Le prime forme di teologia cristiana si ebbero con i cosiddetti
Padri Apostolici
del II secolo, nessuno dei quali tuttavia rientra nel novero degli
Apostoli
di Gesu, appartenuti al secolo precedente.
[1]
I Padri Apostolici affrontarono gia in modo rilevante alcuni aspetti dell'argomento profetico-dottrinale del cristianesimo. Tra i documenti piu preziosi che essi hanno lasciato vi era la
Didache
, un testo contenente alcune indicazioni di natura educativa e morale.
Il discorso di Paolo sull'Areopago
Il primo incontro tra cristianesimo e pensiero greco si ebbe col discorso di
Paolo di Tarso
agli Ateniesi:
≪Ateniesi, vedo che sotto ogni aspetto siete estremamente religiosi. Poiche, passando, e osservando gli oggetti del vostro culto, ho trovato anche un altare sul quale era scritto: ≪
Al dio sconosciuto
≫. Orbene, cio che voi adorate senza conoscerlo, io ve lo annunzio. Il Dio che ha fatto il mondo e tutte le cose che sono in esso, essendo Signore del cielo e della terra, non abita in templi costruiti da mani d'uomo; e non e servito dalle mani dell'uomo, come se avesse bisogno di qualcosa; lui, che da a tutti la vita, il respiro e ogni cosa. Egli ha tratto da uno solo tutte le nazioni degli uomini perche abitino su tutta la faccia della terra, avendo determinato le epoche loro assegnate, e i confini della loro abitazione, affinche cerchino Dio, se mai giungano a trovarlo, come a tastoni, benche egli non sia lontano da ciascuno di noi. Difatti, in lui viviamo, ci moviamo, e siamo, come anche alcuni vostri poeti hanno detto: ≪Poiche siamo anche sua discendenza≫. […] Dio dunque, passando sopra i tempi dell'ignoranza, ora comanda agli uomini che tutti, in ogni luogo, si ravvedano, perche ha fissato un giorno, nel quale giudichera il mondo con giustizia per mezzo dell'uomo che egli ha stabilito, e ne ha dato sicura prova a tutti, risuscitandolo dai morti≫.
(
Atti degli apostoli
, 17, 16-31)
Fu solo con i primi
Padri apologisti
, tuttavia, che il pensiero cristiano comincio ad assumere gradatamente le vesti della teologia, ovvero di un tentativo di pensare la divinita anche con gli strumenti della
ragione
, non tanto per rinforzare la fede, quanto allo scopo di difenderla dalle critiche nei suoi confronti. Nel clima cosmopolita dell'
ellenismo
greco-romano, inoltre, sempre piu si era venuta a creare l'esigenza di distinguere l'autentico credo cristiano dagli apporti di altre dottrine. Il rapporto con la
filosofia greca
e pagana, in particolare, fu al centro di un vivo dibattito: gia in precedenza
Paolo di Tarso
aveva piu volte contrapposto la sapienza sofistica delle tradizioni umane
[2]
alla sapienza divina, la quale egli invitava a conoscere con gli ≪occhi della mente≫.
[3]
Un embrionale tentativo di fusione tra
pensiero greco
e
religione mosaica
era stato poi compiuto da
Filone di Alessandria
, generalmente ritenuto il primo ad aver interpretato in maniera platonica la
Bibbia
, e per questo considerato un precursore della
Patristica
.
[4]
In generale si puo dire che il retaggio culturale pagano fu accolto dai primi cristiani con accenti diversi, senza identificare automaticamente i suoi sistemi di pensiero con il messaggio evangelico, ma anzi con una certa coscienza critica che ad esempio in
Tertulliano
si tramuta in aperta diffidenza. Egli infatti si domanda: ≪Che cosa hanno in comune Atene e Gerusalemme? Che cosa l'Accademia e la Chiesa?≫.
[5]
Introducendo per la prima volta il concetto di
Persona
, Tertulliano sostenne che i dogmi della religione cristiana vanno sostenuti con convinzione tanto maggiore quanto meno risultino comprensibili alla ragione; tesi riassunta nell'espressione
Credo quia absurdum
(≪Credo perche e assurdo≫).
[6]
Altri apologisti si dimostrarono invece piu aperti alla possibilita di un dialogo con la filosofia.
Giustino
ad esempio fu tra i primi teologi a identificare il Cristo incarnato con il
Logos
dei
greci
, termine che egli trovava adoperato nel
prologo di Giovanni
.
Logos
, tradotto in
latino
con
Verbo
, significava essenzialmente la ragione o il fondamento universale del mondo, ed era una concetto chiave in particolare della
filosofia stoica
e
neoplatonica
.
Anche
Ireneo
si mostro disponibile ad accogliere alcuni principi generali del neoplatonismo, da lui giudicato affine al cristianesimo; d'altro lato egli mise in guardia dall'insorgere di
correnti gnostiche in ambito cristiano
, piuttosto diffuse allora, e nelle quali era prevalente l'aspetto
ascetico
ed
esoterico
, col tempo divenuto comunque patrimonio della Chiesa stessa. Ireneo, avversando il pessimismo
gnostico
volto a svalutare le realta corporee, fu il primo teologo ad utilizzare il principio della
successione apostolica
per confutare i suoi oppositori, evidenziando una linea di continuita che nasce con
Gesu
, attraversa gli
apostoli
e prosegue tramite l'opera dei
Vescovi
.
[7]
Questo
ordine sacro
rappresenta una vera e propria
Tradizione
, in possesso delle seguenti caratteristiche:
- essa ha un carattere pubblico, a differenza di quello segreto delle correnti gnostiche;
[8]
- ha un carattere unitario, mentre le sette sono molteplici e diverse;
[9]
- e guidata dallo
Spirito Santo
, cioe dallo spirito di Dio, e quindi non trasmette insegnamenti umani per quanto dotti o intelligenti.
[10]
≪La tradizione degli apostoli, manifesta in tutto quanto il mondo, si mostra in ogni Chiesa a tutti coloro che vogliono vedere la verita e noi possiamo enumerare i vescovi stabiliti dagli Apostoli nelle Chiese e i loro successori fino a noi… [Gli Apostoli] vollero infatti che fossero assolutamente perfetti e irreprensibili in tutto coloro che lasciavano come successori, trasmettendo loro la propria missione di insegnamento. Se essi avessero capito correttamente, ne avrebbero ricavato grande profitto; se invece fossero falliti, ne avrebbero ricavato un danno grandissimo.≫
Tra coloro che si dedicarono alla formulazione di un primo grande sistema di filosofia figuro invece
Clemente Alessandrino
; come Giustino, anche Clemente arrivo a sostenere che Dio aveva dato la filosofia ai Greci ≪come un Testamento loro proprio≫.
[11]
Per lui la tradizione filosofica greca, quasi al pari della
Legge mosaica
per gli
Ebrei
, e ambito di "
rivelazione
": sono due rivoli che in definitiva vanno verso lo stesso
Logos
. Raccogliendo la sua eredita,
Origene Adamantio
impresse una svolta decisiva alla teologia cristiana, rifondandola come
esegesi
e spiegazione delle
Scritture
. Secondo
Eusebio di Cesarea
, Origene ≪insegno che la condotta deve corrispondere esattamente alla parola, e fu soprattutto per questo che, aiutato dalla grazia di Dio, indusse molti ad imitarlo≫
[12]
Origene fu inoltre tra i primi a utilizzare il termine
homoousios
(≪consustanziale≫)
[13]
per indicare il rapporto di
processione
esistente fra le tre Persone della
Trinita
, in un'ottica tuttavia non di piena parita, ma di
subordinazione
del Figlio rispetto al Padre;
[14]
i suoi insegnamenti furono ripresi in seguito da
Gregorio Nazianzeno
che si espresse invece in favore di una pari dignita delle tre Persone divine, concetto quindi fatto proprio dal
Concilio di Nicea
(
325
), il quale stabili:
- la dottrina dell'
homoousion
,
[13]
cioe della
consustanzialita
del Padre e del Figlio, con cui si negava che il Figlio fosse creato (
genitum
,
non factum
), e che la sua esistenza fosse posteriore al Padre (
ante omnia saecula
);
- la nascita virginale di Gesu, che venne cosi ufficialmente definita: ≪[Gesu] nacque da
Maria Vergine
≫;
- la condanna in tutti i suoi aspetti dell'
arianesimo
, il quale sosteneva in particolare che Gesu non avesse natura divina come il Padre.
Il tema della
consustanzialita
delle tre Persone fu quindi ripresa da
Agostino d'Ippona
, oggi ritenuto il maggiore esponente della Patristica. Egli divenne un vescovo
neoplatonico
, e opero una delle piu notevoli sintesi tra la
filosofia greca
e la
fede cristiana
, riprendendo soprattutto da
Plotino
il tema delle tre nature o
ipostasi
divine (
Uno
,
Intelletto
e
Anima
) e identificandole con le tre
Persone
della
Trinita
cristiana (
Padre
,
Figlio
e
Spirito Santo
), ma concependo il loro rapporto di
processione
non piu in senso degradante, ma appunto in un'ottica di parita.
