La Valchiavenna propriamente detta (chiamata anche Bassa Valchiavenna e Piana/Piano di Chiavenna), che va dal
trivio di Fuentes
, nei pressi di
Colico
, alla citta eponima. Comprende i territori comunali di
Verceia
,
Novate Mezzola
,
Samolaco
,
Gordona
,
Mese
,
Prata Camportaccio
, la maggior parte del comune di Chiavenna e diversi insediamenti situati nella regione del
Pian di Spagna
a sud del
lago di Mezzola
, occupata dai territori comunali di
Sorico
e
Gera Lario
in
provincia di Como
e
Dubino
in provincia di Sondrio. Ha una morfologia prevalentemente pianeggiante e si estende per
22?km
. Tra le tre diramazioni principali di questa regione e la piu popolata, dato che ospita approssimativamente 22?000 persone, circa il 75% della popolazione della regione.
Il capoluogo della valle e dell'intera regione e Chiavenna. Vi e la sede della
comunita montana
. Nella bassa valle si trovano i comuni di Samolaco, comune sparso diviso nelle frazioni principali di Era, Somaggia e San Pietro, di Gordona, Prata Camportaccio e Mese. Tra Gordona e Mese, a mezza costa, si trova il paese di
Menarola
, ex comune soppresso nel 2015. Sul
lago di Mezzola
si affacciano i comuni di Novate Mezzola e di Verceia.
La
Valle Spluga
(da non confondersi con la
Val di Spluga
, tributaria della
Val Masino
; e chiamata anche Val/Valle San Giacomo, Valle del Liro e Val di Giust in
valchiavennasco
), che porta dal termine del corso del Liro nei pressi di Chiavenna al
Passo dello Spluga
, dove si trova il confine italo-elvetico. Ne fanno parte i comuni di
San Giacomo Filippo
,
Campodolcino
e
Madesimo
, importanti localita turistiche. Ha una morfologia molto aspra e nella maggior parte del territorio fondovallivo e presente una sola strada asfaltata che colleghi tra loro i comuni della valle (
SS36
). E lunga
22?km
.
E la parte meno popolata della regione, con appena 1?800 abitanti, nonostante d'estate sia molto piu popolata per via dei proprietari di
seconde case
in montagna e dei turisti.
Il comune piu importante della valle e Campodolcino; Le sue origini romane, apprezzabili in svariati luoghi del territorio, fanno coincidere il nucleo principale con quella che dagli
antichi romani
era denominata
Tarveszedo
. E da menzionare la frazione di Fraciscio che ha dato i natali a
Don Luigi Guanella
.
E molto sviluppato anche il centro di Madesimo, importante stazione sciistica. La valle era in passato piu conosciuta come Val San Giacomo, nome derivante dal comune di
San Giacomo
(a cui si aggiunse il nome di Filippo per evitare omonimie).
La
Val Bregaglia
(conosciuta anche come Valle del/della Mera o Maira in territorio svizzero, o anche solo Bregaglia) da
Chiavenna
porta al
Passo del Maloja
passando per la frontiera di stato tra
Italia
e
Svizzera
a
Castasegna
. E costituita da alcune parti del comune di Chiavenna (in particolare le frazioni di Campedello, San Carlo e Loreto) e dai comuni di
Piuro
,
Villa di Chiavenna
e
Bregaglia
(senza contare il territorio oltre il passo del Maloja, che invece fa parte dell'
Engadina
). Ci vivono circa 5?000 persone.
Il primo comune della valle a est di Chiavenna e
Piuro
, suddiviso in 3 frazioni principali, in ordine di importanza Prosto, Borgonuovo e Santa Croce, e diverse localita minori.
Il comune successivo e
Villa di Chiavenna
, dove c'e un lago artificiale, e diverse frazioni come che confina con la
Svizzera
presso la dogana di
Castasegna
, parte del comune di
Bregaglia
, dove si puo trovare uno dei
castagneti
piu grandi d'
Europa
,
Brentan
. Nella valle si possono trovare svariate localita turistiche, come le famose cascate del torrente
Acquafraggia
in localita Borgonuovo, il
Palazzo Vertemate Franchi
a Cortinaccio di Prosto, e i caratteristici paesini alpini di
Crana
e
Savogno
. inclusa nel linguaggio comune come parte della Valchiavenna.
Presentazione geografica, altitudini e confini
modifica
La Valchiavenna si trova incastonata nelle
Alpi
, circa al centro della catena montuosa, tra le
Alpi Lepontine
e le
Alpi Retiche occidentali
. Divide cosi le
Alpi Occidentali
dalle
Alpi Orientali
. Ha un andamento verticale, diversamente dalla direzione del crinale alpino. La sua conformazione e dovuta all'azione dei ghiacciai alpini dell'eta antica.
L'altitudine della valle e varia: il Piano di Chiavenna e a circa 300
m s.l.m.
,
Chiavenna
e a
390?m s.l.m.
, la Valle della
Mera
staziona sui 450 -
600?m s.l.m.
, la Valle Spluga varia molto, e termina con gli oltre
2
100
?m s.l.m.
del
Passo dello Spluga
.
La Valchiavenna confina con il
Canton Grigioni
(in
Svizzera
) a nord, nord-est e ovest, con la
Valtellina
a sud-est e con le province di
Como
e
Lecco
a sud.
La Valchiavenna e parallela alla
Val Mesolcina
, valle di lingua italiana ma appartenente al Canton Grigioni. Nel comune di Piuro e compresa la
Valle di Lei
, appartenente al bacino idrografico del
Reno
. Questa, pur appartenendo politicamente ad un comune della Valchiavenna, geograficamente non ne fa parte.
