa in 12 libri ripartiti in titoli nei quali le costituzioni sono in ordine cronologico.
Il Codice costituisce la fonte principale delle costituzioni imperiali pre-giustinianee (quelle giustinianee ci sono pervenute con le Novelle).
Complessivamente si contano oltre 1600 costituzioni, di cui oltre 1200 appartengono all'imperatore
Diocleziano
.
Le costituzioni conservano l'
inscriptio
, contenente il nome dell'imperatore e del destinatario, e la
subscriptio
con la data e il luogo di pubblicazione.
L'opera e divisa per argomenti:
Delle
leges
raccolte, alcune sono in
lingua greca
, mentre la maggior parte e in
latino
.
Il
Codex Iustinianus repetitae praelectionis
si basa chiaramente sulla prima edizione del codice, ma dai pochi frammenti che ci restano di questa sembra che le modifiche siano rilevanti.
Tra queste modifiche si puo ricordare la rimozione della
Legge delle citazioni
, ormai superflua dopo la pubblicazione del
Digesto
.
Oltre a essere utilizzato nel diritto il codice di Giustiniano veniva studiato dagli studenti al 5º e ultimo anno di studio di diritto, siccome la prima edizione del Codex aveva parti discordanti col digesto studiato gli anni precedenti questo fu sostituito con lo studio del
Codex Repetitae praelectionis
.
L'attivita legislativa di Giustiniano non si fermo con il Codex, ma continuo fino alla sua morte, avvenuta nel
565
. Le
costituzioni
emanate dall'imperatore dopo la pubblicazione del
Codex Iustinianus repetitae praelectionis
sono dette
Novellae
.
- ACTI. Auxilium in Codices Theodosianum Iustinianumque investigandos
, Iole Fargnoli (cur.), LED Edizioni Universitarie, Milano 2009,
ISBN 978-88-7916-403-0
- Corpo del diritto civile in cui si contengono le Instituzioni di Giustiniano, i Digesti o Pandette, il Codice, le Autentiche, ...
, 1. versione italiana di Francesco Foramiti, (Nuova ed. eseguita su quella di Parigi del 1830), 5 voll., Venezia 1836-1844
- Giovanni Rotondi,
Note sulla tecnica dei compilatori del codice giustinianeo: la struttura e l'origine del titolo 1, 4
, Societa Editrice Libraria, Milano 1912
- Giovanni Rotondi,
Studi sulle fonti del codice giustinianeo
, in
Bullettino dell'Istituto di diritto romano
, 1913
- Gianfranco Purpura,
Giovanni di Cappadocia e la composizione della commissione del primo Codice di Giustiniano
, Palermo 1976
- Hartmut Leppin,
Die Gesetzgebung Iustinians - der Kaiser und sein Recht
, in
Erinnerungsorte der Antike. Die romische Welt
, a cura di Karl-Joachim Holkeskamp e E. Stein-Holkeskamp, Munchen 2006, pp. 457-466.