Secondo Agostino ci sono dei limiti oltre i quali la
ragione
non puo andare, ma
Dio
puo scegliere di
illuminare
con la
fede
l'
anima
dei suoi eletti, riuscendo a placare la loro sete di conoscenza. Agostino riprese da Plotino anche la concezione del
male
come semplice privazione dell'Essere, cioe di Dio: il male e dovuto percio unicamente alla disobbedienza umana. A causa del
peccato originale
nessun uomo e degno della salvezza, ma Dio puo scegliere in anticipo chi salvare, tramite il ricorso alla
grazia
; cio non toglie che noi possediamo comunque un
libero arbitrio
.
Con Agostino emerse tuttavia, su questo punto, una differenza peculiare della filosofia cristiana rispetto a quella greca, nella quale era certamente presente l'idea della contrapposizione tra
bene
e
male
, ma era assente la nozione del
peccato
, per cui non c'era una visione lineare della storia come percorso di riscatto verso la salvezza. Agostino invece ebbe presente come la lotta tra bene e male si svolge soprattutto nella
storia
. Cio comporto anche una riabilitazione della dimensione terrena rispetto al giudizio negativo che ne aveva dato il platonismo. Ora anche il mondo e gli enti corporei hanno un loro valore e significato, in quanto frutti dell'amore di Dio. Si tratta di un Dio vivo e Personale che sceglie volontariamente di entrare nella storia umana. All'amore ascensivo tipico dell'
eros
greco, Agostino affianco pertanto l'amore discensivo di Dio per le sue creature, proprio dell'
agape
cristiano.
Il sistema di grazia formulato da Agostino diede vita a quasi un secolo di dispute (
430
-
529
), che termino con il trionfo dell'agostinismo moderato. Il
concilio di Efeso
, gia nel
431
, oltre a occuparsi di una serie di questioni
cristologiche
con cui condannava il
nestorianesimo
(assertore di una rigida separazione tra natura umana e divina di Gesu), aveva ribadito la condanna del
pelagianesimo
. I
Semipelagiani
del sud della Francia tuttavia non riuscivano a concepire la predilezione di Dio per l'eletto e, per confutare l'opera di Agostino, si valsero, a volte, delle esagerate
formulae
di
san Fulgenzio
, o delle teorie di alcuni, isolati,
predestinazionisti
come, per esempio, Lucido, che fu condannato dal
concilio di Arles
(
475
). Tuttavia, la moderazione di
Prospero d'Aquitania
e le tesi conciliatrici contenute nell'appello a tutti dell'ignoto autore del
De Vocatione omnium gentium
, aprirono la strada ad un accordo. In virtu di tale accordo,
san Cesario di Arles
ottenne da
papa Felice IV
una serie di
Capitula
che furono solennemente promulgati ad
Orange
, e costituirono la consacrazione al trionfo dell'agostinismo (529).
L'ultimo periodo della
patristica
consistette piu che altro nella rielaborazione di dottrine gia formulate. Tra i piu originali vi fu
Boezio
, ritenuto uno dei fondatori della
scolastica
e della
disputa sugli universali
, riguardante la definizione delle
essenze
attribuibili a generi e specie universali.
[15]
Boezio suddivise in particolare la filosofia in tre tipi di esseri:
Gli
intellettibili
[16]
sono gli esseri immateriali, concepibili solo dall'
intelletto
, senza l'ausilio dei sensi, come Dio, gli angeli, le anime; il ramo della filosofia che di questi si occupa e propriamente la
teologia
. Gli
intelligibili
sono invece gli intellettibili calati nelle realta materiali, le quali vengono percepite dai sensi pur essendo sempre concepibili dall'intelletto. La
natura
e infine oggetto della
fisica
, suddivisa in sette discipline: quelle del
quadrivium
-
aritmetica
,
geometria
,
musica
e
astronomia
- e del
trivium
-
grammatica
,
logica
e
retorica
.
Nello
Pseudo-Dionigi l'Areopagita
si trova invece la prima esplicita distinzione tra
teologia negativa
e
teologia affermativa
: mentre quest'ultima arriva a Dio tramite un progressivo accrescimento di tutte le qualita finite dei singoli oggetti, la prima al contrario procede per decrescita e diminuzione fino ad eliminare ogni contenuto dalla mente, poiche Dio, essendo superiore a tutte le realta possibili e immaginabili, non e identificabile con nessuna di esse. Si notano in lui gli influssi del
neoplatonismo
agostiniano.
Anche l'irlandese
Scoto Eriugena
, teologo di epoca carolingia e autore del
Periphyseon
(o
De divisione naturae
), riprese la riflessione tipicamente agostiniana sul rapporto dualistico e complementare tra
fede
e
ragione
che in Dio necessariamente coincidono, risolvendolo in un cerchio; privilegiando la via negativa, egli vedeva Dio come superiore sia all'
essere
che al
non-essere
, come il punto in cui il dualismo della realta si ricompone in unita. Egli segui pertanto l'interpretazione di Dionigi l'Areopagita, del quale tradusse in latino il
Corpus Areopagiticum
, e del quale ribadi la concezione che le
idee
platoniche sussistono nel
Verbo
ma non coincidono con esso: sono infatti opera del Padre. Ritenendo gli universali
ante rem
, Scoto Eriugena prese quindi posizione a favore del
realismo estremo
nella
disputa sugli universali
.
A partire dall'
anno Mille
e particolarmente significativa la nascita della
filosofia scolastica
, cosi chiamata dall'istituzione delle
scholae
, ossia di un sistema scolastico-educativo diffuso in tutta Europa, e che garantiva una sostanziale uniformita di insegnamento.
Padre della Scolastica
e generalmente considerato l'abate benedettino
Anselmo d'Aosta
,
[17]
poi divenuto
arcivescovo di Canterbury
, che cerco una convergenza tra fede e ragione nel solco della tradizione
platonica
e
agostiniana
. Le sue due opere principali vertono sull'
argomento ontologico
dell'esistenza di
Dio
, che nel
Monologion
viene da lui trattato
a posteriori
partendo dalla considerazione che, se qualcosa esiste, occorre ammettere un Essere supremo come principio della catena ontologica che lo rende possibile. Nel
Proslogion
, invece, Anselmo espone una prova
a priori
, in base alla quale Dio e l'Ente massimo di cui non si puo
pensare
nulla di piu grande; chi nega che a questo concetto dell'intelletto corrisponda una realta, necessariamente si contraddice, perche allora si potrebbe pensare che l'Ente massimo sia minore di qualcosa ancora piu grande che abbia anche l'esistenza.
≪O Signore, tu non solo sei cio di cui non si puo pensare nulla di piu grande (
non solum es quo maius cogitari nequit
), ma sei piu grande di tutto cio che si possa pensare (
quiddam maius quam cogitari possit
) [...]. Se tu non fossi tale, si potrebbe pensare qualcosa piu grande di te, ma questo e impossibile.≫
Anselmo fu un sostenitore della realta degli universali come
ante rem
, cioe appunto
a priori
, precedenti l'esperienza. La sua posizione fu appoggiata da
Guglielmo di Champeaux
(esponente di un
realismo
oggi assimilabile piu che altro all'
idealismo
),
[18]
ma avversata da
Roscellino
, fautore invece di un
nominalismo estremo
con cui giungeva a sostenere che le tre Persone della Trinita fossero tre realta fra loro distinte, per quanto identiche per il potere e la volonta: la loro comune
essenza
, la divinita, era dunque solo un nome, un
flatus vocis
. Roscellino fu per questo accusato di
triteismo
. Nella polemica si inseri anche
Pietro Abelardo
, piu favorevole al
concettualismo
, dando luogo a una disputa che fu il tratto caratteristico della Scolastica, protraendosi per vari secoli e fu all'origine per certi versi della
filosofia moderna
.
La nascita della Scolastica aveva permesso intanto lo sviluppo di una nuova forma di sapere piu autonoma rispetto all'
ambiente monastico
in cui la teologia cristiana era cresciuta fino allora, andando adesso a stabilire le proprie sedi nelle scuole annesse alle
cattedrali
, o nelle
Universita
come quelle di
Bologna
e
Parigi
. Quest'ultima in particolare divenne centro internazionale degli studi teologici. Tra gli istituti di nuova formazione acquisto notevole prestigio la
scuola di Chartres
, che si richiamava al pensiero
neoplatonico
di
Agostino d'Ippona
e di Boezio. Nell'ambito della disputa sugli universali gli scolastici di Chartres sostennero che le
idee
sono del tutto
a priori
, essendo creature del Padre, mentre sul piano cosmologico seguirono l'interpretazione data da
Calcidio
al
Timeo
di
Platone
, identificando lo
Spirito Santo
con la platonica
Anima del mondo
, secondo la tesi fatta propria gia da Abelardo. Ammettendo pero l'
immanenza
dello spirito nella Natura, questa fu concepita come una totalita organica e indipendente, oggetto di studi separati rispetto alla teologia.