I ghiacciai della
Val San Giacomo
e della
Val Bregaglia
si univano nel luogo dove attualmente sorge
Chiavenna
, formando un'unica grande massa che arrivava fino alla
Valtellina
. L'azione dei ghiacciai ha forgiato i versanti vallivi dando origine a valli ad "U” e costruito fenomeni come le “
Marmitte dei giganti
”, visibili nell'omonimo parco tra
Chiavenna
,
Piuro
e
Prata Camportaccio
e all'imboccatura della
Val San Giacomo
presso
Mese
. Il fondovalle e stato soggetto all'azione dei fiumi
Mera
e
Liro
. In particolare all'azione di quest'ultimo ha creato la “gola del Cardinello”, solco scavato nella roccia tra Isola e Stuetta, nell'alta Vallespluga. Questa gola parte dalla diga del Lago di Montespluga e scende fino ai Torni, villaggio poco a nord di Isola, e fu storicamente importantissimo per collegare la Valle del Reno, e quindi il mondo germanico, con il Bacino idrografico del Po, quello italico. Venne famosamente utilizzato dalle legioni romane (che per prime scavarono un sentiero, lo stesso rimasto fino al giorno d'oggi), dai
lanzichenecchi
e dall'esercito di
Napoleone
durante la
Campagna d'Italia
, il quale perse parecchi uomini e cannoni per via delle frane nella zona.
Il Piano di
Chiavenna
invece fu spianato dalla Mera, che ha lasciato nel piano molto materiale alluvionale.
Inoltre sono presenti vari circhi glaciali, tra cui l'anfiteatro del torrente
Schiesone
, presso
Prata Camportaccio
.
Il corso d'acqua piu importante e la
Mera
, fiume che nasce a
2
800
?m s.l.m.
in
Svizzera
(Val Marotz) e scorre in direzione est-ovest fino a Chiavenna. Unito al
torrente Liro
presso
Mese
, il fiume finisce poi nel
Lago di Mezzola
che confluisce nel
Lago di Como
. Poi c'e il torrente Liro, che nasce vicino al Passo dello Spluga e, insieme al torrente della
Val Loga
, che nasce dal ghiacciaio della
Val Loga
, si immette nel lago artificiale di Montespluga. La sua acqua alimenta vari impianti idroelettrici, e infine finisce nella Mera, presso l'abitato di Mese. Il corso del Liro e del fiume Mera dopo il congiungimento tra i due determina il confine tra
Alpi Lepontine
e
Alpi Retiche
. I molti affluenti minori dei due corsi d'acqua formano varie valli laterali. Il Lago di Mezzola si trova nella bassa Valchiavenna ed e preceduto da un laghetto chiamato Pozzo di Riva. Il Lago di Mezzola e cio che rimane dell'acqua del
Lario
che occupava l'attuale Piano di Chiavenna, formato dai detriti della Mera portati verso il lago. Nel lago confluiva anche l'
Adda
, fino all'
alluvione del 1520
. Sono presenti in Valchiavenna numerosi laghi artificiali, creati per scopi idroelettrici.
Alcuni di questi laghi sono i seguenti:
Nel territorio appartenente al comune di Piuro, nella Valle di Lei, vi e un grande lago artificiale, il Lago di Lei, che si trova nel bacino del
Reno
. Le sue acque sono sfruttate dalla Svizzera, a cui appartiene il tratto del muraglione della diga, siccome in caso di attacco e distruzione di esso a venire inondate sarebbero le cittadine svizzere dell'
Hinterrhein
. La Svizzera ha cosi attuato uno scambio di territori e adesso puo controllare la diga per la protezione civile.
I ghiacciai formarono la morfologia della valle, ma sono ora ridotti a pochissimo territorio. Ora ne sono presenti circa una decina in
Valle Spluga
e in
Val di Lei
e alcuni in Val Codera. Nella
Valle Spluga
i piu grandi sono quelli del Ferre, del
Suretta
(ormai piu simili a nevai) e di Ponciagna.
La Valchiavenna, come tutte le valli alpine, possiede sul suo territorio vari monti piu o meno alti. In
Val San Giacomo
il piu importante e il
Pizzo Stella
(3163 m), il piu alto e il
Pizzo Tambo
(3279 m), poi il
Pizzo Ferre
(3103 m), il
Pizzo Suretta
(3027 m, insieme al Tambo circonda il Passo dello Spluga), il
Pizzo Quadro
(3015 m). Nella Val Bregaglia il piu importante e il Pizzo Galleggione (3107 m), nella bassa Valchiavenna ci sono il
Pizzo Ligoncio
(3032 m), il
Pizzo di Prata
(2727 m, domina con la sua mole la Val Schiesone, sopra
Prata
). Si puo considerare appartenente al bacino vallivo il
Pizzo Badile
(3308 m).
Molto importante e il
Passo dello Spluga
, che ebbe nei secoli scorsi molta rilevanza di traffici di merci e persone. Dal confine svizzero a Villa di Chiavenna si puo andare all'altrettanto importante Passo del Maloja. Vi sono poi il Passo del Settimo, in Val Bregaglia, il Passo del Baldiscio, in Valle Spluga, e il Passo della Forcola, a conclusione della Valle della Forcola, situata sopra
Gordona
. Si fanno notare anche il Passo del Turbine, tra il comune di Piuro e quello di Villa di Chiavenna, vicino al Lago dell'Acquafraggia, e il Passo di Lei, che dalla valle sospesa dell'Acquafraggia porta alla Valle di Lei.
Tra le caratteristiche particolari della Valchiavenna vi sono la presenza di una grande palude presso il Lago di Mezzola, formata dalla
Mera
, chiamata Pian di Spagna. Ora e un posto adatto al bird-watching: vi si possono osservare infatti vari uccelli acquatici. Altra caratteristica, gia citata prima, e la presenza di numerose valli laterali.
