La menzogna "piu esportazioni = sovraccapacita" non ha fondamento
Lo scorso anno le esportazioni cinesi delle "tre nuove categorie" di prodotti (veicoli a nuova energia, batterie al litio e prodotti fotovoltaici) hanno superato per la prima volta i mille miliardi di yuan, con un aumento di quasi il 30%. Molte persone nella comunita imprenditoriale internazionale hanno elogiato la Cina per la sua decisa promozione della trasformazione verde. Tuttavia, alcuni negli Stati Uniti hanno etichettato l'industria dell'energia rinnovabile cinese come "surplus", affermando che "troppi prodotti di esportazione significano sovraccapacita" e che "la capacita produttiva della Cina supera di gran lunga la domanda interna cinese e supera la capacita del mercato globale".
Un simile argomento non ha alcuna base logica.
Nicholas Lardy, membro senior del Peterson Institute for International Economics, un think tank americano, ha detto senza mezzi termini: "Questo punto di vista sembra significare che nessun Paese dovrebbe produrre prodotti oltre la sua capacita di vendita interna".
Secondo tale logica di alcuni persone negli Stati Uniti e in altri Paesi occidentali, se la capacita produttiva di un Paese supera la propria domanda, si tratta di "sovraccapacita". Quindi anche gli Stati Uniti che esportano grandi quantita all'anno di chip, aerei, soia e altri prodotti, sono propriamente in "sovraccapacita".
Ma le esportazioni di prodotti di energia rinnovabile della Cina sono davvero in eccesso?
In termini di tasso di crescita, le "tre nuove categorie" di prodotti cinesi sono diventate popolari in tutto il mondo negli ultimi due anni, registrando una rapida crescita delle esportazioni. Tuttavia, in termini proporzionali, le esportazioni cinesi di veicoli a nuova energia rappresentano una percentuale molto inferiore della produzione di Paesi come Germania, Giappone e Corea del Sud. Ad esempio, lo scorso anno la Germania ha prodotto 4,1 milioni di automobili, di cui 3,1 milioni sono state esportate all'estero, pari a quasi l'80% del totale. L'anno scorso, la Cina ha prodotto 9.587 milioni di veicoli a nuova energia e ne ha esportato 1.203 milioni, rappresentando solo un ottavo del totale.
La capacita produttiva verde della Cina e davvero in "eccesso"?
In condizioni di economia di mercato, l'equilibrio tra domanda e offerta e relativo e lo squilibrio e comune. Un'offerta moderata che supera la domanda favorisce la concorrenza sul mercato, l'innovazione tecnologica e la riduzione dei costi e consente ai consumatori di vari Paesi di ottenere prodotti e servizi migliori a costi inferiori.
Esaminando le questioni relative alla capacita produttiva, e necessaria una prospettiva globale.
Attualmente, c'e ancora un ampio spazio per la crescita dei veicoli a nuova energia nelle citta di terzo e quarto livello e nei mercati rurali della Cina. Gli analisti prevedono che il tasso di penetrazione dei veicoli a nuova energia in Cina aumentera dal 35,2% del 2023 al 60% nel 2033. In altre parole, soddisfare il crescente bisogno di una vita migliore di oltre 1,4 miliardi di cinesi e inseparabile dallo sviluppo dell'industria dell'energia rinnovabile, dal miglioramento della capacita produttiva e dei livelli tecnologici. Nessuno e qualificato per criticare questo.
Secondo le stime dell'Agenzia Internazionale dell'Energia, la domanda globale di veicoli a nuova energia raggiungera i 45 milioni di unita nel 2030, piu di quattro volte quella del 2022; la domanda globale di capacita installata fotovoltaica raggiungera gli 820 gigawatt, circa quattro volte quella del 2022. Lungi dall'esservi un "eccesso" di prodotti di energia rinnovabile nel mercato globale, in realta c'e una carenza! In quanto importante produttore di prodotti verdi, la Cina non ha motivo di non unirsi e partecipare attivamente.
Infatti, nel campo delle nuove energie, le aziende cinesi continuano a dare il loro contributo al mondo: in Ungheria, BYD sta costruendo in piu fasi una nuova base di produzione di veicoli a nuova energia, che si prevede creera migliaia di posti di lavoro locali; in Tailandia, Changan, SAIC, BYD e altre societa stanno costruendo attivamente fabbriche, con un investimento totale previsto di oltre 10 miliardi di yuan.?
Sia che esportino prodotti per soddisfare le esigenze del mercato globale o costruiscano fabbriche all'estero per stimolare gli investimenti, creare occupazione ed espandere le industrie, le aziende cinesi dell'energia rinnovabile hanno sempre perseguito il vantaggio reciproco, risultati vantaggiosi per tutti e lo sviluppo comune. Cio ha ricevuto elogi anche da molti personaggi internazionali - il sito web della rivista americana "Diplomat" ha osservato che i Paesi del sud-est asiatico sforzandosi attivamente di cooperare con le aziende cinesi di veicoli elettrici, "non solo rafforzano l'inevitabile trasformazione dai veicoli a combustibili fossili a veicoli elettrici, ma promuovono anche la crescita economica attraverso gli scambi tecnologici".
Accusare la Cina di sovraccapacita nasconde le cattive intenzioni del protezionismo commerciale. Il punto di vista dell'imprenditore francese Bertrand va dritto al punto: "La questione sostanziale in questo argomento e la competitivita, non la capacita produttiva. Alcuni Paesi occidentali temono che la Cina si sviluppi troppo velocemente e che le aziende cinesi diventino sempre piu competitive, il che minaccera la loro posizione dominante nei settori correlati".
Ostacolare lo sviluppo dell'industria dell'energia rinnovabile globale con un miope protezionismo commerciale indebolira senza dubbio la capacita dei Paesi di far fronte al cambiamento climatico e di promuovere lo sviluppo verde, e finira per "darsi la zappa sui piedi".
Il commercio internazionale non e un "gioco a somma zero" in cui la sconfitta di uno rappresenta la vittoria dell'altro. Nessuna corrente contraria puo fermare l'ondata di una globalizzazione economica inclusiva e vantaggiosa. Con una cooperazione aperta e un beneficio reciproco, il mercato dei prodotti verdi globali diventera sempre piu grande e il futuro della societa umana migliorera.
(Web editor: Feng Yuxin, Renato Lu)