Contemporaneamente, presero vita anche nuovi fermenti religiosi miranti a rinnovare la Chiesa, come la
Congregazione dei monaci Cluniacensi
sviluppatasi intorno all'anno Mille, o l'
Ordine dei Monaci Cistercensi
, che assunse straordinario incremento e vigore grazie all'opera di
Bernardo di Chiaravalle
. Questi propose una via
mistica
alla speculazione teologica: secondo Bernardo l'unico modo per giungere alla
verita
consiste nella pratica della
contemplazione
e della
preghiera
, e non nell'astratto ragionamento. A lui si contrappose
Pietro Abelardo
, il quale sosteneva invece che ≪non si puo credere in nulla se prima non lo si e capito≫.
[19]
Agli inizi del Duecento nacquero altri due nuovi movimenti, uno fondato dallo spagnolo
Domenico di Guzman
, la cui predicazione di basava sull'efficacia degli argomenti e la forza della persuasione, l'altro da
Francesco d'Assisi
, che mirava invece a convertire tramite un esempio di vita umile, semplice, e in armonia con la natura. Questi movimenti si diffusero soprattutto nelle citta e a contatto con le loro scuole che erano divenute i nuovi centri della cultura medievale.
Furono ad esempio due frati domenicani,
Alberto Magno
e
Tommaso d'Aquino
, a dare un contributo fondamentale allo sviluppo della teologia Scolastica. Autore di un imponente commento alla
Metafisica
di Aristotele, Alberto Magno fu tra i primi a recepire l'influsso dell'
aristotelismo
arabo all'interno del Cristianesimo, ridimensionando il ruolo che l'
agostinismo
aveva avuto fino allora, e provocando accese dispute quando alcuni concetti di derivazione
averroistica
(come la negazione dell'immortalita dell'anima o dell'origine creazionistica del mondo) sembravano porsi in contrasto con l'ortodossia cristiana. Per la prima volta egli introdusse allora una distinzione fra l'ambito della
fede
, di cui si occupa la
teologia
, e quello della
scienza
, in cui opera la
ragione
, pur cercando sempre un punto di incontro tra questi due campi. Alla fede assegno Agostino come massima autorita, e alla scienza Aristotele, accolto pero sempre da un punto di vista critico.
[20]
Si puo dire che Alberto Magno diede alla teologia cristiana la forma e il metodo che, sostanzialmente, si sono conservati fino ai giorni nostri. Uomo dotato di grande genio e cultura,
[21]
visse con profonda devozione religiosa il suo impegno dottrinale.
[22]
Discepolo di Alberto fu
Tommaso
, il quale analogamente, di fronte all'avanzare dell'aristotelismo arabo che sembrava voler mettere in discussione i capisaldi della
fede cristiana
, mostro che quest'ultima non aveva nulla da temere, perche le verita della ragione non possono essere in contrasto con quelle della
Rivelazione
, essendo entrambe emanazione dello stesso Dio.
Secondo Tommaso non c'e contraddizione tra
fede
e
ragione
, per cui spesso la filosofia puo giungere alle stesse verita contenute nella
Bibbia
; per esempio, si puo arrivare a conoscere l'
esistenza di Dio
sia attraverso la fede, sia attraverso la ragione e l'osservazione basata sui sensi. Come il suo maestro, anche Tommaso cerco di conciliare la rivelazione cristiana con la dottrina di
Aristotele
, il quale, partendo dallo studio della
natura
, dell'
intelletto
e della
logica
, aveva sviluppato delle conoscenze sempre valide e universali, facilmente assimilabili dalla
teologia
cristiana, dal momento che la verita oggettiva, come del resto insegnava lo stesso filosofo greco, e tale proprio in quanto rimane sempre uguale in ogni epoca e luogo. Cosi era ad esempio nelle scienze naturali, per le quali esisteva un perenne passaggio dalla
potenza
all'
atto
che strutturava gerarchicamente il mondo secondo una scala ascendente che va dalle piante agli animali, e da questi agli uomini, fino agli
angeli
e a
Dio
, che in quanto motore immobile dell'universo e responsabile di tutti i processi naturali. Le intelligenze angeliche hanno una conoscenza
intuitiva
e superiore, che permette loro di sapere immediatamente cio a cui noi invece dobbiamo arrivare tramite l'esercizio della
ragione
.
L'opera fondamentale di Tommaso d'Aquino, la
Summa Theologiae
, fu da lui concepita alla stegua del processo di edificazione delle grandi cattedrali europee: come la teologia ha lo scopo di rendere trasparenti alla ragione i fondamenti della fede, cosi l'
architettura
, in particolare quella delle chiese
romaniche
del Duecento, divento lo strumento collettivo per l'educazione del popolo e della sua partecipazione alla Verita rivelata.
Mentre Tommaso contribuiva cosi alla rinascita e alla diffusione dell'
aristotelismo
nell'Europa cristiana, il suo contemporaneo
Bonaventura di Bagnoregio
fu invece il maggiore esponente della corrente
neoplatonica
. Nella riflessione di Bonaventura, speculare sotto certi aspetti a quella di Tommaso, non si trovano monumentali architetture razionali, bensi il prevalere di un sentimento
mistico
ispirato alla religiosita di
San Francesco d'Assisi
. In lui permase centrale il tema agostiniano dell'
illuminazione
divina, sia pure riservato ai soli concetti spirituali. Secondo Bonaventura infatti, mentre la sensibilita e strumento opportuno per l'anima, che attraverso la realta
empirica
giunge alla formazione dei concetti universali, per la conoscenza dei principi spirituali occorre l'illuminante
grazia divina
.
≪Qualunque siano le disposizioni interiori, queste non hanno alcun potere senza l'aiuto della Grazia divina. Ma questa e concessa solo a coloro che la chiedono (...) con fervida preghiera. E la preghiera il principio e la sorgente della nostra elevazione. (...) Cosi pregando, siamo illuminati nel conoscere i gradi dell'ascesa a Dio.≫
La via dell'illuminazione e dunque quella che porta a cogliere le
essenze
eterne, e ad alcuni permette persino di accostarsi a Dio. L'illuminazione guida anche l'azione umana, in quanto solo essa determina la
sinderesi
, cioe la disposizione pratica al bene. Permane qui, com'e chiaro, il valore conoscitivo e morale del mondo ideale platonico ma il tutto e trasfigurato dall'esigenza religiosa della salita dell'uomo verso Dio.
Mentre Tommaso e Bonaventura insegnarono soprattutto a Parigi, altre scuole crebbero di rinomanza, come quelle di
Oxford
e di
Colonia
. Il piu importante maestro di Oxford fu
Ruggero Bacone
, che rifacendosi alla distinzione introdotta dagli aristotelici tra scienza e fede, individuo due diverse fonti della conoscenza: la
ragione
, la quale pero si basa sempre su un sapere mediato, e l'
intuizione
, che invece attinge immediatamente al dato. Quest'ultimo puo essere di natura
mistica
, se concerne le verita teologiche della Rivelazione, oppure
sperimentale
, se attinente alle verita del mondo naturale. La distinzione tra questi due ambiti, che fu anticipata nei suoi sviluppi anche dalla
scuola di Chartres
, tendera col tempo ad accentuarsi sempre piu.
La disputa sugli universali aveva intanto trovato una soluzione nel compromesso elaborato da Alberto Magno e Tommaso d'Aquino, sostenitori del
realismo moderato
, secondo cui gli universali sono:
- ante rem
, cioe esistono
prima
della realta, nella mente di
Dio
, come le
idee
platoniche;
- in re
, essendo anche
all'interno
degli oggetti stessi, come loro essenza reale (
immanenza
);
- post rem
, diventando un
prodotto reale
della nostra mente, che svolge quindi una funzione autonoma nell'elaborazione dei concetti indipendentemente dalla realta.
Nella questione tuttavia si inseri il teologo scozzese
Duns Scoto
, che sollevo il problema dell'
haecceitas
, ossia dell'essenza che determina un particolare oggetto in un certo modo (
hic et nunc
) rendendolo "questo qui". Degli universali che sono all'origine delle singole realta, secondo Scoto, non si puo dire nulla, essendo impossibile stabilire il
perche
del loro essere cosi e non diversamente. In tal modo, Duns Scoto sottolineo anche l'aspetto
apofatico
e ignoto di Dio, sostenendo l'esistenza di un limite intrinseco di ogni sapere umano: se la logica vuole essere consistente, deve rinunciare a indagare cio che per sua natura non puo avere una risposta razionale. Egli affermava bensi, sulla scia di
Parmenide
, la necessita di essere dell'
Essere
, ma l'impossibilita di necessitarne il contenuto, di dargli cioe un predicato razionalmente giustificabile.