La Valle S. Giacomo (oggi piu comunemente chiamata
Valle Spluga
) e la zona piu settentrionale della Valchiavenna ed e dislocata tra i 333
m s.l.m.
di
Chiavenna
e i 2113
m s.l.m.
del
Passo dello Spluga
. La valle confina a ovest con il bacino del fiume
Moesa
, affluente del
Ticino
, e a est con il bacino del
Reno di Lei
, affluente del
Reno
posteriore. La
Valle Spluga
e centrale nell'arco delle
Alpi
ed e posta tra il solco del
Lago di Como
a sud e la valle del
Reno
a nord. Collega i centri di
Chiavenna
e
Thusis
, distanti in linea d'aria
42?km
. Le valli laterali di una certa rilevanza, da nord verso sud, sono le seguenti:
Destra orografica
- Val Loga
(si diparte da Montespluga)
- Valle di Vamlera
- Val Febbraro (si diparte da Isola, qui avvenne un tragico evento nell'agosto del 1999 dove tre ragazzine scout di
Verona
, di eta compresa tra i 12 e i 13 anni, persero la vita travolte da un torrente in piena
[2]
)
- Val Schisarolo
- Val d'Oro
- Valle di Starleggia
- Valle della Sancia
- Valle del Drogo
Sinistra orografica
- Val Scalcoggia (e la valle dove si trova Madesimo)
- Val Rabbiosa (la valle del paesino di montagna e frazione di Campodolcino Frasciscio)
- Valle delle Valene (chiamata anche Val d'Avero, ospita il paesino
omonimo
)
La Val Scalcoggia e la Valle di Starleggia sono sospese sulla valle principale e i loro torrenti formano delle cascate all'immissione nella valle Spluga. La Val Rabbiosa e la Valle del Drogo finiscono invece il loro corso tramite una gola scavata dal proprio torrente. Nella valle sono presenti numerosi laghi e laghetti glaciali. Ad esempio i laghi dell'Angeloga, presso il Pizzo Stella, quelli attorno al Passo del Baldiscio, il
Lago Emet
(incastrato nella particolare conformazione dell'alto comune di
Madesimo
), il Lago Azzurro di Suretta (sul
gruppo del Suretta
) e di Motta (comune di
Campodolcino
). Ci sono molti laghi artificiali: a Montespluga, a Isola, a
Madesimo
(comune di Madesimo), e a Prestone (comune di
Campodolcino
). Inoltre c'e il lago di Truzzo, sulla sinistra orografica: si tratta di un lago naturale ampliato artificialmente. Il comune piu popolato e
Campodolcino
. Importante e la cittadina di
Madesimo
, stazione sciistica. La valle e chiamata con vari nomi. Nel XII secolo d.C. fu nominata (nel documento piu antico pervenuto fino ai giorni nostri) con il nome di “Valle Sancti Jacobi”. Localmente e chiamata semplicemente “Valle” e in dialetto “Val di Giust”. In italiano e chiamata anche “Valle San Giacomo”, dal nome del primo comune che si incontra arrivando da Chiavenna,
San Giacomo Filippo
, che un tempo era il piu importante. A oggi il nome piu utilizzato e Valle Spluga.
La Val Bregaglia, chiamata anche Valle della Mera, e la valle percorsa dal torrente
Orlegna
dal Passo del Maloja fino alla confluenza nel
fiume Mera
(chiamato Maira in Svizzera) a valle di
Casaccia
, e da qui fino alla confluenza del Mera nel
Liro
. La valle si trova tra
Val di Lei
e Val Madris a nord-ovest e la Val Codera a sud-est. L'aspetto dei versanti opposti e molto diverso: quello destro e ripido e pieno di rupi e valloni, mentre quello sinistro e poco ripido. Ci sono poche vallate profonde nei due versanti. Sul versante destro sopra Borgonuovo di
Piuro
e sotto il Pizzo di Lago si possono trovare il
Lago dell'Acquafraggia
, chiamato anche solamente Lago nel linguaggio comune della zona, e il laghetto di Piangesca. A Villa di Chiavenna si possono ammirare la cascata del torrente Zernone, il lago artificiale formato dalla diga e i caratteristici borghi di Giavera, Chete e San Barnaba; il comune include inoltre una vasta rete di alpeggi e monti sui due versanti della valle, di cui uno degno di nota e Malinone. La valle della Mera e divisa in tre comuni:
Chiavenna
,
Piuro
e
Villa di Chiavenna
, oltre a
Bregaglia
in territorio svizzero.
La Bassa Valchiavenna si disloca per buona parte sul Piano o Piana di
Chiavenna
, ed e una penetrazione valliva posta a quota piu bassa delle altre zone della regione. Con i suoi prolungamenti laterali, la bassa valle e posta tra: a ovest la Valle di Livo (appartenente alla
Val Mesolcina
,
Svizzera
), a nord-ovest la
Valle Spluga
, a nord-est la
Val Bregaglia
, a est la
Val Masino
, e a sud-est la
Valtellina
. La Bassa Valchiavenna fu scavata dall'unione dei ghiacciai della
Valle Spluga
e della
Val Bregaglia
. I versanti sono levigati, e non sono presenti laghi alpini. Le valli laterali si immettono spesso nella valle principale con una gola (Val Bodengo, Val Codera e Val dei Ratti. Per aspetto le valli laterali sono aspre e selvagge (un esempio sono l'orrido scavato dal torrente
Boggia
presso
Gordona
, e le valli piu a sud, la Val Codera e la Valle dei Ratti. Il Piano di
Chiavenna
circa 2000 anni fa era occupato dalle acque del
Lago di Como
fino a
Samolaco
(da Summu Lacu = sulla sommita del lago). Nel corso del tempo le acque si sono ritirate e hanno lasciato spazio al
Pian di Spagna
, zona umida situata nel territorio tra il Lario e il
Lago di Mezzola
. Il comune piu popoloso e Prata Camportaccio (3504 ab.), situato nella parte settentrionale della valle, mentre il comune piu popoloso della parte meridionale e Samolaco (2863 ab.). Gli altri comuni, in ordine di popolazione, sono
Gordona
(1953 ab.),
Novate Mezzola
(1881 ab.),
Mese
(1829 ab.) e
Verceia
(1062 ab.).