Si apri cosi la strada a una sostanziale sfiducia nella
ragione
umana di poter indagare i misteri della
fede
, laddove invece la caratteristica peculiare della
filosofia medievale
era stata proprio l'assimilazione di Dio alla Logica, in virtu del fatto che Dio nei
Vangeli
era presentato come
Logos
(Principio logico). Scoto in particolare fu un assertore della dottrina del
volontarismo
, secondo cui Dio sarebbe animato da una
volonta
incomprensibile e arbitraria, del tutto slegata da criteri razionali che ne limiterebbero la liberta d'azione. Questa posizione ebbe come conseguenza un crescente
fideismo
, ossia una fiducia cieca in Dio, non motivata da argomenti.
Al fideismo aderi soprattutto
Guglielmo di Ockham
, esponente della corrente
nominalista
, all'interno della quale egli giunse a negare alla
Chiesa
il ruolo di mediazione tra Dio e gli uomini. Basandosi su una concezione
riduzionista
del sapere (all'origine del suo famoso
rasoio
), Occam critico i concetti di
causa
e di
sostanza
, da lui giudicati metafisici, in favore di un approccio
empirico
alla conoscenza. Radicalizzando la teologia di Scoto, affermo che Dio non ha creato il mondo per ≪intelletto e volonta≫ come sosteneva Tommaso d'Aquino, ma per sola volonta, e dunque in modo arbitrario, senza ne regole ne leggi. Come Dio, anche l'essere umano e del tutto libero, e solo questa liberta puo fondare la moralita dell'uomo, la cui salvezza pero non e frutto della predestinazione, ne delle sue opere. E soltanto la volonta di Dio che determina, in modo del tutto inconoscibile, il destino del singolo essere umano.
Giovanni Buridano
riprese inizialmente le tesi di Occam, cercando poi di conciliarle con la fisica aristotelica.
In
Germania
, intanto,
Meister Eckhart
poneva le basi della
mistica
speculativa tedesca, accentuando per parte sua il carattere misterioso e imperscrutabile di Dio, elaborando una
teologia negativa
radicalmente
apofatica
. Secondo Eckhart, Dio genera se stesso e il proprio
Figlio
negli uomini, in un atto creativo continuo e ininterrotto.
[23]
Di qui il suo insegnamento rivolto alla cura dell'
anima
e della preghiera contemplativa: ≪L'occhio, nel quale io vedo Dio, e lo stesso occhio, da cui Dio mi vede; il mio occhio e l'occhio di Dio sono un solo occhio ed una sola conoscenza≫; ≪Chi ha realizzato Dio sente il gusto di tutte le cose in Dio≫.
[24]
Affini al
misticismo
di Eckhart furono i toni utilizzati dall'anonimo autore inglese della
Nube della non conoscenza
, in cui si sono riscontrati molti punti di contatto e di convergenza, pur nella diversita di molti presupposti, con la meditazione del
Buddhismo Zen
. Nel testo si parla di una
caligo ignorantiae
, ma l'immagine della nube e certamente di derivazione biblica, in quanto vi si trovano numerosi passi della
Bibbia
in cui Dio e rappresentato ≪avvolto da nubi e tenebre≫,
[25]
e di cui si dice che ≪risiede nella nube≫.
[26]
Rinascita umanistica della teologia
modifica
Nel XIV secolo la corrente
realista
e quella
nominalista
avevano preso a diversificarsi sempre piu, fino a dare origine a due distinti filoni di pensiero, che lacerarono la Scolastica, gettandola in una crisi che fu aggravata dalla perdita di autonomia politica del clero a causa della
cattivita avignonese
. Le uniche riflessioni in ambito realista consistettero quindi in riformulazioni della teologia precedente basate sul
principio di autorita
.
Con la
rinascita umanistica
si inizio a respirare un clima nuovo, grazie soprattutto all'opera del teologo e matematico
Nicola Cusano
(
1401
??
1464
) che tento un punto di sintesi tra quelle due correnti teologiche.
[27]
Egli infatti, ricorrendo al principio della ≪
dotta ignoranza
≫, conciliava il metodo argomentativo della scolastica con l'
apofatismo
estremo dei neoplatonici tardo-medievali: rifacendosi a
Socrate
, egli affermo che vero sapiente non e colui che possiede la verita, bensi colui che conosce la propria ignoranza, ed e quindi consapevole dei propri limiti. Non si puo infatti essere consci della propria ignoranza senza avere gia parzialmente o inconsciamente intravisto cos'e che non sappiamo. L'ignorante assoluto, viceversa, non ha neppure coscienza della propria ignoranza.
Il sapere umano e sempre congetturale, eppure Dio non e totalmente ignoto, ma anzi si riflette nell'uomo, che e dunque un microcosmo, un Dio in miniatura. Esiste cioe una corrispondenza tra le strutture intellettive divine e quelle umane, nonche tra queste e l'intelligenza oggettivata del cosmo. Dio e l'
implicatio
dell'Essere, mentre l'universo e la sua esplosione in grande. Si tratta di un Dio concepito dinamicamente, che si nasconde (
Deus absconditus
) nel dare origine al mondo, ma al quale ci si puo innalzare grazie all'
intelletto
intuitivo
, che rappresenta la dimensione "divina" dell'uomo, distinta dalla
ragione
: a differenza della logica razionale, infatti, che e limitata dal
principio di non-contraddizione
comune anche agli animali, l'intelletto puo arrivare a intuire l'
Uno
, ossia la comune radice di tutto cio che una volta esplicatosi nel mondo appare invece contraddittorio alla semplice ragione, riuscendo a coglierne unitariamente il molteplice tramite quella
coincidentia oppositorum
(≪coincidenza degli opposti≫) che e propria di Dio.
[28]
≪[L'intelletto] ha con la verita un rapporto simile a quello del poligono col circolo: il poligono inscritto, quanti piu angoli avra, tanto piu risultera simile al circolo, ma non si rendera mai uguale ad esso, anche se moltiplichera all'infinito i propri angoli, a meno che non si risolva in identita col circolo.≫
Con Cusano la teologia cristiana prese a svilupparsi anche al di fuori degli ambienti ecclesiastici, e segno un deciso ritorno alla tradizione platonico-agostiniana come a quella aristotelica, anche se Aristotele appariva in genere meno ispirato.
Marsilio Ficino
, intitolando la sua opera piu celebre
Theologia platonica
, uni
Cristianesimo
e
platonismo
in una ≪pia filosofia≫ antitetica alle correnti di pensiero atee e materialiste. L'
anima
, per Ficino, non e semplice forma del corpo, ma e immortale; la sua funzione e quella di
incarnarsi
per riunire lo spirito e la corporeita, Dio e la materia, che rappresentano i due estremi dell'universo.
≪[L'anima] … e tale da cogliere le cose superiori senza trascurare le inferiori… Per istinto naturale sale in alto e scende in basso. E quando sale, non lascia cio che sta in basso e quando scende, non abbandona le cose sublimi; infatti, se abbandonasse un estremo, scivolerebbe verso l'altro e non sarebbe piu la
copula del mondo
.≫
Come in Cusano, l'anima umana e dunque a immagine del suo Creatore; essa si trova al centro di quel movimento circolare attraverso il quale Dio si disperde nel mondo a causa del suo amore infinito, per poi produrre nuovamente negli uomini il desiderio di ricongiungersi a Lui.
Alla tradizione
neoplatonica
si ricollego anche
Pico della Mirandola
, riconciliandola pero con l'
aristotelismo
e con altri elementi culturali e religiosi, come l'
ermetismo
e la
cabala ebraica
, secondo un ideale di concordia universale. Non manca neppure in Pico la sottlineatura della centralita dell'uomo, al quale Dio ha donato la dignita di essere il libero artefice del proprio destino, non essendo egli ne
animale
ne
angelo
, ma potendo diventare l'uno o l'altro coltivando i ≪semi d'ogni sorta≫ che vi sono in lui:
≪Stabili finalmente l'Ottimo Artefice che a colui cui nulla poteva dare di proprio fosse comune tutto cio che aveva singolarmente assegnato agli altri. Percio accolse l'uomo come opera di natura indefinita e, postolo nel cuore del mondo, cosi gli parlo: "Non ti ho dato, o
Adamo
, ne un posto determinato, ne un aspetto proprio, ne alcuna prerogativa tua, perche [...] tutto secondo il tuo desiderio e il tuo consiglio ottenga e conservi. La natura limitata degli altri e contenuta entro leggi da me prescritte. Tu te la determinerai senza essere costretto da nessuna barriera, secondo il tuo arbitrio, alla cui potesta ti consegnai".≫
Partendo invece da posizioni meno dottrinali e piu attinenti all'aspetto della condotta pratica,
Erasmo da Rotterdam
si propose di riformare la Chiesa e la teologia per ricondurla al cristianesimo delle origini. Anche Erasmo ebbe comunque presenti i valori del mondo classico, da lui riassunti nell'ideale dell'
humanitas
, cioe della greca "filantropia" (l'amore per l'umanita), che andava secondo lui conciliata con la
pietas
, nucleo centrale del cristianesimo, che si doveva basare su una fede radicata nell'interiorita dell'animo. Egli predico una tolleranza religiosa che facesse a meno di cacce all'eretico e di aspre contese critiche e dottrinali.
Per riformare e purificare la vita della fede, Erasmo elaboro quindi un progetto generale di riforma religiosa fondata su un'educazione culturale, volta a porre rimedio al pericolo di una
teologia scolastica
che gli sembrava impaludata in questioni inutili e distanti dalla prassi cristiana. Il suo progetto tuttavia naufrago di fronte all'avvento della
Riforma
di
Lutero
, contro cui Erasmo decise a malincuore di scontrarsi sul tema decisivo del
libero arbitrio
.
Recependo gli influssi della
cultura nominalista
che dominavano l'universita di
Erfurt
,
[29]
Martin Lutero
opero un'interpretazione letterale di alcuni passi di
San Paolo
, come il seguente: ≪Noi riteniamo, infatti che l'uomo e giustificato per la fede, indipendentemente dalle opere della Legge≫.
[30]
Lutero ne trasse la conseguenza che solo grazie alla fede, infusa dalla grazia divina, sia possibile la salvezza. Egli infatti intendeva il termine "giustificato" in senso letterale (
iustum facere
): essere resi giusti da ingiusti che siamo per natura, per via del
peccato originale
.
[31]
Ne risulto la
negazione del libero arbitrio
. La sua dottrina, derivata in gran parte da quelle di
Wycliff
e di
Hus
, si fece quindi promotrice di una
Riforma
sintetizzabile nei seguenti punti:
- sacerdozio universale
: per pregare Dio non serve il tramite del clero e dei sacramenti, poiche tra Lui e l'uomo c'e un contatto diretto;
- ≪libero esame≫: l'uomo puo accedere da solo alle
Sacre Scritture
e interpretarle secondo la propria coscienza.
- per guadagnare il
paradiso
non servono le buone opere, ma e sufficiente avere fede in Dio.
Lutero cosi fece propria la teoria della
predestinazione
secondo una linea di interpretazione che va da San Paolo ad Agostino. Respinse inoltre ogni intromissione nella teologia da parte della
filosofia greca
, non solo di Aristotele, ma anche di Platone. Le Sacre Scritture divennero per lui l'unica fonte della Rivelazione. Tuttavia altri esponenti della Riforma, tra cui spicca
Filippo Melantone
, si preoccuparono di dare una sistemazione dottrinale alle sue tesi proprio ricorrendo alla filosofia classica e umanistica. Ad esempio la
Confessione augustana
di Melantone e a tutt'oggi considerata uno dei testi base delle Chiese protestanti di tutto il mondo.
Con la Riforma luterana l'Europa venne accesa da una serie di dispute dottrinali che ruppero l'unita dei cristiani d'Occidente. Invano Erasmo si adopero per ricomporre la frattura, sostenendo che il
libero arbitrio
e stato viziato ma non distrutto completamente dal
peccato originale
, e che senza un minimo di liberta da parte dell'uomo la
giustizia
e la
misericordia
divina diventano prive di significato. Le sue critiche a Lutero sono sintetizzabili nei seguenti punti, da lui esposti nel
De libero arbitrio
:
- Se l'essere umano non ha la facolta di accettare o rifiutare liberamente la
grazia divina
che gli viene offerta, a che scopo nelle
Scritture
sono presenti ammonimenti e biasimi, minacce di castighi ed elogi dell'obbedienza?
- Se inoltre, come predicava Lutero, l'uomo non ha bisogno di chiese e organi intermediari tra se e Dio, ma e in grado da solo di accedere ai contenuti della Bibbia essendo l'unico sacerdote di se stesso, come si concilia questa supposta autonomia con la sua assoluta incapacita di scelta in ambito morale?
Lutero gli rispose nel
De servo arbitrio
in cui spiego che l'uomo puo avere una certa liberta in ambiti inferiori, ma e pur sempre Dio, quello
absconditus
della tradizione
occamista
, a spingerlo in direzione della dannazione o della salvezza. Quest'ultima era per lui piu importante di qualsiasi liberta.
Alla concezione volontaristica di Dio aderi anche
Giovanni Calvino
, che radicalizzo il concetto di predestinazione fino a interpretarlo in un senso rigorosamente determinista. E la
Provvidenza
a guidare gli uomini, indipendentemente dai loro meriti, sulla base della
prescienza
e onnipotenza divina. L'uomo tuttavia puo ricevere alcuni "segni" del proprio destino ultraterreno in base al successo o meno ottenuto nella propria vita politica ed economica.
A Calvino seguirono altri riformatori come
Ulrico Zwingli
, ma anche la
Chiesa cattolica
si fece promotrice di una propria "riforma", oggi nota col termine "
Controriforma
",
[32]
per rimediare alla perdita dell'unita dei fedeli, e dare attuazione a quei processi di rinnovamento che erano comunque gia da tempo presenti al suo interno, ad opera ad esempio di
Girolamo Savonarola
o dello stesso Erasmo da Rotterdam. L'espressione piu compiuta della Controriforma avvenne nel
Concilio di Trento
, che stabili i seguenti punti:
- conferma del ruolo intermediario della Chiesa fra l'uomo e Dio;
- riconoscimento del merito salvifico non solo della fede, ma anche delle buone opere;
- riconferma del numero e del valore dei
sacramenti
;
- riaffermazione dell'esistenza del
purgatorio
.
Furono fondati anche nuovi ordini religiosi, tra cui la
Compagnia di Gesu
ad opera di
Ignazio di Loyola
. Questi elaboro, sperimentandolo in prima persona, un particolare metodo di preghiera e contemplazione, fondato sul
discernimento
: si trattava di una serie di esercizi spirituali (
Ejercicios espirituales
) basati sull'insegnamento della
Seconda lettera ai Corinzi
di Paolo di Tarso: ≪esaminate voi stessi, fate la prova su voi stessi≫.
[33]
I geuiti contribuirono alla nascita di quel movimento teologico noto come
Seconda scolastica
, che si proponeva di far rivivere il pensiero medievale di
Tommaso d'Aquino
, oltre a quello greco di Aristotele, e in misura minore di Platone. Il principale esponente della nuova scolastica fu
Francisco Suarez
. Tra gli altri, anche
Teresa d'Avila
contribui all'attivita riformatrice della Chiesa, esprimendo l'importanza della
meditazione
e del raccoglimento interiore, nel quale l'
estasi
non dev'essere pero un'esperienza di contemplazione fine a se stessa, ma funzionale all'azione.
Nel XVII secolo si assistette alla nascita della dottrina teologica
giansenista
, cosi chiamata dal nome del fondatore
Giansenio
(
1585
-
1638
), che si poneva a meta strada fra il protestantesimo e il cattolicesimo. Il proposito di Giansenio era quello di ricondurre la Chiesa cattolica alla dottrina originaria di
Agostino d'Ippona
, che egli riteneva in contrasto con la morale ecclesiastica
gesuitica
divenuta corrente, secondo cui invece la salvezza era sempre possibile per l'uomo dotato di buona volonta, stando all'insegnamento del gesuita spagnolo
Luis de Molina
(1535-1600), padre del cosiddetto
molinismo
.
La posizione molinista si basava in particolare sui seguenti punti:
- la
prescienza
di Dio e la
liberta
umana sono compatibili, poiche Dio puo ben prevedere nella sua onnipotenza la futura adesione dell'uomo alla
grazia
da lui elargita;
- questo piano di salvezza si attua per una valenza positiva attribuita alla liberta umana, in quanto neppure il
peccato originale
ha spento l'aspirazione dell'uomo alla salvezza.
Il giansenismo riteneva invece che l'uomo sia corrotto dalla
concupiscenza
e che senza la grazia sia destinato a
peccare
e compiere il
male
; questa corruzione viene trasmessa ereditariamente. Il punto centrale del sistema di Sant'Agostino risiedeva per i Giansenisti nella differenza essenziale tra il governo divino della grazia prima e dopo la caduta di Adamo. All'atto della creazione Dio avrebbe dotato l'uomo di piena liberta e della ≪grazia sufficiente≫, ma questi l'aveva persa con il peccato originale. Allora Dio avrebbe deciso di donare, attraverso la morte e resurrezione di
Cristo
, una ≪grazia efficace≫ agli uomini da lui predestinati, resi giusti dalla fede e dalle opere. La questione porto a una serie di dispute tra i religiosi di
Port-Royal
e i gesuiti molinisti, risolte con il formulario
Regiminis apostolicis
.