Preistoria e Evo antico (Storia pre-romana)
modifica
Durante la
Preistoria
la Valchiavenna era gia conosciuta (e quindi abitata e frequentata), principalmente a causa della presenza del
Passo dello Spluga
. Le tribu di cacciatori-raccoglitori, nel periodo della conversione in pastori-agricoltori, stabiliscono vari sentieri passanti nella valle e presso il
Passo
. Quando la conversione e terminata, queste popolazioni abitano il fondo-valle, e, nei mesi caldi, “portavano le bestie in alpeggio”, seguendo i sentieri creati in quel periodo. Alcuni di questi sentieri furono usati fino a qualche decennio fa dai pastori locali. In alta
Valle Spluga
, sul Pian dei Cavalli sopra Isola, gia da vari anni si stanno compiendo degli scavi archeologici. I lavori, diretti dal Prof. F. Fedele, hanno portato al ritrovamento di arnesi litici risalenti al 9000-7000 a.C., nel periodo Mesolitico. Nell'agosto del
1993
, presso il lago artificiale di Montespluga, fu trovata un'ascia-martello in pietra con un foro, risalente circa al 3000 a.C. Nello stesso posto, anni prima, nel
1965
, fu trovato un coltello con lama serpeggiante, risalente al 900 a.C. Il bronzo di cui e costituito proviene dalle miniere di bronzo presso
Salisburgo
. Questo porta a pensare che allora esistevano gia rapporti tra comunita di luoghi molto distanti tra loro attraverso il
Passo
. I primi abitanti della valle furono probabilmente i Liguri, ma ai tempi della conquista romana gli abitanti erano i Reti. Essi erano della stessa stirpe degli
Etruschi
, oppure erano
Etruschi
cacciati dalla
Pianura Padana
dai
Galli
. I romani chiamavano “Clavennates” quelli della zona di
Chiavenna
, e “Bergalei” quelli abitanti nella
Val Bregaglia
e quindi della valle della
Mera
. Nel 196 a.C. i romani conquistarono
Como
, e nacquero cosi i contatti con le popolazioni retiche che vivevano sulle rive settentrionali del
Lago di Como
. Venne costruita una strada imperiale che collegava
Como
e
Chiavenna
, chiamata “Clavenna”, passando anche per la stazione di “Summu lacu”, cioe “sulla sommita del lago”. La localita corrisponde all'odierna
Samolaco
, e il suo nome indica che il
Lago di Como
era piu vasto a quei tempi, e si estendeva in parte del piano di
Chiavenna
.
Tra il 16 e il 14 a.C. i romani conquistarono la “Rezia” e il “Norico”, le regioni del basso centro-
Europa
, compresa la Valchiavenna. La strada romana tra
Como
e
Coira
passava per tutte e due le attuali dogane tra
Italia
e
Svizzera
(
Spluga
e
Maloggia
e del
Settimo
). Infatti, nell'”Itinerario di
Antonino Pio
”, la strada e divisa in due a
Chiavenna
: “Tra Curia (
Coira
) e Clavenna (
Chiavenna
) due strade.”. Nell'itinerario tra
Chiavenna
e
Coira
ci furono tre stazioni per il cambio dei cavalli: “Cunus Aureus”, forse presso Isola, “Tarvesede”, presso il
Passo
, “Lapidaria”, nell'attuale
Svizzera
. Ci sono alcune testimonianze letterarie del passaggio dell'Esercito Romano per il
Passo dello Spluga
. Per quanto riguarda la via d'acqua, l'attuale
Samolaco
era il porto mercantile posto alla sommita nord del Lago di Como. Risalgono al periodo romano (98-117 d.C.) delle monete trovate a Portarezza,
Campodolcino
, durante i lavori per l'invaso artificiale. La valle rimase sotto il dominio romano fino alla fine dell'
Impero Romano d'Occidente
, nel
476
. Dopo tale data, si diffuse il cristianesimo nella valle.
Passata al
Regno d'Italia
, fece parte dell'
Impero Carolingio
e del territorio dei
Re di Germania
. Nel X secolo cominciarono i traffici commerciali per la valle, principalmente diretti al
Passo dello Spluga
.
Chiavenna
divenne cosi un centro importante per il transito delle merci. A certificarlo, e nel
1030
la fondazione del comune di
Chiavenna
, il piu antico dell'attuale
Provincia di Sondrio
. Nell'Alto Medioevo viene attuato il sistema delle chiuse, che regolava i traffici commerciali in direzione del
Passo dello Spluga
, che dopo il
1000
aumentano di numero. Intanto, nella
Valle Spluga
si insediano delle famiglie Walser, provenienti dalla
Svizzera
. Esse faranno costruire delle abitazioni nello stile, appunto, Walser. Degli esempi sono gli abitati di Mottaletta e Rasdeglia, sopra Isola. Il comune di
Chiavenna
appartiene al Ducato di Svevia, sotto
Federico Barbarossa
. Nella lotta tra il Barbarossa e i Comuni della
Lega Lombarda
,
Chiavenna
- insieme a
Como
- si schiero sempre dalla parte dell'Imperatore. Nel 1176, alla vigilia della
Battaglia di Legnano
, a
Chiavenna
si incontrano il Barbarossa e suo cugino
Enrico il Leone
. Il primo chiede aiuto militare al secondo, ma invano. Fu, probabilmente, il Barbarossa a donare al comune di
Chiavenna
la cosiddetta: “Pace di Chiavenna”, una copertina della
Bibbia
, prodotto dell'oreficeria renana, composta da oro e pietre preziose. Ora e conservata nel “Museo del Tesoro”, nei pressi della chiesa di San Lorenzo in
Chiavenna
. Nel
1226
, per facilitare il trasporto delle merci per il
Passo dello Spluga
, fu costruita una strada carreggiabile tra
Campodolcino
e
Madesimo
. Intanto, dall'inizio dell'XII sec. la valle fu soggetta al comune di
Como
, anche se continuava ad avere una propria autonomia amministrativa. Nel
1240
circa iniziano i passaggi per il
Passo del San Gottardo
che, nel XIX secolo, superera d'importanza lo
Spluga
con il traforo del
1882
.