Al giansenismo aderi tra gli altri
Blaise Pascal
, autore dei
Pensieri
, con cui si proponeva di compiere una poderosa
apologia del Cristianesimo
. La teologia di Pascal e incentrata su una profonda analisi della condizione umana, in rapporto alla verita divina rivelata dal
Cristo
:
≪[...] Noi navighiamo in un vasto mare, sempre incerti e instabili, sballottati da un capo all'altro. Qualunque scoglio, a cui pensiamo di attaccarci e restar saldi, vien meno e ci abbandona e, se l'inseguiamo, sguscia alla nostra presa, ci scivola di mano e fugge in una fuga eterna. Per noi nulla si ferma. [...]≫
La miseria dell'uomo, secondo Pascal, e di essere senza Dio; la sua natura e decaduta dalla natura immortale e divina in cui era nato, a causa del
peccato originale
. Solo l'infinita pienezza della
religione
puo riempire l'infinito vuoto dell'animo umano, e, tra le tante, solo quella cristiana riesce a esprimere il senso della duplicita e della contraddizione in cui si dibatte l'essere umano. In polemica contro
Cartesio
, egli rimarco la differenza fra un Dio che e pensato solamente come Architetto dell'universo, come Ente meccanico, e non come Essere libero, Padre degli uomini e nostro Salvatore, che opera nella storia per amore:
≪[...] Il Dio dei Cristiani non e un Dio semplicemente autore delle verita geometriche e dell'ordine degli elementi, come la pensavano i
pagani
e gli
Epicurei
. [...] il Dio dei Cristiani e un Dio di amore e di consolazione, e un Dio che riempie l'anima e il cuore di cui Egli s'e impossessato, e un Dio che fa internamente sentire a ognuno la propria miseria e la Sua misericordia infinita, che si unisce con l'intimo della loro anima, che la inonda di umilta, di gioia, di confidenza, di amore, che li rende incapaci d'avere altro fine che Lui stesso. [...]≫
Accanto allo spirito geometrico (
esprit geometrique
), l'uomo possiede uno spirito di finezza (
esprit de finesse
), senza il quale potra conoscere, ma non sentire Dio, il Dio di
Abramo
, di
Isacco
e di
Giacobbe
.
≪Il cuore ha le sue ragioni, che la ragione non conosce[...]. Io dico che il cuore ama l'Essere universale naturalmente, e ama se stesso naturalmente, [...] e s'indurisce contro l'uno o l'altro, a sua scelta.≫
La fede, per Pascal, nasce anche dalla pratica dell'esteriorita: coloro che non hanno fede dovrebbero comportarsi come se l'avessero, praticando riti e frequentando i
Sacramenti
per un certo tempo, finche alla fine, sottomessi ai dettami della fede, la fede stessa nascera nei cuori, non perche essa sia frutto dell'abitudine, ma perche l'abitudine e l'umilta preparano il cuore a riceverla, che e dono di Dio:
≪[...] Seguite il sistema con cui essi [i Santi] hanno cominciato: facendo tutto come se credessero, usando l'acqua benedetta, facendo celebrare messe, ecc.. Naturalmente anche questo vi fara credere e vi fara diventare come un bambino. [...]≫
La teologia nel pensiero moderno
modifica
L'opera di Pascal rappresento un modo nuovo di concepire la teologia dopo che la Riforma aveva messo in crisi i sistemi di pensiero scolastici e
rinascimentali
. Questi avevano comunque trovato un ultimo rappresentante in
Tommaso Campanella
(1568-1639), il quale aveva conciliato il
realismo
tomista
con la
tradizione agostiniana
, accordandoli con una visione
trinitaria
di Dio che si esprime nelle tre ≪primalita≫:
Posse
,
Nosse
,
Velle
(
Potenza
,
Sapienza
,
Amore
). Esse sono partecipate da Dio ad ogni creatura, ma e nell'uomo, fatto a Sua immagine e somiglianza, che il Creatore giunge a rivelarsi pienamente attraverso l'
autocoscienza
. Riprendendo Agostino, Campanella osservava questo: anche chi afferma di non sapere nulla, ha pero coscienza di se come di persona che non sa; e quindi conosce cosa sia il sapere e la verita, perche altrimenti non sarebbe neppure consapevole di ignorarli. Ne consegui che il ≪conoscere e
essere
≫,
[34]
ossia la conoscenza e condizione immediata del prodursi della
realta
. Il recupero dell'autocoscienza puo avvenire solo per mezzo della
religione
, che Campanella riteneva connaturata all'uomo e percio intendeva anche in un'ottica
naturalista
; nella sua utopia della
Citta del Sole
egli la vedeva realizzata nel
Cristianesimo
in tutta la sua autenticita, profondendosi in un'apologia della
Chiesa cattolica
e in una glorificazione di
Cristo
, re dell'universo e Ragione incarnata.
Conclusasi la stagione rinascimentale, in filosofia e in teologia torno a prevalere un indirizzo di pensiero
nominalista
, esplicitamente rilanciato da autori come
Thomas Hobbes
. Si torno a negare valore alle essenze universali, assimilate a semplici parole arbitrarie prive di fondamento ontologico, secondo una visione radicalmente meccanicistica. Anche
Galileo Galilei
, che pure accolse da Aristotele e Platone il modello
deduttivo-matematico
, progetto un'analisi dell'esperienza limitata agli aspetti
quantitativi
della realta, rinunciando alla conoscenza delle
qualita
e delle essenze.
[35]
Galilei sostenne inoltre che l'autorita religiosa andava separata da quella in ambito scientifico, attestandosi su posizioni oggi sostanzialmente condivise dai teologi cattolici, sin da allora tuttavia preoccupati che l'autonomia del
metodo scientifico
potesse sconfinare in una presunzione di superiorita sulla religione stessa.
Il compito di fondare un'autonomia della ragione fu assunto tra gli altri da
Cartesio
, il quale si fece portatore di una visione meccanicistica della natura ancora piu radicale. Andando alla ricerca di un metodo a cui sottomettere ogni verita, egli si baso sul
Cogito ergo sum
per giungere alla dimostrazione di Dio come garante del metodo. La sua concezione, a cui
Pascal
rimprovero di strumentalizzare Dio per ≪dare un tocco al mondo≫, inauguro il modo di pensare tipico del
deismo
, cioe di una religiosita che basandosi sulla ragione prescinde completamente da ogni rivelazione positiva. Anche
Locke
, pur contrapponendosi a Cartesio, vi aderi; convinto nominalista, egli giudico infondate le idee di essenza e di sostanza, perche non ricavabili direttamente dall'esperienza. Ai vari tentativi di abolire in tal modo la metafisica tradizionale reagi
Gottfried Leibniz
, che rifacendosi alla teologia neoplatonica e aristotelica decreto il fallimento del meccanicismo; cercando al contempo di superare la visione deistica religiosa di
Spinoza
, egli l'accolse in un'ottica piu propriamente cristiana, capace di conciliare l'
unita
spinoziana con una realta pluralistica che salvaguardasse la
liberta
degli individui. L'Essere e per Leibniz suddiviso in un numero infinito di
monadi
, ossia
"centri di forza"
simili alle
entelechie
aristoteliche, le quali sono pero tutte coordinate da Dio secondo un'
armonia prestabilita
, termine ripreso dalla teologia scolastica.
≪Ora questa forza e qualcosa di diverso dalla grandezza, dalla figura e dal movimento; e da cio si puo giudicare che tutto quanto si sa dei corpi non consiste solo nell'estensione, come sostengono i moderni. Questo ci costringe a reintrodurre quelle forme che essi hanno bandito.≫
Dio e la monade suprema e riassume in se, nella propria
appercezione
, le singole visuali di tutte le altre monadi. Fondando la
Teodicea
, ossia quella branca della teologia volta a studiare la giustizia divina in rapporto alla presenza del male nel mondo, Leibniz sostenne che Dio e assolutamente libero nel suo agire, eppure la Sua opera creatrice non e il risultato di un atto arbitrario; Dio ha scelto di creare il migliore dei mondi possibili per un'esigenza di moralita. Si tratta quindi di una razionalita superiore a quella meramente meccanica, che da luogo a un
finalismo
nel quale anche il
male
trova la sua giustificazione: come elemento che nonostante tutto concorre al
bene
e che
all'infinito
si risolve in quest'ultimo.
Alla tradizione neoplatonico-aristotelica si rifece anche
Giambattista Vico
, secondo il quale il passaggio dal pensiero all'essere non puo avvenire attraverso un metodo razionale come era in Cartesio, ma solo per via immediata, con la
partecipazione
e l'
imitazione
della mente divina, in cui si trovano quelle
idee
eterne che si sviluppano in divenire nella
storia
. Questa e guidata dalla
Provvidenza
, che in Vico sembra ricalcare quella di
Plotino
: essa infatti, per via del
libero arbitrio
degli uomini, non puo impedire talora la regressione nella barbarie. Se guidata dalla Provvidenza, la ragione puo aspirare alla scienza e alla verita su Dio,
primus Factor
, ≪comprensione di tutte le cause≫: ≪Da tutto cio che si e in quest'opera ragionato, e da finalmente conchiudersi che questa Scienza porta indivisibilmente seco lo studio della
pieta
,
[36]
e che, se non siesi pio, non si puo daddovero esser saggio≫.
[37]
Da un diverso punto di vista invece l'empirista
George Berkeley
si proponeva di difendere i valori della religione cristiana: partendo da un
nominalismo
estremo, egli giunse su posizioni
idealistiche
negando consistenza alla stessa realta materiale, poiche la riteneva un'astrazione ingiustificata. E Dio che fa sorgere in noi l'impressione delle percezioni: non esiste dunque altra realta al di fuori di quella spirituale divina (
esse est percipi
).
Di fronte all'esito scettico a cui giungera l'empirismo anglosassone con
David Hume
,
Kant
ritenne, sulla scia di Galilei, che l'ambito della fede andasse slegato da quello della scienza. Concependo l'
essere
come un semplice
quantificatore
e non un predicato, nella
Critica della ragion pura
egli interpretava il cosmo alla stregua di un meccanismo sottomesso alle leggi dell'
io penso
, per il quale ogni realta per poter essere conosciuta doveva prima entrare a far parte della nostra esperienza. Dio pertanto, non potendo essere sperimentato, venne assimilato a un puro ideale regolativo, che nella
Critica della ragion pratica
divento un'esigenza psicologica da porre come
postulato
dell'agire
etico
, con il ruolo di dare compensazione alle ingiustizie terrene. Kant era sostanzialmente un
deista
che cerco di spiegare razionalmente i dogmi del cristianesimo, da lui ritenuta l'unica religione che potesse rientrare nell'alveo di quella
naturale
.
[38]
Egli ad esempio assimilo il
peccato originale
all'inclinazione umana ad agire volontariamente contro la
legge morale
(
male radicale
).
Se durante l'
illuminismo
si assistette a una generale adesione al desimo sul modello kantiano, il
romanticismo
si apri invece nel segno di una forte reazione a questa concezione.
Johann Georg Hamann
sostenne l'esigenza di un rapporto intimo e personale con Dio, che si esprime nei linguaggi come la poesia. Per
Goethe
la natura, lungi dall'essere un meccanismo, era piuttosto l'≪abito vivente della divinita≫.
Fichte
, primo esponente dell'
idealismo tedesco
, pur aderendo all'impianto del
criticismo
kantiano, si accostera sempre piu ad una visione mistico-religiosa, fino a interpretare il proprio
idealismo
alla luce del
Prologo di Giovanni
: l'
Io assoluto
, che a differenza di Kant era per lui il fondamento non solo della conoscenza, ma anche dell'Essere, fu da Fichte assimilato a
Dio Padre
che si rivela attraverso il
Logos
, ossia la Sapienza di cui dispone l'uomo. Questo sapere, pero, non fa cogliere l'
Assoluto
stesso, cosi da poterne dedurre ogni altra realta, altrimenti l'idealismo stesso sarebbe creatore, poiche coinciderebbe con l'atto creativo di Dio. La filosofia invece si limita a ricostruire per via teorica le condizioni del prodursi della realta. Il
Logos
di cui parla
Giovanni
e solo la manifestazione fenomenica di Dio, come del resto insegnava la
teologia negativa
dei
neoplatonici
; solo nell'agire morale, e quindi nella
fede
, l'idealismo trova il proprio fondamento rivelando la sua superiorita rispetto al
realismo
, ma proprio per questo esso deve naufragrare, oltre se stesso, nell'
Uno
assoluto,
situato al di la
di ogni sapere.
Seguendo Fichte, e respingendo gli approdi di
Jacobi
e
Schleiermacher
basati su una pura fede che rifiutava la ragione,
Friedrich Schelling
cerco di approfondire la struttura
ontologica
dell'Assoluto. Richiamandosi al
neoplatonismo
, Schelling vedeva nella Natura lo ≪specchio finito dell'infinito≫, dunque come un organismo vivente che si evolve dai gradi inferiori fino ad acquisire
autocoscienza
nell'uomo. Una concezione agli antipodi del
meccanicismo
, ripresa in parte dalla kantiana
Critica del Giudizio
.
≪Io non ho mai avuto intenzione di sapere cosa propriamente Kant abbia voluto dire con la sua filosofia, ma solo cio che avrebbe dovuto dire secondo il mio punto di vista, se voleva dare intima coerenza alla sua filosofia.≫
Conciliando
criticismo
e
dogmatismo
, Schelling vedeva inizialmente Dio come
Indifferenza
di
Spirito
e
Natura
, permeato da una
polarita
che ce lo presenta ora come trascendente, ora come immanente. L'Assoluto puo essere colto solo al di sopra di una mediazione razionale, tramite
intuizione intellettuale
, o nel momento estetico dell'
arte
: concezione antitetica a quella
hegeliana
secondo cui invece la ragione stessa era Assoluta, attribuendosi il diritto di stabilire cosa e reale e cosa non lo e, sulla base dell'interazione logico-
dialettica
fra tesi antitesi e sintesi.
Schelling reagi al
panlogismo
panenteista
di Hegel riaffermando i valori della
trascendenza
e della
liberta
. Ricollegandosi ai mistici cristiani come
Jacob Bohme
, giunse a imprimere una svolta decisiva alla teologia sostenendo che Dio non e un Essere statico ma in divenire, che in Lui e presente un aspetto oscuro e
inconscio
, e che il
male
non e semplice negativita o privazione come affermava l'
agostinismo
, ma possiede una sua positivita: una positivita che pero non e neppure da intendersi in forma
manichea
come contrapposizione al
bene
. Il male e invece il risultato della libera
volonta
dell'uomo che ha scelto la strada della ribellione, mettendo in atto quella scissione che in Dio era presente in forma latente, seppure come possibilita gia vinta. Il male inoltre, che sarebbe inspiegabile alla luce del sistema hegeliano imperniato sulla necessita, e tale proprio per la sua irrazionalita, eppure la ragione si deve sforzare di comprenderlo, con l'aiuto della
fede
. L'uomo infatti e un Dio decaduto, fatto a immagine del suo Creatore, ma nel quale traspare gia la
redenzione
: questa si attua con la
Rivelazione
, che rappresenta l'aspetto
storico
di Dio, complementare a quello puramente logico-negativo della filosofia. Il Dio di Schelling dunque non e solamente filosofico, ma e un Dio vivente, Personale, che si rivela anche attraverso i
miti pagani
e infine pienamente con l'
Incarnazione
del
Cristo
, che non e una verita razionale mascherata come sosteneva Hegel, ma e per Schelling l'attestazione del carattere intimamente storico della religione cristiana. Poiche la
ragione
non puo dominare l'Assoluto, ma essendone viceversa posseduta, essa deve sapersi aprire, con l'
estasi
, al dato empirico e all'
esistenza
, senza i quali essa girerebbe a vuoto.
Il richiamo all'
esistenza
venne fatto proprio da
Søren Kierkegaard
, che ammirando
Socrate
e
Cristo
sottolineo il divario esistente tra le
categorie
universali
della logica, e la dimensione
individuale
del singolo uomo, irriducibile al pensiero
razionale
, la quale trova la propria condizione di autenticita solo al cospetto di Dio. Kierkegaard evidenzio la
paradossalita
e il senso del
rischio
propri della
fede
: il valore di questa consiste essenzialmente nella
scelta
, generatrice del sentimento dell'
angoscia
. Kierkegaard portava l'esempio di
Abramo
, che messo alla prova accetta contro ogni ragionevolezza di compiere il
sacrificio
del figlio
Isacco
, sospinto unicamente dalla sua fiducia in Dio. La vita religiosa e tale proprio in quanto va oltre gli stessi dettami dell'
etica
, comandando cio che al nostro senso morale appare
scandaloso
; ma nell'attimo in cui si sceglie di affidarsi completamente a Dio, Egli restituisce un significato nuovo e piu completo alle nostre azioni.
Inaugurando col suo
esistenzialismo
un nuovo tipo di
teologia sperimentale
, basato sullo studio delle
tre modalita esistenziali
che l'uomo puo attraversare in vita, Kierkegaard ribadi piu volte che il passaggio dall'una all'altra non avviene per una
necessita
dialettica
, tipica della filosofia di
Hegel
: quest'ultimo riteneva di poter sanare le contraddizioni della realta nella logica astratta dell'
"et et"
, mentre a suo avviso esse sono lacerate da un drammatico
"aut aut"
,
[39]
di fronte al quale l'uomo si trova a sperimentare il senso del limite e dell'angoscia, che solo, tuttavia, puo alla fine liberarlo dalla
noia
e dalla tentazione di ≪non scegliere≫ in cui cade facilmente colui che rimane fermo allo stadio
edonistico
-estetico.
Schelling e Kierkegaard rappresentarono la reazione cristiana al sistema filosofico onnicomprensivo di Hegel, che escludendo la trascendenza dalla teologia aveva risolto ogni problematica
metafisica
entro l'orizzonte logico-immanente della realta. I suoi seguaci si divisero fra la
destra
hegeliana
da un lato, convinta che Hegel avesse inquadrato e convalidato filosoficamente i concetti essenziali del Cristianesimo quali l'immortalita dell'anima, Dio come Persona, la Trinita, e dall'altro la
sinistra hegeliana
, i cui esponenti ritenevano invece che lo Spirito assoluto hegeliano non avesse nulla a che fare coi dogmi cristiani, dato che lo stesso Hegel sembrava interpretare questi ultimi in forma simbolica. Fra costoro spiccarono
Ludwig Feuerbach
, il quale, pur esaltando l'
ateismo
come percorso di liberazione verso un nuovo umanesimo, individuo nel cristianesimo un contenuto positivo in grado di condurre alla vera essenza dell'uomo, essendo il Dio cristiano nient'altro che l'≪ottativo del cuore≫,
[40]
ossia proiezione del
desiderio
umano, da riscoprire capovolgendo la teologia in
antropologia
. Un altro esponente della sinistra hegeliana fu
Karl Marx
, che invece assolutizzando la
storia
accuso apertamente la teologia di essere una sovrastruttura culturale
alienante
che offuscherebbe la vera e oggettiva coscienza sociale che l'uomo avrebbe di se come individuo storico.