Entro nelle complesse vicende della lotta per la
Signoria di Milano
tra i
Della Torre
e i
Visconti
.
Nel
1269
fu catturato da
Corrado Venosta
Von Matsch
(feudatario del
Castello di Boffalora
sopra
Madesimo
)
Raimondo
Vescovo di Como
ed esposto in una gabbia al pubblico ludibrio a
Sondalo
in
Valtellina
. Venne poi liberato dalle milizie del fratello
Napoleone della Torre
che distrussero il castello il 25 settembre
1273
.
Nel
1335
Azzone Visconti
si impadronisce del vescovado di
Como
, compresa la Valchiavenna. La dominazione e mal tollerata, la popolazione si ribella e chiede aiuto a
Papa Gregorio XI
. Il suo intervento porta a una riconciliazione delle due parti. Nel
1402
muore
Gian Galeazzo Visconti
e la Valchiavenna e ceduta in feudo a
Baldassarre Balbiani
. Egli fa costruire il suo castello a
Chiavenna
, situato nell'attuale Piazza Castello. Nel
1473
il Duca di
Milano
obbliga il passaggio delle merci del suo ducato per il
Passo dello Spluga
.Nel 1477 risulta essere podesta il Cavaliere Aulico Gio Giacomo Vismara, Gentiluomo Regio e consigliere segreto del Duca di Milano. Tra il
1488
e il
1497
, su ordine di
Ludovico il Moro
, vengono costruite le mura attorno a
Chiavenna
, che diventa cosi il primo centro fortificato dell'attuale
Provincia di Sondrio
. Le mura si erano rese necessarie per difendersi dai saccheggi degli abitanti delle
Tre Leghe grigionesi
.
Eta moderna (dominazioni francese, grigione e conflitti religiosi)
modifica
Durante l'intera dominazione milanese, i borghi di
Chiavenna
e
Piuro
divennero luogo di scambi commerciali e culturali tra le zone artigianali ed industriali della
Svizzera
e della
Germania
e l'area milanese-comasca. Proprio per le intense attivita commerciali che vi risiedevano, la cittadina di
Chiavenna
si sviluppo urbanisticamente: il tratto per lo
Spluga
era costituito dall'attuale via Bossi, quello per i passi del
Maloggia
e del
Settimo
dall'odierna Via Dolzino. Nel
1500
Luigi XII
,
Re di Francia
, conquista il
Ducato di Milano
e quindi la Valchiavenna. Le dominazione dura 12 anni, fino a quando le
Tre Leghe grigie
conquistano tutto il territorio dell'attuale
Provincia di Sondrio
. La Valchiavenna, per la sua importanza a causa dell'enorme traffico di merci che vi transitavano, godette di alcuni privilegi rispetto ad altri territori soggetti ai Grigioni. Un esempio e la forma statutaria molto piu autonoma rispetto ad essi. Nel
1520
un'alluvione dell'
Adda
cambia il corso del fiume valtellinese. Fino ad allora infatti l'
Adda
sfociava nel
Lago di Mezzola
, e l'alluvione devio il suo corso fino a portare la foce direttamente nel
Lago di Como
. Intanto, i Grigioni governano la Valchiavenna, la
Valtellina
e la Contea di
Bormio
in modo ambiguo. Rispettano infatti gli statuti gia in vigore nelle valli, ma i loro funzionari commettono abusi di vario genere. Per calmare gli animi della popolazione soggetta viene istituito, nel
1620
, un tribunale per i criminali politici. Il provvedimento ha l'effetto contrario. Aggiunto all'odio religioso per aver diffuso il protestantesimo nelle cattolicissime valli chiavennasche, sondriesi e bormiesi, provoca quindi un'insurrezione che scaccia i Grigioni, che non avviene pero in Valchiavenna, che rimane sotto il dominio elvetico. Per risolvere i problemi, i Grigioni proclamano la liberta di culto in tutti i loro territori. Nel
1571
muore a
Chiavenna
l'umanista di
Modena
Lodovico Castelvetro
, residente nel capoluogo valchiavennasco gia da qualche anno. Tredici anni dopo i comuni della Valle della Mera diventano due:
Villa di Chiavenna
si scinde da
Piuro
. Quest'ultimo comune, il 4 settembre
1618
, viene investito da una frana che seppellisce l'intera cittadina e uccide buona parte dei circa 1?000 abitanti. Il comune era centro di lavorazione della pietra ollare, attivita una volta molto diffusa in valle, e del commercio della seta. Nel frattempo, la Valchiavenna era diventata zona di passaggio obbligata per i trasporti delle merci dalle zone piu industrializzate d'
Europa
(dalla
Toscana
alle
Fiandre
, dalla
Pianura Padana
alla zona del
Lago di Costanza
), come i porti di
Genova
e
Venezia
, che manteneva contatti con i Grigioni per conto della sua Repubblica, anche attraverso la “
Strada Priula
”, aperta nel
1593
, che collegava
Bergamo
e
Morbegno
, ma aveva un prolungamento nella Valchiavenna. Nel
1629
passano in valle i
Lanzichenecchi
di
Ferdinando II
e diffondono la peste. Vent'anni dopo finisce una guerra quasi ventennale (culminata nel Sacro Macello di Valtellina) scoppiata per i motivi religiosi gia noti nel secolo prima. Secondo gli accordi, il capitolato milanese restituisce i territori della
Valtellina
e della Contea di
Bormio
ai Grigioni, a patto che non ci abiti nessun protestante.
Eta contemporanea (Napoleone, dominazione austriaca)
modifica
Nel
1797
finisce definitivamente la dominazione elvetica per
Valtellina
e Contadi.
Napoleone
, con la
Pace di Campoformio
, costituisce la
Repubblica Cisalpina
, di cui fanno parte i territori dell'attuale
Provincia di Sondrio
. Gli austriaci occupano pero la Repubblica nel
1799
. I francesi la riconquistano dopo due anni e la legano alla Repubblica italiana (
1802
-
1805
) e poi al Regno d'Italia (
1805
-
1814
). I Grigioni pero non si rassegnano: vogliono riconquistare la valle, insieme alla
Valtellina
. Il 27 aprile
1814
l'esercito delle Tre Leghe discende su
Chiavenna
dal confine bregagliotto: trovando la valle gia occupata dagli austriaci, si ritirano. Al
Congresso di Vienna
del
1815
viene inviato come rappresentante della Valchiavenna il borghese chiavennasco Girolamo Stampa. Egli chiede (e ottiene) l'annessione al
Regno Lombardo-Veneto
della Valle. La valle, per la prima volta, viene unita amministrativamente alla
Valtellina
e alla contea di
Bormio
, per formare la
Provincia di Sondrio
.
Nel
1818
gli austriaci costruirono la strada carrozzabile
Chiavenna
-
Passo dello Spluga
, modificata nel
1822
. Nel
1838
fu costruito il tratto di strada sul Sengio, ovvero il pendio scosceso tra
Campodolcino
e Pianazzo, in comune di
Madesimo
. L'ultima modifica al tracciato fu quella del
1930
presso la piana di Montespluga per la costruzione del bacino artificiale.
Durante il dominio austriaco il pensiero di
Giuseppe Mazzini
si diffonde. Tra gli esponenti c'e il chiavennasco
Maurizio Quadrio
. I fatti del
1848
sono vissuti attivamente dalla popolazione della Valchiavenna. Il 19 marzo arriva in valle la notizia dell'insurrezione milanese. Cosi, un gruppo di uomini, tra cui
Francesco Dolzino
, Giuseppe De Giorgi e Cirillo Tunesi, disarmano la gendarmeria austriaca e cacciano i governatori. La popolazione fa festa per le strade. Il 20 marzo, una domenica, l'Arciprete della chiesa di San Lorenzo a
Chiavenna
, Giovan Battista de Picchi, benedice la bandiera della rivoluzione mentre in Piazza Fontana (oggi Piazza Pestalozzi, nel centro di Chiavenna) viene eretto un monumento chiamato
l'albero della liberta
. Il 29 maggio viene fatta una consultazione provinciale per l'unione al
Regno di Sardegna
. A
Chiavenna
ci sono solo tre voti contrari. Ma quando l'esercito piemontese perde gli alleati, tutto va in fumo: dopo l'
Armistizio di Salasco
a
Vigevano
, gli austriaci tornano nella valle e in tutta la
Lombardia
. Continuano comunque le insurrezioni. Nell'ottobre del
1848
vengono ancora cacciate le autorita austriache e, precisamente il 22 ottobre, viene ripiantato
l'albero della liberta
. Poi un gruppo di volontari guidati da
Francesco Dolzino
si porta all'imboccatura della Valchiavenna, presso
Verceia
. Sperando in un'insurrezione generale dell'intera
Lombardia
, resistono sei giorni all'esercito austriaco, intervenuto per la repressione. A comandare quelle truppe c'era il generale
Julius Jacob Haynau
, gia repressore dell'
insurrezione bresciana
. Egli comanda il saccheggio e la distruzione di
Verceia
, subito eseguito. Avendo paura, il comune di Chiavenna gli manda incontro una delegazione che gli spiega il “sincero pentimento della citta”. Ma come al solito le scuse non bastano mai. Il 29 ottobre
Haynau
entra a Chiavenna e annuncia lo sconto della pena ad una multa di “20.000 lire austriache”. L'anno dopo (
1849
) si chiude definitivamente la
prima guerra di indipendenza
.
Seconda guerra di indipendenza e annessione al Regno d'Italia
modifica
Nel
1859
, con la
seconda guerra di indipendenza
, molti valchiavennaschi si arruolano nell'esercito piemontese. Insieme ai francesi, l'esercito in questione batte gli austriaci a
Mombello
(20 maggio),
Pastrengo
(30-31 maggio) e a
Magenta
, il 4 giugno. Il giorno dopo la
Provincia di Sondrio
e annessa ufficialmente al
Piemonte
e il comune di
Chiavenna
chiama i suoi giovani alle armi. Il 24 giugno, tra
San Martino
e
Solferino
, si combatte la battaglia decisiva tra franco-piemontesi e austriaci. Tra i caduti c'e il valchiavennasco diciassettenne Pietro De Stefani. A commemorarlo c'e ora una lapide nel cimitero di
Chiavenna
. Tornando alla battaglia, la vittoria e dei primi, e la
seconda guerra di indipendenza
si conclude cosi. Infatti, l'11 luglio
Napoleone III
firma l'armistizio con l'
Austria
e solo la
Lombardia
viene ceduta al
Regno di Sardegna
quando invece, come pattuito da
Cavour
con l'Imperatore di
Francia
doveva essere annesso anche il
Veneto
. La Valchiavenna, insieme a tutta la
Lombardia
, viene quindi unita al
Regno di Sardegna
, e successivamente, con l'
Unita d'Italia
, diviene parte del
Regno d’Italia
.