A partire dalla seconda meta dell'Ottocento la teologia cristiana subi anche gli attacchi del
positivismo
, che elevava la
scienza
a criterio supremo di conoscenza, in grado di dettare legge in tutti i campi, compresi quello morale e religioso. Da un altro punto di vista,
Nietzsche
nego che esistessero valori supremi di riferimento, ragion per cui il cristianesimo con la sua teologia metafisica sarebbe stata espressione di una
volonta di potenza
, avente origine da un sostanziale
nichilismo
di fondo. Per parte loro, anche le nuove scienze come la
sociologia
, la
psicoanalisi
freudiana
, l'
antropologia
evoluzionista
, furono portatrici di una visione atea del mondo, concependo la religione come fenomeno risultante da meccanismi sociali e psicologici. Fu per rispondere a queste nuove minacce che
papa Leone XIII
, con l'
enciclica
Aeterni Patris
del
1879
, promosse un movimento di ritorno alla filosofia tomistica, che venne detto percio
neoscolastico
. Da esso prendera le mosse la teologia cattolica contemporanea, che si configura quindi come un tentativo di risposta alla crisi occidentale del sistema dei valori cristiani.
I maggiori pensatori neoscolastici del Novecento furono in particolare
Jacques Maritain
ed
Etienne Gilson
, i quali si proposero di rivalutare la
teologia metafisica
con il suo orizzonte trascendente, difendendola dai giudizi negativi del
positivismo
. D'altro lato combatterono le istanze
idealistiche
eccessivamente incentrate sul
soggetto
proprie delle filosofie di
Cartesio
e di
Kant
, in favore di una rivalutazione del
realismo
. I nuovi teologi si mostrarono in genere piu propensi ad un raffronto con le critiche di Feuerbach che non di Marx, il cui ateismo era ritenuto una conseguenza di quello feuerbachiano: essi tentarono di mostrare l'opinabilita del presupposto di Feuerbach secondo cui era necessario negare Dio perche si compisse la liberazione dell'uomo. Veniva inoltre respinta ogni forma di
modernismo teologico
che cercasse un compromesso tra il cristianesimo e le eresie dell'epoca moderna.
Sul piano filosofico
Martin Heidegger
, pur appropriandosi della critica radicale di
Nietzsche
alla metafisica occidentale, vedeva nella sua
volonta di potenza
il compimento di quello stesso atteggiamento metafisico e
nichilista
volto ad antropomorfizzare l'Essere, che gia con Hegel secondo lui aveva avuto il suo culmine.
[41]
Negando la possibilita di una teologia "naturale", Heidegger riteneva che la filosofia debba servire soltanto a delimitare lo spazio del
sacro
, ma non puo in alcun modo occuparsi dei contenuti della fede, col pericolo di ridurre Dio a una nozione filosofica: la teologia per lui e ≪scienza di cio che e disvelato nella fede, cioe di cio che e creduto≫.
[42]
Quella di Heidegger si accostava pertanto alla
teologia negativa
dei mistici neoplatonici, in particolare per cio che riguarda il tema della
Parusia
cristiana, che concepisce Dio come
absconditus
, nascosto, ma che si attua nella
storia
, ≪dando≫ se stesso attraverso il
tempo
. E il momento di questo rivelarsi e al contempo ritrarsi dell'Essere e identificato da Heidegger come
ereignis
, l'evento. L'uomo e ≪progetto≫ calato nell'
esistenza
che ha il dovere di custodire e rivelare l'Essere, il cui senso e andato smarrito a causa della manipolazione dell'ente operata dalla tecnica, e che, come in Kierkegaard, solo l'
angoscia
della dimensione autentica della scelta puo consentire di ritrovare.
Nel frattempo, in ambito protestante, dopo che nell'Ottocento era prevalsa la cosiddetta
teologia liberale
, formulata da autori come
Ritschl
,
Harnack
,
Troeltsch
, che tendevano a presentare il cristianesimo come il piu alto compimento di tutte le espressioni culturali dell'uomo, si assistette nel Novecento a un rovesciamento radicale di questa prospettiva ad opera di
Karl Barth
, secondo cui Dio e il
Totalmente Altro
rispetto ad ogni realta puramente umana. La differenza e l'alterita sostanziale tra sacro e profano, salvezza e dannazione, fede e ragione, e alla base della sua
teologia dialettica
, secondo cui l'unico modo per parlare di Dio consiste nel lasciarLo parlare, attraverso le Scritture. In tal modo Barth svuotava di significato la stessa vicenda storica umana, ritenendo che l'intervento della grazia dipendesse da un'impenetrabile volonta di Dio, avulsa da ogni contesto.
[43]
.
A differenza di Karl Barth, che riduceva Dio a pura negazione di ogni domandare umano,
Paul Tillich
sostenne invece che l'alterita tra uomo e Dio non andasse radicalizzata, ma concepita come mutua relazione; la teologia e per lui una posizione ≪di frontiera≫, che intende Dio come la ≪profondita dell'essere≫ nascosta all'interno delle varie dimensioni culturali umane. Per Tillich, il Dio di Abramo, Isacco e Giacobbe coincide con il Dio dei filosofi.
[44]
A un tentativo di sintesi tra la teologia dialettica di Barth e la teologia liberale giunse quindi
Rudolf Bultmann
: ferma restando l'assoluta trascendenza di Dio, Bultmann ritenne che l'uomo possa aprirsi alla fede grazie ad un'anteriore comprensione di se e della propria esistenza. Questa
pre-comprensione
che egli propone sulla scia di
Heidegger
, va unita ad una
demitologizzazione
dei testi sacri, che sappia distinguere nella Bibbia tra il
mito
, che tende a rappresentare la trascendenza in forma antropomorfica, e il
kerigma
, che costituisce il vero annuncio della salvezza.
[45]
Andando oltre Barth,
Dietrich Bonhoeffer
, dalla cui opera trasse spunto la teologia protestante del secondo dopoguerra, sostenne che al giorno d'oggi occorreva prendere atto della definitiva scomparsa del sacro dal mondo, ma che non era il Dio cristiano a morire, bensi il Dio della religione e degli orpelli sacri, divenuto ormai improponibile. Rifacendosi a lui, anche altri teologi riconobbero gli aspetti positivi della secolarizzazione, ritenuti una conseguenza del fatto che Dio, presentandosi come semplice uomo in Cristo, si era per primo spogliato della sua stessa divinita.
[46]
Piu attenta alla tradizione fu la teologia cattolica, che a differenza di quella protestante non presenta isolate personalita di spicco, bensi scuole e correnti di pensiero. Le questioni maggiormente affrontate riguardarono l'esigenza di rinnovare la vita della Chiesa come luogo della presenza del Cristo nella sua dimensione liturgica, in particolare nell'
eucaristia
, uno studio della
Rivelazione
piu aderente al dettato biblico e piu attinente alla
teologia
kerigmatica
, e infine l'approfondimento del rapporto tra Dio e le sue modalita di manifestazione concreta nella vita ordinaria, attraverso soprattutto l'esercizio della
carita
. Oltre ai gia citati Maritain e Gilson, che si espressero in favore di un cristianesimo
umanistico
,
Yves Congar
propose una Chiesa intesa non tanto come
istituzione
, bensi come
comunita
di salvezza. Discostandosi dall'indirizzo tomistico prevalente,
Pierre Teilhard de Chardin
cerco una sintesi tra la fede nelle
leggi del mondo
e dell'
evoluzione
, e il contenuto della fede.
Altri lavori come quelli del domenicano
Marie-Dominique Chenu
,
[47]
di
Karl Rahner
, fautore di una ≪svolta antropologica≫,
[48]
di
Hans Urs von Balthasar
, che esortava la Chiesa a rinnovarsi,
[49]
prepararono il terreno al
Concilio Vaticano II
, che fece registrare un acceso dibattito sui temi del rapporto con le realta terrena e dei problemi della secolarizzazione, oltre a determinare un sempre piu marcato
ecumenismo
. Ad un'accentuazione del carattere
escatologico
del cristianesimo nel senso
progressivo
del termine contribui la cosiddetta ≪teologia della speranza≫, che fece propri elementi politici e utopistici; ad essa seguirono, con impostazioni diverse, la
teologia della liberazione
, sorta in
Sudamerica
, che accoglieva gran parte dell'impianto ideologico
marxista
, la
teologia nera
e la
teologia africana
.