Calo dei traffici passanti per la valle
modifica
Una delle conseguenze dell'annessione al
Regno d’Italia
fu il calo dell'importanza commerciale della valle, a causa del governo, favorevole ad altri tracciati (quelli piemontesi). Nel
1882
arriva il colpo di grazia: l'apertura del Traforo del San Gottardo. Inutile poi l'apertura della linea-ferroviaria
Colico
-
Chiavenna
nel
1886
.
Nel settembre del
1927
la Valchiavenna fu vittima di una drammatica alluvione che interesso la
Mera
, il
torrente Liro
e i loro affluenti maggiori. Fortunatamente non ci furono vittime, ma i danni furono pesanti, a causa del fatto che i fiumi erano sprovvisti di argini, che furono costruiti, proprio per evitare che si verificasse un'altra alluvione, negli anni '30. L'alluvione interruppe i passaggi per la valle, l'abitato di
Campodolcino
fu in gran parte sommerso. Fu interessata anche la
Valtellina
, nel primo tratto della sua bassa valle (
Sondrio
-
Morbegno
).
Nello stesso anno, inoltre, alla presenza dell'allora Principe
Umberto I
viene inaugurata la centrale idroelettrica di
Mese
, la piu grande della valle, che allora era l'impianto idroelettrico piu potente d'
Europa
Dopo l'
8 settembre 1943
agli ex-soldati e ai giovani di leva della valle si presentarono le seguenti possibilita di sopravvivenza: vivere rintanati in casa propria, scappare in
Svizzera
, vista la vicinanza al confine, ma non sempre si veniva accettati, oppure rifugiarsi nelle baite di montagna. Molti scelsero quest'ultima possibilita, e nacquero cosi i primi nuclei partigiani, aiutati da sacerdoti, amici e parenti dei componenti, che portano cibo e informazioni sul corso dei fatti. In Valchiavenna si distinse l'opera di alcuni sacerdoti che aiutarono gruppi di ebrei a fuggire in Svizzera e perseguitati politici. Un esempio: prima della Liberazione del 25 aprile nella “Casa Alpina” di Motta sopra
Campodolcino
vennero ospitati sotto mentite spoglie vari ebrei poi fuggiti in Svizzera. Dopo la Liberazione, invece, a Motta si rifugiarono molti ex-fascisti repubblichini. Tempi duri per la popolazione, si fa uso del baratto visto che il denaro non ha piu valore, alcuni si dedicano al contrabbando. Intanto, i partigiani continuano la loro azione, mentre nell'inverno del 43/44 i nazi-fascisti diminuiscono la loro presenza in Valle Spluga, ritirandosi a Chiavenna. Il grosso dei partigiani ne approfitta e risale la valle del Liro. I tedeschi e le Brigate nere sono intenzionati a trattenere i partigiani in valle, per favorire l'ingresso in
Valtellina
della colonna fascista, per organizzare l'ultima resistenza. Il piano non riusci,
Mussolini
viene catturato e giustiziato, mentre, ormai alla fine della guerra, gia persa anche nella sua seconda parte, scappano al confine alcuni tedeschi, con familiari dei ministri della
Repubblica di Salo
, a cui fu impedito il trapasso del confine. Nei giorni precedenti il 25 aprile i nazi-fascisti scatenano una grande offensiva contro i partigiani. I tedeschi sulla sponda destra, le Brigate-nere sulla sinistra della Valle Spluga, con una morsa a tenaglia. All'Angeloga, in alta Valle Spluga avviene l'ultimo scontro, con due vittime partigiane e molti feriti. Il 25 aprile le Brigate nere e i tedeschi ricevono l'ordine di scendere a Chiavenna, dato loro dopo aver saputo della cattura del Duce. La resa e vicina. Due giorni dopo, il 27 aprile, i fascisti sono tutti alla “Specola”, edificio presso la stazione ferroviaria, e i tedeschi tutti in un albergo in Piazza Castello. Per evitare uno scontro a fuoco serve un mediatore: il compito fu affidato all'allora Arciprete di Chiavenna Don Pietro Bormetti, nonostante l'opposizione dei partigiani di fede anti-clericale. L'Arciprete si comporto bene, i nazi-fascisti si arresero.
Un tempo l'economia della valle era fondata sui traffici commerciali in direzione della
Svizzera
, dovuti alla posizione favorevole. Quando nell'800 essi diminuirono sostanzialmente, la cittadina di
Chiavenna
subi un minore sfavore del resto della valle, dovuto ad una presenza di consolidate industrie. Proprio in quegli anni (1880 circa) cominciarono infatti dei forti flussi migratori dagli altri paesi della valle che, come si e detto prima, avevano subito un maggiore sfavore dalla drastica diminuzione dei passaggi commerciali. L'agricoltura a quel tempo era povera e arretrata, perche il Piano di
Chiavenna
, a sud della valle, doveva essere ancora in gran parte bonificato. I flussi migratori maggiori erano diretti verso l'
Argentina
, l'
Australia
e la
California
. Oggi, visti i profitti e la vicinanza, molti valchiavennaschi lavorano in
Svizzera
.
Oggi nel Piano di
Chiavenna
sono presenti vari stabilimenti per l'allevamento bovino e, in modo minore, caprino. Quindi il terreno del Piano di
Chiavenna
e utilizzato per il pascolo animale, alle coltivazione e allo sfalcio per produrre fieno. I prodotti dell'allevamento sono specialmente:
- latticini: formaggi come la Magnoca, il
Bitto
e vari altri tipi, anche caprini
- carni lavorate: la
brisaola
, la
spaleta
, il
violin
(detto anche "violino di capra"
[3]
trattandosi di un prosciutto di carni di capra) e i
bastardei
.
L'industria e abbastanza fiorente. Il suo sviluppo, avvenuto nel XIX secolo, ha portato alla creazione di due tipi di lavorazione destinate al mercato nazionale: quella della filatura del cotone e quella della produzione della birra. Alla fine dell'800, erano presenti ben sette birrifici nella valle (uno di essi era ospitato nell'edificio dell'attuale Biblioteca della Valchiavenna, a
Chiavenna
). L'attivita della filatura sopravvisse fino al
1932
, mentre quella della produzione di birra fino agli anni '50, dopo il trasferimento degli impianti. Ultimamente, pero, sono sorti nella bassa valle dei piccoli impianti di produzione artigianale della birra. A
Gordona
e presente inoltre la fabbrica della rinata Birra Spluga. E gia scomparsa da vario tempo la lavorazione della pietra ollare, gia conosciuta ai tempi dei Romani. Il cuore pulsante dell'industria della Valchiavenna e nell'area industriale di
Gordona
. Qui sono presenti industrie meccaniche, edilizie, del vetro… Oltre alla fabbrica della Birra Spluga, a
Gordona
e presente una fabbrica di articoli sportivi in legno che, quando venne fondata a
Chiavenna
era la prima fabbrica di sci in
Italia
. Per quanto riguarda le industrie alimentari, presso l'area industriale di
Gordona
e presente un allevamento di pollame, conosciuto anche nazionalmente. Incastonata tra
Chiavenna
e
Prata Camportaccio
vi e una fabbrica di pasta, che produce anche prodotti valtellinesi (basta citare i
Pizzoccheri
). In Valchiavenna vi sono alcune cave per l'estrazione di vari minerali, come il marmo detto “Sanfedelino”, per la vicinanza di una delle cave al tempietto dedicato a
San Fedele di Como
sulle rive del
Lago di Mezzola
. La Valchiavenna e ricca di bacini idrici artificiali. Essi producono molta energia elettrica, utilizzata specialmente in
Lombardia
.
Il turismo e un'importante fonte di reddito e puo contare su molte attrattive, non solo legate alla montagna.
Chiavenna
e meta di turismo storico, e riscuote successo la Sagra dei
Crotti
, nata nel
1956
, che vi si tiene nella prima meta di settembre. Gli alpeggi montani sono diventati luogo di villeggiatura estiva per molti turisti, mentre d'inverno sono molto frequentate le piste da sci. Esse sono situate in gran parte a
Madesimo
(famoso e il cosiddetto “
Canalone
”, sul
Pizzo Groppera
) e nel territorio di Motta, localita in comune di
Campodolcino
, raggiungibile con una funicolare dal capoluogo della
Valle Spluga
o con una strada carrozzabile da
Madesimo
. In quest'ultimo centro si tennero, nel
1911
, le prime gare di sci in
Italia
. I due comuni principali della valle superiore, a causa del turismo, hanno subito un intenso sviluppo urbanistico. Turista illustre nella
Valle Spluga
fu
Giosue Carducci
, che frequento la valle dal
1888
al
1905
e, visitando i suoi vari paesaggi, scrisse varie poesie su di essi. Presso
Gordona
si puo praticare il freeclimbing e il canyoning lungo la gola del torrente
Boggia
, mentre a
Piuro
e molto frequentata la zona vicino alla cascata dell'”
Acquafraggia
”. Presso Novate Mezzola c'e il
lago di Mezzola
una noto lago di origine Glaciale che porta molti turisti nella valle.
Il territorio della valle appartiene alla
Diocesi di Como
.
La Piana di Chiavenna e attraversata dalla
strada statale 36 del Lago di Como e dello Spluga
, dalla
strada provinciale 2 di Trivulzia
e dalla
ferrovia Colico-Chiavenna
. Le strada provinciale nasce come diramazione dalla strada statale a Novate Mezzola e finisce riunendosi con la strada statale in Largo dei Valichi Alpini Antonino Pio, anche chiamata nel linguaggio comune "4 strade", a
Chiavenna
; durante questo percorso la strada si dirama tre volte, formando la SP2 dir/A, dir/B e dir/C, per ricollegarsi alla strada statale prima del termine a Chiavenna. Qui la
SS 36
continua attraverso la
Valle Spluga
fino all'
omonimo passo
mentre nello stesso punto inizia la
strada statale 37 del Maloja
, che percorre la
Val Bregaglia
fino al confine italo-svizzero per poi proseguire in Svizzera come
Strada principale 3
.
Nella Valle Spluga l'unica strada di fondovalle e la statale 36, tranne sopra Campodolcino dove e presente anche la strada provinciale 1 di Isola, che si dirama dalla strada principale a Campodolcino, porta fino al paese di Isola per poi riscendere e terminare nei pressi della galleria che porta a Madesimo.
Alcune informazioni nelle sezioni di storia, geografia ed economia sono elaborazioni di appunti tratti da:
- Tesi di laurea di Giorgio Succetti, presentata alla Facolta di architettura al
Politecnico di Milano
nell'anno 93/94;
- Valentina Vezzosi, Guido Scaramellini e Guglielmo Scaramellini, “Guida turistica della Valchiavenna”, tipolitografia Rota (ora tipografia Rotalit),
Chiavenna
1986;
- Giovanni Giorgetta, “
Chiavenna
ricorda nel 1849 i caduti per l'indipendenza italiana”, contenuto in “Clavenna”, il bollettino del centro di studi storici valchiavennaschi, anno XLV (2006);
- “L'Arciprete Pietro Bormetti e il suo tempo”, di Don Siro Tabacchi, tipografia Rotalit,
Chiavenna
1997.
- Anonimo,
Da Chiavenna a Coira nei Grigioni lungo la nuova strada dello Spluga [1826]
, con testo originale inglese e 13 litografie a colori dell'epoca di F. Calvert su disegni di G. Clowes, a cura di Tiziana Nava, tr. it. di Silvia F. Nava, prefazione di Guido Scaramellini, Viennepierre, Milano 2006